Val di Chiana senese | |
Stato | Italia |
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Regione | Toscana |
Superficie | 691,54 km² |
Abitanti | 61.993 (2009) |
Val di Chiana senese è una zona della Toscana.
Da sapere
[modifica]La Val di Chiana (o Valdichiana) è una valle di origine alluvionale che in senso esteso comprende territori che ricadono sia nelle province toscane di Arezzo e di Siena che in quelle umbre di Perugia e di Terni.
Cenni geografici
[modifica]Val di Chiana senese si estende a ovest fino ai declivi della Val d'Orcia e alle pendici del monte Cetona, la vetta più alta della zona, che raggiunge i 1.148 m.
Il paesaggio è prevalentemente collinare, con una lunga fascia pianeggiante in prossimità del Canale Maestro, che nasce nel lago di Chiusi e sfocia nell'Arno della Val di Chiana aretina.
Anticamente solcata dal fiume Clanis, da Clarus (Chiaro), il Fiume Chiaro, come ancora oggi vengono chiamati i bacini del Lago di Montepulciano e del Chiusi (i "chiari"), antico affluente del Paglia, a sua volta tributario del Tevere.
Quando andare
[modifica]Il clima della Val di Chiana ha inverni non eccessivamente freddi (una media di 5,4 °C a gennaio) e moderatamente umidi ed estati contraddistinte da temperature elevate, ma non torride. Primavera e autunno sono di regola miti. L'autunno è la stagione più piovosa dell'anno. Le precipitazioni nevose sono rare: di solito la neve cade nei mesi di dicembre-gennaio, ma non ricopre la valle che per pochi giorni.
Cenni storici
[modifica]I comuni della Val di Chiana senese sono, ad eccezione di Montepulciano, quelli che fino al 1554 appartenevano alla Repubblica di Siena.
Ad eccezione di San Casciano dei Bagni e Sarteano, tutti i Comuni dell'odierna Val di Chiana senese erano ricompresi nel Compartimento Aretino del Granducato di Toscana. Nel 1860, con l'unità d'Italia, furono annessi alla Provincia di Siena.
Territori e mete turistiche
[modifica]Centri urbani
[modifica]- 1 Castelmuzio
- 2 Cetona
- 3 Chianciano Terme
- 4 Chiusi — Città lungo l'asse ferroviario Roma-Firenze. Sede di un Museo Etrusco e di diverse tombe della stessa epoca nonché di due catacombe cristiane.
- 5 Montepulciano — Splendida città medievale definita la perla del Cinquecento per i suoi tanti edifici di pregio. È la città natale del poeta Angelo Poliziano.
- San Casciano dei Bagni
- Sarteano
- Sinalunga
- 6 Torrita di Siena — Città medievale con il nucleo storico fortificato e posto su una collina.
- Trequanda
Altre destinazioni
[modifica]Come arrivare
[modifica]In auto
[modifica]La Val di Chiana senese è attraversata da nord a sud dall'autostrada del Sole A1 nella porzione orientale del suo territorio.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Lago di Chiusi. Il lago di Chiusi è un'area naturale protetta di interesse locale. Ospita numerose specie di ardeidi, come, ad esempio, la garzetta, l'airone rosso e, dal 1999, il rarissimo mignattaio. La zona è anche punto di sosta per gli uccelli migratori come il falco pescatore o il cavaliere d'Italia. Altre specie nidificanti sono lo svasso maggiore, il pendolino ed il raro basettino.
- 2 Catacomba di Santa Mustiola, Strada Provinciale 49, 36 (a nord-est di Chiusi, sulla strada per il lago di Chiusi). 1 giu 16 ott 15:00-16:30, 17 ott 31 mag 11:00-16:00. Accesso da prenotare presso l'ufficio del Museo della Cattedrale di Chiusi. Scoperta nel 1634 o, secondo altre fonti nel 1643, si fa risalire al III secolo. La catacomba è articolata in una serie di gallerie che si affacciano su due arterie principali, con le pareti segnate da iscrizioni, simboli e segni. Le tombe sono prevalentemente ad arcosolio e loculi, disposti in file verticali irregolari. Particolare è la presenza di un arcosolio polisomo, cioè destinato a contenere più corpi, coperto da tegoloni. Vi si trova il sepolcro originario di santa Mustiola, qui inumata nel 274 e poi trasferita nella Cattedrale di San Secondiano. Il suo culto è attestato dal IV secolo e sopra la sua tomba fu costruita nel V secolo una basilica poi ricostruita nel 728, e demolita nel XIX secolo.
La cripta, con interessanti arredi arcaici, è il cuore della struttura: probabilmente era un'antica tomba di una famiglia poi divenuta cristiana; da essa si dipartono i cunicoli sostenuti da strutture di archi in mattoni. In fondo alla cripta è un altare, dietro è l'antica cattedra e a destra un'iscrizione in marmo della tomba del primo vescovo di Chiusi, Lucio Petronio Destro, che morì nel 322. L'iscrizione più antica è quella di Redenta, morta nel 290. - 3 Tomba del Colle Casuccini (a est dell'abitato, vicino all'attuale cimitero). Questa tomba etrusca presenta affreschi simili a quelli della Tomba della Scimmia ed ha una pianta articolata sul dromos di accesso, con tre ambienti che vi si aprono e due cellette per urne cinerarie. Le pareti dell'atrio sono decorate da un fregio continuo con giochi funebri (atleta con pesi, pirrichista, crotalista, pugile, lottatori, corsa con bighe) e una scena di banchetto. Sulle pareti della camera di fondo sono rappresentate scene di danza (quattordici danzatori) tra cespugli di alloro. Questi temi sono legati al periodo del primo arcaismo (inizi VI secolo a.C.), anche nella più cosmopolita Tarquinia. Le scene si possono confrontare con i bassorilievi di cippi funerari in pietra fetida della zona.
- 4 Tomba del Granduca. Si tratta di una tomba etrusca con sola camera sepolcrale, composta da blocchi di travertino murati a secco (anche sulla volta), con una panca che corre lungo tutto il perimetro e dove si trovano appoggiate sette urne cinerarie, con i nomi dei defunti incisi sui coperchi, tutti appartenenti alla famiglia Pulfna peris. La datazione è più tarda rispetto ad altre tombe di Chiusi, risale infatti al II secolo a.C.
- 5 Tomba dell'Iscrizione (a circa 2 km dall'abitato sulla strada per il lago di Chiusi, nella necropoli di Poggio Renzo). La tomba, che non è aperta al pubblico, deve il suo nome all'iscrizione a grandi lettere posta su una nicchia scavata nella parete sinistra del vano di fondo. Vi è scritto ein thun ara enan, che potrebbe voler dire "non fare o non mettere niente qui". La tomba è interamente scavata nell'arenaria ed è sormontata da un piccolo tumulo. Un lungo dromos trapezoidale conduce alle camere che sono disposte a croce attorno a un atrio centrale rettangolare. Il vano dell'iscrizione ha una banchina funebre e un altro letto funebre si trova nella camera sinistra, sulla parete destra.
- 6 Tomba del Leone (a circa 2 km dall'abitato sulla strada per il lago di Chiusi, nella necropoli di Poggio Renzo. Vicino la Tomba della Pellegrina). Con il biglietto del museo Etrusco si possono anche visitare la tomba della Pellegrina e, su prenotazione, la tomba della Scimmia. Nota almeno dal 1883, venne riscavata nel 1911 per riprodurne le pitture, oggi invisibili. Viene datata al V secolo a.C. La tomba, che è aperta al pubblico, deve il suo nome all'affresco di due leonesse (o pantere) sul frontone di ingresso, oggi scomparso; altri affreschi ornavano le pareti. La pianta è a croce, con tre camere aperte sull'atrio centrale e una dromos di ingresso, lungo le cui pareti si trovano tre nicchie e due piccoli vani rettangolari. Sulla parete opposta all'ingresso della camera di fondo si apre uno stretto passaggio che conduce a un pozzo cilindrico, il quale sbuca sulla sommità della collina. Questo passaggio venne forse usato durante lo scavo originario della tomba, o forse da predoni.
- Tomba della Pania (in località Melagrano-La Macchia-Pania, a poca distanza dall'abitato). Si tratta di una delle camere sepolcrali attribuite come più antiche, databile al VI secolo a.C., e presenta un apparato decorativo molto semplice, mentre più ricco era il corredo dei due defunti, uno inumato e uno incinerato: suppellettili in metallo, in bucchero, armi, peste vitree e soprattutto la famosa pisside della Pania, un raffinato secchiello portagioielli istoriato in avorio, oggi conservato nel Museo archeologico nazionale di Firenze.
- 7 Tomba della Pellegrina (a circa 2 km dall'abitato sulla strada per il lago di Chiusi, nella necropoli di Poggio Renzo. Vicino la Tomba del Leone). Con il biglietto del museo Etrusco si possono anche visitare la tomba del Leone e, su prenotazione, la tomba della Scimmia. La tomba, che è aperta al pubblico, appartenne alla famiglia dei Sentinates e risale alla fine del IV-inizio del III secolo a.C. Già saccheggiata in antico, oggi si presenta così com'era all'atto del rinvenimento, con cinque sarcofagi e dodici urne in alabastro e travertino con i coperti capovolti o rovesciati dai predoni. È composta da un lungo dromos di ingresso, lungo il quale si aprono quattro nicchie e tre camere funerarie. Nella camera centrale venne rinvenuta l'urna di Larth Sentinates Caesa, oggi al Museo archeologico nazionale di Chiusi.
- 8 Tomba della Scimmia (a circa 2 km dall'abitato sulla strada per il lago di Chiusi, nella necropoli di Poggio Renzo. Accanto la Tomba del Leone). Con il biglietto del museo Etrusco si possono anche visitare la tomba del Leone, la tomba della Pellegrina e, su prenotazione, la tomba della Scimmia. L'ipogeo ha pianta a croce con tre camere aperte su un atrio centrale, oltre a un dromos d'ingresso a gradini. Vi si accede per una scala che non è l'originale, il dromos infatti è interrato sotto la sede stradale. Le porte sono con battenti sagomati. Tutte le camere, compresa quella centrale (atrio), presentano letti funebri ricavati nella roccia, scolpiti a basso rilievo in forma di klinai (letti per il banchetto). I soffitti sono a cassettoni, imitanti modelli lignei e in parte dipinti. Al centro del soffitto nell'atrio si trova una testina femminile, mentre nella stanza di fondo si trova un motivo vegetale con quattro sirene agli angoli. Le pitture della tomba, a parte le figure di due uomini (servi?) ed un serpente barbuto sulle pareti della camera di fondo, sono concentrate in una fascia di limitata ampiezza nell'atrio centrale, al di sopra di uno zoccolo verde. La fascia decorata è incorniciata in basso da un semplice meandro, e in alto da un kyma a foglioline; vi sono rappresentati giochi funebri. È stata proposta una datazione ai primi decenni del V secolo a.C.
- 9 Tomba del Poggio al Moro (a ovest dell'abitato di Chiusi). La tomba, costituita da tre camere, presenta affreschi con scene di danza e giochi funebri ed è databile al secondo quarto del V secolo a.C. Secondo il Dennis presentava nella I camera le scene di giochi funerari e atletici.
- 10 Tumulo di Poggio Gaiella. Si tratta di una tomba con camera a pilastro, attribuita alla prima metà del V secolo a.C., ed è tradizionalmente ritenuta il sepolcro del re Porsenna, che cinse d'assedio Roma nel 506 a.C. È l'unico tumulo pervenutoci dall'area di Chiusi, ed è uno dei più grandi dell'intera Etruria. Per metà è frutto di un riadattamento di un rilievo naturale, con la parte superiore del colle composta con terra di riporto. I sepolcri veri e propri sono scavati a più livelli nella parte inferiore, alla quale si accedeva tramite un dromos lungo circa 10 m e sulle cui pareti si aprivano due brevi cunicoli che portavano a tombe a tramezzo, databili alla fine del VII secolo a.C. da quella sinistra si accedeva a un ambiente con almeno quattordici camerette su due file, intervallate da brevi corridoi. I materiali rinvenuti all'interno risalgono all'epoca arcaica e orientalizzante. In parte si è conservata la decorazione del soffitto a lacunari, con tracce di colorazione rossa, e si vedono anche le banchine originarie usate come letti funebri (prima metà del V secolo a.C.).
Nelle immediate vicinanze del tumulo è stato scoperto un insediamento dell'Età del Bronzo recente, il più antico della zona. - 11 Tomba di Stile Orientalizzante (a poca distanza dall'abitato e dalla Tomba della Scimmia). Si tratta di una delle tombe attribuite come più antiche, databile verso il 600 a.C., per via dell'uso della tecnica di applicare il colore direttamente sulle pareti di tufo, con un'incisione come preparazione. La pianta della tomba aveva forma rettangolare e l'unico vano era diviso verso il fondo in due da un tramezzo. Le pitture, che erano visibili nel XIX secolo, sono oggi sparite. Il soffitto era decorato da un motivo a linee longitudinali rosse con tratti neri. Le pitture sulle pareti, eseguite in rosso e nero, rappresentavano una serie di animali reali e fantastici (leoni alati, grifo, pantera alata, sfingi, oca) in stile orientalizzante (da cui il nome), secondo il gusto eclettico greco-italico dell'epoca.
- 12 Tomba della Tassinara (a est dell'abitato, vicino alla catacomba di Santa Mustiola). Si tratta di una piccola camera quadrangolare con volta a botte, scavata nella pietra arenaria. Le pareti sono decorate da pitture applicate direttamente sulla roccia (non affreschi): su quella d'ingresso e quella di fondo si vedono due un grandi scudi tra due festoni, mentre le pareti laterali sono decorate con le raffigurazioni dei defunti col loro nome e festoni. Sulla parete di fondo si trovava un sarcofago di terracotta, con modellata sul coperchio una figura maschile, recante in mano il "rotolo del destino", conservato oggi nel Museo archeologico nazionale di Chiusi.
Cosa fare
[modifica]Sentiero della Bonifica — Il sentiero della Bonifica è una pista ciclabile di 62 km in terra battuta. Si sviluppa sull'antica strada per la manutenzione del Canale maestro della Chiana, che corre sugli argini dello stesso, tra le città di Arezzo e Chiusi.
La Val di Chiana è terra di antiche tradizioni e nei suoi centri abitati si trovano diverse manifestazioni folcloristiche e rievocazioni storiche, che trovano la partecipazione di buona parte della popolazione. Tra le principali si ricordano:
- La Carriera di San Martino di Sinalunga
- Giostra del Saracino di Sarteano
- Palio dei somari di Torrita di Siena
- Palio della Rivalsa di Bettolle
- Palio delle rocche di Guazzino
- Bravìo delle Botti di Montepulciano
- Palio dei Somari di Montepulciano Stazione
- Palio dei carretti di Valiano
- Bruscello Poliziano a Montepulciano
- Maggiolata di Lucignano
A tavola
[modifica]La Val di Chiana è terra d'origine della celebre "chianina", razza bovina rinomata (e oggi allevata) praticamente in tutto il mondo.
Bevande
[modifica]Oltre ai numerosi vini prodotti all'interno dell'intero territorio della Val di Chiana, qui si seguito quelli specifici della Val di Chiana senese:
- Vino Nobile di Montepulciano: uno dei vini più antichi d'Italia oggi DOCG, vinificato da un'antica selezione clonale del vitigno Sangiovese detto Prugnolo Gentile.
- Rosso di Montepulciano: un rosso DOC indicato per tutto il pasto, particolarmente adatto per i primi piatti al ragù e per le carni in generale. Si sposa bene soprattutto con la bistecca alla fiorentina, il polpettone alla fiorentina, il pollo e i fegatelli. Decisamente adatto anche per i formaggi con un'elevata stagionatura. Andrebbe consumato a una temperatura di 16-18 °C, in calici ballon.