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Sesto San Giovanni
Vista dall'alto della centrale Piazza Don Luigi Petazzi durante un evento. Sulla destra la basilica di Santo Stefano
Stemma e Bandiera
Sesto San Giovanni - Stemma
Sesto San Giovanni - Stemma
Sesto San Giovanni - Bandiera
Sesto San Giovanni - Bandiera
Appellativi
Stato
Regione
Territorio
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Abitanti
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Prefisso tel
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Mappa dell'Italia
Sesto San Giovanni
Sito istituzionale

Sesto San Giovanni è una città della Lombardia.

Da sapere[modifica]

Il nome del comune si compone di Sesto, a indicare la distanza in miglia da Milano lungo un'antica strada romana che collegava Milano e Monza (ad sextum lapidem, ovvero presso la sesta pietra miliare ovvero Al sesto miglio (VI)) e San Giovanni, indicazione introdotta a partire dal 1100, per rendere chiara la dipendenza di Sesto dalla Basilica di San Giovanni a Monza e dal suo territorio, la Corte di Monza.

Nel XX secolo è stata sede di una delle più grandi ed estese concentrazioni industriali d'Italia, con stabilimenti metallurgici, elettronici ed elettrotecnici; nello stesso secolo erano fiorenti anche l'industria tessile e la produzione libraria e della carta.

È il comune più popoloso della città metropolitana dopo Milano, con cui è conurbato, e fa parte del territorio del Nord Milano.

Cenni geografici[modifica]

Territorio[modifica]

Il comune di Sesto San Giovanni si sviluppa su un territorio di circa 12 km² ad un'altitudine che va dai 147 metri s.l.m. a nord in corrispondenza della dell'autostrada A4 Milano-Bergamo, ai 126 metri s.l.m. a sud-est, nell'ansa di territorio comunale dove il fiume Lambro interseca il Naviglio della Martesana. Il comune confina a nord con il comune di Monza, a est con i comuni di Cologno Monzese e Brugherio, a sud con il comune di Milano e a ovest con i comuni di Cinisello Balsamo e Bresso. Sesto è inserita nell'area metropolitana di Milano e non presenta soluzione di continuità con il capoluogo, del quale è la naturale prosecuzione. Il territorio comunale è intersecato in direzione nord-sud dalla rete ferroviaria. A est della ferrovia, oltre al centro storico, si trovano le grandi aree ex-industriali. Lungo buona parte del confine orientale del comune scorre il fiume Lambro, mentre a sud-est un breve tratto del confine del territorio comunale è tracciato dal Naviglio della Martesana.

Quando andare[modifica]

Dal punto di vista legislativo il comune di Sesto San Giovanni ricade nella Classificazione climatica E: i gradi giorno della città sono 2404. La diffusività atmosferica è alta (> 2000 m). In città è installata una centralina di rilevazione della qualità dell'aria, collegata all'Agenzia regionale per la protezione ambientale della regione Lombardia. La centralina rileva i livelli di diossido di azoto e monossido di carbonio presenti nell'aria.

Cenni storici[modifica]

Dalle origini al XVIII secolo[modifica]

Dettaglio di una mappa del 1790 circa, dove è indicata Sextum.

Da Sesto, in epoca romana, passavano la via Regina, strada romana che collegava il porto fluviale di Cremona (la moderna Cremona) con Clavenna (Chiavenna) passando da Mediolanum (Milano), e la via Spluga, strada romana che metteva in comunicazione Milano con Lindau passando dal passo dello Spluga. Nato probabilmente come agglomerato di case contadine, fondato dai romani, Sesto rimane un minuscolo borgo fino all'Ottocento. Alcune fonti attribuiscono la fondazione del primo borgo ai Longobardi, giunti in Italia fra il 568 e il 569 d.C. Di sicuro, questa popolazione fu una presenza fissa e dominò il territorio di Sesto: il borgo di Cassina de' Gatti in origine si chiamava Sundro, dal termine longobardo sundrium (terreno mantenuto e lavorato dai padroni per conto proprio e con l'opera di servi). Il nome Sesto è dato dalla distanza in miglia della Via Aurea dalla Milano del periodo romano, mentre l'ipotesi più accreditata per l'appellativo San Giovanni è del 1100, quando fu aggiunto ad indicare la dipendenza del territorio sestese alla Basilica di San Giovanni a Monza. Ma già un secolo prima alcuni documenti riportano l'appellativo Giovanni: Sexto qui dicitur Johannis in un documento del 1007. Durante tutto il medioevo, il comune era conosciuto come Sesto Zohanno, Sesto Zane o più frequentemente Sesto Johanno.

Le primissime notizie storiche relative a Sesto risalgono al IX secolo e testimoniano l'importanza del paese a cui facevano riferimento, per questioni legali o notarili, gli allora comuni limitrofi, Cinexellum, Balsamum o Colonia. Anche il fatto che già allora vi fossero sul territorio sei chiese denota la rilevanza di Sesto e la sua vastità di territorio e popolazione rispetto ai borghi confinanti. Intorno all'anno 1000 fu "terra fortificata" e disponeva di un vallo difensivo e di un castello piuttosto grande, non espressione della potenza di un feudo, quanto della potenza di qualche famiglia privata.

Nel XIII secolo la sua parrocchiale era l'unica di rito ambrosiano soggetta alla Basilica di Monza. Vi era presente un monastero dedicato a San Nicolao. Le prime testimonianze di un ordinamento comunale sono presenti in un documento del 1244 inserito negli Atti del Comune di Milano. In tale documento Sesto San Giovanni è citato come comune. Fu più volte interessata a fatti d'arme: nel 1259 Martino della Torre signore di Milano vi riunì l'esercito che si diresse poi verso Monza per sorprendervi Ezzelino da Romano che cercava di impadronirsi della Corona ferrea. L'11 giugno del 1323 fu il campo di Re Roberto forte di 30.000 fanti e 8.000 cavalieri, che si scontrò con Galeazzo e Marco Visconti. La vicina località della Bicocca degli Arcimboldi vide lo scontro tra i Visconti e i Torriani e successivamente nel 1522 una battaglia tra l'esercito imperiale condotto da Prospero Colonna e i Francesi comandati dal Lautrech. Negli "Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346" Sesto San Giovanni risulta facente parte della corte di Monza. Il censimento del 1751 documenta che il comune contava 725 abitanti e veniva amministrato da consiglio generale, convocato almeno una volta all'anno. A metà del XVIII secolo il comune di Sesto San Giovanni era direttamente sottoposto alla giurisdizione del podestà di Milano. Nel 1771 gli abitanti di Sesto San Giovanni erano 1.682.

XIX secolo[modifica]

Un tram a due piani al Rondò, inizi del Novecento.

Nel 1809 al comune di Sesto San Giovanni furono annessi i comuni soppressi di Cassina de' Gatti e di Sant'Alessandro e la popolazione raggiunse 2.248 unità. La prima filanda viene aperta nel 1832 da Giuseppe Puricelli Guerra in un cortile della villa di famiglia, Villa Puricelli Guerra. Nel 1840 viene ammodernata con l'introduzione delle "bacinelle da macero" a vapore. Nei decenni seguenti altre se ne aggiungono: quella di Enrico Mylius, la Savini (poi Gaslini, in quanto acquisita dai nobili Gaslini, una famiglia proveniente da Milano), sulla vecchia strada per Monza, la De Ponti in via Vittorio Emanuele, la Gnocchi, la Chiavelli alla cascina Valdimagna. Nel 1878 le filande di Sesto San Giovanni sono sette e occupano 738 persone. Nel 1840 entra in funzione la seconda linea ferroviaria d'Italia dopo la Napoli-Portici, la Milano-Monza, che ha a Sesto una stazione intermedia. Nel 1876 viene inaugurata anche la tranvia Milano-Monza, parallela alla ferrovia, inizialmente a trazione equina, e in seguito elettrificata dalla società Edison nel 1901.

Insieme ai primissimi insediamenti industriali, è in questo secolo che vengono ampliate e costruite le ville destinate alle famiglie industriali di allora: ad esempio, la Villa Mylius, accanto a Villa Zorn, residenza di Enrico Mylius dall'inizio del XVIII secolo. Divenne un vivace salotto culturale, da cui passarono personalità come Carlo Cattaneo, Massimo d'Azeglio, Alessandro Manzoni e Vincenzo Monti. E sempre a villa Mylius, Barnaba Oriani condusse, dalla torretta della villa, parte dei suoi studi astronomici.

Nel 1861, con la costituzione del Regno d'Italia, il comune di Sesto contava 4.344 abitanti. Nel 1866 la frazione di Occhiate venne separata da Sesto e venne aggregata a Brugherio. Nel 1869, il comune soppresso di Cassina de' Gatti viene definitivamente unito al comune di Sesto San Giovanni. Nel 1880 Sesto contava circa 6.000 abitanti e disponeva già delle infrastrutture che ne favoriranno il successivo sviluppo.

XX secolo[modifica]

A cavallo tra Ottocento e Novecento Sesto conosce una forte crescita industriale e aprono diverse fabbriche con l'investimento di molti imprenditori milanesi. Per la forte presenza in città di industrie pesanti viene soprannominata la Piccola Manchester.

Le principali industrie sono Osva, Breda, Ercole Marelli, Magneti Marelli, Falck, Spadaccini, Gabbioneta, Campari, Garelli, Balconi. Con l'industrializzazione aumenta notevolmente il numero di abitanti (14.000 nel 1911) e molte aziende costruiscono alloggi per operai nella città.

Una minuscola parte delle immense aree industriali dismesse di Sesto

La presenza operaia rende molto fervente l'attività politica sestese e il regime fascista faticherà molto ad imporsi, anzi non riuscirà mai ad imporsi seriamente. Nelle fabbriche si organizza una lotta clandestina contro il fascismo. Tuttavia fu grande l'entusiasmo durante la visita del duce nel 1934 alla Ercole Marelli, mentre ben più fredda fu l'accoglienza alla Falck. L'armistizio dell'8 settembre 1943 e la caduta del fascismo furono salutati dai sestesi con grandi manifestazioni di gioia, la militarizzazione dei lavoratori aveva causato molti problemi economici e sociali, sfociati nei grandi scioperi tra il 1942 e il 1943.

Al crollo del fascismo si introduce il controllo dei nazisti, ostacolato dalle formazioni Sap (Squadre di azione patriottica) che si riuniscono e si formano nelle varie fabbriche. Prende inizio la strenua resistenza contro i nazisti, le attività economiche si fermano quasi totalmente con l'ondata continua di scioperi del 1944 e 1945. Si susseguono arresti, deportazioni, fucilazioni e atti di sabotaggio e guerriglia.

Il 28 aprile 1945 gli alleati entrano a Sesto San Giovanni.

Sesto San Giovanni è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita il 18 giugno 1971 della Medaglia d'Oro al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. A ricordo delle fasi della lotta di liberazione è stato eretto un monumento nella piazza della Resistenza antistante agli edifici del comune.

La Stalingrado d'Italia[modifica]

Il capannone bramme nella ex Falck Unione

I motivi del soprannome La Stalingrado d'Italia sono soprattutto di natura sociale e storica. Nel 1920, la massiccia presenza operaia e l'attività dei sindacati la rese incandescente, molte fabbriche vennero occupate e si temette per il mantenimento dell'ordine pubblico. L'avvento del fascismo vide il progressivo costituirsi di organizzazioni clandestine, che tra il 1942 e il 1944 diedero vita, nonostante il regime e l'occupazione nazista, a violenti scioperi che esitarono in arresti, fucilazioni e deportazioni. Alla fine della guerra la Stalingrado d'Italia attraversò un periodo di relativa calma, ma nel 1948, in occasione dell'attentato a Togliatti gli operai insorsero di nuovo. Gli anni 1950 e 1960 furono caratterizzati dalla massiccia immigrazione dal sud; la vittoria di formazioni di sinistra e centro-sinistra in occasione di quasi tutte le elezioni comunali (ininterrotta fino al 2017) confermarono Sesto San Giovanni come roccaforte storica della sinistra italiana. Nel 1954 Sesto San Giovanni viene insignita del titolo di città.

In quegli anni Sesto ricomincia la sua espansione urbana e demografica e continua ad essere un importante centro economico; durante gli anni di piombo sarà lo scenario di alcune azioni e propaganda delle Brigate Rosse.

Fine del XX e inizio del XXI secolo[modifica]

La crescita economica prosegue fino alla crisi degli anni 1990, quando chiusero tutte le fabbriche storiche di Sesto, ultima la Falck nel 1996. Sesto dovette trasformarsi completamente da città industriale a città del terziario avanzato, fase ancora in corso con la riconversione delle aree prima occupate dalle fabbriche. Questa intensa opera di riqualificazione urbana, nonostante il coinvolgimento di famosi architetti come Renzo Piano, ha alimentato una rete di tangenti e di corruzione sulla quale ha indagato nel 2011 la magistratura delineando il cosiddetto "Sistema Sesto".

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Sesto San Giovanni


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

  • Autostrada A4: uscita "Cinisello Balsamo-Sesto San Giovanni".
  • Tangenziale Nord di Milano (A52): uscita "Sesto San Giovanni".
  • Tangenziale Est di Milano (A51): prendere la A52 e continuare fino all'uscita per Sesto San Giovanni.

In treno[modifica]

Stazione di Sesto San Giovanni
  • 45.5412649.2390081 Stazione di Sesto San Giovanni, Piazza 1° Maggio. La stazione è servita dalle linee ferroviarie Milano-Chiasso e Milano-Lecco ed è un punto di interscambio con la linea M1 della metropolitana di Milano (45.5415289.2386111 stazione Sesto 1º Maggio FS). Stazione di Sesto San Giovanni su Wikipedia stazione di Sesto San Giovanni (Q3970960) su Wikidata


Come spostarsi[modifica]

Con mezzi pubblici[modifica]

In metropolitana[modifica]

La banchina del binario 1 della stazione di Sesto 1º Maggio FS della metropolitana.

La linea M1 della metropolitana di Milano dispone di fermate in Piazza IV Novembre (45.5341679.2313892 Sesto Rondó M1) e in Viale Marelli angolo viale Edison (45.5236119.2280563 Sesto Marelli M1). È inoltre in costruzione un ulteriore fermata della M1, sita in viale Gramsci (45.5483039.2445334 Sesto Restellone M1), parte del prolungamento Sesto 1º Maggio FS - Monza Bettola.


Cosa vedere[modifica]

Automa barman, all'interno della Galleria Campari
Chiesa di San Giuseppe
Chiesa di San Giorgio alle Ferriere presso il Villaggio Falck.
Monumento al deportato, nel Parco Nord Milano
Monumento alla Resistenza

Architetture religiose[modifica]

  • 45.536089.238951 Basilica di Santo Stefano. Elevata alla dignità di basilica minore da papa Giovanni Paolo II nell'agosto del 1991.
  • 45.534499.238312 Chiesa di Santa Maria Assunta.
  • 45.533059.224363 Chiesa di San Giuseppe, Via XX Settembre 72. chiesa di San Giuseppe (Q107145248) su Wikidata
  • 45.526279.252294 Chiesa di Santa Maria Nascente e Beato Giovanni Mazzucconi.
  • 45.544249.253645 Chiesa di San Giorgio alle Ferriere.
  • 45.543979.23056 Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice.

Architetture civili[modifica]

  • 45.5349769.2370277 Villa Mylius, Largo Lamarmora 17. Villa Mylius su Wikipedia villa Mylius (Q16621490) su Wikidata
  • 45.5350289.2358698 Villa Zorn, Via Cesare da Sesto 113. Villa Zorn su Wikipedia villa Zorn (Q16621604) su Wikidata
  • 45.544119.255229 Villaggio Falck. Villaggio operaio costruito dall'omonima fabbrica su un preesistente villaggio industriale, il Villaggio Attilio Franco del 1906. Villaggio Falck su Wikipedia Villaggio Falck (Q16621647) su Wikidata

Monumenti[modifica]

  • 45.5310899.21071910 Monumento al Deportato (Presso il Parco Nord Milano). Monumento al Deportato su Wikipedia monumento al Deportato (Q16579830) su Wikidata
  • 45.533949.2362511 Monumento alla Resistenza. Monumento alla Resistenza (Sesto San Giovanni) su Wikipedia Monumento alla Resistenza (Q17636663) su Wikidata

Musei[modifica]

  • 45.539149.2355612 Galleria Campari, Viale Antonio Gramsci 161, . Visite su prenotazione a questo link. La Galleria Campari ospita installazioni interattive, manifesti della Belle Époque, disegni, schizzi e libri d'artista realizzati da Dudovich, Nizzoli, Cappiello, Depero e Munari. Galleria Campari (Q112944235) su Wikidata
  • 45.529489.222213 Parco archeologico industriale ex-Breda (Ingresso da Via Granelli e Via Milanese). Un museo diffuso sul territorio che un tempo ospitava gli stabilimenti tra Sesto e Milano. Ne fanno parte il Museo dell'industria e del lavoro, l'Archivio Giovanni Sacchi, il Carroponte, una Locomotiva Breda 830 e lo Spazio MIL, al cui interno è collocato un maglio a vapore della Breda dalla potenza di 1500 kg/m. Parco archeologico industriale ex-Breda su Wikipedia parco archeologico industriale ex-Breda (Q19688849) su Wikidata

Luoghi di interesse naturalistico[modifica]


Eventi e feste[modifica]

Villa Mylius
Villa Zorn


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]

  • 45.550259.256461 Centro commerciale Vulcano, Viale Italia 555, +39 02 22476426, fax: +39 02 26265288, . Lun-Dom 9:00-20:30 (ristorazione fino alle 21:00). Il centro commerciale conta il supermercato Conad Superstore, 12 punti ristoro, un'edicola, 37 negozi di abbigliamento, 7 negozi di accessori e abbigliamento, 9 negozi di calzature e accessori, 7 negozi di articoli per la casa, 5 negozi di elettronica, 16 negozi per la cura della persona, un negozio per animali, una farmacia, un'area bimbi, un bancomat, un'agenzia viaggi, un dentista, un centro estetico con solarium, un calzolaio, un punto fotocopie e sviluppo fotografie e 2 poltrone massaggianti.
  • 45.528889.21782 Centro Sarca, Via Milanese 10, +39 02 2412431, fax: +39 02 24124306. Negozi: Lun-Dom 9:00-21:00; Bar, caffetterie e ristorazione: Lun-Dom 9:00-23:00; Ipercoop: Lun-Sab 8:30-21:00, Dom 9:00-21:00. Il centro commerciale conta l'ipermercato Ipercoop, 9 punti ristoro, 3 bar, una gelateria artigianale, un cinema, un'edicola, 24 negozi di abbigliamento, 6 negozi di beni per la casa, 6 gioiellerie, una libreria, un negozio di videoegiochi, un negozio di giocattoli, un negozio di makeup, 2 profumerie, 2 erboristerie, 2 ottici, un negozio di cosmetici, un negozio di accessori per smartphone e tablet, un negozio di prodotti per la cura dei capelli, 2 parrucchieri, una sartoria, una lavanderia a secco, un centro trattamento viso e corpo, un negozio dove vengono sviluppate foto, eseguite stampe, gadget fotografici ed elaborazioni grafiche, riparate le calzature e duplicate le chiavi e i telecomandi, un negozio Trony, i negozi di telefonia TIM, Vodafone e Wind, una banca, un ufficio postale (elencato sotto nella sezione "Poste", un bancomat, un dentista e un'agenzia viaggi.


Come divertirsi[modifica]

Spettacoli[modifica]

Cinema[modifica]

Teatri[modifica]

Locali notturni[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi elevati[modifica]


Sicurezza[modifica]

Numeri utili[modifica]


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • Poste Italiane.
    • 45.529699.230065 Sesto San Giovanni, Viale Ercole Marelli 165, +39 02 24917822, fax: +39 02 26223320. Lun-Ven 8:20-19:05, Sab 8:20-12:35.
    • 45.535399.227716 Sesto San Giovanni 1, Via Cesare Battisti 84, +39 02 22478383, fax: +39 02 22476566. Lun-Ven 8:20-13:35, Sab 8:20-12:35.
    • 45.531569.252527 Sesto San Giovanni 2, Via Pisa 10, +39 02 26260341, fax: +39 02 2423810. Lun-Ven 8:20-13:35, Sab 8:20-12:35.
    • 45.543599.238988 Sesto San Giovanni 3, Via Francesco Petrarca 33, +39 02 26260346, fax: +39 02 22475541. Lun-Ven 8:20-13:35, Sab 8:20-12:35.
    • 45.529839.217739 Sesto San Giovanni Sarca, Via Milanese (Al primo piano del Centro Sarca), +39 02 24861095, fax: +39 02 24861175. Lun-Ven 9:00-14:25, Sab 9:00-13:25.



Nei dintorni[modifica]



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