Martina Franca | ||
Stemma | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Puglia | |
Territorio | Valle d'Itria | |
Altitudine | 431 m s.l.m. | |
Superficie | 299,72 km² | |
Abitanti | 49.440 (censimento 2014) | |
Nome abitanti | Martinesi | |
Prefisso tel | +39 080 | |
CAP | 74015 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Martino e Santa Comasia (11 novembre) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Martina Franca è una città della Puglia in provincia di Taranto.
Da sapere
[modifica]Città simbolo di eleganza e di raffinatezza, Martina Franca incanta per il tripudio della decorazione architettonica in pietra calcarea, che avvolge ogni singolo scorcio con virtuosismi settecenteschi di straordinaria creatività. Ovunque ci si giri si scoprirà un centro storico animato da un energico spirito artistico e culturale che serpeggia come linfa vitale. Uno spirito nato dall'estro e dalla fantasia di scalpellini, architetti e artisti, spesso velati dall'anonimia, la cui eccezionale genialità è stata in grado di sintetizzare stimoli e correnti artistiche, spesso molto differenti, in una miscellanea di linee barocche e rococò.
Cenni geografici
[modifica]È posta sulle colline sud orientali delle Murge, in una posizione che offre splendide vedute sulla Valle d'Itria. La fauna è caratterizzata dalla presenza di lepri, volpi, ricci, pettirossi, falchi e diversi rapaci notturni (civetta, gufo, assiolo e barbagianni), oltre ad una folta comunità di pipistrelli (tra i quali, oltre alle specie più comuni, anche il Rhinolophus hipposideros, il Rhinolophus ferrumequinum e il Rhinolophus mehelyi famosi per la caratteristica capacità di Ecolocalizzazione).
La flora si compone di tratti di bosco e di macchia mediterranea (dove cresce spontaneamente il fungo cardoncello) alternati a oliveti e vigneti tra cui il Verdeca, il Bianco d'Alessano e il Primitivo Tarantino.
Nell'agro circostante sono presenti numerose grotte. Nella frazione di Monte Fellone di notevole rilevanza archeologica risultano la Grotta Cuoco e la Grotta Monte Fellone.
Come orientarsi
[modifica]Quartieri
[modifica]Il territorio comunale di Martina Franca comprende, oltre alla città, i paesi di Baratta, Capitolo, Cappuccini, Carpari, Gemma, Infarinata, Lamia Vecchia, Madonna dell'Arco, Monte Fellone, Monte Ilario, Montetulio San Paolo, Monti del Duca, Motolese, Nigri, Ortolini, Ospedale, Papadomenico, Pergolo, Pianelle e Specchia Tarantina.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]I due aeroporti più vicini sono:
- 1 [link non funzionante] Aeroporto di Bari - Palese (Karol Wojtyła) (90 km). ,
- 2 [link non funzionante] Aeroporto Brindisi (Aeroporto del Salento) (75 km).
In auto
[modifica]- Dall'autostrada A14 uscire a Bari Nord e proseguire per Martina Franca.
In nave
[modifica]- Porto di Bari.
- Porto di Brindisi.
In treno
[modifica]Da Bari o Taranto prendere il treno delle Ferrovie del Sud Est per Martina Franca.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- Basilica di San Martino, Piazza Plebiscito. Eretta nella seconda metà del Settecento, su iniziativa dell'arciprete Isidoro Chirulli, sul luogo ove sorgeva la precedente collegiata romanica, è la perla del barocco martinese. Si caratterizza per la maestosa facciata, sulla quale spicca centralmente l'immagine del Patrono che divide il mantello con un mendicante ad Amiens. Nell'interno degni di nota sono l'altare maggiore in marmi policromi del 1773 di scuola napoletana, l'ampio cappellone del Santissimo Sacramento, un presepe opera di Stefano da Putignano e varie tele di Domenico Antonio Carella. Ospita le reliquie di Santa Comasia, che la tradizione vuole martire tra il II e il IV secolo.
Nell'aprile del 1998 papa Giovanni Paolo II l'ha elevata alla dignità di basilica minore. - Chiesa di San Domenico. Fu eretta tra il 1746 e il 1750 su una preesistente costruzione romanica dedicata a San Pietro, in elegante stile barocco.
- Chiesa della Beata Vergine del Carmelo (Chiesa del Carmine). Al Padre Carmelitano Pier Tommaso Carbotti si deve la promozione del progetto di costruzione della chiesa del Carmine, di cui il 25 marzo 1730 venne posta la prima pietra, conclusa nel 1758 in elegante stile barocco, la chiesa si trova al di fuori delle mura della città. Conserva una pregiata statua policroma (Santa Maria della Misericordia) attribuita a Stefano da Putignano.
- Chiesa di Sant'Antonio da Padova. Anticamente dedicata a Santo Stefano, fu edificata dai Francescani Osservanti nel XV secolo; la facciata è stata rifatta in stile neoclassico nel 1835. L'interno conserva due sculture rinascimentali di Stefano da Putignano: Santo Stefano e Sant'Antonio da Padova. Il chiostro conserva affreschi settecenteschi.
- Chiesa di Sant'Antonio ai Cappuccini. Fu costruita nel XVI secolo sull'antica grancia dei monaci basiliani. La chiesa all'interno conserva dei bellissimi altari ebanistici, oltre all'antico affresco della Madonna dell'Odegitria (da cui deriva il nome della Valle d'Itria) e molte tele datate fra il Seicento e il Settecento: nei locali del vecchio convento ha sede la fondazione di san Girolamo Emiliani - Villaggio del Fanciullo, aiuto per ragazzi con problemi familiari.
- Chiesa di San Francesco da Paola. Risale ai primi del Seicento e fu realizzata dai Minimi su una precedente cappella cinquecentesca della Madonna di Costantinopoli, di cui tuttora conserva una tela in fondo alla navata di sinistra. Adiacente alla chiesa vi è il convento cosiddetto dei Paolotti in cui visse all'inizio del Seicento padre Bonaventura Gaona, morto e sepolto a Roma (in Sant'Andrea delle Fratte) in concetto di santità.
- Chiesa di San Francesco d'Assisi, piazza Mario Pagano. Costruita tra il XVII e il XVIII secolo dai frati minori conventuali. All'interno conserva otto altari laterali in barocco leccese, unici nel loro genere a Martina.
- Chiesa di San Giovanni dei Greci. ha conservato l'originale struttura interna medievale con aula rettangolare, solo la facciata è stata rifatta in età barocca quando fu creato il secondo piano superiore.
- Chiesa di San Pietro dei Greci. La struttura tardo quattrocentesca conserva la tipica copertura del tetto a pignon con le chiancarelle e il campanile a vela sull'ingresso laterale.
- Chiesa di San Nicola in Montedoro. È tra le chiese più antiche di Martina, l'interno è completamente affrescato.
- Chiesa di San Vito. la struttura tardo medievale è stata fortemente rimaneggiata all'interno in chiave barocca. Sulla facciata svetta il campanile a vela con tre fornici.
- Chiesa dell'Annunziata. È un'antica chiesetta rettangolare fuori le mura che accoglie l'Arciconfraternita del Monte Carmelo e un Museo che conserva testimonianze significative del sodalizio religioso.
- Chiesa della Provvidenza. È una semplice chiesetta che sorge sull'antica via che un tempo conduceva in Valle d'Itria. Il tetto è a pignon con un campanile a vela e l'interno conserva delle tempere.
- Chiesa dello Spirito Santo. Si tratta di una piccola chiesa a ridosso della Valle d'Itria con copertura di chiancarelle, risale al XVI secolo e l'interno presenta affreschi nella zona presbiteriale.
- Chiesa di San Donato. Risalente al XVI secolo, è una piccola chiesetta nella Valle d'Itria con tetto a pignon ma oggi è completamente abbandonata.
- Palazzo Ducale, Piazza Roma. Fu iniziato nella seconda metà del Seicento per volontà del duca Petracone Caracciolo; in esso l'elemento rinascimentale si incrocia con il Barocco d'ispirazione leccese e l'impronta architettonica locale. Un tempo residenza dei duchi Caracciolo, è sede del Municipio. Notevoli all'interno le sale dell'Arcadia, del Mito e della Bibbia, che prendono il nome dai cicli di affreschi in esse ospitati, tutte opere del pittore francavillese Domenico Carella che le eseguì nel 1776.
- Palazzo Nardelli (Palazzo Martucci), Piazza Roma. In bella posizione nella piazza, è contraddistinto dalle lesene che racchiudono le finestre simmetricamente disposte nelle bianche campiture della facciata.
- Palazzo Barnaba (Palazzo Marturano). Eretto nel 1719 dal conte Barnaba spicca per le due balconate in pietra che definiscono la facciata.
- Palazzo del cavalier Semeraro. Eretto nel 1733 si impone per il portale di ingresso con doppia cornice in bugnato.
- Palazzo Delfini. Innalzato nel 1776, come indica chiaramente l'iscrizione epigrafica sul portale che riporta anche lo stemma araldico della famiglia: un delfino.
- Palazzo Ancona. È fra i palazzi più appariscenti di Martina per via delle due cariatidi laterali e del mascherone apotropaico centrale.
- Palazzo Carucci (Palazzo Fighera). Eretto nel 1777 si caratterizza per il mascherone apotropaico.
- Palazzo Magli (Palazzo Ruggeri o Barnaba e Caroli). Eretto nel 1759, come riporta l'elegante cartiglio collocato sul portale rococò.
- Palazzo Marinosci. Edificato nel 1744, si evidenzia le balconate con le collanine sagomate e la lapide di Martino Marinosci, botanico martinese dell'Ottocento.
- Palazzo Blasi (Palazzo Gioia e Chiarelli). Costruito nel 1774, si distingue per le balconate spanciate in ferro battuto.
- Palazzo Torricella (Palazzo Fanelli). Edificato nel 1749 da Ambrogio Fanelli si distingue per le variegate forme dei balconcini laterali.
- Palazzo Turnone. Diventato Conservatorio di Santa Maria della Misericordia, edificato intorno alla fine del XV secolo o alla prima metà del XVI, fu probabilmente una delle prime residenze signorili della città (trovandosi peraltro nel cosiddetto Curdunnidde, arcaico complesso abitativo del centro storico risalente al tempo degli Angioini). Antica dimora della famiglia Turnone, della quale, con la sua imponente estensione, testimoniava il notevole prestigio sociale ed economico, nei primi anni del XVIII secolo fu donato alla Duchessa di Martina Aurelia Imperiali (moglie di Petracone V Caracciolo), che lo trasformò in un complesso monastico ancora esistente ed operante.
- Palazzo Magli (Palazzo Blasi). Edificato nel 1748 su una precedente casa a corte del Cinquecento.
- Palazzo Motolese (Palazzo Marinosci). Edificato nel 1778, è coronato superiormente da una balconata di colonnine sagomate.
- Palazzo Maggi. È caratterizzato da un'ariosa veranda superiore.
- Casa a corte Le Marangi. Fondata nel 1735 si sviluppa attorno ad un cortile interno
- Ex-ospedaletto. Edificato nel 1783 grazie alle rendite del canonico Michelangelo Cappellari.
- Palazzo dell'Università. Detto anche della corte, sede dell'Associazione Artigiana e della Biblioteca Popolare prof. Michelangelo Semeraro. Eretto fra il 1759 e il 1762, era la sede del Parlamento locale, infatti la facciata reca lo stemma della città: un cavallo sbrigliato.
- Palazzo Stabile. L'edificio del Settecento si differenzia per le due ampie verande che delimitano il prospetto frontale.
- Palazzo Paolo Marino Motolese. La parte sottostante fu realizzata nel 1716, mentre i piani superiori furono aggiunti nel 1758.
- Palazzo Motolese. È dotato di due ingressi, quello principale in via Principe Umberto reca la data di fondazione 1775.
- Palazzo Blasi (Palazzo Magli). Ricostruito nel Settecento su una precedente struttura del Cinquecento; significativo è il mascherone apotropaico in legno del portone.
- Palazzo Casavola (Palazzo Ancona). È un tipico palazzotto settecentesco con raffinate modanature del portale e delle finestre.
- Palazzo Recupero (Palazzo Magno - Cofano). Salotto Culturale di Teresa Gentile. La mole dell'imponente palazzo tardo-settecentesco si caratterizza per il rosso pompeiano che lo tinteggia completamente.
Eventi e feste
[modifica]- Festa patronale e Fiera di San Martino. 11 novembre.
- Festa patronale di San Martino e Santa Comasia. primo fine settimana di luglio.
- Festival della Valle d'Itria. (fondato nel 1975 da Alessandro Caroli, nasce come festival di lirica, a cui in seguito si aggiunse anche prosa e musica classica; la sua peculiarità è data dal fatto che vengono poste in scena opere mai rappresentate in epoca contemporanea)
- Festival del Cabaret.
- Fiera della Candelora. 2 febbraio.
- Quarantena e sparo della quarantena. Quaresima.
- Festival dei sensi. seconda metà di agosto.
Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Altri progetti
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