Gravina in Puglia | ||
Bandiera | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Puglia | |
Territorio | Terra di Bari | |
Altitudine | 385 m s.l.m. | |
Superficie | 384,73 km² | |
Abitanti | 43.617 (2019) | |
Nome abitanti | gravinesi | |
Prefisso tel | +39 080 | |
CAP | 70024 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Michele Arcangelo, san Filippo Neri (compatrono) | |
Posizione
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Sito del turismo | ||
Sito istituzionale | ||
Gravina in Puglia è una città della Puglia.
Da sapere
Quando andare
Il clima è tipicamente mediterraneo: gli inverni sono relativamente miti, con temperature che solitamente non scendono mai sotto gli zero gradi; le estati sono, invece, calde e secche.
Cenni storici
Grazie alla posizione strategica dei vari abitati, Gravina può vantare una storia antichissima. Il suo territorio risulta essere stato abitato già dal Paleolitico antico, data l'alta presenza di acque nel torrente della Gravina, mentre i resti più consistenti risalgono al Neolitico, sin dal 5950 a.C.
All'epoca di Alessandro il Molosso, divenne polis con diritto di coniare monete e dopo la terza guerra sannitica (305 a.C.) divenne municipium romano, toccata dal tracciato della via Appia. Fu facile preda dei Visigoti di Alarico e dei Vandali di Genserico nel V secolo a.C. Distrutto il centro abitato, uno sulla collina di Botromagno e l'altro sul ciglio del burrone, la popolazione si trasferì nel sottostante burrone, dove alle grotte preesistenti aggiunsero altre abitazioni.
Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, seguì le vicende dell'intera Italia, passata attraverso l'effimero dominio dell'erulo Odoacre, il regno goto e, infine, all'inizio del V secolo, la riconquista dell'Impero ad opera di Giustiniano. Durante lo stesso secolo fu inglobata nel dominio dei nuovi invasori Longobardi, sino all'avvento dei Normanni. Intorno al 1006 fu contea con Accardo, padre di Umfrido. Questi nel 1091 ricostituì la diocesi e consentì la costruzione della cattedrale presso il castello, sul ciglio della "Gravina" tra i rioni, Piaggio e Fondovito.
Le famiglie degli Aleramici e dei De Say la elevarono a marchesato; Federico II di Svevia, con Gilberto d'Aigle, la mise a capo del giustizierato di Terra di Bari, mentre la sua contea comprendeva gli attuali territori dei comuni di: Altamura, Ruvo, Bitetto e Grumo Appula.
Dal 1267 al 1380 fu feudo degli Angioini. In questo stesso periodo, Gravina divenne città demaniale e feudale. Nel XIII secolo giunsero i monaci degli ordini cavallereschi: Templari e Cavalieri Gerosolomitani, che furono possessori di case e territori di grandi estensione. Nel XIV secolo divennero feudatari gli Orsini di Roma. Successivamente si avvicendarono i discendenti delle case Del Balzo e Anguillara, di Taranto e Solofra. Francesco Orsini, prefetto di Roma, elevò il feudo di Gravina in Puglia a ducato.
Gli Orsini furono signori dal 1380 al 1816. In questo lungo arco di tempo la città subì le prepotenze feudali, dell'alto clero e dell'oligarchia locale. La città è molto nota in quanto nel 1649 vi nacque Pietro Francesco Orsini. La situazione si aggravò durante il periodo borbonico, quando aumentarono angherie e violazioni di elementari diritti umani, tanto che Gravina contò molti rivoluzionari e patrioti dal 1789 sino all'Unità d'Italia, con una "vendita" carbonara. Protagonista delle vicende storiche di fine Ottocento ed inizio Novecento, contribuì moltissimo all'Unità d'Italia con patrioti e martiri delle guerre d'indipendenza e della prima guerra mondiale. Infatti, nella villa comunale, è stato dedicato loro un monumento dei caduti. La città fu in parte danneggiata dai bombardamenti degli aerei tedeschi durante il secondo conflitto mondiale.
Come orientarsi
Quartieri
- Fondovico
- Piaggio
Frazioni
- Barisci
- Dolcecanto
- Lago di Serra del Corvo
- Murgetta
- Pantanella
- Pescofalieri
- Rifezza
Come arrivare
In aereo
L'aeroporto più vicino è l'aeroporto di Bari, situato a nord.
In auto
- Da e per l'Italia settentrionale tramite l'autostrada Bologna-Taranto.
- Da Bari e Potenza tramite la Barese
- Da Canosa di Puglia e Foggia tramite la delle Murge
- Da Matera prendendo la
In treno
- 1 Stazione di Gravina in Puglia (FAL), Via Madonna Grazie, 38. È una stazione ferroviaria posta sulla direttrice ferroviaria Bari-Altamura-Avigliano-Potenza delle Ferrovie Appulo Lucane. La seconda stazione delle Ferrovie dello Stato, è stata chiusa nel 2016, tuttavia la tratta soppressa continua a essere servita da collegamenti su gomma.
Come spostarsi
Nelle vie del centro storico è necessario andare a piedi.
In auto
La città è interessata da una vasta area di ZTL lungo il centro storico. Maggiori dettagli possono essere riscontrati qui. Alcune vie sono interessate dalle strisce blu.
Cosa vedere
Chiese
- 1 Concattedrale di Santa Maria Assunta, Piazza Benedetto XIII. La facciata, tripartita da due lesene, è composta da tre portali, di cui quello centrale più grande ma incompiuto, e da un rosone, resto dell'antica chiesa romanica, al cui centro è collocato un bassorilievo dell'Assunta. I due portali laterali sono abbelliti da altorilievi e da due piccole statue raffiguranti il Cristo; il portale di sinistra è datato 1495. Il portale centrale è opera recente: esso è composto di 24 pannelli che raccontano episodi evangelici. Il campanile è stato ultimato nel 1698 dal cardinale Vincenzo Maria Orsini con la costruzione del "cipollone" sulla sua sommità. Sporgente dalla navata sinistra e a strapiombo sulla gravina è il cosiddetto cappellone, costruito nella prima metà del XVII secolo, a due piani. L'interno della chiesa è a tre navate divise da colonne con capitelli di spoglio. Il soffitto è in legno intagliato e dorato, in stile barocco: su di esso furono applicati nel Seicento quattro grandi tele. Diverse sono le cappelle laterali, tra cui quella dedicata a san Michele arcangelo, patrono della città; queste cappelle sono impreziosite da altari di marmi policromi, per lo più del 1700, ed opera del napoletano Francesco Cimafonte. Nel presbiterio è un importante coro ligneo del 1561 e un grande organo.
- 2 Chiesa di Santa Maria delle Domenicane, Piazza Benedetto XIII, 23, ☎ +390803251307. La chiesa è ad unica navata e conserva il matroneo a grate tipico del XVII secolo. Dopo un secolo ci fu l'esigenza di ampliare la chiesa allungandola sul lato del monastero e ricostruendo i due altari laterali dedicati uno alla Madonna del Rosario e l'altro a san Domenico di Guzman. Nei primi anni del XIX secolo fu rifatta la pavimentazione attraverso delle maioliche e gli altari laterali vennero rivestiti in marmo. Sull'altare maggiore è presente un dipinto dell'Assunzione di Maria di Carlo Rosa e sulla porta d'ingresso vi è una cantoria a grate ed un organo risalenti al XVIII secolo. La chiesa ha una facciata a due piani scanditi da lesene e da un coronamento a raccordi, due grandi oculi ovali e una finestra tribolata. Nel monastero erano poi presenti una notevole quantità di dipinti ma una cospicua parte è passata al demanio dopo le leggi di soppressione.
- 3 Chiesa rupestre della Madonna della Stella (Santa Maria della Stella), Via Fontana la Stella. Il nome deriva da una tradizione secondo cui vi sarebbe stato trovato un affresco di Madonna con bambino con una stella sulla fronte. Utilizzata, probabilmente in epoca pagana per una divinità della fertilità, nel XVI secolo divenne santuario mariano. La chiesa, il cui accesso originario era dal rione Piaggio si presenta in unico ambiente con panche laterali. Alla chiesa oggi si accede costeggiando l’antica cinta muraria e percorrendo il ponte viadotto-acquedotto del XVIII secolo.
- 4 Chiesa del Sepolcreto (Chiesa di Santa Maria degli Angeli), Via Fontana la Stella (presso la parte scoscesa della gravina). È una chiesa rupestre a tre navate separate da tre pilastri terminanti in tre absidi. Il presbiterio è sopraelevato e delimitato da delle iconostasi e ha al centro il plinto dell'altare. L'abside centrale conserva tracce ancora visibili di un affresco raffigurante il Cristo Pantocratore benedicente mentre l'abside destra custodisce tre croci greche. Viene definita chiesa del Sepolcreto a causa delle diverse tombe presenti.
- Chiesa rupestre di San Basilio.
- 5 Chiesa rupestre di San Michele delle Grotte, Calata Grotte S. Michele. La chiesa viene scavata in un unico ed enorme masso di tufo probabilmente tra l'VIII e il X secolo, annettendo anche altre piccole grotte nei pressi dell'aula principale. In una di queste, secondo la leggenda, si consumò l’eccidio dei gravinesi da parte dei Saraceni durante la terza incursione nel 999, evento ricordato da un'epigrafe posta sulla parete della stessa grotta. I teschi e ossa umane qui visibili, tuttavia, più probabilmente appartengono a cadaveri traslati qui nel corso del XVII-XVIII secolo.
L’8 Maggio di ogni anno è luogo delle celebrazione della Festa di san Michele delle Grotte a ricordo della leggendaria apparizione di San Michele in una grotta di Monte Sant’Angelo. In questa occasione gli abitanti del quartiere addobbano le vie con i cosiddetti “balloni”.
- 6 Chiesa di Santa Maria del Suffragio (Chiesa del Purgatorio), Piazza Notar Domenico. La chiesa è stata costruita come cappella funeraria della famiglia Orsini tra il 1649 e il 1654 per la celebrazione di messe in suffragio delle anime del Purgatorio. La chiesa ha un caratteristico portale d'ingresso con un timpano su cui sono presenti due scheletri.
- 7 Chiesa Madonna delle Grazie (Chiesa dell'Aquila), Via Madonna Grazie, 23, ☎ +390803265860.
- 8 Chiesa di San Sebastiano, Via S. Sebastiano, 56. Chiesa e convento. Eretta nel 1474.
- 9 Chiesa di Santa Teresa, Vico S. Matteo, 1.
- 10 Chiesa di Sant'Agostino, Piazza Pellicciari, 15.
- 11 Chiesa di Santa Sofia, Via Donato Cristiani, 43 (pressi della chiesa di San Francesco). Una tradizione parla di una antica chiesetta, riedificata nelle attuali forme alla fine del XV secolo. A una sola navata conserva un soffitto in legno dorato a rosette, circondato da un matroneo in legno dorato. Di straordinaria bellezza è il mausoleo funebre che raccoglie le spoglie mortali di Angela Castriota Scanderberg, discendente dell’eroe albanese Giorgio Scandenberg e sposa del duca Ferdinando II Orsini. Il monumento alto metri 6,60 e largo metri 3,20, porta nella metà di ciascuno scudo un’aquila bicipite, stemma dell’Albania. Alla chiesa di Santa Sofia è annesso un monastero che ha ospitato clarisse fino al XIX secolo, quando è stato soppresso l’ordine.
- 12 Chiesa di S. Francesco D'Assisi, Largo S. Francesco, 6, ☎ +39 080 326 9163.
- 13 Chiesa di San Nicola, Via S. Nicola, 1, ☎ +39 080 325 1275.
- 14 Chiesa di San Domenico, Piazza Camillo Benso Conte di Cavour, 16, ☎ +39 080 326 1278.
- 15 Chiesa di Santa Lucia, Calata S. Lucia, 11.
- 16 Chiesa dei Santi Nicola e Cecilia, Via S. Nicola, 1, ☎ +39 080 325 1275.
- 17 Chiesa dell'Annunciazione.
- 18 Chiesa di San Giorgio.
- 19 Chiesa di San Giovanni Battista, Piazza Pellicciari, 19, ☎ +39 080 325 1146.
- 20 Chiesa di San Giovanni Evangelista, Via San Giovanni Evangelista, 21, ☎ +39 080 326 7604.
- 21 Chiesa di San Bartolomeo, Calata Grotte S. Michele, 48.
- 22 Chiesa Mater Gratiae, Via San Giovanni Evangelista, 19.
- 23 Chiesa di San Felice, Largo Cappuccini, 6, ☎ +39 080 326 7692.
- 24 Chiesa del Gesù, Piazza Plebiscito.
- Cripta di San Marco.
- 25 Cripta di San Vito Vecchio.
- 26 Cripta Tota (Cripta sant’Elia).
- Cripta di Santa Maria della Neve.
- 27 Cripta di Santo Stefano.
- 28 Chiesa del Padre Eterno (Deesis), Via Madonna della Stella. È incompleta, a testimonianza di ciò sono visibili alcune arcate e colonne che introducono la navata principale, senza abside; accanto due solchi usati per la tumulazione. Erano presenti affreschi dedicati a San Nicola e San Pietro, successivamente prelevati e restaurati presso la Fondazione E. P. Santomasi.
- Chiesa della SS. Annunziata. Oggi sconsacrata, al suo interno presentava un altare e diversi dipinti religiosi; secondo la tradizione ivi ebbe luogo l'omicidio di un vescovo eretico, databile al XV sec. Nel 1714 Papa Benedetto XIII decretò la fine delle funzioni celebrative e il loro trasferimento presso la Cattedrale, causa le condizioni fatiscenti in cui versava la chiesa.
- 29 Grotte delle sette camere, Via Madonna della Stella (Sul versante destro del burrone di fronte al balcone della chiesa grotta di San Michele). Si tratta di sette grotte lavorate dall’uomo, intercomunicanti tra loro risalenti all'epoca paleocristiana per la presenza di un'iscrizione in lingua greca paleocristiana e simboli del primitivo cristianesimo. Ciò ricorda al visitatore la presenza dei primi cristiani nella terra di Gravina da far risalire ai primi secoli della cristianità.
Architetture civili
- 30 Palazzo Ducale degli Orsini, Via Matteotti, 30.
- 31 Palazzo de Gemmis-Pellicciari, Corso Aldo Moro, 17. Settecentesco palazzo edificato dai nobili Pellicciari, oggi appartenente ai Baroni de Gemmis di Castel Foce. È un ampio elegante palazzo nobiliare ad archi che presenta a nord e a sud due torri. È sovrastato da una veranda coperta.
- 32 Ponte Acquedotto sul torrente Gravina.
- 33 Gravina Sotterranea, Via Antonio Meucci, 10, ☎ +39 328 541 5379. 10€ (ago 2020).
Altro
- 34 Castello di Gravina. Voluto dall'imperatore Federico II, fu costruito sulla sommità di una collina a nord della cittadella tra il 1223 e il 1231, ricordato dal Vasari come barco cinto di mura per l'uccellagioni, a testimonianza dell'attività di caccia compiuta dall'imperatore. Nel territorio erano comprese diverse aree boschive di una zona denominata Guardialto e un lago, oggi scomparso. L'edificio è a forma rettangolare, misurante 29,4 x 58,7 m, allo stato attuale di rudere; in origine era a due piani, circondato da un piccolo cortile, e si accedeva da un'entrata detta cum porta magna, i lati lunghi comprendevano quattro torri quadrate, di cui restano solo le basi, ed era anche presente una cisterna, posta nei sotterranei, che garantiva sufficiente rifornimento di acqua. Il pianterreno era provvisto di vari depositi, forni, cucine e stalle, mentre l'ultimo piano conteneva una sala che ospitava il sovrano e gli uomini durante le battute di caccia o le riunioni generali della Curia.
- 35 Parco Archeologico Botromagno. Una delle più grandi aree archeologiche del sud Italia.
- Parco Archeologico Padre Eterno.
- 36 Parco Naturalistico di Capotenda.
Musei
- 37 Museo della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi, Via Museo, 20, ☎ +390803251021.
- 38 Museo Capitolare di Arte Sacra, Piazza Benedetto XIII, 25.
- 39 Museo Civico Archeologico, Piazza Benedetto XIII.
Eventi e feste
- 2 Fiera di San Giorgio, Via Spinazzola (Centro fiere). dal 20 al 25 aprile. La Fiera Regionale di San Giorgio è la fiera più antica d'Italia. Vi è un documento che attesta il ripristino della fiera, concesso da Carlo d'Angiò risalente al 1294, la fiera vede l'esposizione dei propri prodotti da parte degli operatori nel settore dell'agricoltura, artigianato, enogastronomia. Durante i giorni fieristici, viene anche organizzata una rievocazione storica medioevale.
Cosa fare
- 1 Hammam Qui Si Sana, Via Piaggio, 1, ☎ +39 080 321 0659. Centro benessere.
Acquisti
Tra i prodotti locali da acquistare c’è il vino Verdeca, un vino dolce di Gravina preparato miscelando vitigni locali e Malvasia.
La cola-cola è un fischietto a forma di uccello, molto simile al Cucù di Matera. Tradizionalmente veniva regalato come gioco per i bambini o alle donne come regalo di nozze se di dimensioni maggiori.
Come divertirsi
Nelle sere d'estate il centro della città si riempie di famiglie e giovani che passeggiano e si incontrano nelle piazze e nei locali.
Dove mangiare
La domenica sera buona parte dei ristoranti sono chiusi, anche nel periodo estivo. Pertanto va considerato il rischio di non riuscire a trovare facilmente un posto dove mangiare.
Prezzi modici
- 1 Forno San Francesco, Larghetto S. Francesco, 4, ☎ +39 080 404 4477. Vende anche rustici pugliesi.
- 2 Orsini caffè, Viale Orsini, 99.
- 3 Porta Centrale, Piazza Arcangelo Scacchi, 7, ☎ +39 080 237 1492. Bistrot, Ristorante e Pizzeria.
Prezzi medi
- 4 Agriturismo Masseria Sant'Angelo Di Marchetti Giovanni, Contrada Sant'Angelo, ☎ +39 080 326 4255.
Dove alloggiare
Prezzi medi
- 1 Il Piccolo Principe B&B, Via Matteotti, 45, ☎ +393247944232.
Sicurezza
Le dimensioni della città e le caratteristiche della gente rendono Gravina una città piuttosto tranquilla e priva di pericoli.
- 3 Ospedale S. Maria del Piede, Via S. Domenico, 32, ☎ +39 080 310 8111.
Come restare in contatto
Nei dintorni
- 4 Campo dei missili (Ex base NATO), Strada Provinciale Fondo Valle Basentello.
Altri progetti
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