Asti: differenze tra le versioni
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== Dove alloggiare == |
== Dove alloggiare == |
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=== Hotel 4 Stelle === |
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=== Hotel 3 Stelle === |
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===Hotel 2 Stelle=== |
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== Sicurezza == |
== Sicurezza == |
Versione delle 11:56, 20 mag 2015
Asti | ||
Stemma e Bandiera | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Piemonte | |
Altitudine | 123 m m s.l.m. | |
Superficie | 151,31 km² | |
Abitanti | 76.135 (censimento 2013) | |
Nome abitanti | astesi, astigiani | |
Prefisso tel | +39 0141 | |
CAP | 14100 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | san Secondo (primo martedì di maggio) | |
Posizione
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Sito istituzionale | ||
Asti (Ast in piemontese) è una città del Piemonte.
Introduzione
Ricca di monumenti del periodo medioevale, posta lungo la Via Francigena, è la città natale di Vittorio Alfieri. È conosciuta in tutto il mondo per i suoi vini, in particolare l'Asti spumante. Ogni anno, a settembre, si svolgono: la Douja d'Or, uno dei concorsi enologici più importanti d'Italia, il Festival delle Sagre, "grande ristorante" a cielo aperto in cui vengono serviti i piatti della tradizione astigiana e il Palio, manifestazione tra le più antiche d'Italia che, dopo una ricca sfilata in costumi medioevali, culmina con una corsa di cavalli montati "a pelo" (senza sella).
Cenni geografici
Situata a 123 m sul livello del mare ( altezze min 110 m - max 295 m) si trova a circa 60 chilometri a sud-est di Torino, nella media valle del Tanaro, presso la confluenza con il torrente Borbore, fra Monferrato settentrionale e meridionale. Poco più di 100 km la separano da Milano e da Genova. La città sorge in mezzo a celebri colline, il Monferrato astigiano, la Langa astigiana e il Roero, famose in tutto il mondo per i loro vini e incluse il 22 giugno 2014, durante la 38ª sessione del comitato UNESCO a Doha, nella lista dei beni del Patrimonio dell'Umanità. Per quanto riguarda la sismicità, è stata classificata come una zona sismica di grado 4 ovvero a rischio sismico molto basso (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale del Piemonte n. 11-13058 del 19.01.2010).
Quando andare
Le stagioni migliori per visitare la città e i suoi dintorni sono senza dubbio la primavera e l’autunno per gli spettacoli offerti dalla natura e la ricchezza delle manifestazioni che vengono organizzate.
La temperatura media generale annuale è 13 °C: il mese più caldo è luglio (+24 °C), mentre quello più freddo è gennaio (+1 °C). I mesi più piovosi sono aprile e novembre, mentre quelli più secchi sono gennaio e agosto (talvolta luglio).
Cenni storici
La città, di origini liguri, fu edificata dai romani con il nome di Hasta Pompeia e di quest’epoca presenta resti di un certo rilievo, risalenti per lo più al I° sec. d.C: alcuni tratti delle mura, la torre Rossa o torre di San Secondo, la Domus romana di Via Varrone, i resti dell’anfiteatro romano in V. Massimo d’Azeglio, l’area pavimentata con lastre di pietra rettangolari, riferibile al foro di Asti, nel Museo di S. Anastasio assieme ad altri elementi del museo, tra cui la lapide funeraria di Lucio Campio che presenta un coniglio (lepre) che rosicchia un grappolo d’uva, oltre a vari altri materiali di recupero presenti nella cattedrale.
L’aspetto predominante riguarda però il periodo medioevale della città: le chiese, le torri, le caseforti raccontano di un passato glorioso: la città era nota come la città delle cento torri, in realtà erano 120. Nel medioevo era conosciuta a livello europeo come realtà mercantile e finanziaria di notevole rilievo: risalgono a questo periodo le casane astigiane, istituti di credito su pegno. Nel Medioevo le famiglie nobili si scontrarono spesso tra loro a causa della lotta tra guelfi e ghibellini: la fazione guelfa astigiana era capeggiata dai potentissimi Solaro, appoggiati dalle famiglie dei Malabayla, Garretti, Troja, Falletti, Ricci, Damiani, mentre la fazione ghibellina capeggiata dai Guttuari, Turco, Isnardi che formavano il Consorzio dei De Castello, era sostenuta dagli Alfieri, Coppa, Scarampi, Catena, Buneo, Cacherano. I Roero e i Pelletta erano addirittura divisi internamente. Nel 1312 il Comune di Asti si sottomise spontaneamente alla protezione del re di Napoli Roberto d'Angiò, passando nel 1379 a Giangaleazzo Visconti, il quale la costituì in contea e nel 1387 la cedette ai duchi d'Orleans, quale dote per sua figlia Valentina Visconti.
Nel 1531 la Contea di Asti venne ceduta ai Savoia dall'Imperatore Carlo V, e il Ducato di Savoia divenne "Regno di Sardegna" nel 1720. Del periodo barocco restano numerosi edifici progettati da Benedetto Alfieri, prima consigliere e poi sindaco della città dal 1726 al 1730. Lungo la ex via maestra, oggi C. Alfieri, si fanno notare per la loro imponenza palazzo Mazzetti, palazzo Ottolenghi, palazzo Alfieri, e nei pressi di Piazza Catena l’ex Convento della Consolata e il Seminario vescovile.
Nel luglio del 1797 Asti fu teatro della "Rivoluzione Astese", violenta sommossa causata dall’ aumento dei prezzi del grano e fu proclamata la Repubblica Astese da Secondo Arò, Felice Berruti, Gian Secondo Berruti e Gioachino Testa che però ebbe solo tre giorni di vita e gli insorti furono fucilati.
Dal 1800 al 1805 Asti divenne capoluogo del dipartimento francese del Tanaro.
Nel 1935 Asti divenne capoluogo di provincia, staccandosi da Alessandria. Al periodo fascista risalgono molti edifici tuttora visibili: la Casa del Fascio (1934-35) sopra Piazza Campo del Palio, il Monumento ai caduti (1930) di Piazza I Maggio, la Stazione ferroviaria, il Mercato coperto (1925) di Piazza Libertà, il palazzo I.N.A di Piazza San Secondo, l’edificio della Camera di Commercio di Piazza Medici.
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 Asti e il Monferrato vissero in pieno la guerra di resistenza, i bombardamenti anglo-americani, la guerriglia partigiana, la persecuzione degli ebrei, le deportazioni e i rastrellamenti.
L'alluvione in Piemonte del 1948, il 4 settembre colpì gravemente la città e fu causata dall'esondazione del Borbore, del Tinella e del Tanaro a seguito di violenti nubifragi.
Negli anni del boom economico Asti ha conosciuto il fenomeno della immigrazione dal sud legata all’industria automobilistica in pieno sviluppo e si è accresciuta notevolmente verso le zone periferiche.
L' alluvione del Tanaro del 1994 il 6 novembre ha nuovamente messo in ginocchio la città, che però ha saputo prontamente riprendersi.
Come orientarsi
La stazione ferroviaria è situata a sud del centro storico, a poche centinaia di metri da esso. Usciti dalla stazione, andando dritti lungo la piazza antistante, Piazza Marconi, si arriva in Via Cavour che conduce in Piazza San Secondo, zona pedonale, dove sorgono la Chiesa del patrono della città e il municipio. Svoltando a destra in Via Garibaldi, si arriva in Piazza Alfieri. Esattamente di fronte, sotto i portici del più moderno Palazzo della Provincia, si trova l'ufficio del turismo "tel:+390141530357" . Se invece si attraversa Piazza San Secondo, percorrendo poi Via Palazzo di Città o Via Gobetti si giunge in Corso Alfieri, la più importante e conosciuta via della città, la contrada Maestra, già decumano massimo dell’epoca romana che la attraversa da est a ovest. Di qui, andando a destra si giunge in Piazza Alfieri e proseguendo lungo il corso si arriva, dopo circa 800 m, percorribili in una decina di minuti, al Complesso del Battistero di San Pietro. Se invece si attraversa il corso e si imbocca Via Della Valle, si giunge dopo appena 50 m in Piazza Medici dove sorge la Torre Troiana. Svoltando invece a sinistra lungo il corso, dopo circa 300 m si arriva in Piazza Roma. Poco più avanti, sulla destra si incontra Palazzo Mazzetti che ospita la Pinacoteca. Dopo una cinquantina di metri, sul lato opposto del corso c’è palazzo Ottolenghi, sede del Museo del Risorgimento, e proseguendo, dopo altri 150 m, si arriva alla casa natale di Vittorio Alfieri, situata all’angolo con Piazza Cairoli da cui parte Via Caracciolo che sbocca in Piazza della Cattedrale. Continuando ancora lungo Corso Alfieri si arriva alla Torre Rossa.
Quartieri
La città è divisa in 6 "Rioni", i quartieri all'interno della prima cerchia delle antiche mura duecentesche detta " recinto dei nobili" e in 8 "Borghi", compresi in origine all'interno della seconda cerchia delle mura trecentesche detta " cinta dei borghigiani". Queste 14 entità, ognuna con un proprio statuto ed ordinamento, partecipano alla vita sociale e religiosa della città che culmina nei festeggiamenti patronali di san Secondo e con la corsa dell'antico Palio.
Parcheggi
- 1 Piazza Campo del Palio (utilizzabile in parte il mercoledì e il sabato per mercato settimanale. Non utilizzabile il giorno della della Fiera di Asti (inizio maggio), la seconda domenica di settembre per il Festivale delle sagre e in caso di altre manifestazioni.). libero.
- 2 Piazza Alfieri (non utilizzabile il mercoledì e il sabato per mercato settimanale, nel periodo del Palio per allestimento pista e tribune e in caso di altre manifestazioni.). a pagamento.
- 3 Ex Caserma "Colli di Felizzano", Corso Alfieri (Comodo per la visita al Complesso del Battistero di San Pietro. Davanti alla sede dell'Università.). A pagamento, e in parte libero. Ingressi da Corso Alfieri, Via Bocca e Via Arò.
- 4 Babilano, vicino a Piazza Leonardo Da Vinci. parcheggio libero/ e a disco orario.
- Piazza d'Armi, Viale Pilone. parcheggio libero.
- ex area Way Assauto, Corso Pietro Chiesa. parcheggio libero.
- Piazza San Giuseppe e zone limitrofe. parcheggio a pagamento.
- 5 Parcheggio Piscina Comunale, Via Gerbi. parcheggio libero.
- Cimitero Urbano, Viale Don Bianco. parcheggio libero.
- 6 Supermercato Lidl, Corso Venezia 93. parcheggio libero.
- 7 Supermercato Pam, Corso Torino 30. parcheggio libero.
- 8 Supermercato Esselunga, Corso Ivrea. parcheggio libero.
- 9 Supermercato Esselunga, Corso Casale 333. parcheggio libero.
Come arrivare
In aereo
- Aeroporto di Torino, distanza circa 80 km (1h). Dall’aeroporto partono autobus e treni diretti alla stazione ferroviaria Porta Nuova di Torino dov'è possibile prendere il treno per Asti.
- Aeroporto Milano Linate distanza 135 km(1,5 h).
- Aeroporto Milano Malpensa distanza 150 km(1,5 h).
- Aeroporto di Genova distanza 110 km(1h).
Dagli areoporti si può raggiungere la città noleggiando un’auto, utile poi per visitare la campagna astigiana, o tramite navette e treno.
In auto
- l'autostrada Torino - Brescia uscite Asti Est e Asti Ovest.
- da Ventimiglia, Cuneo, Bra e Alba
- da Vercelli e Casale Monferrato
- da Ivrea e Chivasso
- da Torino e Alessandria.
In treno
La FS di asti si trova sulla linea Torino, Alessandria, Genova. I collegamenti con Torino ed Alessandria sono frequenti, ogni 30 minuti, quelli con Genova ogni 60 minuti.
Da Milano occorre, cambiare ad Alessandria o Voghera. In occasione dell’Expo vi saranno delle navette che collegheranno direttamente le due città.
Come spostarsi
Nel centro storico è consigliabile spostarsi a piedi o con la navetta gratuita “Centro Storico” con passaggi alle diverse fermate ogni 12 minuti.
Con mezzi pubblici
Il trasporto pubblico urbano è gestito dall'azienda ASP. Le linee degli autobus sono 7 e raggiungono le diverse parti della città e le frazioni. Il servizio inizia alle 6,30 e termina alle 20,30, seguendo l’orario invernale e l’orario estivo. Il biglietto di corsa semplice costa 1 € e ha la durata di 1 ora. E’ possibile acquistare un carnet di 10 biglietti al costo di 8 €. E’ altresì possibile acquistare al costo di 5 € un buono giornaliero Park & Ride che consente il parcheggio, nelle aree a pagamento per l’intera giornata, e dà un biglietto bus giornaliero. Per orari e linee si faccia riferimento al sito dell'ASP. Esiste una rete di autobus extra urbani che collega la città ai paesi della provincia. La partenza è da Piazza Medaglie d’Oro, nei pressi della stazione ferroviaria.
In taxi
I taxi si trovano fuori dalla stazione ferroviaria, in Piazza Guglielmo Marconi 8, prenotabili tramite il numero telefonico: +39-0141-592722.
Cosa vedere
Asti presenta numerosi monumenti di interesse storico-artistico di epoche diverse e vari itinerari possibili, in città e nella natura. La cucina locale, basata sui piatti della tradizione, e i vini del territorio rendono ancora più piacevole il soggiorno, che può durare solo una giornata, per chi ha poco tempo, o più giorni per conoscere meglio ciò che il territorio ha da offrire e rilassarsi in uno dei tanti agriturismi della campagna astigiana.
Chiese
- 1 Cattedrale di Santa Maria Assunta, ☎ +39 0141 592924. Ingresso gratuito. 8:30-12:00 e 15:00-17:30. La Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Gottardo, il principale luogo di culto cattolico di Asti, situata in Piazza Cattedrale. È una delle più grandi chiese del Piemonte, massima espressione dell'architettura gotica della regione ed è uno dei massimi esempi di gotico lombardo di tutto il nord Italia. È probabile che la sua prima costruzione risalga al V-VI secolo. Nel 1095, a seguito dell’incendio del 1070 che causò il crollo dell’edificio, fu consacrata da papa Urbano II la nuova cattedrale, in stile romanico-lombardo. Tra il XIII e il XIV secolo la costruzione fu ampliata e completata arricchendola di varie opere tra cui il grandioso portale laterale in stile gotico fiorito. Nei secoli successivi subì vari rimaneggiamenti, legati alle mode stilistiche del momento, che hanno alterato la purezza dello stile gotico. All'interno si trova l’altare centrale di Benedetto Alfieri (XV-XVI secolo), varie opere di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (XVI-XVII sec) e di Gandolfino da Roreto, tra cui la Madonna del “Banchiere” e lo Sposalizio della Vergine (XVI secolo).
- 2 Chiesa di Santa Caterina, Corso Alfieri 424, ☎ +39 0141 592428. ingresso gratuito.. L'attuale costruzione della Chiesa di Santa Caterina, sorta al posto della chiesa romanica di San Secondo della Torre Rossa, risale al XVIII sec. ed è dedicata al culto di S. Caterina di Alessandria. In stile barocco, con elementi neoclassici, presenta una facciata in cotto e intonaco di calce, con un timpano triangolare sostenuto da colonne corinzie. Dalla pianta ovale si dipartono a raggiera quattro cappelle. Pregevole è il grande dipinto raffigurante Santa Caterina, San Secondo e i sette santi fondatori dell'Ordine Servita al cospetto della Vergine. Al centro s'innalza la cupola ed il cupolino che arriva ad un'altezza di 35 metri.
- 3 Chiesa di San Paolo, Via XX Settembre (vicino a Via Cavour), ☎ +39 0141 53477. ingresso gratuito. La Chiesa di San Paolo sorge in Via XX Settembre, antica contrada Carrera, nel rione omonimo. In stile barocco, fu edificata dai Padri Filippini alla fine del 1700 nei pressi di un’antica chiesa del XIII sec. già dedicata a San Paolo. La facciata è in cotto e presenta un timpano sorretto da quattro paraste. L'interno, ad un'unica navata, è arricchito da un affresco della fine del ‘700 di Carlo Gorzio di Moncalvo raffigurante la conversione di San Paolo, dalla tela della Vergine del Rosario, probabile opera della scuola del Moncalvo, dal gruppo ligneo scultoreo di Sant'Anna e Maria bambina attribuito a Giovan Battista Bonzanigo, dal gruppo scultoreo di Gesù crocifisso, con Maria e San Giovanni, del XVI sec. proveniente dall'antica Chiesa.
- 4 Chiesa di San Martino, Piazza San Martino, ☎ +39 0141 557185. ingresso libero. La chiesa parrocchiale intitolata a S. Martino, vescovo di Tours, sorge sull’omonima piazza, uno degli spazi barocchi più belli della città. Già citata in una permuta di beni nel 886 d.C era considerata per importanza la terza chiesa di Asti, dopo la Cattedrale e la Collegiata di San Secondo. Nei secoli ha subito vari passaggi tra ordini religiosi e numerose modifiche, fino ad arrivare alla fine del 1600 quando la costruzione trecentesca, a tre navate, fu demolita e ricostruita in stile barocco con un’unica navata, un’ ampia zona presbiteriale e numerose cappelle laterali. All'interno sono degni di nota gli affreschi di Giovanni Carlo Aliberti, il bel crocefisso settecentesco in legno sull’altare maggiore, probabile opera della bottega astigiana del Bonzanigo e la pregevole sagrestia con arredi in noce del settecento, opera di Antonio Manzone.La torre campanaria del XIV sec, unica costruzione rimanente dell’antica chiesa, è stata innalzata di un piano nella seconda metà del 1700.
- 5 Chiesa di San Silvestro, Via F. Morelli 13 (vicino a Piazza Medici), ☎ +39 0141 530760. ingresso libero. La Chiesa di San Silvestro sorge nel rione omonimo, uno dei più antichi della città. Le sue origini risalgono ai primi decenni dell’anno mille ed è intitolata a San Silvestro Papa. Nel corso dei secoli ha subito numerose modifiche, fino alla ricostruzione della seconda metà dell’ottocento, in stile barocco, che l’hanno portata ad essere come la vediamo oggi. Al suo interno è possibile ammirare molti affreschi, alcuni di Michelangelo Pittatore.
- Chiesa di San Rocco. La Chiesa di San Rocco sorge nel borgo omonimo, a sinistra della vecchia porta di San Martino, al posto di una più piccola chiesa dell’antica contrada dei filanti. L’attuale edificio risale al 1720 su progetto dell’architetto Carlo Giulio Quadri ed è in stile barocco. L’interno presenta un’unica grande navata con cupola e cappelle laterali che ospitano numerose opere tra le quali il Cristo alla Colonna di C.G. Plura, statua lignea a grandezza d’uomo. Nei secoli ha subito vari danneggiamenti e restauri: nel 1793 fu scelta come luogo per ospitare i soldati francesi prigionieri, nel 1800 fu usata dalle truppe austriache, nel 1943 e nel 1994 è stata colpita da due alluvioni. La chiesa era la sede della confraternita dei Battuti Verdi.
- 6 Chiesa confraternita della SS. Trinità e Sant'Evasio, Via Cavour. ingresso libero. La chiesa della Confraternita della Santissima Trinità e Sant'Evasio sorge su una preesistente costruzione medioevale e l’aspetto attuale risale alle modifiche barocche della seconda metà del 1700 e ai rimaneggiamenti del 1851. L'interno, a una sola navata, con soffitto a botte e con due cappelle laterali presenta numerosi affreschi del XVIII sec e statue, tra cui la statua del Redentore del Bonzanigo. La chiesa è tuttora la sede della Confraternita dei battuti rossi, l'unica ancora attiva ad Asti, nata prima del 1570, che si occupava anche dell'attiguo ospedale dei Pellegrini di Sant'Evasio. A ricordo dell’antica tradizione paliofila della confraternita, documentata al 1648, nel periodo del Palio (terza domenica di settembre), viene esposto un quadro ex voto datato 1677, che rappresenta la più antica raffigurazione iconografica della “corsa alla lunga”, cioè del Palio che si svolgeva lungo la contrada Maestra, l’attuale Corso Alfieri.
- Chiesa della Consolata, V. Orfanotrofio all’angolo con V. Hope. ingresso libero. La chiesa di San Teobaldo, detta della Consolata, sorge a poca distanza dalla chiesa di S. Silvestro, accanto all’ex monastero cistercense, divenuto nel 1803 casa delle orfane e sede oggi di una scuola dell’infanzia. Documenti del 1801 di S.G.Incisa, parlano del complesso esistente nel XVII sec. Nella prima metà del 1700 il monastero fu ricostruito in stile barocco e l’interno, che ancora conserva lo scalone settecentesco che porta ai piani superiori, fu totalmente modificato nel XIX sec. Anche la chiesa ha subito nel settecento dei rimaneggiamenti acquistando la facciata neoclassica attualmente visibile e nel 1995 è stata restaurata assieme al campanile. L’interno ad una sola navata, con soffitto a botte e due cappelle laterali, presenta un pregevole altare in stile rococò.
- 7 Collegiata di San Secondo, Piazza San Secondo, ☎ +39 0141 530066. Lun-Dom 10:45-12:00 e 15:30-17:30. La Collegiata di San Secondo è uno degli esempi romanico-gotico più importanti di tutto il Piemonte, è situata nell'omonima piazza che si trova nel cuore della città. La basilica è dedicata a San Secondo, il patrono della città, le cui ossa sono contenute nel reliquiario cinquecentesco situato all'interno della cripta. Il 25 settembre del 1993, fu visitata da Giovanni Paolo II. La facciata si presenta austera in linea con l’architettura medievale, anche se la sua costruzione risale al XV secolo. Suggestivi sono i pinnacoli e la croce in ferro battuto, testimonianza dei restauri ottocenteschi. L’interno si presenta come un ambiente unitario e privo di aggiunte stilistiche ulteriori. Di particolar pregio sono alcuni dipinti che appartengono a Gandolfino d’Asti (l’adorazione dei magi) e il crocifisso ligneo posto sull'altare, opera di Giuseppe Badarello. Ed infine una madonna del rosario di scuola del Moncalvo. Di grande pregio è il coro, i cui stalli sono in noce intagliato del XVII secolo (opera firmata dal Bonzanigo e datata 1702). L’ultimo restauro risale al 1980 da parte della famiglia Mascioni.
Edifici laici
Edifici medievali
- 8 Palazzo Catena, V. XX Settembre 16 (poco lontano dalla Chiesa di S. Paolo). Palazzo Catena è uno dei più antichi edifici di Asti: risale al periodo medioevale e si dice sia stato abitato da Iginia d’Asti, protagonista dell’ omonima tragedia di Silvio Pellico. Gli storici astigiani non sono d’accordo sul succedersi dei vari proprietari : il canonico Incisa nel 1815 attribuisce la proprietà ai Solaro, mentre il Gabiani, nel 1900, parla di proprietà della famiglia Catena, da cui il nome dell’edificio, e infine ulteriori studi del 2004 indicano ancora altri proprietari. Dal punto di vista architettonico presenta due bracci ortogonali, quello più antico (XXIII sec) interno e quello parallelo a V. XX Settembre, ricavato da edifici preesistenti, uniti da una torre. La facciata presenta una tipica entrata "ogivale"con quattro cornici in "cotto" ed arenari alternati e un fastoso cornicione di formelle in cotto simulanti archetti trilobi, e recanti simboli zodiacali, astrologici e apotropaici, unico per la città. La torre corrispondente a circa un terzo della facciata sul lato est, verso la chiesa di S. Paolo, molto probabilmente presentava aperture a bifora, ma nel corso del XV sec, venne "abbassata" ed "uniformata" al resto della costruzione.Attualmente al piano terra del palazzo si trova “ La vie en rose”, negozio di arredo ed oggettistica provenzale, con annesso locale ristoro (riservato a soci), dal quale è possibile ammirare particolari architettonici dell’epoca medioevale della costruzione.Il palazzo è di proprietà privata.
- 9 Palazzo Zoya, via Carducci 65. Il Palazzo Zoya è un bell’esempio di casaforte, appartenuto alla famiglia Zoya, che sviluppò l’attività casaniera nel ‘300, in Savoia e per questa attività subì un processo per usura nel 1356. L’edificio nacque dall’accorpamento, alla fine del ‘200, di altre costruzioni medioevali preesistenti, che vennero unite tra loro e innalzate di un piano. Furono costruite sei grandi finestre monofore, tre delle quali ornate in cotto e laterizi alternati. Nel ‘500 fu ristrutturato il piano nobile, con innalzamento delle volte e pittura dei soffitti lignei secondo i canoni rinascimentali e fu costruita, internamente, la loggia a doppio ordine di arcate. Il portale centrale è seicentesco mentre le aperture laterali più basse davano accesso nel medioevo al "fondaco", gli ampi locali seminterrati che nelle residenze mercantili fungevano da magazzini. Pregevole è il cornicione in cotto presente sulla facciata.
- Palazzo del Podestà (Palazzo del Comune), via Incisa angolo via dei Cappellai (presso piazza San Secondo, dopo il bar Lo Stregatto). Il Palazzo del Podestà è tra gli edifici medioevali più belli, il suo nome deriva erroneamente dal Gabiani che, documentatosi sugli scritti del canonico Incisa, considerò il palazzo come abitazione dei podestà in epoca comunale, che in realtà dimorarono o in case private o nella Casa del Popolo, a fianco della Collegiata di S. Secondo. Sorto nel XIII sec, probabilmente come terzo palazzo comunale, dopo quello costruito nei pressi della cattedrale e quello accanto alla Collegiata di S. Secondo, corrispondente all’attuale Palazzo Civico, fu utilizzato come magazzino del “mercato del santo” e sede di rappresentanza, quando molte delle funzioni della città vennero spostate presso l’odierna Piazza S. Secondo, allora anche piazza del mercato. Nei secoli XV e XVI fu sede del comune. Nel XVIII sec ospitò la segreteria del Collegio Notarile, da cui il nome Palazzo dei Notai. Dal 1810 cessò di essere proprietà comunale. Dal punto di vista architettonico, presenta la struttura tipica della casaforte, anche se l’aspetto attuale risente di numerose modifiche subite dalla costruzione medioevale iniziale. E’ un massiccio quadrilatero a base trapezoidale con un piano interrato e tre sopraelevati di epoche diverse. L’ultimo, infatti, deriva dalla sopraelevazione della merlatura e della costruzione del tetto. Al pianterreno presenta finestre monofore, mentre al piano nobile sono bifore. Due ingressi a tutto sesto, con ghiera bicolore bianco-rossa, consentivano l’ingresso nel palazzo. All’interno, un robusto pilastro quadrato in laterizio funge da supporto alle volte a crociera. Il piano interrato, che secondo il Bera, doveve servire come magazzino del sale o del grano del comune, è oggi occupato da Ristorante Il Podestà.
- Palazzo Antichi Tribunali, All’angolo est tra Piazza San Secondo e Piazza Statuto. La sua costruzione si fa risalire alla prima metà del XIII secolo, anche se le informazioni storiche sono molto scarse. Il palazzo era sede dei processi nelle controversie giudiziarie e, molto probabilmente, anche delle prigioni. Costituiva, assieme al complesso del Comune sito di fronte, l’area dei palazzi istituzionali della città. Dell’originaria struttura restano il portico, sebbene molto rimaneggiato, e due piani con ampie finestre decorate in cotto e arenaria.
- Casaforte dei Roero di Cortanze, Via Quintino Sella 21, angolo Via San Martino. Sorge di fronte a Palazzo Gazelli ed apparteneva ad uno dei rami della potente famiglia dei Roero, le cui proprietà andavano dall’astigiano all’albese, nella zona che proprio dalla famiglia ha preso il nome di “Roero”. L’antica casaforte, la cui costruzione risale alla prima metà del XIII secolo presenta due piani delimitati dal marcapiano, eleganti bifore con decorazioni in cotto e arenaria e colonnina centrale con capitello a foglie d’acanto. La massiccia torre angolare misura 7,50 m di lato e fu abbassata probabilmente nel XVIII sec. All’interno, di particolare interesse è un ambiente con volte a sesto acuto delimitate da costoloni cilindrici tipici dell'architettura medievale del duecento.
- Casaforte dei Roero di Monteu, Via Roero, angolo Piazza San Martino. Il nucleo originale del complesso era costituito da tre edifici della metà del XIII sec,che avevano l'ingresso sul vicolo che li separava dalla Chiesa di San Martino, a quel tempo con la facciata rivolta verso i palazzi. La costruzione della torre di 7,50 m di lato, alta probabilmente 37 metri ,oggi abbassata al livello del palazzo, risale alla fine del XIII secolo. Al di sopra dell’ un ingresso ad arco ogivale in cotto e arenaria, si aprivano delle finestre bifore, anch’esse decorate e con la lunetta superiore dipinta, delle quali oggi si conserva solo quella dell’ultimo piano. Pregevole è, all’interno dell’edificio, il bellissimo soffitto ligneo a cassettoni dipinto con scene di giostre aventi come protagonisti i cavalieri Roero. Nel periodo napoleonico il palazzo divenne sede della prefettura e nel 1804 ospitò Papa Pio VII in viaggio verso la Francia per incoronare Napoleone Bonaparte imperatore dei francesi.
- Torre Comentina, Piazza Roma angolo Corso Alfieri. La torre arrivata intatta fino a noi, è situata nel rione San Martino-San Rocco. E’ la seconda torre civica della città, misura alla base 3,32 metri per lato, mentre la sua altezza è di 38,55 metri. Essa termina con una terrazza con merlatura ghibellina a coda di rondine e presenta una decorazione sottostante con un doppio ordine di archetti in cotto e arenaria. Le finestre ogivali che si aprono sui quattro lati, all’ultimo ordine sono decorate con lo stesso motivo cromatico degli archetti sovrastanti. Per il tipo di struttura e di decorazione, la torre è datata alla seconda metà del XIII secolo. Il suo nome deriva dagli studi del Gabiani che ne attribuì la costruzione alla famiglia Comentina, mentre le ricerche più recenti del Bera la indicano come proprietà della potente famiglia ghibellina dei Gardino, che aveva nella zona la propria contrada.
- 10 Torre e Palazzo Gazzelli, Via Quintino Sella 46, angolo via San Martino (tra Piazza Statuto e Via Roero), ☎ +39-348-7152273. L'attuale complesso appartenuto ai "Ponte di Lombriasco", poi ai "Cotti di Ceres", poi dal 1840 ai "Gazelli di Rossana", ed ora di proprietà privata, comprende un insieme di immobili la cui origine medioevale è evidenziata dalla conformazione dei muri del piano terreno, dalle volte e dalla presenza della robusta torre duecentesca mozzata a base quadrata di 8 metri di lato, ora alta 24 m, ma in origine alta 38 m. Le origini dell’edificio sono però molto più antiche in considerazione delle tracce di muri romani presenti nelle cantine. Il complesso attualmente esistente si compone del palazzo ristrutturato a metà del ‘700 su disegno di Benedetto Alfieri e del palazzo attiguo, sempre di origine medioevale, modificato a metà dell'800 dall'arch. Valessina, secondo la tipologia edilizia della "casa da reddito", comprendente, nei cortili, le pertinenze rustiche. Infatti nel secondo cortile interno, il cortile di servizio, si trovano ampie cantine per la vinificazione, che qui è stata svolta fino alla metà del ‘900, le stalle, il granaio e le rimesse. Il piano nobile del palazzo presenta tre sale con “lambriggi”, rivestimenti in legno con cornici e modanature dorate, tipiche dell’arredamento piemontese del XVIII secolo. Al centro dei lambriggi della seconda sala vi sono affreschi, molto importanti per la storia cittadina, risalenti al 1758, anno in cui il conte Cotti di Ceres era proprietario del cavallo che vinse il Palio per la Confraternita dell’ Annunziata. Essi raffigurano i fuochi artificiali in Piazza San Secondo e scene del Palio. Per informazioni sull’orario delle visite e sulle manifestazioni che vengono organizzate servirsi del sito.
- Torre De Regibus, Via Roero angolo Corso Alfieri. La torre di origini duecentesche sorge sull’area che era di proprietà della famiglia Re o De Regibus, nobile famiglia ghibellina dedita al prestito e al commercio a Metz, in Lorena e in Piemonte. Unico esempio di torre ottagonale esistente in città, originariamente alta 39 m, con merlatura ghibellina della cima, attualmente è alta 27 m, a seguito dell’abbattimento, nel ‘700, di tre dei nove piani originari. La torre faceva parte di un complesso difensivo formato da altre due torri: la torre Quartero e una più piccola, la “torretta”. Per questo motivo ancora oggi la zona è nota come “angolo dei tre Re”
- Torre Guttuari, Piazza Statuto, angolo Via XX Settembre. La torre sorge sull’attuale piazza Statuto, uno dei più importanti poli mercatali cittadini del medioevo, denominata in origine Piazza dei porci o del fieno o del vino, divenuta Piazza delle Erbe o dell'Ortaglia verso la seconda metà del quattrocento, perché sede del mercato ortofrutticolo. Il Gabiani ne attribuisce la proprietà ai Guttuari, di qui il nome, ma secondo gli studi più recenti del Bera, la torre apparteneva alle famiglie Bertramenghi e Scarampi, già presenti nella zona all’arrivo dei Guttuari. Costruita tra il 1225 e il 1235, presenta una base quadrata di 5,80 m di lato esterno e 4 m di interno. La parte superiore e la merlatura ghibellina risalgono alla fine del XIX secolo, periodo in cui furono anche aperte le finestre rettangolari e fu creato a piano terra il negozio tuttora esistente. La torre ancora oggi è abitata.
- Torre e Palazzi Natta. La torre è situata in V. Natta all’angolo con V. Milliavacca, nel rione cattedrale, fu costruita probabilmente nel XI sec. con mattoni rossi e divenne proprietà dei Natta solo nel XVII sec. Lo stile della torre, sebbene mozzata e modificata nel tempo, è gotico ed assieme all’attiguo palazzo doveva essere una casa-forte molto solida . La pianta è un quadrato di 5 m di lato, la canna è liscia e chiusa, ornata da una doppia fascia di fregi a gocce. Il portone di V. Natta risale al rinascimento, mentre quello di V. Milliavacca, sormontato da un arco a conci e mattoni bianco-rosso, conserva le caratteristiche del medioevo astigiano.Atri palazzi della famiglia Natta, con caratteristiche medioevali si trovano in P. Statuto, all’angolo con V. Q. Sella, che nel ‘600 era denominata Contrada delli Signori Natta. In uno di questi palazzi, per 200 anni, prima dello spostamento in V. Testa, si trovavano le Carceri Regie.
- Torre Quartero, Via Roero, angolo Corso Alfieri (Di fronte alla Torre De Regibus). Costruita nella prima metà del XIII sec, in stile gotico e a pianta quadrata, è un esempio di torre abitabile. Infatti, secondo gli studi del Bera, nel periodo medioevale era la dimora di da Uberto De Regibus. Deriva il suo nome da Lorenzo Quartero, proprietario della costruzione nel XVIII secolo, periodo in cui fu abbassata a livello dei tetti.
- Torre Solaro, Via Giobert, angolo Via Carducci. In origine certamente più alta, è stata erroneamente attribuita dallo storico Gabiani alla potente famiglia guelfa dei Solaro, che in quella zona aveva alcune abitazioni. Al momento è impossibile risalire agli originari proprietari della torre in epoca medievale: secondo Bera, nel XVI sec. la torre e gli edifici adiacenti appartenevano alla famiglia Ponte. Dal punto di vista architettonico, la costruzione risale alla seconda metà del ‘200, in stile gotico. Alla base misura 8,10 metri di lato, presenta una canna quadrata liscia con ai piani superiori finestre monofore. Le due finestre bifore con archi ogivali derivano probabilmente dal restauro "ricostruttivo" del 1932.
- Torre Civica (Torre Troyana), Piazza Medici, ☎ +39 0141 399489. Biglietto intero 2.50 €, ridotto 1.10 €.. da aprile a ottobre sabato e domenica 10:00-13:00 e 16:00-19:00 (in ottobre 16:00-18:). La torre Troyana o torre dell’Orologio è uno dei simboli di Asti e si trova nei pressi del Palazzo Ducale o Del Governatore, in Piazza Medici. La costruzione risale alla fine del XII sec. E nel ‘200 apparteneva alla famiglia Troya, ricca stirpe di banchieri. La torre è alta 44 m, perfettamente conservata, ed è la più alta torre medioevale del Piemonte. E’ caratterizzata da tre ordini di eleganti bifore e decorazioni ad archetti in cotto e arenaria. Nel XV sec. divenne torre civica e fu installato l’orologio, presente nella torre comunale di Piazza S. Secondo, crollata nel 1680, che fu protetto con la costruzione del tetto a spiovente e con la guglia adibita a cella campanaria..All’interno, una scala di 190 gradini permette di salire al piano dei merli da cui si gode di una vista completa sulla città e sulle colline circostanti. La campana, che ancora oggi scandisce le ore, risale al XVI sec. ed è una delle più antiche del Piemonte. In passato suonava la chiusura delle botteghe, le punizioni sulla pubblica piazza e, nell’ottocento, la ritirata per la notte e l’apertura delle scuole. La torre, recentemente restaurata, è visitabile su prenotazione telefonica.
- Torre Rossa, Corso Alfieri 424 (Vicino alla Chiesa di Santa Caterina). E’ una delle due torri che costituivano una delle antiche porte romane di accesso alla città. Le sue origini romane si evidenziano nella parte inferiore, realizzata in mattoni cotti, mentre la parte più in alto, composta dagli ultimi due ordini di finestre, è la parte medievale, riconoscibile anche dall’utilizzo alternato di cotto e arenaria, tipico del romanico piemontese. Secondo la tradizione la torre fu la prigione di San Secondo prima del martirio e per tale motivo, una volta persa la sua funzione di porta palatina, è sopravvissuta ed è stata utilizzata nell’XI secolo come torre campanaria della nuova chiesa di San Secondo, detta appunto della Torre Rossa. Risalgono a tale periodo le modifiche, effettuate secondo il gusto del tempo, che ne hanno determinato l’innalzamento: un primo piano, in cotto, probabilmente più antico, con finestre ad arco a tutto sesto e un secondo piano, risalente al XII - XIII secolo, in cotto e arenaria con 8 finestre, aventi all’interno un secondo arco che ne restringe l’apertura. I due piani terminano entrambi con un ordine di archetti. La torre presenta una leggera pendenza dovuta molto probabilmente all’eliminazione delle strutture romane e degli edifici che la circondavano fino agli anni ’30 .
Edifici barocchi
- Palazzo Ottolenghi.
- Palazzo Civico.
- Palazzo Mazzetti.
- Palazzo Verasis-Asinari.
- Chiesa dell'ex Confraternita di San Michele. Chiesa sconsacrata.
- Centro Giraudi (ex chiesa di San Giuseppe).
Monumenti
- Monumento a Vittorio Alfieri, Piazza Alfieri. Risalente al 1862.
- Monumento ai caduti, Piazza I maggio. Risalente al 1930.
- Monumento a Federico Cotti di Ceres, Piazza S. Maria Nuova. Risalente al 1855.
- Fontana dell'Acquedotto di Cantarana, Piazza Medici. Risalente al 1908.
- Monumento a Umberto I, Piazza Cairoli. Asti fu la prima città ad erigere una statua equestre in bronzo ad Umberto I, assassinato a Monza circa una anno prima dell’inaugurazione al monumento avvenuta il 4 ottobre del 1903. La piazza intitolata al re e successivamente ai fratelli Cairoli, ma nota a tutti come "Piazza del Cavallo", venne realizzata assieme al monumento per volere di un comitato presieduto dal conte Leonetti Ottolenghi che ne pagò le spese. La statua è opera dello scultore Odoardo Tabacchi e fusa in bronzo da Corrado Betta.
- Monumento all'Unità d'Italia, Piazza Roma. Risalente al 1898.
- Monumento a Vittorio Emanuele II (Giardini pubblici). Risalente al 1884.
- Monumento a Paolo Lugano - Bersagliere, Piazza Lugano. Risalente al 1986.
Musei
- Museo Ebraico.
- Museo Alfieriano.
- Cripta e museo di Sant'Anastasio.
- 11 Palazzo Mazzetti e Pinacoteca Civica, Corso Vittorio Alfieri, 357, ☎ +39 0141 530403, fax: +39 0141 599678, info@palazzomazzetti.it. variabile a seconda delle mostre. mar - dom, 10.30 – 18.30 (ultimo ingresso ore 17.30).
- Museo del Risorgimento (Presso Palazzo Ottolenghi).
- Museo archeo-paleontologico (Presso il battistero di San Pietro in Consavia).
- 12 Museo diocesano San Giovanni, ☎ +39 0141 592176 ext 56, fax: +39 0141 326941, museo@sicdat.it. Il museo, tuttora in costruzione, sorge in V. Natta 36, sugli spazi del complesso della cattedrale. Il progetto prevede il restauro dei Chiostri dei Canonici, in cui verranno conservati i tesori della cattedrale, il restauro già ultimato della chiesa di San Giovanni, spazio versatile atto ad assolvere varie funzioni, il restauro della torre di Santo Stefano, la valorizzazione dei reperti archeologici emersi nella fase di scavo, la formazione di una ripa, contenente uno spazio che oltre a divenire sito archeologico fungerà da collegamento degli spazi museali. La costruzione della prima soletta di copertura degli spazi ipogei ha consentito la protezione delle strutture archeologiche emerse durante gli scavi e la realizzazione di una prima parte di museo. Gli spazi aperti al pubblico, pari a 700 mq, comprendono l'aula dell'ex chiesa di San Giovanni, la bella cripta sottostante dell'VIII sec e permettono di vedere una parte del tesoro della Cattedrale e lo splendido coro ligneo di Baldino di Surso (1477). Consistenti ragioni storiche inducono ad affermare che la chiesa di San Giovanni sia stata la prima Cattedrale paleocristiana della diocesi di Asti, risalente al V-VI secolo, ricostruita a tre navate nel IX sec, probabilmente distrutta nell'incendio del 1070, quando tutta la città fu messa a ferro e fuoco dalla contessa Adelaide di Susa. La Chiesa di San Giovanni subì forti rimaneggiamenti nel XV secolo, con l' abbattimento dell'abside e di parte della cripta dell'VIII secolo e la costruzione dell'attuale facciata con ingresso a est. La navata nord della chiesa (insistente sull'attuale via Natta) era crollata già nel XIII secolo, mentre la navata sud fu adibita ad abitazione dei canonici e poi abbattuta nel XVIII secolo. La superstite navata centrale del San Giovanni fu coperta con volte a crociera e decorata poi alla metà del XIX secolo. Quanto rimase della cattedrale di San Giovanni negli ultimi secoli fu adibito a chiesa parrocchiale e poi a teatrino fino ai recenti restauri.
- 13 Domus romana dei Varroni, ☎ +39 0141 437454, +39 0141 399489. Fino al 5 luglio 2015, la visita alla domus romana è compresa nel biglietto di ingresso alla mostra "Alle origini del gusto.. Si trova al piano seminterrato della casa per anziani "Canuto Borelli" di proprietà comunale, in V. Varrone 30, circa 80 metri a nord rispetto alla porta urbica occidentale, ovvero la Torre Rossa, nella zona del castello dei Varroni. La Domus Romana, risalente alla seconda metà del I sec d.C, all'epoca costituiva un'abitazione privata, solitamente ad un solo piano, utilizzata dalle famiglie benestanti. Nella pavimentazione in cocciopesto bianco, è presente un pregevole mosaico costruito con la tecnica dell'opus tesselatum abbinato all'opus sectile delimitato da una cornice a spina di pesce più interna ed un'altra, più esterna, con motivo a treccia. Il mosaico a tessere bianche e nere è decorato da figure geometriche in marmo colorato alternate a figure zoomorfe e piante acquatiche. A pochissima distanza si trova anche l'imboccatura di un forno che alimentava il riscaldamento domestico per mezzo di intercapedini nei pavimenti (detto riscaldamento ad "ipocausto"). Su una piccola superficie di muro si vedono tracce dell'antica decorazione che doveva essere molto ricca. L'orientamento dei muri è perpendicolare alla via Fulvia, l'attuale corso Alfieri (l'antico decumano massimo). Altri resti di "domus romane" sono venuti alla luce negli ultimi anni: ad est della domus di via Varrone, sempre in corrispondenza di corso Alfieri, nei locali sotterranei del Palazzo della Rovere di Via Giobert e ancora più ad est, nella zona di via Carducci, presso la torre del Vescovado.
- Palazzo Mazzola (Archivio Storico del Comune di Asti).
- San Pietro in Consavia.
- Galleria culturale Fondo Giov-Anna Piras.
- Museo degli arazzi Scassa (Presso l'Arazzeria Scassa alla Certosa di Valmanera).
Eventi e feste
- Douja d'Or.
- Palio di Asti. Festa annuale di Asti che cade la terza domenica di settembre.È una festa tradizionale che ha radici medievali, nata nell'ambito delle celebrazioni patronali di San Secondo e culmina con una corsa di cavalli montati a pelo, ovvero senza sella. Prevede la partecipazione di 14 rioni e 7 borghi, ognuno con un cavallo e un fantino. La gara si svolge in piazza Alfieri e prevede tre batterie più una finale; in tutte le fasi si devono fare tre giri di pista. Per qualificarsi alla finale, si deve arrivare almeno nelle prime tre posizioni di una batteria. Quando si conclude la finale, si danno diversi premi: al primo classificato si da il palio (uno stendardo), al secondo una borsa con delle monete d'argento, al terzo gli speroni, al quarto il "gallo vivo", al quinto una coccarda e all'ultimo l'acciuga con l'insalata (tradizionalmente, è considerata una presa in giro) (Su Wikipedia).
- Festival delle sagre astigiane.
- Asti Teatro.
- Asti Musica.
- A sud di nessun nord.
- Passepartout festival.
- Campionato italiano sbandieratori.
- Cinema Cinema.
- Cucina e Cantina.
- Solstizio d'Estate.
- Vino e Sapori.
- Fiera Carolingia. Attorno alle Piazze Alfieri e del Palio ad Asti, ogni anno, il primo mercoledì di maggio, in occasione dei festeggiamenti patronali di San Secondo, si tiene la Fiera Carolingia, la più antica, la più conosciuta e la più grande delle Fiere Astigiane.Per un'intera giornata tutte le vie e le piazze del centro di Asti sono invase da oltre 600 bancarelle di ogni genere con tanti tipi di merci e prodotti tipici che riescono sempre ad incontrare i gusti dei visitatori.
- Fiera di Primavera. Il 29 Marzo, 250 banchi attraverso le strade del centro (via Cavour, piazza San Secondo, via Garibaldi, piazza Alfieri, viale alla Vittoria e corso Alfieri, tra via Rossini e piazza Alfieri) propongono abbigliamento, calzature, articoli per la casa e d’arredo, giochi per i bambini e tante prelibatezze gastronomiche sia astigiane che provenienti da diverse regioni d’Italia.Una sezione della Fiera tra piazza Statuto, piazza San Secondo, via Garibaldi e il primo tratto di via Cavour è dedicata ai prodotti a km 0 grazie alle aziende agricole della Coldiretti.
- Fiera d'Autunno. Dopo la fiera di Primavera e la Carolingia,la prima domenica di Ottobre, torna un'altro dei tradizionali eventi che si svolgono in tutto il centro storico della città.Come sempre la varietà dei banchi spazia dai prodotti alimentari all'abbigliamento, dall'artigianato agli accessori, dai produttori agricoli ai banchi di somministrazione. Sono circa 250 gli spazi a disposizione degli operatori.
- Paliotto. Nel 1977 è nato il Paliotto, una manifestazione che si tiene tradizionalmente il giovedì sera antecedente la corsa del Palio, che pone in competizione tra loro i gruppi degli sbandieratori dei singoli rioni, borghi o comuni partecipanti al Palio.Il premio per questa competizione è un drappo, più piccolo, ma simile a quello che viene assegnato per la corsa (appunto un "paliotto").
Cosa fare
Non c’è che l’imbarazzo della scelta: andare alla scoperta dei monumenti e dei musei della città, fare shopping, sedersi a tavola ad assaporare la cucina locale, degustare uno dei vini del territorio, visitare una mostra d’arte, rilassarsi nel verde o fare sport.
Acquisti
Le principali vie in cui fare acquisti sono Corso Alfieri, Via Cavour, Piazza San Secondo, Piazza Alfieri dove si trovano le più famose catene di negozi. Nel centro della città vi sono molti spazi commerciali in cui è possibile trovare uno dei prodotti che hanno ottenuto la denominazione comunale di qualità (Deco), marchio di garanzia creato per legare il prodotto al suo luogo di produzione. Sei sono le Deco certificate finora ad Asti: l’agnolotto gobbo, la pesca limonina, il pom marcon (la mela marcon), il pomodoro Cerrato, il sedano dorato e il torrone d’Asti. Altri prodotti della terra meritano particolare attenzione: il cardo gobbo di Nizza Monferrato, il peperone quadrato di Motta, gli asparagi saraceni di Vinchio, le mele di San Marzano e le nocciole della varietà "tonda e gentile". Decisamente apprezzate sono le produzioni locali di salumi, in particolar modo il salame cotto monferrino ricco di spezie, e quelle di formaggi quali la robiola dop di Roccaverano, di latte caprino e quella di Cocconato di latte vaccino. Impossibile poi non parlare dei dolci: gli amaretti di Mombaruzzo, i canestrelli di Cinaglio, le torte di nocciola, la polentina d'Asti. In autunno l’acquisto”principe” è il tartufo bianco da gustare, finemente affettato, sulla carne cruda, sui tajarin (tagliolini), nel risotto e sull’uovo. Per gli amanti del buon bere, in modo saggio, è possibile acquistare, in una delle enoteche della città, i vini DOC (denominazione origine controllata) e i vini DOCG (denominazione origine controllata e garantita): barbera, freisa, grignolino, ruchè, dolcetto, malvasia, moscato e il famoso Asti Spumante, per citarne alcuni.
Dove acquistare
- Al mercoledì e al sabato, dal mattino alla sera, c'è il mercato di generi non alimentari in Piazza Alfieri e Piazza Campo del Palio.
- Nelle stesse giornate, in Piazza Campo del Palio ha luogo, solo in orario mattutino, il mercato della frutta e verdura, presente, seppure in forma ridotta, anche in tutti gli altri giorni della settimana.
- La 2° domenica di ogni mese la rassegna agroalimentare "Asti, prodotti, gusti e sapori" propone sotto i portici Anfossi e in Piazza Libertà vini, salumi, formaggi, miele delle aziende locali.
- Il 2° sabato in Piazza San Secondo si svolge il mercatino "Agro Arte" dei prodotti biologici e artigianato ecocompatibile.
- La 4° domenica di ogni mese nel centro storico si svolge il Mercatino dell’Antiquariato con più di 150 espositori.
- Mercato coperto, Piazza Libertà. chiuso domenica e giovedì pomeriggio. vendita di frutta, verdura, carni, pesce, vino
- Eataly, Via C. L. Grandi 3 (vicino a Piazza Alfieri). Mar-Dom 10:00-22:00. Selezione di prodotti d’eccellenza locali e nazionali.
- Fucci formaggi, Piazza Statuto 9 (vicino a Piazza San Secondo), ☎ +39 0141 556343, info(at)fucci-formaggi.it. Ricchissima selezione di formaggi locali, nazionali e internazionali, mostarde e altri prodotti tipici locali in vetro, vini e salumi.
- Pasticceria Giordanino, Corso V. Alfieri 254, ☎ +39 0141 593802. Fondata nel 1912, ha conservato gli arredi Liberty. Offre biscotti, pasticcini, meringhe con panna e torrone, la Polentina d’Asti, morbida torta con granella di mandorle, uvetta e maraschino, la Torta del Palio, la Torta Cabiria a base di cioccolato, arancia candita e mandorle pralinate (in onore del grande regista Giovanni Pastrone), e l’Alfierino, cioccolatino su cui è impressa l’effigie della città.
- Pasticceria GNB, Via Malta 24, ☎ +39 0141 557291, fax: +39 0141 557291, gnb@libero.it. Laboratorio artigianale che prepara sotto gli occhi dei clienti dolci tipici con ricette storiche: golose torte, polentine, bignè, torrone, finocchini, amaretti alla mandorla e alla nocciola, “astigiani” (grossi cioccolatini con ripieno alla nocciola, al liquore)
- Pasticceria Mighetto, Corso Alessandria 3 (vicino a Piazza I Maggio), ☎ +39 0141 33280, fax: +39.0141.33280. Mar-Dom 8:00-13:00; 15:30-20:00. Vasto assortimento di pasticceria fresca, torte personalizzate, dolci di ogni tipo e specialità salate.
- Pasticceria Barbero Vincenzo, Corso Torino 231 (vicino a Piazza I Maggio), ☎ +39 0141 211897, fax: +39.0141.33280. Mar-Dom 8:00-13:00; 15:30-20:00. Produzione artigianale di pasticceria fresca e da forno, pasticceria salata, gelati e semifreddi, cioccolato, torte.
- Cioccolateria Torroneria Davide Barbero, Via Brofferio 84, ☎ +39 0141 594004, fax: +39 0141 599281, info@barberodavide.it. Nata nel 1883, produce cioccolato e torrone "Friabile Piemontese" secondo la ricetta tradizionale Astigiana e ha ricevuto il marchio DE.C.O. (Denominazione comunale di origine).
- Enoteca Boero, Piazza Astesano 17, ☎ +39 0141 593365. Mar-Sab 9:30-12:30; 15:00-19:30. Chiuso lunedì mattina. Selezione di vini italiani ed esteri, degustazioni gratuite per i clienti.
- Enoteca La Cantina, Via Pallio 13 (poco lontano da Piazza I Maggio), ☎ +39 0141 530217, lacantinaenoteca@tiscali.it. Lun-Sab 8:00-12:30; 15:30-19:30. Chiuso giovedì pomeriggio. Vendita vini, prodotti locali in vasetto, grappe e distillati del Piemonte
- Enoteca Pompa Magna, Via Aliberti 65 (vicino a Piazza Roma), ☎ +39 0141 324402. Mar-Dom 9:00-15:00; 18:00-24:00. Ricca selezione di vini e cucina.
- Cesteria Varenni, Via Aliberti 16 (vicino a Piazza San Secondo), ☎ +39 0141 595364. oggetti in vimini e ricca collezione di presepi provenienti da tutto il mondo.
- Ricami d'arte, Corso Alfieri 306, ☎ +39 0141 352540. Biancheria per la casa ricamata.
- Oreficeria Bordino Simone, Via Aliberti 47, ☎ +39 0141 355278, simone.bordino@libero.it. Laboratorio orafo, produzione gioelli anche su disegno del cliente.
Come divertirsi
Spettacoli
- Cinelandia, Corso Alessandria 250, ☎ +39 0141480175, assistenzaclienti@cinelandia.it. variabile; prenotazione possibile anche online al costo di 1€ con ritiro biglietti almeno 30 minuti prima dell'inizio del film. Lun-Ven dalle 19:00; Sab e Dom dalle 14:00. possibilità di prenotazione sala per feste di compleanno; 7 sale; 3D; poltone VIP; ampi parcheggi; area ristoro; posti disabili
- Lumière, Corso Dante 188, ☎ +39 0141413630. intero 6.50€; ridotto 5€ per famiglie, isegnanti, studenti, ASL, over 60. Lun, Mar, Gio, Ven dalle 21:15; Sab 19:15, 21:30; Dom 17:00, 19:15, 21:30.
- Sala Pastrone - Teatro Alfieri, Via al Teatro Alfieri 2, ☎ +39 0141399057, +39 0141399032. intero 6.50€; ridotto 5€.
- Splendor, Via Carlo Vassallo 4, ☎ +39 0141595040. intero 7€; ridotto 5€ per minorenni, universitari, over 60, iscritti all'utea, associati crasl, tesserati circolo C.G.S. o "mi zai dojo" o circolo boschetto C.N.A.; Mar 5€. Mar-Ven 21:15; Sab e Dom 16:45, 19:00, 21:15.
| nome=Dietro le Quinte |
| indirizzo=Via Assauto 5|
| tel=+39 3933375214 |
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| nome=Palco 19 | email=info@palco19.com
| indirizzo=Via Ospedale 19 |
| tel=+39 3335388252 |
| orari=22:00-4:00 |
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| nome=Irish Pub |
| indirizzo=Corso Felice Cavallotti 64 |
| tel=+39 0141595660 |
| orari=21:00-2 |
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Bowling
| nome=Red & Black | sito=http:/redandblack.asti.it |
| indirizzo=Corso Torino 404 |
| tel=+39 0141412708 |
| orari=Lun-Dom 10:00-2:00 |
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| nome=Time Bowling |
| indirizzo=Corso Casale 319 |
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Dove mangiare
Le ricette della tradizione astigiana traggono la loro origine da una cucina contadina, legata ai prodotti della terra e dell’allevamento, che ha saputo anche trasformare materie prime povere in grandi piatti. E’ nata così una cucina molto ricca che va dagli antipasti a dolci. Tra gli antipasti, per ricordarne alcuni, si può scegliere la carne cruda di razza bovina "piemontese" battuta(tritata fine) col coltello e condita con olio, sale e limone, le acciughe con il “bagnèt verd”(bagnetto a base di prezzemolo, aglio, olio), il vitello tonnato (sottili fette di carne lessata ricoperte da una salsa a base di tonno, capperi, acciughe e tuorlo d’uovo sodo o maionese), l'insalata russa di verdure in maionese, i peperoni scottati alla fiamma con la bagna cauda (salsa a base di olio, aglio e acciughe) o le numerose torte salate, diverse a seconda delle stagioni. Tra i primi piatti meritano senz'altro attenzione gli agnolotti: agnolotti gobbi (De.Co astigiana) pasta con un ripieno composto da arrosto di vitello, di maiale e di coniglio, salciccia, scarola, uova e parmigiano, o gli agnolotti “del plin”( pizzicotto dato per chiudere la pasta) o gli agnolotti d’asino, tutti quanti conditi con il sugo di arrosto, con burro e salvia o serviti “alla curdunà”, cioè sconditi e serviti sul tovagliolo. Non meno buoni sono i tajarin (piccole tagliatelle ricche di uova) conditi con sughi a base di carne, di funghi e in autunno con il tartufo. I secondi della tradizione sono: il fritto misto (di cervella, polmone, animella, fegato, cotoletta di vitello, mela, amaretto, semolino, salsiccia,carote) accompagnato da un bagnetto verde cotto, il bollito misto (con vari tagli di carne bovina piemontese compresa la testina, più la gallina e il cotechino) servito con “bagnèt verd” e “bagnèt russ”, gli arrosti, il brasato e la finanziera, antico piatto povero, a base di cervella, animelle, fesa e filetto di vitello o manzo, creste e fegatini di pollo, funghi, aceto e marsala. Chi non ama la carne può scegliere i formaggi vaccini o caprini di produzione locale e accompagnarli con la cugnà, salsa ottenuta cuocendo a lungo il mosto d’uva insieme a noci, fichi, pere e nocciole. Ed infine i dolci: il “bunet” dolce a base di uova, latte, zucchero, liquore, cacao e amaretti, lo zabaglione al moscato da accompagnare con i finocchini di Refrancore, o con la torta di nocciole, le pesche al forno con ripieno di amaretti e cacao, le pere cotte al vino rosso, gli amaretti di Mombaruzzo, i canestrelli di Cinaglio da gustare con vino rosso o bianco dolce.
Chi non ha tempo per un buon pranzo o una ricca cena, può optare per una “Merenda sinoira”, “antenata” dell’ “apericena”, ma che nella tradizione contadina locale, era un pasto veloce, consumato nei mesi primaverili ed estivi nel tardo pomeriggio, dopo una dura giornata di lavoro nei campi, per recuperare le energie prima dei lavori serali nella terra o nella stalla e della frugale cena. Adatti alla “merenda sinoira” sono i vini locali da abbinare a taglieri di formaggi e salumi: tra i salumi oltre a quelli tradizionali, vi sono quelli a base di carni d´asino, quelli aromatizzati al vino e al tartufo, prodotti in piccoli laboratori artigianali locali.
In alcuni periodi dell’anno, specialmente nell’autunno-inverno i ristoranti locali offrono menù a tema: la bagna cauda da accompagnare al cardo gobbo di Nizza e ad altre verdure cotte e crude, il bollito misto di bue grasso, il ricco fitto misto e i piatti a base di tartufo.
Prezzi modici
- Pizzeria Ristorante La Piola, Corso Alessandria, 150 (zona est della città), ☎ +39 0141 219892. chiuso il lunedì. Pizzeria e ristorante anche per celiaci.
- Pizzeria Osteria Pic Nic, Via Ospedale, 7 (vicino a Piazza Alfieri), ☎ +39 0141 556228. chiuso il martedì. Pizzeria e osteria con discreta selezione di birre e vini.
- Pizzeria Ristorante Monna Laura, Via Cavour,30, ☎ +39 0141 594159.
- Enoteca Il Cicchetto, Via Garetti,11/13 (nella zona pedonale, vicina a Piazza San Secondo), ☎ +39 0141 320225. Possibilità di apericena con buona selezione di vini.
- Osteria del Palio, Piazza Alfieri, 28, ☎ +39 0141 590401. chiuso il lunedì. Cucina piemontese.
- Pizzeria Ristorante Tre RE, Corso Alfieri, 378 (vicino a Palazzo Ottolenghi e alla cripta di Sant'Anastasio), ☎ +39 0141 592753. chiuso il martedì. Accetta ticket.
- Ristorante Le Oche Rosa, Via Carducci,42 (zona Piazza Catena), ☎ +39 342 9730322. chiuso la domenica. Piatti ben presentati della cucina italiana e piemontese con accostamenti innovativi.
- Hai Ou, Corso Alfieri 381 (Vicino alla Torre Rossa), ☎ +39 0141 593638. Cucina cinese
Prezzi medi
- Taste Vin, Via Vassallo 2 (Piccolo vicolo vicino alla Torre Rossa), ☎ +39 0141 320017. 12:00-14:30; 18:30-01:00. Chiuso martedi tutto il giorno, sabato e domenica a pranzo.. Vineria, ristorante con cucina della tradizione e prodotti di eccellenza italiani. Possibilità di acquisto dei prodotti.
- Enoteca Pompa Magna, Via Aliberti 65 (Vicino a Piazza Roma), ☎ +39 0141 324402. Mar-Dom 9:00-15:00; 18:00-24:00. Chiuso lunedì.. Ricca selezione di vini. Cucina della tradizione, cucina italiana e di pesce
- Campanarò, Corso Alfieri 36 (Vicino al Complesso del Battistero di San Pietro), ☎ +39 0141 33252, info@campanaro.it. Cucina piemontese. Ristorante per celiaci (associato AIC).
Dove alloggiare
Hotel 4 Stelle
- Aleramo, Via Emanuele Filiberto 13 (vicino alla stazione dei treni), ☎ +39 0141 595661, fax: +39 0141 30039, haleramo@tin.it.
- Palio, Via Cavour 106 (situato a 150 m dalla stazione dei treni e a pochi passi del centro storico di Asti), ☎ +39 0141 34371, fax: +39 0141 34373, info@hotelpalio.com.
- Salera, Via Monsignor Marello 19, ☎ +39 0141 410169, info@hotelsalera.it.
- Castello, Via Gioacchino Testa 45, ☎ +30 0141 351094, fax: +39 0141 31783, info@hotelcastelloasti.com.
Hotel 3 Stelle
- Reale, Piazza Vittorio Alfieri 5, ☎ +39 0141 530240, fax: +39 0141 532279, info@hotelristorantereale.it.
- Rainero, Via Cavour 85, ☎ +39 0414 353866, fax: +39 0141 594985, info@hotelrainero.com.
- Lis, Via Fratelli Rosselli 10, ☎ +39 0141 595051, fax: +39 0141 353845, info@hotellis.it.
Hotel 2 Stelle
- Cavour, Piazza G. Marconi 18, ☎ +39 0141 530222, info@hotelcavour-asti.com.
Sicurezza
- Ospedale Civile di Asti Cardinal Massaia, Corso Dante 222, ☎ +39 041 481111.
- Guardia Medica, ☎ 800700707. Attivo dalle ore 20:00 alle 8:00 dei giorni feriali e dalle 10:00 del giorno prefestivo all 8:00 del giorno successivo al festivo.
- Croce Rossa, Via Foscolo 7, ☎ +39 041 417711. Servizio autoambulanze.
- Croce Verde, Corso Genova 26, ☎ +39 041 593345. Servizio autoambulanze.
- Questura di Asti, Corso XXV Aprile 19, ☎ +39 0141 418111.
- Carabinieri (Comando Provinciale), Via delle Corse, ☎ +39 0141 3581.
- Polizia Municipale di Asti, Via G. Fara 12, ☎ +39 0141 399900.
- Comando Provinciale VV.F. di Asti (Vigili del fuoco), Via Marello 7, ☎ +39 0141 413711.
- Guardia di Finanza (Comando Provinciale Asti), Via Arò 37, ☎ +39 0141 593232.
- Corpo Forestale (Comando Provinciale), Via Allende 30, ☎ +39 0141 210907.
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