Certosa di Pavia | ||
Stemma | ||
Stato | Italia | |
---|---|---|
Regione | Lombardia | |
Territorio | Pavese | |
Altitudine | 90 m s.l.m. | |
Superficie | 10,86 km² | |
Abitanti | 5.516 (2023) | |
Nome abitanti | Certosini | |
Prefisso tel | +39 0382 | |
CAP | 27012 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Michele Arcangelo (29 Settembre) | |
Posizione
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Sito del turismo | ||
Sito istituzionale |
Certosa di Pavia è un comune sparso della Lombardia.
Da sapere
[modifica]Il comune prende il nome dall'omonimo monastero certosino, ovvero il monastero Santa Maria delle Grazie GRA-CAR (Gratiarum Carthusia). Il monastero fu fondato nel 1396, al margine settentrionale del Parco Visconteo a nord del castello di Pavia, per volere di Gian Galeazzo Visconti.
Cenni geografici
[modifica]Certosa di Pavia si trova nel Pavese, a circa 6 km a nord di Pavia. Confina con Borgarello, Giussago, Marcignago, Pavia e Vellezzo Bellini.
Cenni storici
[modifica]Le prime tribù che s'insediarono nella Pianura Padana furono i Liguri e gli Umbri, che si limitarono alla coltivazione delle poche zone fertili. Con l'avvento degli Etruschi, furono attuate opere di canalizzazione e di drenaggio mirate all'arginamento del fiume Po. In epoca romana i terreni furono divisi secondo il metodo della centuriazione, in modo che ogni fondo avesse una superficie costante e regolare pari a circa cinquanta ettari. Tale suddivisione diede origine ad una rete di strade che correvano parallele a quella che ancora oggi collega Milano a Pavia; ne esiste ancora una che passa in adiacenza al muraglione della Certosa e giunge fino al cimitero di Borgarello. Questi territori passarono poi sotto il dominio dei Goti, dei Longobardi (dei quali la città di Pavia fu capitale) e dei Franchi, senza perdere la loro forte identità agricola. Successivamente i terreni vennero anche suddivisi nei primi latifondi. Intorno al 1100 il Comune di Borgarello, uno dei più potenti della zona, fece costruire un castello a pianta quadrata proprio nella comunità "in Burgari", che corrisponde all'originario nucleo abitativo di Torre del Mangano. L'espressione in Burgari deriva probabilmente dal sostantivo burgaria, che significa "brughiera" e descrive la condizione del territorio a quell'epoca. Il nome di Torre del Mangano trae origine quasi certamente dalla nobile famiglia del Mangano che, in epoca comunale, possedeva il castello. Tale fortezza fu venduta nel 1397 ai monaci Certosini.
Nel 1359 Gian Galeazzo II Visconti conquistò Pavia; egli diede inizio alla costruzione del castello e del parco annesso e, con il secondo ampliamento, fece includere anche Torre del Mangano nei terreni circondati dalle mura di recinzione. Una delle porte si trovava in corrispondenza a quella che oggi è la cascina di Porta d'Agosto. Proprio a questo periodo risale anche la costruzione del canale Navigliaccio, tra Binasco e Pavia, e del monumento della Certosa, fondato nel 1396 e consacrato nel 1497. La Certosa rappresentò per il territorio una ricchezza non solo dal punto di vista religioso e culturale, ma anche economico. I monaci Certosini determinarono infatti il miglioramento della produttività agricola mediante l'uso delle marcite, che consentivano di ottenere più di un taglio d'erba l'anno, e delle "conserve", luoghi interrati e riempiti di ghiaccio dove conservare gli alimenti.
Nei secoli si susseguirono le dominazioni straniere: Spagnoli prima, Francesi ed Austriaci poi, spadroneggiarono in questi territori fino all'unità d'Italia. L'assetto di Torre del Mangano, dal periodo visconteo, rimase pressoché invariato fino all'ultimo dopoguerra. Era un piccolo paese: gli edifici sorgevano nelle odierne vie Case Nuove, Fratelli Cairoli, Partigiani, in Vicolo San Michele e ai lati del Viale Certosa. Le campagne circostanti davano il lavoro ad alcune famiglie, mentre coloro che non facevano i contadini erano assunti presso i Molini Certosa, la Galbani o in fonderie a Pavia.
Nel 1859 furono costruite le prime case sul viale, ma l'area adiacente al monumento rimase fortunatamente inalterata. Dietro alle mura della Certosa e vicino allo stabilimento Galbani ad est, come anche alla fine di via Marconi ad ovest, sorgevano due fornaci che producevano mattoni.
Dal 1871 il comune di Cascine Calderari fu soppresso e unito a quello di Torre del Mangano, che — in seguito al regio decreto legge del 31 gennaio 1929 — assunse la denominazione di Certosa di Pavia e riunì anche il comune di Torriano e il comune di Borgarello. La nascita d'importanti industrie nelle città vicine, assieme alla strada statale che attraversa il paese unendo comodamente Milano a Pavia, determinarono un notevole accrescimento urbano; nel 1946 sorsero in via Repubblica le prime villette e la Cademartori.
Come orientarsi
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Frazioni
[modifica]Nel 1958 Borgarello tornò ad essere comune autonomo e attualmente le frazioni di Certosa sono:
- Torre del Mangano, situata in una zona dipendente da Pavia fin da epoca remota, risalente al secolo XIV e indicato come appartenente al Barco Novo, la riserva di caccia estesa tra il Castello di Pavia e la Certosa conosciuta poi come Parco Visconteo. La porta che tuttora si trova nel paese sulla exSS35 vicino alla chiesa di San Michele Arcangelo si apriva nel muro di cinta del parco. Anche dopo la decadenza di tale parco, continuò fino al XVIII secolo a esistere la circoscrizione amministrativa del Parco Nuovo, di cui Torre del Mangano faceva parte. Era feudo del monastero della Certosa. Nel 1872 vennero uniti a Torre del Mangano i soppressi comuni di Cassine Sirigari, Cassine Calderari e Villalunga. Nel 1929 andò a formare il comune di Certosa di Pavia (ma Villalunga e Cassine Sirigari — o Cassinino — furono uniti a Pavia).
- Cascine Calderari è noto fin dal XV secolo come Cassina de Caldraris apparteneva alla Campagna Soprana pavese; nel XVIII secolo gli furono uniti gli ex comuni di Cassina Trebigliana (sec. XIV - 1757 ora Cascina Colombara) e di Uomini del Trono (sec. XIV - 1757). Nel 1872 fu aggregato a Torre del Mangano.
- Torriano apparteneva alla Campagna Soprana pavese, e nel XVIII secolo era feudo dei Pietragrassa di Pavia. Nello stesso secolo gli fu aggregato l'ex comune di Tirogno. Nel 1872 venne unito a Torriano il soppresso comune di Samperone. Nel 1929 andò a formare il comune di Certosa di Pavia.
- Samperone è noto fin dal XII secolo; il toponimo appare come "Sancto Perrono" della zona inter papiam et Mediolanum nell'elenco di pagamenti di fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). Faceva parte della Campagna Soprana pavese, e precisamente della squadra (podesteria) di Marcignago. Nel XVIII secolo era feudo dei Lucini di Milano. Nel 1872 fu aggregato a Torriano.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]In auto
[modifica]In treno
[modifica]- 1 Stazione di Certosa di Pavia. Situata lungo la linea Milano-Genova, la stazione è servita dalla linea S13 del Servizio ferroviario suburbano di Milano.
In autobus
[modifica]Da Pavia con le linee 93, 175 e 176 (con queste ultime anche da Milano) di Autoguidovie.
In bicicletta
[modifica]Da Pavia e da Milano seguendo la pista ciclabile parallela al Naviglio Pavese.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Certosa di Pavia (Chiesa di Santa Maria Madre delle Grazie (Gra-Car, Gratiarum Carthusia)), Viale Certosa, informacertosa@gmail.com. Novembre-Febbraio: Mar-Dom 9:00-11:30 e 14:30-16:30; Marzo e Ottobre: Mar-Dom 9:00-11:30 e 14:30-17:00; Aprile e Settembre: Mar-Dom 9:00-11:30 e 14:30-17:30; Maggio-Agosto Mar-Dom 9:00-11:30 e 14:30-18:00. Il monastero della certosa fu istituito nel 1396 e fino al 1782 fu monastero certosino maschile. Dal 1784 al 1798 fu gestito dai monaci cistercensi.
- 2 Museo della Certosa di Pavia, Viale Monumento 4.
- 3 Chiesa di San Michele Arcangelo (Torre del Mangano).
- 4 Chiesa di San Brizio Vescovo (Samperone).
- 5 Chiesa di San Rocco Confessore (Cascine Calderari).
- 6 Chiesa di Sant'Apollinare Vescovo e Martire (Torriano).
- 7 Fabbrica dei Molini Certosa. Risalente al XIX secolo.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]- 1 Antico Borgo della Certosa, Viale Certosa 42, ☎ +39 0382 1473477, +39 351 7090546, info@anticoborgocertosa.com. Location per matrimoni, eventi aziendali e centro congressi. Dispone di sale ristorante.
Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Locali notturni
[modifica]- 1 Seven Cafè, Via Enrico Berlinguer 7, ☎ +39 0382 418775. Bar-caffetteria.
Dove mangiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 Risto Victoria Cafè, Via Rinascimento 4, ☎ +39 0382 933998. Bar-paninoteca.
- 2 Prima Luna, Viale Partigiani 26, ☎ +39 0382 934928. Pizzeria kebab.
Prezzi medi
[modifica]- 3 La Bruschetta Due, Via Partigiani 84, ☎ +39 0382 1541488.
- 4 Trattoria Certosa, Viale Certosa 20, ☎ +39 0382 935546.
- 5 Amare, Via del Monumento 13, ☎ +39 348 2909752. Lun 19:30-23:00, Mar-Dom 12-15:00 e 19:30-23:00. Ristorante di pesce.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 Il Pettirosso, Viale Partigiani 34, ☎ +39 338 4375598, ilpettirossobb@gmail.com. B&B.
- 2 Dragonfly, Viale Certosa 13, ☎ +39 347 2705973, dragonfly.certosa@gmail.com. B&B.
Prezzi medi
[modifica]- 3 Hotel Certosa, Via Palmiro Togliatti 8, ☎ +39 0382 934945, fax: +39 0382 933004, info@hotelcertosadipavia.it. Hotel 3 stelle.
- 4 Hotel Italia, Viale Partigiani 48, ☎ +39 351 5427257. Hotel 3 stelle.
Campeggio
[modifica]A metà strada lungo viale Certosa (direzione Certosa di Pavia) sulla sinistra è presente un'5 area sosta per i camper.
Sicurezza
[modifica]Numeri utili
[modifica]- 2 Carabinieri, Piazza Monumento 3 (monastero della Certosa di Pavia), ☎ +39 0382 925203.
- 3 Centro Ambulatoriale, Viale Partigiani 53, ☎ +39 0382 927630.
Farmacie
[modifica]- 4 Farmacia Gallotti, Viale Partigiani 15, ☎ +39 0382 925588.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- 5 Ufficio postale, Viale Partigiani 49, ☎ +39 0382 925054, fax: +39 0382 1899258. Lun-Ven 8:20-13:45, Sab 8:20-12:45.
Nei dintorni
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Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Certosa di Pavia