Ruderi di Poggioreale sono i resti della città di Poggioreale distrutti dal terremoto del Belice del 1968 e si trovano in Sicilia.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Poggioreale si estendeva lungo il digradare di una collina. Infatti la città si presenta in pendenza. Corso Umberto I è la strada di accesso che arriva fino a Piazza Elima dove si trovano gli edifici principali.
Quando andare
[modifica]Può essere visitata in ogni periodo dell'anno.
Come arrivare
[modifica]In auto
[modifica]È l'unico mezzo di trasporto utile per raggiungere il sito.
Da Sciacca si prende la per poi svoltare sulla uscendo a Poggioreale da qui si imbocca la e al termine si svolta a destra.
Da Trapani o Palermo si imbocca la direzione Mazara del Vallo, si esce all'uscita Gallitello in direzione Poggioreale, Camporeale, Salaparuta poi si imbocca la dopo circa 5 km si svolta a sinistra fino a imboccare la , poi a destra si prende la che diventa infine si svolta a destra prima che la stessa diventi fino al cancello di ingresso.
Permessi/Tariffe
[modifica]- 1 Ingresso. L'accesso è ufficialmente vietato, ma sono in molti a non rispettare questa regola.
Come spostarsi
[modifica]All'interno della città vecchia ci si muove esclusivamente a piedi. Le auto non possono accedere per la presenza di un cancello.
Cosa vedere
[modifica]- 1 Palazzo Agosta. Edificio pressoché integro visibile all’ingresso del sito.
- 2 Palazzo Principe Morso.
- 3 Scuole Comunali, Corso Umberto I. Un edificio relativamente moderno rispetto agli altri edifici, di tre piani e abbastanza integro nella struttura principale. All’inferno si possono vedere le aule e qualche banco ancora rimasto.
- 4 Teatro Comunale.
- 5 Palazzo Municipale.
- 6 Chiesa dell'Addolorata.
- 7 Chiesa S.Antonio di Padova.
- 8 Piazza Elima. Una vasta piazza su cui si può avere una visione d'assieme dei ruderi. In una delle facciate si conserva un'iscrizione fascista DVX.
- 9 Chiesa del Purgatorio, Piazza Elima. Di questa chiesa rimangono appena le strutture portanti e l'abside. Davanti ad essa si trova un monumento.
- 10 Oratorio del SS. Sacramento (A poca distanza dalla Chiesa Madre, lungo la scalinata che comincia in piazza Elima). La chiesa seppur distrutta possiede una facciata pressoché intatta.
- 11 Chiesa Madre (Al termine della scalinata che inizia in piazza Elima). Della vecchia chiesa madre resta solo parte della facciata sostenuta da un rinforzo di cemento armato.
- 12 Fonte Cannoli.
- 13 Mercato Comunale del pesce.
- 14 Chiesa di Gesù e Maria. Questa chiesa presenta una scalinata intatta e si può vedere l’altare con la navata singola. Sotto di essa è presente la cripta parzialmente visibile dal buco nel pavimento e dallo squarcio nel muro laterale.
- 15 Convento Frati Cappuccini.
- Ospedale D'Antoni Mirto Impastato.
- Chiesetta dell'Ospedale.
- Orfanotrofio Femminile Cangelosi.
Cosa fare
[modifica]Il sito si presta come un eccezionale set fotografico.
Acquisti
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]L’ingresso al sito è ufficialmente vietato, il cancello di ingresso è chiuso seppur c’è la possibilità di scavalcare. Gli edifici infatti sono pericolanti e il pericolo è dietro l'angolo. Evitate di avventurarvi all'interno dei ruderi per il rischio di crolli, ma soprattutto non salite sui piani superiori in quanto non siete a conoscenza dello stato dei muri portanti. In ogni caso l'accesso è a vostro rischio e pericolo.
Come restare in contatto
[modifica]Telefonia
[modifica]La rete telefonica funziona regolarmente.
Nei dintorni
[modifica]- 2 Cretto di Burri (cretto di Gibellina o Grande Cretto) (da Gibellina prendere la in direzione Santa Ninfa, poi imboccare la per poi svoltare nella seguendo le indicazioni). La grande opera di Alberto Burri è stata eretta tra il 1984 e il 1989 sulle rovine della vecchia Gibellina. Burri progettò un gigantesco monumento che ripercorre le vie e vicoli della vecchia città: esso infatti sorge nello stesso luogo dove una volta vi erano le macerie, attualmente cementificate dall'opera di Burri. Ogni fenditura è larga dai due ai tre metri, mentre i blocchi sono alti circa un metro e sessanta e ha una superficie di circa 80 000 metri quadrati, facendone una delle opere d'arte contemporanea più estese al mondo.
- Gibellina
- Salaparuta
- Santa Margherita del Belice
Altri progetti
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