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Bominaco
Santa Maria Assunta
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Mappa dell'Italia
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Bominaco

Bominaco è un centro dell'Abruzzo.

Da sapere[modifica]

Piccolissimo borgo medievale di nemmeno cento abitanti fra i monti dell'Aquilano riveste un grande interesse per il suo patrimonio artistico religioso. È frazione del comune di Caporciano.

Cenni geografici[modifica]

In posizione dominante l'altopiano o Piana di Navelli il piccolo paese dista 30 km dall'Aquila e 4 dal suo capoluogo comunale Caporciano..

Cenni storici[modifica]

Bominaco faceva parte di un antico complesso monastico; prima si chiamava Momenaco, di proprietà dell'ordine religioso dei benedettini nel X secolo; era anche un punto di sosta per chi aveva come meta la costa adriatica e seguiva la strada di un tratturo che passa nella zona.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Bominaco


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

  • Aeroporto di Pescara (Aeroporto internazionale d'Abruzzo), Via Tiburtina Km 229,100, +39 085 4324201.

In autobus[modifica]

  • Linee di pullman gestite da ARPA - Autolinee regionali Pubbliche Abruzzesi [1]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Bominaco-Abbazia di Santa Maria Assunta
  • Basilica di Santa Maria Assunta. La chiesa di Santa Maria Assunta e l'oratorio di San Pellegrino facevano parte di un monastero risalente all'inizio dell'era cristiana quando, tra III e IV secolo, il luogo divenne la sepoltura di San Pellegrino, martirizzato a Bominaco trafitto da lance. Una prima chiesa venne costruita attorno all'VIII secolo e successivamente donata all'abbazia di Farfa per tornare indipendente nel 1001. La datazione della chiesa di Santa Maria Assunta non è certa, ma sicuramente precede la data del 1180 riportata sul pulpito e del 1223 riportata sull'altare.
    Le prime fonti storiche che citano la chiesa sono un diploma imperiale di Corrado II del 1027, un diploma di Enrico V del 1118 ed una bolla di Leone IX del 1051. In essi il monastero viene citato come ecclesia sancti Peregrini. Nell'atto di donazione di Ugo di Gerberto del 1093, invece, la chiesa viene intitolata alla Madre di Dio (Deigenetricis) e a san Pellegrino, il che fa pensare ad un cambio del nome della chiesa, con il nome di Maria che appare poi nell'iscrizione dell'ambone ed in quella dell'altare. Probabilmente a seguito di questo cambiamento si realizzò l'oratorio dedicato a san Pellegrino.
    La chiesa è in stile romanico, anche se all'interno ha elementi barocchi. La struttura ricalca quella dell'abbazia di San Liberatore a Majella, con una pianta a tre navate e tre absidi. Al termine della navata di destra si trova un campanile a due fornici.
    La facciata è una parete liscia di pietre a cortina di conci, con una cuspide in corrispondenza della navata centrale ed orizzontale in corrispondenza delle navate laterali. Sulla facciata si trovano un semplice portale ed una monofora al centro della cuspide. L'archivolto del portale è decorato da un motivo a palmette a pannocchia, mentre l'architrave alterna alle palmette un motivo floreale, con un leone al centro. La monofora ha un arco a tutto sesto ed è inquadrata da una cornice a rilievo che ospita quattro leoni a mensola.
    La parete laterale di sinistra della chiesa, alla quale era collegato anticamente il monastero, è estremamente semplice con quattro finestre e due porte lisce, mentre quella di destra presenta finestre con cornici decorate in maniera simile alla facciata.
    La parte posteriore della chiesa ospita tre absidi poggiate su un'alta zoccolatura, con quella centrale più alta delle due laterali. :La centrale è divisa da due lesene in tre campate, ciascuna con una feritoia con strombi, ed è decorata in alto da nove arcatelle. Simili decorazioni si trovano sulla feritoia dell'abside di sinistra, mentre quella di destra è completamente spoglia.
    L'interno della chiesa presenta le tre navate separate da dodici colonne tutte disuguali tra loro, presumibilmente realizzate con materiale recuperato dalla vicina Peltuinum, che sorreggono archi a tutto sesto. La copertura dell'aula era originariamente in legno, successivamente trasformata con volte barocche.
    Sul lato sinistro della navata centrale, a ridosso della quarta colonna, si trova l'ambone del 1180 opera dell'abate Giovanni. È sorretto da tre colonne cilindriche ed una a spirale con capitelli corinzi che sorreggono architravi con fregi particolarmente lavorati. :Sui fregi poggiano i davanzali rettangolari, dei quali i due laterali sono divisi da un pilastro in due sezioni, ciascuna contenente un fiorone scolpito. Il davanzale frontale è diviso in tre aree, con la centrale che ospita un semicilindro destinato a leggio.
    Il presbiterio è rialzato di tre gradini rispetto all'aula, separato da questa da due pilastri a sezione cruciforme, ed ha una copertura con volte a crociera. Il ciborio e l'altare sono datati al 1233, anno della consacrazione della chiesa. Accanto al ciborio si trova un cero pasquale costituito da una colonna tortile sorretta da un leone stiloforo; questa termina con un capitello su cui poggia una corona che ospita il cero.
    Sempre dell'abate Giovanni è la cattedra ospitata nell'abside della navata centrale.
San Pellegrino - interno
  • Oratorio di San Pellegrino. Le pareti interne della chiesa sono interamente coperte da affreschi che, insieme a quelli della vicina chiesa di Santa Maria ad Cryptas a Fossa, rappresentano una testimonianza importante della pittura medioevale abruzzese.
    L'oratorio fa parte di un complesso monastico che comprende la vicina chiesa di Santa Maria Assunta. Un'iscrizione sulla parete di fondo dell'oratorio ne fa risalire la costruzione al 1263 da parte dell'abate Teodino.
    È dedicato a San Pellegrino, un martire venerato nella zona, sulla cui tomba venne costruita una chiesa intorno all'VIII secolo. Carlo Magno fornì alla chiesa dei terreni e la donò all'Abbazia di Farfa, dalla quale alcuni monaci vennero per fondare una comunità monastica che nel 1001 la comunità si rese indipendente da Farfa con la donazione da parte del conte Oderisio di notevoli estensioni di terreno.
    L'oratorio è un piccolo ambiente con un'unica navata senza abside di 18,70 metri di lunghezza per 5,60 metri di larghezza, sormontata da una volta a botte ogivale.
    La facciata principale è caratterizzata da un pronao di origini seicentesche. Un secondo ingresso si trova sulla facciata posteriore ed era riservato ai religiosi che abitavano nel monastero addossato alla fiancata laterale della chiesa di Santa Maria Assunta; a causa del dislivello causato dal pendio roccioso, questo ingresso è situato ad una quota più alta del pronao ed è accessibile attraverso due rampe di scale.
    L'illuminazione è garantita da sei feritoie presenti sui due lati della navata e da due rosoni presenti sulle due facciate. Un terzo ingresso si trova sulla parete laterale, mentre sulla facciata posteriore si trova un campanile a vela.
    L'interno della chiesa è diviso da due plutei in pietra tra lo spazio riservato ai fedeli e quello riservato ai catecumeni; su quello di sinistra è rappresentato un drago, mentre su quello di destra un grifone.
    Le pareti del modesto edificio sono completamente coperte da uno straordinario ciclo di affreschi: un ciclo sull'infanzia di Cristo, uno sulla Passione, scene del Giudizio Universale, storie di San Pellegrino e di altri santi ed una serie sui mesi del Calendario. :Gli episodi sono su tre registri disposti sopra un basamento a cortina e proseguono fino alla curvatura della volta, lasciando al centro una fascia decorata con motivi ornamentali. I cicli sono tra di loro intrecciati, con scene di uno stesso gruppo che occupano spazi su pareti opposte.
    Le storie dedicate a San Pellegrino sono sei, mentre il ciclo dell'infanzia di Cristo comprende gli episodi dell'"Annunciazione", della Visitazione, della Natività e della strage degli innocenti. Il ciclo della Passione comprende gli episodi dell'entrata a Gerusalemme, la lavanda dei piedi, l'Ultima cena, il tradimento di Giuda, l'arresto, il processo, la Deposizione dalla croce, la sepoltura e l'apparizione ad Emmaus. Il Giudizio universale è diviso nelle scene della Pesa delle anime, San Pietro che apre le porte del paradiso, i patriarchi con le anime dei beati, i dannati torturati dai demoni. Del calendario restano purtroppo leggibili solo i primi sei mesi raffigurati tramite i segni zodiacali, le attività dell'uomo e le festività della diocesi di Valva, al quale apparteneva l'oratorio.
  • Castello. Il Castello di Bominaco sorge al di sopra del complesso della chiesa di Santa Maria Assunta e dell'oratorio di San Pellegrino, in una posizione di controllo sull'altopiano di Navelli.
    La struttura iniziale risale al XII secolo, ma l'aspetto attuale deriva dalla distruzione del precedente castello da parte di Braccio da Montone nel 1424 e la sua ricostruzione da parte del feudatario di Bominaco Cipriano di Iacobuccio da Forfona, su autorizzazione del papa Martino V.
    La cinta muraria è a pianta trapezoidale, intervallata da torri rompitratta a base quadrata. Il punto più alto del recinto è difesa da una torre cilindrica con la base a forte scarpata ed un coronamento aggettante.
    L'interno del recinto conserva ancora complesse tracce murarie delle strutture che un tempo ospitava.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]


Dove alloggiare[modifica]


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]

  • Caporciano
  • San Pio delle Camere
  • Peltuinum, sito archeologico.
  • L'Aquila — Sta lentamente ma tenacemente rinascendo dopo il terremoto del 2009. Santa Maria di Collemaggio, San Bernardino, il Forte spagnolo, la Fontana delle 99 cannelle sono i suoi maggiori monumenti.


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