Da Wikivoyage.

Riserva naturale integrale Isola di Lachea e Faraglioni dei Ciclopi
Isola Lachea, identificata con l'omerica Isola delle Capre e che attualmente ospita la sede di una stazione di studi di biologia dell'Università degli Studi di Catania.
Tipo area
Stato
Regione
Territorio
Superficie
Anno fondazione
Sito istituzionale

Riserva naturale integrale Isola di Lachea e Faraglioni dei Ciclopi è situata in Sicilia.

Da sapere[modifica]

La messa in posto dei prodotti etnei più antichi, che costituiscono oggi l'Isola Lachea ed i Faraglioni dei Ciclopi, miticamente interpretati come i massi lanciati da Polifemo contro la nave di Ulisse-Nessuno, e la Rupe di Aci Castello, risale a circa 500.000 anni fa, allorché il margine orientale dell'ampio golfo, digradante verso il bacino del Mare Jonio, che allora occupava la parte meridionale dell'area dove ora si estende l'Etna fu interessato da un'intensa attività eruttiva in ambiente sottomarino. Successivamente si verificò un sollevamento, tuttora in atto, di tutta l'area che determinò l'emersione delle argille pleistoceniche, oggi sollevate fino a 300 m s.l.m. nella zona a monte di Aci Castello - Aci Trezza, e si ebbe lo spostamento dei centri di alimentazione delle manifestazioni eruttive che divennero subaeree e coprirono con i loro prodotti gran parte delle precedenti colate sottomarine, dando origine alla graduale costruzione del massiccio vulcanico etneo, quale oggi lo vediamo.Lave a pillowsResti delle vulcaniti dovute alle eruzioni sottomarine, in prossimità del bordo dell'ampio golfo preetneo, si rinvengono oggi soltanto nella zona di Aci Castello, Aci Trezza e Ficarazzi ove sono rappresentate da affioramenti di lave a cuscini (pillows), brecce ialoclastitiche (vetro rotto) e masse magmatiche intruse sotto una sottile copertura di sedimenti.

Queste antiche manifestazioni eruttive sono contemporanee alla sedimentazione dei livelli più recenti di argille marnose del Pleistocene medio, oggi affioranti estesamente a sud dell'edificio etneo e lungo la costa ionica, che costituiscono il substrato sedimentario del vulcano. Nell'Isola Lachea e nei Faraglioni dei Ciclopi sono esposti magnifici esempi di queste manifestazioni eruttive i cui prodotti risultano intercalati alla successione argillosa. Queste masse eruttive sono state interpretate come intrusioni sotto una sottile copertura di sedimenti e si accompagnano in minor misura a materiali effusi in ambiente subacqueo. Le prime sono costituite da lave massicce e/o colonnari, affioranti nell'Isola Lachea e nei Faraglioni e nell'immediato entroterra, mentre le seconde sono rappresentate da lave a pillows e ialoclastiti, affioranti nella rupe di Aci Castello, lungo le coste a nord di Aci Trezza e sulla collina a monte di quest'ultima località.

Flora e fauna[modifica]

Fauna[modifica]

Il panorama faunistico dell'isola Lachea, anche se alquanto limitato in relazione alle ridottissima superficie, è abbastanza vario e comprende rappresentanti di parecchi gruppi animali, soprattutto invertebrati; si tratta per lo più di elementi di ampia valenza ecologica che ben sopportano le avverse condizioni ambientali a cui sono soggetti, in particolare l'elevato grado di salinità e le forti escursioni termiche giornaliere. Tra gli invertebrati sono stati rinvenuti componenti di vari gruppi tra cui Isopodi, Diplopodi, Collemboli, Ortotteri, Coleotteri, Imenotteri e Lepidotteri. In particolare, tra gli Aracnidi Gnafosidi vanno segnalati lo Zelotes messinai, specie endemica di Sicilia, e l'Urozelotes mysticus allo stato attuale noto unicamente per l'Isola Lachea. I vertebrati, a parte gli Uccelli, sono rappresentati da qualche Mammifero Roditore e da pochi Rettili Sauri; questi ultimi annoverano l'elemento certamente più caratterizzante l'intera fauna dell'isoletta, la lucertola endemica Podarcis sicula ciclopica. Più elevato è il numero di specie di Uccelli che si possono incontrare sull'isola Lachea. Data la grande mobilità di questi animali, praticamente vi si può trovare la maggior parte dell'avifauna che vive nell'antistante litorale. Poche specie utilizzano questi luoghi come sito di nidificazione, come la passera sarda e l'elegante ballerina gialla. Più numerose sono le specie che visitano occasionalmente quest'isoletta e i vicini Faraglioni soltanto per la ricerca di cibo oppure come luogo di sosta; oltre al verzellino, al fanello, alla sterpazzolina, alla tottavilla, all'occhiocotto e al piro piro piccolo, non è raro incontrare anche rapaci come il falco di palude, il falco pellegrino e persino trampolieri e limicoli. La Lachea offre anche rifugio durante il periodo di svernamento ad uccelli marini, quali il gabbiano reale mediterraneo, il gabbiano comune e il cormorano.

Flora[modifica]

La flora dell'isola Lachea è essenzialmente costituita da piante selezionate dalla trascorsa presenza dell'uomo oppure legate ad un substrato ricco in sali per la vicinanza del mare. Piante sinantropiche e introdotte

sonchus oleraceusTra le specie sinantropiche (specie legate ad ambienti antropizzati) si rinvengono con una certa frequenza: Oryzopsis miliacea, Senecio vulgaris, Sonchus oleraceus, Thapsia garganica, Ferula communis, Urospermum picroides, Chrysanthemum coronarium. Diverse sono anche le specie introdotte a scopo ornamentale o colturale quali Casuarina equisetifolia, Opuntia ficus-barbarica, Thuja orientalis, Pittosporum tobira e Ailanthus altissima. Piante alofile

plantago coronopusLe stazioni direttamente interessate dall'aerosol marino sono caratterizzate dalla presenza di piante rupicole legate a suoli salati quali Reichardia picroides var. maritima, Lotus cytisoides, Crithmum maritimum, Allium commutatum, Inula crithmoides, come pure Suaeda vera ed Atriplex halimus. Nelle piccole depressioni soggette occasionalmente agli spruzzi delle onde si insedia una particolare flora di piccole specie annuali che prediligono suoli salati fra cui Plantago coronopus, Parapholis incurva, Catapodium marinum, Frankenia pulverulenta, ecc. Piante endemiche siculo-meridionali

Significativa sotto il profilo fitogeografico è in particolare la presenza di alcune specie endemiche distribuite in Sicilia e Italia meridionale, quali Senecio squalidus, Heliotropium bocconei, Carlina hispanica ssp. globosa. Nonostante il disturbo antropico a cui sono stati sottoposti questi ambienti, le Isole dei Ciclopi possiedono ancora un notevole interesse naturalistico e paesaggistico a prescindere dalla notevole importanza riguardante soprattutto l'ambiente sottomarino ancora integro.

Cenni storici[modifica]

Nell'isola Lachea furono rinvenuti un'ascia litica ed una tomba a grotticella artificiale attestanti la presenza umana fin dalla Preistoria. Lungo la scalinata che si diparte dall'ingresso nord dell'isola, sono presenti due piccole cisterne scavate nella roccia in una delle quali è stato rinvenuto materiale ceramico che testimonia la frequentazione dell'isola in età tardo romana. Sull'isola Lachea si individuano anche i resti di un'antica fortificazione fenicia e di un luogo di culto bizantino. D'altra parte la frequentazione dell'isola Lachea in età bizantina sarebbe attestata anche dalle monete ivi rinvenute. Nel 1803, l'isola Lachea ed i Faraglioni furono dati in enfiteusi, come pietra per pescare, e per sfruttare con l'agricoltura quel poco di terreno che c'era. Nel 1828 l'isola, assieme al territorio di Trezza, entrò a far parte del comune di Aci Castello, ma l'arcipelago restò di proprietà degli eredi dei detentori della Segrezia acese e, in seguito, alla famiglia Gravina. Il senatore del Regno Luigi Gravina nel 1896, cedette a titolo gratuito il diritto d'uso sopra l'isola e i sette scogli adiacenti per studi scientifici e sperimentali al Rettore dell'Università degli Studi di Catania, Andrea Capparelli. Nacque un piccolo, ma prezioso, museo ittico e si diede possibilità per decenni alla natura di proliferare rigogliosa fra quelle rocce millenarie che divennero sempre più oggetto di ammirazione dei visitatori di ogni parte del mondo. Nel 1993 l'intero arcipelago e la fascia di mare che circonda le isole divenne Riserva Naturale Integrale, la cui gestione è affidata al CUTGANA, Centro dell'Università degli Studi di Catania.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

L'aeroporto più vicino è quello di Catania Fontanarossa. Nel piazzale dell'aeroporto è possibile prendere un TAXI oppure utilizzare gli autobus dell'AMT (costo del biglietto orario 1 euro):

  • Linea 457 dall'aeroporto a Catania (Piazza Borsellino) - Orari e percorsi
  • Linea 534 da Catania (Piazza Borsellino) a Acitrezza (Piazza delle Scuole)

In auto[modifica]

Attraverso:

  • l'autostrada MESSINA-CATANIA A18 uscire ad Acireale e seguire le indicazioni per la Riviera dei Ciclopi.
  • la Strada Statale 114 da Catania in direzione Messina.

In autobus[modifica]

Dalla stazione centrale di Catania puoi prendere le autolinee AST (AST Info orari NUMERO VERDE 840.000.323 linea Catania-Acireale) richiedendo la fermata ad Acitrezza. Da Piazza Borsellino tramite l'AMT linea 534 (Catania- Acitrezza (Piazza delle Scuole)

Permessi/Tariffe[modifica]

Per informazioni contattare:

  • AMP Isole Ciclopi (Centro visite), +39 095-7117322, fax: +39 095-7118358, .


Come spostarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Riserva naturale integrale Isola di Lachea e Faraglioni dei Ciclopi


Cosa vedere[modifica]


Cosa fare[modifica]

Visita guidata sull’Isola Lachea che si raggiungerà con caratteristiche barche dal molo del porto. L’Isola Lachea è la più grande dell’arcipelago delle Isole Ciclopi, verranno descritti gli aspetti naturalistici con particolare riferimento alle origini vulcaniche delle isole, alla flora caratterizzata da piante endemiche della Sicilia e dell'Italia meridionale, alla fauna che annovera una forma endemica di lucertola campestre (Podarcis sicula ciclopica) nonché gli aspetti storico-culturali dell’arcipelago. Si effettua la visita al piccolo Museo Naturalistico e alla Grotta del Monaco, situati entrambi nella parte sommitale dell'isola. Il Museo Naturalistico ospita una ricca collezione, che illustra la fauna e la flora dell'isola, ed espone i reperti archeologici e geologici ritrovati sul luogo.


Acquisti[modifica]

Passeggiando lungo la via principale del paese è possibile ancora oggi incontrare piccole botteghe caratteristiche del posto che realizzano esclusivi prodotti d’artigianato locale

Dove mangiare[modifica]

Ad Acitrezza si trovano ottimi ristoranti a prezzi abbastanza contenuti. Si mangia un'ottima cucina a base di pesce. Non perdete l'occasione di provare la vera granita siciliana.

Dove alloggiare[modifica]

  • Hotel Kristal. soggiorni da € 20 al giorno, in base alla sistemazione scelta.. L'hotel dispone di 7 stanze, tutte con aria condizionata e bagno, per complessivi 19 posti letto. L'hotel è situato in posizione ottimale, sulla via principale del paese, 50 metri dal mare e 200 dal centro del borgo di Acitrezza., inoltre, di una sala conferenze con 60 posti, vidoproiezione HD, collegamento skype per videoconferenza e impianto audio con mixer e microfoni; di un'aula informatica (8 computer in postazioni doppie e videoproiezione) e di un'aula didattica da 20 posti anch'essa con videoproiezione.
    Presso la struttura si organizzano corsi di formazione professionale (accreditamento centro di orientamento e formazione Assessorato Regionale del Lavoro), corsi di immersione, fotografia naturalistica, fotografia subacquea, videosub, biologia marina
  • Villa Agnese, Via Livorno 106, +39 347 4711831, +39 339 7420153, . Camere con angolo cottura, bagno, climatizzazione, in struttura eretta sulla scogliera. Accesso diretto al mare, area attrezzata.


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]


Altri progetti

ParcoBozza: l'articolo rispetta il modello standard e ha almeno una sezione con informazioni utili (anche se di poche righe). Intestazione e piè pagina sono correttamente compilati.