Cossoine | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Sardegna | |
Territorio | Unione dei comuni del Meilogu | |
Altitudine | 529 m s.l.m. | |
Superficie | 39,17 km² | |
Abitanti | 762 (2022) | |
Nome abitanti | Cossoinesi | |
Prefisso tel | +39 079 | |
CAP | 07010 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Santa Chiara (11 agosto) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Cossoine è un centro della Sardegna, nella provincia di Sassari.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Cossoine fa parte dell'Unione dei comuni del Meilogu e confina con Bonorva, Cheremule, Giave, Mara, Padria, Pozzomaggiore, Romana, Semestene e Thiesi.
Cenni storici
[modifica]Nel suo territorio le prime testimonianze della presenza umana risalgono alle civiltà neolitiche per la presenza di diverse domus de janas e tombe dei giganti, nonché di numerosi nuraghi, risalenti all'età del bronzo.
Non mancano testimonianze del passaggio successivo di altri popoli, tra cui i Romani con "Lucentia" o "Castrum Lucentinum" (oggi "Lughentinas") e i Bizantini con l'insediamento di "Kourin".
Nell'XI secolo viene citata per la prima volta la chiesa bizantina di Santa Maria Iscalas nelle cui vicinanze sorgeva il villaggio detto Santa Maria di Curin. Non appare chiaro che il nome di questa località, di apparente origine greca, sia relazionato con quello di Corsein, con cui in alcune mappe geografiche medievali viene indicato per la prima volta il villaggio dove sorge ora l'odierno comune, poi evoluto in Cossein e quindi nell'odierno Cossoine, in seguito alle distorsioni dovute alle stratificazioni linguistiche in sequenza dei dominatori catalani, castigliani e italiani . Secondo una interpretazione etimologica questo nome deriverebbe da "cossu", forse ad indicare "corso", ossia abitante della Corsica. Questa interpretazione sarebbe surrogata anche dall'alta frequenza nel Paese del cognome Unali, che deriva da Gunale, una curatoria del Giudicato di Gallura storicamente abitata da tribù corse.
Durante il medioevo Cossoine fece parte del giudicato di Torres, nella curatoria di Cabuabbas, per poi passare alla famiglia genovese dei Doria nel XIII secolo. Dopo alterne vicende Cossoine passò dal giudicato di Arborea agli aragonesi alla metà del XIV secolo. Per tutto il periodo aragonese-spagnolo il paese fu sotto il controllo di diverse famiglie di feudatari iberici fino al 1839, quando in periodo sabaudo fu abolito il feudalesimo.
Fino all'Ottocento il paese era lo spauracchio dei parroci della sede vescovile per la sua inospitalità all'autorità spirituale e il cattolicesimo era praticato prevalentemente dalle famiglie delle classi alte, mentre le masse popolari aderivano ad un culto distorto con superstizioni e reminiscenze di culti pagani. Il territorio, allora ricco di foreste nei monti e di paludi nelle valli, tra i più selvaggi della provincia di Sassari, era il paradiso dei protagonisti del banditismo locale, quali i fratelli Cabizza del villaggio stesso e Peppino Marceddu di Pozzomaggiore, e anche di altri latitanti, come il famigerato Francesco Derosas di Usini.
Nel Novecento il progresso delle comunicazioni portò il villaggio ad un certo grado di sviluppo economico e sociale. Il quasi completo abbattimento degli alberi durante la costruzione della ferrovia impedì ogni futuro insediamento di banditi, tanto che Cossoine restò immune dal fenomeno dei sequestri di persona, che nell'isola invece aumentavano insieme allo sviluppo economico.
Dopo alcuni decenni le migliori condizioni nutritive e sanitarie portarono come rovescio della medaglia ad un eccesso di popolazione, che a partire dagli anni cinquanta provocò inevitabilmente una notevole emigrazione, soprattutto in Argentina, Nord Italia e Nord Europa.
A partire dagli anni ottanta si aprì per Cossoine una stagione di notevoli cambiamenti sociali ed urbanistici, i quali garantirono al paese un profondo rinnovamento e ad una maggiore emancipazione economica. Tali miglioramenti furono portati avanti dalle amministrazioni e dalle numerose associazioni caratterizzate dalla forte presenza dei giovani di Cossoine.
Come orientarsi
[modifica]Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]Dai precedenti aeroporti è possibile, grazie a diverse compagnie di autonoleggio presenti, noleggiare un'auto per raggiungere Cossoine.
In auto
[modifica]Prendere la SS 131 Carlo Felice, poi prendere l'uscita "Cossoine-Pozzomaggiore", quindi percorrere la Strada Statale 292dir Nord Occidentale Sarda fino a Cossoine.
In nave
[modifica]Dai porti di Porto Torres, Olbia-Isola Bianca, Golfo Aranci e Cagliari.
In autobus
[modifica]È possibile raggiungere Cossoine da Sassari con la linea ARST 702.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]Architetture religiose
[modifica]Murales
[modifica]È possibile ammirare i murales sparsi in giro per il paese.
Luoghi di interesse naturalistico
[modifica]- 5 Voragine di Mammuscone.
Siti archeologici
[modifica]Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Spettacoli
[modifica]- 1 Anfiteatro comunale, Via Enrico Berlinguer. Spazio per concerti e spettacoli.
Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Santa Ittoria, Località S'Ena, bivio di Cossoine, ☎ +39 346 8100575. Mar-Ven solo pranzo; Sab-Dom pranzo e cena. Ristorante pizzeria.
Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Numeri utili
[modifica]- 1 Carabinieri, Via Belvedere 2, ☎ +39 079 861049.
Farmacie
[modifica]- 2 Farmacia Piras, Piazza del Popolo 11, ☎ +39 079 861148.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- 3 Ufficio postale, Via della Quercia 1, ☎ +39 079 861350, fax: +39 079 861350. Lun e Mer-Gio 8:20-13:45; Sab 8:20-12:45.
Nei dintorni
[modifica]Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Cossoine
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cossoine