Campli | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Abruzzo | |
Territorio | Teramano | |
Altitudine | 393 m s.l.m. | |
Superficie | 73 km² | |
Abitanti | 7.209 (2015) | |
Nome abitanti | Camplesi | |
Prefisso tel | +39 0861 | |
CAP | 64012 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Pancrazio (12 maggio) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Campli è una città dell'Abruzzo.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Campli si sviluppa come centro di dorsale sulle alture appenniniche abruzzesi nel teramano, a poca distanza dal massiccio del Gran Sasso e dai Monti della Laga. Dista 10 km. da Teramo, 32 km. da Giulianova e 33 km. da Ascoli Piceno.
Quando andare
[modifica]È sicuramente consigliabile la bella stagione, dalla primavera all'autunno.
Cenni storici
[modifica]Nella necropoli di Campovalano di Campli sono state scoperte tombe risalenti al VI - V secolo avanti Cristo che costituiscono un importante materiale per lo studio della civiltà Medio Adriatica e dei suoi rapporti con Etruschi e Greci. Il territorio, dopo la conquista del 462 a. C. operata dai Romani che sottomisero i Sanniti, fu fedelmente romana; di questo periodo sono alcuni ritrovamenti soprattutto a Campovalano.
Campli post romana è citata in documenti del IX secolo. Nel XIII la città era divisa in due quartieri, ai quali si aggiunsero nel Trecento quello di Castelnuovo ad est e quello di Nocella ad ovest, collocati su colline al pari di Campli. Ciascun quartiere era dotato di fortificazioni. Necella annoverava tre porte; Campli quattro, a cui si sommava Porta Viola che si ergeva al termine della strada fortificata che partiva da Porta Castello; Castelnuovo aveva due porte, delle quali Porta Orientale è l'unica rimasta fino ad oggi.
L'epoca di maggior rigoglio è quella dei secoli XIII e XIV, quando Campli ebbe la facoltà di tenere un mercato settimanale e quando vennero costruiti il campanile di Santa Maria in Platea, la chiesa di San Francesco e il Palazzo Parlamentare (Palazzo Farnese). Del Trecento sono le edificazioni del convento di San Francesco, dell'ospedale e della chiesa di Santa Maria della Misericordia, la risistemazione delle fortificazioni.
Nel 1372 la città divenne Libero Comune. L'importanza di Campli si consolidò ulteriormente nel XV secolo, quando si ebbe un ulteriore incremento nel patrimonio architettonico, finché nel 1538 divenne feudo dei Farnese di Parma, sotto il cui dominio si registrò un aumento della floridezza economica e del numero di abitanti.
Il primo teatro dell'Abruzzo fu quello di Campli nel 1520. A sancire l'importanza del centro giunse nel 1600 la concessione del titolo di Città con una bolla del Papa Clemente VIII e l'erezione del Vescovado. Campli subì anche numerosi saccheggi da parte di truppe spagnole e francesi, ma si risollevò sempre finché nel Settecento inizia un periodo di avversità, a partire dal terremoto che nel 1703 infligge notevoli distruzioni. Nel 1734 gli Stati Farnesiani passano in eredità a Carlo III di Borbone, ed anche Campli ne segue il destino. Una epidemia di tifo nel 1764 decima la popolazione. Nell'Ottocento il Vescovado viene abolito. Nel 1860 la città viene attaccata dai soldati borbonici e saccheggiata. La sua storia si unisce a quella dell'Italia.
Come orientarsi
[modifica]- Sulla strada provinciale che collega Campli alla frazione Castelnuovo un ampio parcheggio consente di poter raggiungere con un breve percorso a piedi entrambi i centri.
Quartieri
[modifica]Il suo territorio comunale comprende numerosi paesi: Battaglia, Boceto, Campiglio, Campovalano, Cesenà, Cognoli, Colli, Collicelli, Fichieri, Floriano, Fonte a Collina, Friscoli, Gagliano, Garrufo, Guazzano, I Cappuccini, La Traversa, Masseri, Molviano, Morge, Nocella, Paduli, Pagannoni superiore e inferiore, Pastinella, Paterno, Piancarani, Plicati, Prognoli, Roiano, Sant'Onofrio, Terrabianca, Trinità e Villa Camera.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- Aeroporto di Pescara (Aeroporto internazionale d'Abruzzo), Via Tiburtina Km 229,100, ☎ +39 085 4324201.
In auto
[modifica]- Autostrada Adriatica A14 (da nord: direzione Ancona; da sud: direzione Pescara), uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant'Angelo, prendere la SS 80 Strada Statale del Gran Sasso in direzione Teramo, continuare sull'autostrada A 24, uscire a San Nicolò, svoltare sulla SP 17, attraversare Villa Falchini, Pagannoni Basso, svoltare poi sulla SP 262 per Campli.
- La SP 262 attraversa Campli.
In treno
[modifica]- La stazione ferroviaria più vicina è quella di Teramo (a 12 km circa): per treni locali.
Si prosegue per Campli in autobus con le Autolinee "Arpa" (linee dirette e frequenti; tempo di percorrenza: 20 minuti circa).
- Per treni nazionali scendere alla stazione ferroviaria di Giulianova (distante 30 km circa), anche in questo caso si può proseguire con autobus di linea "Arpa" (tempo di percorrenza: 1 ora e 20 minuti circa).
In autobus
[modifica]Come spostarsi
[modifica]La visita alla città va gustata a piedi, considerando anche le ridotte dimensioni del centro storico. Anche per la parte antica di Castelnuovo la visita può comodamente essere pedonale. Un ampio parcheggio situato fra i due centri consente di spostarsi poi agevolmente.
Cosa vedere
[modifica]- 1 Scala Santa, via del Sole. L'edificio in cui si trova la Scala Santa fu costruito nella seconda metà del Settecento. La fabbrica si eleva addossata a un fianco longitudinale della Chiesa di San Paolo, all'interno del tessuto urbano. I lavori di edificazione durarono dal 1772 al 1776; fu benedetta ed aperta al culto nel mese di maggio del 1776. Nel corso del tempo è stata chiusa per alcuni decenni e riaperta alle visite nel mese di settembre dell'anno 1995, dopo aver beneficiato di un accurato restauro conservativo.
Alla Scala Santa di Campli è legata la possibilità di ottenere l'indulgenza pregando e salendo in ginocchio i 28 gradini di legno d'ulivo che compongono la scalinata che conduce alla cappellina del Sancta Sanctorum.
Con un breve apostolico il papa Clemente XIV il 21 gennaio 1772 concedeva ufficialmente a Campli lo stesso privilegio dell'Indulgenza plenaria appartenente alla Scala Santa di Roma. Il testo del breve disponeva ed individuava il luogo dell'ubicazione e della costruzione, attiguo alla chiesa di San Paolo, chiesa in precedenza dedicata alla Madonna dei sette dolori. Il documento pontificio assegnava, inoltre, l'incarico di designare i giorni legati all'indulgenza all'Ordinario. Monsignor De Dominicis fissò come date di riferimento: «la terza domenica dopo Pasqua, il martedì della Pentecoste, la terza domenica di settembre e l'ultima di ottobre.»
L'elevato numero di fedeli giunti a Campli per queste ricorrenze rese necessario un ulteriore intervento presso la Santa Sede al fine di estendere anche ad altri giorni la possibilità di ottenere l'indulgenza. Papa Pio VI, mediante un rescritto, datato 17 dicembre 1776, incluse i giorni «dai primi vesperi de’ sabati precedenti le tre domeniche, fino a tutto il lunedì: e per la Pentecoste, dai primi vesperi del sabato fino alla sera del martedì».
Giovanni Paolo II il 14 gennaio 2002 ha promulgato la bolla papale in cui, riconfermando le date precedenti, riconosceva l'Indulgenza anche ai fedeli che visiteranno la Santa Scala di Campli in tutti i venerdì di Quaresima.
L'edificio della Scala Santa sviluppa un'altezza più modesta rispetto a quella della chiesa medioevale dedicata a san Paolo, cui è addossata. La facciata, in mattoni e pietre, conclusa a coronamento orizzontale, è aperta da due portali e da due finestre. Il portale che introduce al vano con i gradini in legno d'ulivo proviene dal convento di Sant'Onofrio e presenta lavorazioni a punta di diamante.
Il modello dell'impianto interno della costruzione è assimilabile a quello lateranense, con 2 rampe di scale che si raccordano su un unico pianerottolo dove si trova la grata che consente di vedere all'interno dell'ambiente del Sancta Sanctorum.
Nella piccola cappella vi sono l'altare dedicato al Salvatore, reliquie di martiri e santi custodite in reliquiari di scuola napoletana, due stauroteche con due frammenti della croce di Cristo ed una tela che riproduce l'effigie di san Francesco d'Assisi. Sulle pareti del pianerottolo due affreschi ricordano le figure di papa Clemente XIV e di sant'Elena imperatrice, madre dell'imperatore Costantino I, che stringe tra le mani una grande croce. Secondo una leggenda medioevale la sovrana, durante un suo viaggio in Terra Santa, avrebbe trovato e trasportato a Roma la scala che salì Gesù per arrivare al cospetto di Ponzio Pilato.
Le pareti della Scala di ascesa sono riccamente decorate da 6 grandi tele dipinte tra il Seicento ed il Settecento da Vincenzo Baldati con scene della Passione di Cristo, sovrastate da un soffitto ligneo decorato con angeli che sorreggono una croce e gli altri simboli del martirio di Gesù.
Le mura che fiancheggiano la Scala di discesa sono colorate a tinte chiare e decorate con medaglioni che riproducono scene della Resurrezione di Cristo, raccordate da festoni di fiori e coppie di angeli festanti. Il soffitto ligneo accoglie immagini di angeli.
- 2 Palazzo Farnese. Attualmente è il Palazzo municipale della città. Fu eretto intorno alla metà del secolo XIV e rappresenta uno dei rari esempi di architettura civile tardo medioevale in Abruzzo. Nel 1982 e stato incluso nell'elenco dei Monumenti nazionali italiani
- 3 Collegiata di Santa Maria in Platea. La chiesa venne edificata alla fine del XIV secolo sui resti di un edificio più antico, e nel 1395 fu eletta a Collegiata.
Subì numerose trasformazioni, tra le quali il restauro a seguito del terremoto dell'Aquila del 1703 quando venne realizzata l’attuale facciata.
La parte centrale della facciata della chiesa, di stile neoclassico ed attribuita a Giovanni Antonio Fontana, è scandita da due ordini di nicchie e paraste. Ai lati vi sono due aree risalenti alla costruzione medievale in blocchi di pietra e tufo.
Sulla parte destra della facciata si trova la torre campanaria con al culmine la lanterna poligonale del 1474, attribuita ad Antonio da Lodi. Nel 1793 il campanile venne soprelevato con l'aggiunta della cuspide.
L'interno della chiesa è a tre navate, con quella di sinistra aggiunta tra il XV ed il XVI secolo e quella di destra ultimata nel 1561. :Caratteristico è il soffitto in legno dipinto da Donato Teodoro all'inizio del XVIII secolo. L'altare ospita nella nicchia centrale una Madonna di Giacomo da Campli e due tavole con i santi di Cola dell'Amatrice, oggi conservate nel museo civico.
Al di sotto del coro si trova la cripta, che ospita un ciclo di affreschi del XIV secolo di Niccolò di Valle Castellana, che originariamente doveva estendersi lungo tutte le pareti, mentre oggi rimangono parti in una volta della navata centrale, con la raffigurazione dei quattro Evangelisti, e nelle campate terminali. - Chiesa di San Francesco d'Assisi. Fu costruita nel XIV secolo, con facciata in conci di pietra squadrata e con portale decorato. La torre campanaria risale alla stessa epoca; venne smontata perché pericolante e nel 1997 è stata ricostruita. All'interno si possono notare residui di affreschi trecenteschi.
- 4 Museo archeologico nazionale (sito nell'ex-Convento dei Francescani). Il museo è stato inaugurato nel 1989 ed occupa quattro sale del convento di San Francesco. I reperti provengono dalla necropoli di Campovalano, dove in circa quaranta anni di ricerche sono state rinvenute 610 sepolture dell'età del ferro e della Romanizzazione dal IX al III secolo a.C.[
Il percorso espositivo è principalmente didattico e mostra l'evoluzione del rito funerario.
Sono mostrati i monumenti funerari più antichi costituiti da grandi tumuli con circoli di pietre e con corredi che comprendevano armi, vasellame di bronzo ed anche carri da guerra o da parata per le sepolture maschili, mentre riguardavano fibule di bronzo e gioielli in ambra e pasta vitrea per le sepolture femminili. Progressivamente poi si assiste ad un impoverimento dei corredi passando alla cultura classica-romana. - 5 Casa del Farmacista. Antica dimora che prospetta sul corso
- 6 Casa del Medico. Come la casa del farmacista, anche questo palazzo prospetta sul corso principale della città.
- Torre dei Melatino (in contrada Nocella). Fu eretta nel 1394.
A Castelnuovo
[modifica]- Chiesa di San Giovanni Battista. A ridosso della trecentesca porta Orientale, nella facciata presenta un elegante portone in pietra del XIV secolo e uno stemma di Carlo d'Angiò. L'interno è a due navate: la sinistra originale, la destra aggiunta nel XV secolo. Alle pareti ci sono affreschi quattrocenteschi. Il soffitto è decorato con motivi richiamanti il cielo stellato. Nel 1902 è stata inclusa nell'elenco dei Monumenti nazionali italiani.
- Porta Orientale (Angioina; del Sole; di San Giovanni). È l'unica pervenuta a noi delle dieci porte esistenti nel XIV secolo a protezione dei tre nuclei fortificati di Nocella, Campli e Castelnuovo. Alla fine del XV secolo venne eretta la Torretta campanaria asservita all'attigua Chiesa di San Giovanni.
A Campovalano
[modifica]- 7 Necropoli - sito archeologico. L'area della necropoli si estende in località Coccioli di Campovalano su un terrazzo fluviale di circa 50 ettari, compreso tra i corsi del torrente Misigliano (a nord) e Fiumicino (a sud). L'intera superficie del sepolcreto si trova fra le quote di 426 e 455 metri sul livello del mare. Il sito è solcato da una via lastricata che, come una "via sacra", attraversa il terreno oggetto di scavo dall'anno 1967. Un contadino arando il terreno di questa zona raggiunse i piani di inumazione delle sepolture riportando alla luce alcuni reperti. In seguito il sito rivelò contenere un notevole numero di tombe a tumulo degli antichi Piceni, ancora oggi solo in parte esplorate. Nel tempo sono state riportate alla luce oltre 600 sepolture ad inumazione datate tra la fine dell'età del bronzo, XII-X secolo a.C., periodo che corrisponde alla prima fase di utilizzo del terreno per il seppellimento, fino al tempo della conquista romana, inizi del II secolo a.C., età in cui l'area tornò ad essere coltivata a scopo agricolo.
Le ricerche condotte inducono a credere che la necropoli custodisca nel suo sottosuolo circa 20 mila tombe. Il patrimonio archeologico dei corredi funerari rinvenuti è costituito da servizi di vasi in bronzo, vasi in ceramica di colore nero lavorati al tornio, poculum, pissidi, olle, brocche, grattugia in bronzo, kylix attica, morsi per cavallo con aposfisi equine, spade, pugnali, vasi porta-sabbia.
Nelle tombe femminili sono state trovate fibule di bronzo con pendenti di conchiglia ciprea, nettaunghie, nettaorecchie, strumentari da lavoro legati al cucito, alla tessitura e alla filatura, come aghi, rocchetti e fusi ed anche bulle, collane di pasta vitrea e ambra. Il materiale del sito archeologico di Campovalano è stato destinato per l'esposizione e la conservazione sia al Museo Archeologico Nazionale di Campli sia al Museo Archeologico Nazionale di Chieti. - 8 Chiesa di San Pietro. L'edificio sacro d'impianto medioevale risale all'VIII secolo;ricostituito e modificato tra il XII ed il XIII secolo dai monaci premostratensi seguendo i canoni dell'architettura romanica, si trova a circa un km dal centro abitato. Conserva al suo interno un sarcofago paleocristiano, chiamato del negoziante dei marmi, scolpito da Aurelio Andronico di Nicodemia e decorato da bassorilievi che rappresentano scene dell'Antico e del Nuovo Testamento; una statua fittile del Seicento che ritrae la Madonna col Bambino affiancata da due angeli ed affreschi votivi. Alla fabbrica della chiesa sono addossati i resti del convento premostratense appartenuto ai canonici regolari ("monaci bianchi") di san Norberto.
Eventi e feste
[modifica]- Sagra della porchetta italica. ultimo fine settimana di agosto. La sagra prevede anche un concorso tra i produttori; maialini cotti al forno sono serviti in panini.
- Festa della pizza. in estate. Si tiene annualmente in estate in data scelta di volta in volta.
- Sagra del tartufo (in località Campovalano). in setate. Si tiene annualmente in estate in data scelta di volta in volta.
- Festival di musica Jazz. in estate.
Cosa fare
[modifica]- 1 Lago Vecchio Mulino, Contrada Santo Stefano, ☎ +39 0861 569443. Si può praticare pesca sportiva in un laghetto artificiale.
Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Country House Il Borgo - Ristorante, SS81 - La traversa (Bivio Campli), ☎ +39 347 6138947, +39 333 6768913.
- 2 Eclisse - Ristorantino del nonno - Ristorante pizzeria, Piane Nocella, 16, ☎ +39 0861 56276.
- 3 Il Tubero d'oro - Ristorante (Campovalano), ☎ +39 0861 56338.
- 4 Parco dei Piceni - Ristorante Pizzeria (a Campovalano), ☎ +39 0861 569296.
- 5 Refettorio della misericordia - Pub Ristorante, p.zza della MIsericordia, ☎ +39 0861 569774.
- 6 Tunnel - Ristorante Pizzeria, via del Macello, ☎ +39 0861 - 569127.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 B&B Casale dei Ciliegi, via Case Sparse (a Floriano di Campli), ☎ +39 335 7406495.
- 2 Margarita d'Austria - B&B, via Ferrucci 10, ☎ +39 340 5822967, +39 347 5968415.
- 3 Godere Agricolo - Agriturismo, Contrada Villa Penna (a Sant'Onofrio di Campli), ☎ +39 0861 553307.
- 4 Il casolare - Agriturismo (a Floriano di Campli), ☎ +39 338 2030908.
- 5 Il Vecchio Carro - Agriturismo, Località Molviano (a Sant'Onofrio di Campli), ☎ +39 0861 553331, +39 347 8268813.
- 6 Hotel Scala Santa, viale Europa 6, ☎ +39 0861 569532.
Sicurezza
[modifica]- 1 Farmacia Marozzi, Corso Umberto I, 60. +39 0861 56112.
- 2 Farmacia del Corso, Corso Umberto I, 74, ☎ +39 0861 56180.
Come restare in contatto
[modifica]- 3 Poste italiane, Piazza San Salvatore, 72, ☎ +39 0861 569977.
Nei dintorni
[modifica]- Civitella del Tronto — Arroccata su un crinale, ci offre lo spettacolo delle sue fortificazioni che sono fra le meglio conservate e le più vaste d'Europa; fu l'ultima roccaforte ad arrendersi, quando ormai tutto il resto del regno borbonico era già stato conquistato all'Italia.
- Teramo — Antica città con un importante centro storico, vanta una splendida Cattedrale che entra nel novero delle migliori espressioni dell'architettura religiosa abruzzese.
Altri progetti
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