Vaglio Basilicata: differenze tra le versioni

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| descrizione=Nel territorio del comune si trova il sito archeologico dell'abitato di Serra di Vaglio, attribuito al popolo dei Peuketiantes. L’area archeologica sorge sulla cima di un’altura, a 1100 m s.l.m.; da essa è possibile vedere il monte Vulture, i paesi circostanti, la valle del Basento e le dolomiti lucane. Il luogo è anche ricco di acqua.
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La prima fase dell'abitato risale all'VIII secolo a.C.; i resti lasciano supporre nuclei di capanne separati da zone per le sepolture. Probabilmente vivevano qui popolazioni indigene, identificate con i Peuketiantes ricordati dallo storico Ecateo di Mileto, caratterizzate dalla sepoltura dei morti in posizione fetale.
:La prima fase dell'abitato risale all'VIII secolo a.C.; i resti lasciano supporre nuclei di capanne separati da zone per le sepolture. Probabilmente vivevano qui popolazioni indigene, identificate con i Peuketiantes ricordati dallo storico Ecateo di Mileto, caratterizzate dalla sepoltura dei morti in posizione fetale.
Alla fine del VII secolo a.C. sul lato orientale fu costruita una residenza principesca, fornita di decorazioni architettoniche in terracotta dipinta di tipo greco, dovute probabilmente agli artigiani di Metaponto.
:Alla fine del VII secolo a.C. sul lato orientale fu costruita una residenza principesca, fornita di decorazioni architettoniche in terracotta dipinta di tipo greco, dovute probabilmente agli artigiani di Metaponto.
Sono collegati agli abitanti del sito i reperti rinvenuti nella vicina necropoli di "Braida di Vaglio" tra il 1994 e il 1995 e datati tra la fine del VI e la metà del V secolo a.C. Sono corredi ricchi che ricordano manufatti di matrice greca, a testimonianza del legame che le classi abbienti dell'epoca avevano instaurato con le colonie del metapontino: vi si trovano infatti vasi in bronzo e ceramiche opera di artigiani greci o, anche, etruschi. Questi erano utilizzati durante il rito del banchetto. Anche le armi degli uomini e i gioielli delle donne sono di tipo greco. Il corredo più ricco è quello di una "principessa", morta bambina, e rivestita probabilmente degli ornamenti destinati alla futura cerimonia di nozze. Tra questi vi sono orecchini e collana in ambra, oggi esposti nel Museo archeologico nazionale della Basilicata, a Potenza.
:Sono collegati agli abitanti del sito i reperti rinvenuti nella vicina necropoli di "Braida di Vaglio" tra il 1994 e il 1995 e datati tra la fine del VI e la metà del V secolo a.C. Sono corredi ricchi che ricordano manufatti di matrice greca, a testimonianza del legame che le classi abbienti dell'epoca avevano instaurato con le colonie del metapontino: vi si trovano infatti vasi in bronzo e ceramiche opera di artigiani greci o, anche, etruschi. Questi erano utilizzati durante il rito del banchetto. Anche le armi degli uomini e i gioielli delle donne sono di tipo greco. Il corredo più ricco è quello di una "principessa", morta bambina, e rivestita probabilmente degli ornamenti destinati alla futura cerimonia di nozze. Tra questi vi sono orecchini e collana in ambra, oggi esposti nel Museo archeologico nazionale della Basilicata, a Potenza.
:I Lucani occuparono il territorio nel corso del V secolo a.C., stabilendo una serie di insediamenti fortificati sulle alture, che dominavano piccoli insediamenti agricoli nel fondovalle. Nel IV secolo a.C. l'abitato di Serra di Vaglio venne cinto da mura difensive di 2,5 km di lunghezza. Le mura furono costruite con una tecnica di tipo greco; su alcuni blocchi di pietra è possibile riconoscere lettere greche, che consentono di individuare la cava di provenienza e di ricostruire, in qualche modo, le reti commerciali e culturali del luogo. Sulle porte, affiancate da torri, si trova un'iscrizione che riporta il nome del magistrato cittadino che aveva curato i lavori (Nummelos).

:Agli inizi del III secolo a.C. la città venne distrutta da un incendio e abbandonata.
I Lucani occuparono il territorio nel corso del V secolo a.C., stabilendo una serie di insediamenti fortificati sulle alture, che dominavano piccoli insediamenti agricoli nel fondovalle. Nel IV secolo a.C. l'abitato di Serra di Vaglio venne cinto da mura difensive di 2,5 km di lunghezza. Le mura furono costruite con una tecnica di tipo greco; su alcuni blocchi di pietra è possibile riconoscere lettere greche, che consentono di individuare la cava di provenienza e di ricostruire, in qualche modo, le reti commerciali e culturali del luogo. Sulle porte, affiancate da torri, si trova un'iscrizione che riporta il nome del magistrato cittadino che aveva curato i lavori (Nummelos).
:Nel sito è stata ricostruita con tecniche dell'epoca un'abitazione. All'interno sono stati collocati alcuni reperti, fra cui i Pythoi (vasi in terracotta), che danno il nome alla costruzione, e un telaio a pesi, di fattura piuttosto rara in quanto il tessuto si lavora nella parte alta. A scopo didattico è stato riprodotto un piccolo scavo a tre strati, in ciascuno dei quali sono stati collocati reperti appartenenti alle tre diverse epoche: ossa e pezzi di manufatti per il periodo più antico, vasi (i Pyhtoi) e lame per quelli più recenti.

Agli inizi del III secolo a.C. la città venne distrutta da un incendio e abbandonata.

Nel sito è stata ricostruita con tecniche dell'epoca un'abitazione. All'interno sono stati collocati alcuni reperti, fra cui i Pythoi (vasi in terracotta), che danno il nome alla costruzione, e un telaio a pesi, di fattura piuttosto rara in quanto il tessuto si lavora nella parte alta. A scopo didattico è stato riprodotto un piccolo scavo a tre strati, in ciascuno dei quali sono stati collocati reperti appartenenti alle tre diverse epoche: ossa e pezzi di manufatti per il periodo più antico, vasi (i Pyhtoi) e lame per quelli più recenti.
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Vaglio Basilicata
Vaglio Basilicata - Arco d'ingresso al nucleo fortificato
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Vaglio Basilicata
Sito istituzionale

Vaglio Basilicata è una città della Basilicata.

Da sapere

Il paese fa parte della Comunità Montana “Alto Basento”

Cenni geografici

Vaglio Basilicata si trova in provincia di Potenza. Dista pochi chilometri dal capoluogo di Regione. Il nucleo originario dell’antico abitato sorge alle pendici sud-orientali di Serra S. Bernardo, sul rilievo del monte Cenapora. Risale al periodo altomedievale e probabilmente ha origine intorno ad una fortezza normanna. In epoca preromana e romana il nucleo abitativo si trovava a Serra di Vaglio, distante circa 4 Km dall’attuale abitato, dove sono stati rinvenuti i resti di un insediamento indigeno risalente ad un periodo compreso tra il X ed il III sec. a.C. Poco più a nord di Vaglio, in località Macchia di Rossano, è stato rinvenuto un complesso sacrale monumentale del IV sec. Nel corso dei secoli, dunque, la mutata situazione politica, economica e sociale ha implicato l’abbandono del sito originario a favore di quello attuale.

Cenni storici

Vaglio Basilicata scorcio panoramico del nucleo fortificato

Le origini sono antiche, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di varie tombe databili tra la fine del VI e la metà del V secolo a.C. e, nella località di Serra di Vaglio, dei resti di un insediamento lucano, con tracce di frequentazioni che vanno dal X al III secolo a.C. Si è chiamata Vaglio (dal latino VALLEUS, ‘valloncello’) fino al 1863, quando assunse la denominazione di Vaglio di Basilicata, trasformata in Vaglio Lucano nel 1933 e in quella attuale nel 1955. In epoca tardoantica, probabilmente, la popolazione si spostò gradualmente dall’antico all’attuale sito, per cui la località di Serra cadde in stato di abbandono.

Vaglio Basilicata (Potenza) Arco d'ingresso al nucleo fortificato (spurt) 02

Il nome “Terra di Balio” ha origine nel 1268, quando fu distrutta dagli angioini; nel corso del Medioevo appartenne a più feudatari. Proprietà degli Spinelli nella seconda metà del Cinquecento, passò in seguito ai Salazar; fu Francesco Salazar, conte di Vaglio, che ai tempi di Masaniello (prima metà del XVII secolo) si fece promotore, insieme ad altri potenti signori, di una violenta sommossa contro il vicereame spagnolo, finendo però decapitato nel castello di Barletta. Venduta all’asta nel 1632, fu acquistata dai Massa di Ventimiglia, divenendo successivamente possesso dei Quarto di Laurenzana, che ne ottennero il titolo di conte e lo mantennero fino allo smantellamento del feudalesimo ad opera di Giuseppe Bonaparte nel 1806. Nel 1861 Vaglio fu saccheggiata da bande di briganti guidate da Crocco e da Borjes. Da quel momento, il paese segue le sorti della regione e dell’Italia meridionale in generale.

Come orientarsi

Mappa a tutto schermo Vaglio Basilicata


Come arrivare

In autobus

  • Grassani e Garofalo. Partenze da Vaglio: 07:00, 07:15, 07:15, 13:10, 15:30, 16:00, 18:00; Partenze da Potenza: 11:20, 12:50, 14:05, 17:10, 19:05. Le autolinee di questa società di trasporto collegano Vaglio Basilicata con le città di Tolve, Cancellara, Potenza e altre località della Basilicata.


Come spostarsi


Cosa vedere

Nel paese si possono ammirare diverse architetture. All’interno del centro antico, si trovano la chiesa madre di san Pietro Apostolo (XV-XVI secolo) e quella di San Giuseppe (XVI sec.). Di particolare interesse sono anche altri luoghi di culto, come le chiese di San Donato, detta anche di santa Maria di Nazareth (XI-XIII sec.), quella di Santa Maria del Carmine (XV sec) e l’ex convento e la chiesa di Sant’Antonio. Si possono visitare anche gli scavi archeologici di Serra di Vaglio; in località Macchia di Rossano, infine, si trovano il santuario della dea Mefitis, risalente al IV secolo a.C., e la chiesetta rurale della Madonna di Rossano, rifatta nell’Ottocento.

Vaglio Basilicata cattedrale di San Pietro
  • Chiesa Madre. Dedicata a San Pietro, è di impianto cinquecentesco e conserva nel suo interno opere come la Madonna del Rosario e la Sacra Famiglia, dell’artista Antonio Stabile. In essa si trova anche il corpo di San Faustino Martire, patrono del paese. E' situata all'interno del nucleo fortificato e si affaccia su una piccola piazza chiusa da edifici su tutti i lati. Sulla facciata in semplice pietra sono visibili aperture rettangolari che forniscono luce all'interno, mentre il campanile è sormontato da una copertura a cupola.
Chiesa e Convento di Sant'Antonio Vaglio Basilicata Potenza
  • Ex Convento di Sant’Antonio Abate. È annesso alla Chiesa a navata unica, che ha sull’altare maggiore una scultura del Santo del XVII secolo, alcune tele risalenti al 1600 e uno splendido affresco di Geronimo Todisco che raffigura la Madonna, Sant’Anna e il Bambino Gesù.
Vaglio Basilicata chiesa di San Donato
  • Chiesa di San Donato. È un piccolo ma grazioso edificio in pietra costruito nel 1553, che conserva nel suo interno una statua del Santo del cinquecento ed un altare intagliato del 1587.
Vaglio Basilicata chiesa di san Giuseppe 01
  • Chiesa di San Giuseppe. Si trova nel nucleo fortificato, alle spalle della cattedrale.
Vaglio Basilicata convento del Carmine
  • Chiesa del Carmine. all'inizio del paese, è preceduta da un ampio giardino con fontana e dispone di un bellissimo portale con arco a tutto sesto del sec. XVIII. Di fronte alla chiesa c'è una statua di padre Pio.
Ingresso museo delle Antiche Genti Lucane Vaglio
  • Museo delle antiche genti di Lucania. Ospita una serie ricostruzioni corredate da reperti archeologici: l’interno di una reggia del VI sec. a.C. e la sala di un santuario, dedicato alla dea Mefitis, del IV sec. a.C. Possiamo anche trovare vasi in bronzo e ceramiche da mensa di importazione etrusca o greca, come anche le armi degli uomini e i gioielli delle donne, sempre di tipo greco. I corredi delle tombe sono esposti nel Museo Archeologico Nazionale della Basilicata, a Potenza. Il piano superiore contiene settantacinque macchine fedelmente riprodotte dai disegni contenuti dai codici di Leonardo da Vinci, come il carro armato, la bicicletta, i cuscinetti a sfera, la pianola, il guanto palmato e le macchine volanti. E’ possibile provarne il funzionamento e studiarne la meccanica. Sono parte della mostra anche la riproduzione dei codici prodotti dall’artista.
Scavi di Serra di Vaglio
  • Neviera. Sulle pendici del monte Giove troviamo la neviera. Si tratta dei resti di due costruzioni affiancate, di forma circolare: una è in parte interrata, l’altra si eleva rispetto al suolo. Come altre neviere, essa venne per lungo tempo adibita a deposito della neve destinata al consumo durante il periodo estivo. La neve, trasportata a spalla fino alla neviera, veniva introdotta nella fossa e battuta strato su strato, esercitando forte pressione. Veniva poi coperta con fogliame secco e con una tettoia mobile; con questo sistema, era possibile conservare il ghiaccio per mesi. Essa serviva per le famiglie benestanti di Vaglio e una di esse, proprietaria, commerciava il ghiaccio in Basilicata e Puglia.
  • Serra di Vaglio. Nel territorio del comune si trova il sito archeologico dell'abitato di Serra di Vaglio, attribuito al popolo dei Peuketiantes. L’area archeologica sorge sulla cima di un’altura, a 1100 m s.l.m.; da essa è possibile vedere il monte Vulture, i paesi circostanti, la valle del Basento e le dolomiti lucane. Il luogo è anche ricco di acqua.
    La prima fase dell'abitato risale all'VIII secolo a.C.; i resti lasciano supporre nuclei di capanne separati da zone per le sepolture. Probabilmente vivevano qui popolazioni indigene, identificate con i Peuketiantes ricordati dallo storico Ecateo di Mileto, caratterizzate dalla sepoltura dei morti in posizione fetale.
    Alla fine del VII secolo a.C. sul lato orientale fu costruita una residenza principesca, fornita di decorazioni architettoniche in terracotta dipinta di tipo greco, dovute probabilmente agli artigiani di Metaponto.
    Sono collegati agli abitanti del sito i reperti rinvenuti nella vicina necropoli di "Braida di Vaglio" tra il 1994 e il 1995 e datati tra la fine del VI e la metà del V secolo a.C. Sono corredi ricchi che ricordano manufatti di matrice greca, a testimonianza del legame che le classi abbienti dell'epoca avevano instaurato con le colonie del metapontino: vi si trovano infatti vasi in bronzo e ceramiche opera di artigiani greci o, anche, etruschi. Questi erano utilizzati durante il rito del banchetto. Anche le armi degli uomini e i gioielli delle donne sono di tipo greco. Il corredo più ricco è quello di una "principessa", morta bambina, e rivestita probabilmente degli ornamenti destinati alla futura cerimonia di nozze. Tra questi vi sono orecchini e collana in ambra, oggi esposti nel Museo archeologico nazionale della Basilicata, a Potenza.
    I Lucani occuparono il territorio nel corso del V secolo a.C., stabilendo una serie di insediamenti fortificati sulle alture, che dominavano piccoli insediamenti agricoli nel fondovalle. Nel IV secolo a.C. l'abitato di Serra di Vaglio venne cinto da mura difensive di 2,5 km di lunghezza. Le mura furono costruite con una tecnica di tipo greco; su alcuni blocchi di pietra è possibile riconoscere lettere greche, che consentono di individuare la cava di provenienza e di ricostruire, in qualche modo, le reti commerciali e culturali del luogo. Sulle porte, affiancate da torri, si trova un'iscrizione che riporta il nome del magistrato cittadino che aveva curato i lavori (Nummelos).
    Agli inizi del III secolo a.C. la città venne distrutta da un incendio e abbandonata.
    Nel sito è stata ricostruita con tecniche dell'epoca un'abitazione. All'interno sono stati collocati alcuni reperti, fra cui i Pythoi (vasi in terracotta), che danno il nome alla costruzione, e un telaio a pesi, di fattura piuttosto rara in quanto il tessuto si lavora nella parte alta. A scopo didattico è stato riprodotto un piccolo scavo a tre strati, in ciascuno dei quali sono stati collocati reperti appartenenti alle tre diverse epoche: ossa e pezzi di manufatti per il periodo più antico, vasi (i Pyhtoi) e lame per quelli più recenti.
Chiesa S Maria di Rossano
  • Chiesa S. Maria di Rossano. Sorge in località Rossano, nei pressi degli scavi archeologici. E' circondata da un giardino recintato, contenente un semplice tavolino con sedili in pietra.
  • Scavi di Rossano. Si possono ammirare i resti di un santuario della dea Mefite, divinità indigena oggetto di culto anche da parte dei conquistatori romani. Il luogo è un ottimo esempio della convivenza di più culture, poiché coesistono iscrizioni in greco, in latino e in osco. Durante il periodo estivo il luogo ospita spettacoli teatrali e attività di intrattenimento.



Eventi e feste

Nel mese di agosto, lungo le vie di Vaglio Basilicata, si snoda il Percorso enogastronomico e storico-culturale. E’ possibile assaggiare i cibi tipici lucani e assistere anche a concerti, mostre, artigianato artistico, spettacoli di falconeria e arte di strada. Chiese e musei sono aperti per l’occasione.

Cosa fare


Acquisti


Come divertirsi


Dove mangiare

Gastronomia tipica lucana

Prezzi medi

  • La Dimora dei Cavalieri, Contrada Tataseppe, 1, + 39 340 3745730. È un'impresa familiare caratterizzata dall'allevamento di ovi-caprini e dalla produzione di grano duro. "La Dimora dei Cavalieri" offre ai suoi ospiti i prodotti dell'azienda: l’agnello bianco, la ricotta ed i formaggi. Per le focacce e la pasta “fatta in casa” viene utilizzata la farina di propria produzione. Anche il vino è di produzione propria.
  • Masseria Milano, Contrada Rossano, +39 0971 487579. L'agriturismo si estende una valle fitta di boschi, immerso nel verde della natura. Dista circa 100 metri dal sito di Rossano.Si dedica all'allevamento bovino-ovino e alla coltivazione di grano duro e ortaggi. È tutto rigorosamente prodotto localmente. Tra le pietanze che la masseria offre ai suoi commensali non possono mancare i piatti tipici vagliesi: lain' e cicr' (lagane e ceci), lain' e fasul' (lagane e fagioli), strscinar' e pzzent' (strascinati e salsiccia pezzente), cauzncidd' (ravioli), rcchitell' (orecchiette), u' sciscill' (frattaglie di pollo al sugo), cutturieddu (pecora stufata tre volte), sozizz' arrstu (salsiccia arrostita).


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