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Sentieri dell'Etna sono una serie di percorsi escursionistici che si sviluppano attraverso le pendici dell'Etna.
Introduzione
[modifica]Sentieri
[modifica]Pista alto montana dell'Etna |
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Descrizione: La Pista Altomontana permette di circumnavigare l'Etna da ovest a Est. Inizia al Rifugio Brunek nei pressi di Linguaglossa e finisce a Serra la Nave nei pressi dell'Osservatorio Astrofisico. La pista si sviluppa ad un'altitudine media di 1750 metri. Lungo il sentiero è possibile ammirare le colate laviche centenarie e quelle più recenti, nonché visitare diverse grotte laviche. Lungo il sentiero è possibile sostare presso i numerosi rifugi ed è percorribile anche in mountain bike. Il sentiero si congiunge all'altezza di Randazzo con il Sentiero Italia. |
Sentiero delle Ginestre |
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Descrizione: Dal centro abitato di Nicolosi si raggiunge la sede del Parco dell’Etna. Si continua su strade secondarie e poi su carrarecce sino al Monte Arso. Si prosegue in mezzo a zone parzialmente edificate fino a raggiungere il borgo rurale di Tarderia, frazione di Pedara. Si sale di quota ma tornando subito a scendere attraverso un valloncello che presto si trasforma in comoda sterrata in mezzo ad alti pioppi. Successivamente si utilizza una strada asfaltata che si snoda in mezzo ad un castagneto, sino a quando la visione si apre sul Monte Ilice e su un tratto di costa ionica. L’ultima parte della tappa è in discesa sino a Zafferana Etnea. Si passa dal pozzo di approvvigionamento idrico di contrada Cavotta, si affronta una tipica strada “basolata” sino all’abitato di Sarro. Per l’ultima parte del percorso si segue la strada provinciale. | |||||||
Descrizione: Partendo dalla villa comunale si segue la strada asfaltata che sale in direzione del municipio nuovo. L’itinerario prosegue verso la parte alta della frazione di Ballo. Da qui si risale ancora su strada asfaltata sino a contrada Dagalone dove ha inizio una antica mulattiera sino ad incontrare la deviazione segnalata per l’Ilice di Carrinu. Si passa quindi da Piano Bello e si costeggia la Valle del Bove. Si supera su recente tracciato forestale la colata del 1950-51. Per raggiungere Monte Fontana si utilizza un comodo sentiero in mezzo alle ginestre aetnensis. Si torna su asfalto per circa un chilometro percorrendo in discesa la strada provinciale. All’altezza di un altarino posto subito dopo un tornante si torna sulla stradella. Continuando a scendere si incontra l’antica strada rettilinea. La si percorre sino al termine della tappa. | |||||||
Descrizione: Dopo circa un’ora di cammino si incontra la fenditura eruttiva del 1928, visitabile se muniti di una lampada tascabile. Proseguendo il cammino si entra nel demanio forestale. Il primo tratto è piuttosto ripido, quindi si incontra un evidente bivio in cui si volta a sinistra e si prosegue ancora su comoda pista forestale all’interno del fitto bosco. Si attraversa una porzione del territorio di Piedimonte Etneo sino ad incontrare un segnale che invita a svoltare sulla sinistra per raggiungere gli edifici forestali di monte Crisimo. Si attraversa una delle ultime propaggini delle eruzioni del 2002, che distrussero quasi tutte le strutture turistiche di Piano Provenzana. Si utilizza quindi l’ampia strada del bosco e una volta arrivati a Piano Pernicana si risale con agevole sentiero. | |||||||
Descrizione: Dalla Pineta Ragabo si scende a valle in gran parte su stradelle sterrate che sfiorano Monte Corruccio. Si attraversa anche un fondo privato dove sono state realizzate delle strutture di accoglienza degli escursionisti e si continua ancora su comoda stradella. Dopo le case Previtera si svolta a sinistra iniziando a scendere in maniera più decisa. Si percorre per un centinaio di metri la cosiddetta “strada di quota mille” e si entra nel campo lavico del 1923. Si cammina sino ad incontrare una stazioncina della Ferrovia Circumetnea di Cerro. A questo punto si può svoltare a destra e continuare per un centinaio di metri sulla sino ad incontrare a sinistra una stradella che consente di scendere al minuscolo abitato di Catena, frazione di Linguaglossa. Da qui si prosegue ancora sulla strada principale sino a Linguaglossa. |
Sentiero Natura Monte Nero degli Zappini |
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Descrizione: Questo è stato il primo sentiero natura realizzato in Sicilia (a metà del 1991) e ad oggi rimane uno dei sentieri più frequentati dell'Etna. Il percorso, si snoda a partire dal pianoro ad ovest di Monte Vetore, attraversa campi lavici antichi e recenti, grotte di scorrimento lavico, pietre "cannone" (sarcofago di lava solidificata attorno ad un tronco d'albero), formazioni boschive e pini, raggiungendo il Giardino Botanico Nuova Gussonea. Il sentiero, che si sviluppa interamente all'interno del demanio forestale presenta al suo interno 11 punti di osservazione. |
Sentiero Citelli - Serracozzo |
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Descrizione: Dal piazzale del rifugio si percorrono 200 m sulla strada e si imbocca il sentiero a sinistra che sale verso Serra delle Concazze. Superati alcuni ruderi di un antico ovile il tracciato si dirige verso il vallone Serracozzo dove, nella parte iniziale della colata del 1971, si trova l'ingresso dell'omonima grotta a quota 1830 m. Da qui si procede per saliscendi fino al fondo del vallone. Si sale quindi verso il ciglio della serra dove termina la vegetazione. Girando a destra inizia la spettacolare salita sulla cresta che domina a sinistra la valle del Bove. Si sale per tratti ripidi e si prosegue fino ad imboccare un canalone di soffice sabbia che scende rapidamente. Da qui verso destra si riprende il sentiero in mezzo al bosco che si congiunge con il percorso che riporta al punto di partenza. Maggiori informazioni e consigli possono essere trovati qui. |
Piano dei Grilli - Altomontana |
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Descrizione: Percorrendo una strada basolata e attraversando un suggestivo tratto di lave cordate (pahoehoe), si giunge all'inizio del sentiero. La vista spazia con ampie vedute del versante Nord-Ovest dell'Etna. Il percorso è ubicato sul versante occidentale, a quote comprese fra i 1.100 m e i 1.900 m. L'area in oggetto presenta un notevole interesse naturalistico per l'estesa copertura di formazioni forestali sia caducifoglie che sempreverdi. La fauna annovera soprattutto rapaci. |
Case Pirao - Monte Spagnolo |
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Descrizione: Il percorso inizia alle Case Pirao nel territorio di Randazzo e giunge fino alla zona di Monte Spagnolo a quota 1.440 m). Lungo il percorso è possibile notare gli "hornito" della colata del 1981 che minacciò Randazzo. Da Monte Spagnolo, si ridiscende verso il Rifugio Saletti, quindi, verso la Cisternazza, a duecento metri dal percorso principale. Da qui si ritorna facilmente alle Case Pirao. |
Pietracannone - rifugio Paternò Castello |
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Descrizione: Il percorso comincia dalle case di Pietracannone e sale lungo una trazzera in basolato lavico. Lungo questa mulattiera si trova una delle più belle neviere con una grande fossa rettangolare nella quale veniva conservata e pressata la neve. Proseguendo la salita e dopo avere incontrato la colata del 1971, si raggiunge una pista forestale ed il rifugio Paternò Castello a quota 1.338 m. |
Sentiero schiena dell'asino |
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Descrizione: Il primo tratto del sentiero si snoda, in rapida salita. Salendo di quota, si giunge ad un "pianoro". Da qui, volgendo lo sguardo verso Sud-est, si possono osservare i numerosi coni avventizi e le colate laviche scaturite dalla fessura e dalle bocche eruttive dell'eruzione del 1792 e si potranno osservare alcune stazioni di rilevamento dati. A quota 2.050 m si svolta a sinistra e si imbocca il sentiero 737 che costeggia la Valle del Bove. Il sentiero è raggiungibile a piedi una volta percorso parte del sentiero 704, dal quale si snoda a partire dal bordo della Valle del Bove con un incredibile panorama su tutto il versante nord-orientale della Sicilia. Il sentiero è caratterizzato da terreni sabbiosi. Risalendo si giunge alla Lapide Malerba in ricordo di una vittima dell'Etna. La meta finale è La Montagnola a quota 2648 m, un enorme cratere del 1763. In questa zona si scaricano spesso dei fulmini, i quali portano alla formazione di peculiari rocce vetrose cave note con il nome di folgoriti. |
Cosa vedere
[modifica]- 1 , ☎ +39 095 911580. L’osservatorio è attivo ed esegue osservazioni del cielo, è anche aperto alle visite. Ma anche una passeggiata nei dintorni è molto piacevole essendo una parte dell’Etna abbastanza alberata.
- 2 Grotta del gelo (Versante nordoccidentale in territorio di Randazzo), ☎ +39 095 234310. La Grotta del gelo è una grotta caratterizzata dall'avere all'interno del ghiaccio perenne, per tal motivo è ritenuta essere il ghiacciaio più meridionale d'Europa. Si trova a quota 2.030 metri s.l.m. La grotta è lunga 125 m con un dislivello di 30 m. A causa delle sue peculiari caratteristiche è monitorata da parte degli speleologi in collaborazione con il Parco dell'Etna.
- 3 Grotta dei Lamponi (Sul versante nord a quota 1745 m). Questa grotta venne scoperta nel 1965 e prende il nome da una pianta di lamponi presente allora al suo ingresso. Nata da una colata lavica del '600 presenta cavità con tetto semicircolare che ricorda i dammusi. È lunga 700 m con un dislivello di 90 m.
- 4 Grotta delle femmine.
- 5 Grotta di Monte Corruccio. Cavità dell'apparato eruttivo di Monte Corruccio. Un crollo della volta separa la grotta in due parti. Nel tratto terminale la galleria si articola su due livelli.
- 6 Grotta degli archi.
- 7 Bocche effusive del 1981.
- 8 Grotta di Monte Corruccio. Cavità dell'apparato eruttivo di Monte Corruccio. Un crollo della volta separa la grotta in due parti. Nel tratto terminale la galleria si articola su due livelli.
- 9 Monti Sartorius (nel versante nord est a poche centinaia di metri dal Rifugio Citelli). Una serie di crateri spenti caratterizzati dal tipico allineamento "a bottoniera" dei conetti eruttivi lungo una vecchia colata del 1865. Il loro nome deriva dallo studioso Sartorius von Walterhausen, che fu tra i primi a riportare cartograficamente le più importanti eruzioni dell'Etna. Sono presenti anche diversi percorsi escursionistici sulla sabbia vulcanica.
- 10 Ilice di Carrinu (Ilice di Carlino) (Da Zafferana Etnea si prende un sentiero pedonale che inizia dalla contrada Dagalone, oppure da un sentiero di proprietà del Corpo Forestale dalla borgata Caselle, nel comune di Milo). Gratis. Libera fruizione. È un albero di leccio di 700 anni posto a quota 937 m s.l.m. Il suo nome deriva dal latino ilex mentre Carrinu deriva da Carlino l’antico proprietario del fondo. Dal 1982 fa parte patrimonio italiano dei monumenti verdi. Possiede un'altezza di oltre 20 metri, un diametro delle fronde di circa 30 metri ed una circonferenza alla base di quasi 5 m. Nelle vicinanze vi sono i ruderi di una vecchia casa in pietra lavica.
- 11 Giardino Botanico dell'Etna Nuova Gussonea. Lun-Sab 9:00-12:30. È un giardino tipologico esteso per circa 10 ettari e situato ad un'altitudine di 1700-1750 metri sul versante meridionale dell'Etna. Il giardino riproduce per intero gli ambienti della flora vulcanica etnea, incluse delle parti speciali, come piccole grotte scavate da colate di lava e contiene anche un deposito di semi (rifugio Valerio Giacomini) e una piccola stazione meteorologica per la registrazione dei dati climatici.
- 12 Grotta di Serracozzo (Lungo il sentiero Serracozzo). Questa grotta ha una sezione a forma di serratura con una altezza di parecchi metri e non piú larga di 3 m. Il tratto più a valle è invece una galleria di ex scorrimento lavico in forte pendenza, lunga 350 m. Nel primo tratto le pareti sono opache ma piú avanti hanno un aspetto vetroso.
- 13 Grotta del Collegio (Grotta della neve) (Sul versante occidentale a poca distanza dal Bosco di Centorbi). Una grotta naturale utilizzata in passato come neviera, ossia dove in inverno veniva conservata la neve e il ghiaccio anche per le stagioni calde. Vedi Itinerario di Piano delle Ginestre.
- 14 Grotta pietracannone (Accanto al rifugio pietracannone). Si tratta di una piccola cavità creatasi dalla presenza di un albero poi bruciato dalla lava.
- 15 Neviera di Don Puddu. Questa neviera realizzata tra fine Ottocento e inizio Novecento prende il nome da dal signor Giuseppe Leotta detto Don Puddu. Si tratta di una struttura rettangolare di 10x18 metri con una discesa in cui veniva raccolta la neve durante l'inverno e poi ricoperta da uno strato di foglie e polvere vulcanica. Durante la buona stagione avveniva l'estrazione del ghiaccio che poi veniva portato a valle e commerciato.
Dove mangiare
[modifica]A parte i rifugi dove è possibile trovare del cibo, è sempre indicato portare del cibo con sé oppure acquistarlo in uno delle tante città vicine.
Dove dormire
[modifica]- 1 , contrada Serra La Nave -Piano Vetore Ragalna, ☎ +39 347 906 8910.
Rifugi
[modifica]- 2 Rifugio Piano dei Grilli (sul versante occidentale, presso piano dei Grilli vicino al bosco di Centorbi vedi: Itinerario di Piano delle Ginestre). Rifugio del Corpo Forestale con area barbecue e parcheggio. Presso il rifugio è possibile acquistare acqua e cibo.
- 3 Rifugio Citelli, via Mareneve (Da Linguaglossa o da Fornazzo (Milo) prendere la via Mareneve per poi svoltare nella ex trazzera che termina al rifugio.). Rifugio aperto nel 1935 di proprietà del CAI possiede una decina di posti letto.
- 4 Rifugio Santa Barbara (Sul versante sud nei presso dell'Osservatorio astrofisico).
- 5 Rifugio Monte Scavo.
- 6 Rifugio Carpinteri (Sul versante sud nei presso dell'Osservatorio astrofisico).
- 7 Rifugio San Giovanni Gualberto.
- 8 Rifugio della Galvarina (Sul sentiero della Galvarina). Accanto al rifugio è presente una fontana di acqua.
- 9 Rifugio monte Palestra.
- 10 Rifugio Monte Maletto.
- 11 .
- 12 Rifugio Monte Spagnolo.
- 13 Rifugio Pitarrone (Caserma Pitarrone).
- 14 Rifugio Ragabo, Strada Mareneve, Pineta Bosco Ragabo, ☎ +39 095 647841.
- 15 Rifugio "U Casottu" (Sul versante nord).
- 16 Bivacco Santa Maria.
- 17 Rifugio Brunek, ☎ +39 095643015.
- 18 Rifugio Ariel.
- 19 Rifugio Monte Vetore.
- 20 Rifugio Pirao (Case Pirao).
- 21 Rifugio Pietracannone. Nei pressi di questo rifugio si trova una pietracannone, da cui prende il nome.
- 22 Case Paternò Castello.
Sicurezza
[modifica]Per le prescrizioni di sicurezza vedi Etna#Sicurezza.
Come restare in contatto
[modifica]Note
[modifica]- : Per dislivello si intende il dislivello totale della tappa, potrebbero esserci dislivelli più alti sia in discesa che in salita all'interno della tappa.
- : I tempi di percorrenza sono indicativi e si riferiscono a un escursionista medio.
- : La classificazione adottata è la seguente: Turistico (T) per i sentieri più semplici, Escursionistico (E) per quelli di media difficoltà, Escursionistico per esperti (EE) per quelli più difficili, Escursionistico per esperti con attrezzature (EEA) per percorsi attrezzati e vie ferrate.