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Bitonto
Piazza Cavour Bitonto
Stemma e Bandiera
Bitonto - Stemma
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Bitonto - Bandiera
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Appellativi
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Bitonto
Sito del turismo
Sito istituzionale

Bitonto è una città della Puglia.

Da sapere

Cenni geografici

Il comune di Bitonto si estende per un'area, geograficamente molto variegata, di oltre 170km², la quale partendo dall'altopiano dell'Alta Murgia giunge sino a quasi 2 km dal Mar Adriatico su cui il comune ha avuto sbocco fino al 1928 in quanto amministratore della frazione di S.Spirito, oggi divenuta quartiere di Bari. Il territorio bitontino comprende inoltre il Parco nazionale dell'Alta Murgia e quello che dal 2007 è il Parco regionale Lama Balice.

Quando andare

 Clima gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
 
Massime (°C) 10,5 11,4 13,6 17,4 22,2 26,5 29,1 29,3 25,4 20,2 15,7 12,1
Minime (°C) 4,2 4,3 6,0 8,5 12,3 16,2 18,8 19,0 16,2 12,4 8,6 5,8
Precipitazioni (mm) 52 58 46 43 39 30 22 26 49 61 62 60

Il clima bitontino è mediterraneo, con inverni piuttosto miti ed estati calde. Le temperature minime in inverno non scendono quasi mai sotto i 4°C mentre in estate difficilmente superano i 35°C, essendo la media stagionale delle massime pari a 28,3°C.

È proposta di seguito una tabella che mostra i dati dei valori medi registrabili nel comune di Bitonto.

Cenni storici

Origini

Si ritiene che le origini della storia di Bitonto siano da ricercarsi nel Neolitico, periodo durante il quale un manipolo di uomini avrebbe deciso di installarsi nella rigogliosa area oggi nota come Lama Balice. Vi sono, a testimonianza di ciò: i resti dei loro insediamenti, rinvenuti perlopiù all'interno di grotte, ed i numerosi monoliti detti Menhir.

In seguito, nell'età del ferro, quei villaggi avrebbero cominciato a prosperare e ad allargarsi al punto da divenire polo attrattivo per quanti vivessero nelle campagne limitrofe. Non si spiegherebbe altrimenti l'esistenza dell'antichissima necropoli situata su di un'ansa del fiume Tiflis.

Tali villaggi sarebbero poi divenuti "Bitonto": un'importante centro pauceta, sempre più influenzato, a partire dal VI secolo a.C., dalle vicine città magnogreche e persino dotato, dal III secolo a.C. in avanti, di una propria zecca.

Periodo romano

In epoca romana Bitonto fu municipio della Capitale, sotto la protezione, come molte città apule, della dea Minerva.

Fu inoltre una celebre stazione di sosta, come dimostrano le svariate menzioni in opere quali: l' "Itinerarium burdigalense", l' "Itinerario antonino",la "Cosmografia ravennate", la "Tavola teodosiana" e la "Tavola peutingeriana". La fama fu garantita dalla sua fortunata collocazione geografica: la città infatti, era attraversata dalla Via Traiana proprio ove questa si partiva nella "mulis vectabilis via per Peucetios" e nella "via Minucia Traiana".

Veduta medievale di Bitonto

Medioevo

Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, Bitonto venne conquistata dall'Impero Romano d'Oriente e successivamente, nell'XI secolo d.C., dai Normanni.

Obelisco Carolino

Proprio sotto la dominazione normanna la città venne fortificata con nuove mura, mentre al suo interno i monaci benedettini, stabilitisi nell'XI secolo d.C. nell'abbazia dedicata a San Leone, avviavano la costruzione della nuova cattedrale. Nell'XI secolo ebbe inoltre origine la tradizione, tutt'oggi in vita, della celeberrima fiera dedicata a San Leone, la quale ha per secoli attirato commercianti ed acquirenti da tutto il meridione, e che è stata persino menzionata da Boccaccio nel Decameron:

«Non avendo adunque più modo a dover fare della giovane cavalla, per le parole che dette avea compar Pietro, ella dolente e malinconosa si rivestì, e compar Pietro con uno asino, come usato era, attese a fare il suo mestiere antico, e con donno Gianni insieme n'andò alla fiera di Bitonto, né mai più di tal servigio il richiese.»

(Giovanni Boccaccio, Decamerone, Novella X Giornata IX)

Età moderna e contemporanea

Il 27 maggio 1551 Bitonto tornò ad essere autonoma acquisendo la regia demanialità.

Nel secolo successivo visse un periodo di fervore culturale grazie al pittore Carlo Rosa, al matematico Vitale Giordano ed all'attore teatrale Nicola Bonifacio Logroscino.

A partire dal 1734 il comune passò, come tutto il regno di Napoli, sotto il dominio dei Borbone, i quali, per celebrare l'avvenimento, fecero edificare proprio a Bitonto il celebre Obelisco Carolino.

La straordinaria fioritura del settore oleario a Bitonto si deve in buona misura all'agronomo ed imprenditore marsigliese Pierre Ravanas, il quale nel 1828 sperimentò innovativi congegni per l'estrazione dell'olio che garantirono grandi vantaggi commerciali alla città.

Come orientarsi

Mappa a tutto schermo Bitonto

Il luogo di maggior interesse artistico e mondano è certamente il centro storico, facilmente raggiungibile a piedi dalla stazione di "Bitonto centrale". Le sue dimensioni piuttosto ridotte permettono di visitarne tutti i siti d'interesse nell'arco di circa un'ora.

La parte più moderna della città invece, quella che si trova al di fuori delle mura, è decisamente più estesa, ma comunque non al punto di rendere impensabili spostamenti a piedi. Difatti recarsi, camminando, da un estremo all'altro del comune non richiede più di una cinquantina di minuti.


Le vie del comune da conoscere assolutamente:

  • 41.109216.68971 Via Matteotti, che collega la stazione di "Bitonto Centrale" direttamente al centro storico, ed è costellata di caffetterie e rosticcerie;
  • 41.11116.69152 Via Repubblica Italiana, la quale mette in comunicazione il centro storico con la Basilica dei Santi Medici, nota anche per essere la "via dello shopping" della città, con i suoi molteplici negozi d'abbigliamento, calzature, accessori e ceramiche;
  • 41.1095316.692783 Corso Vittorio Emanuele II, che congiunge il centro storico alla Villa comunale Giovanni XXIII, ed ospita, oltre alle svariate attività di ristorazione, Palazzo Gentile Seniore l'attuale sede del comune.

Frazioni

Il comune di Bitonto comprende anche due frazioni:

  • 41.069216.60921 Palombaio, raggiungibile sia con i mezzi pubblici che in automobile, percorrendo la SP89 per 8,7km sino all'uscita "Palombaio";
  • 41.0502816.561422 Mariotto, anch'essa raggiungibile tramite i mezzi pubblici, o un'autovettura percorrendo la SP89 per 12,8km sino all'uscita "Mariotto";


Come arrivare

In aereo

L'aeroporto più vicino è certamente l'Aeroporto Internazionale di Bari-Karol Wojtyla, situato ad est del comune.

Dall'aeroporto è possibile raggiungere Bitonto in Taxi oppure in treno: la compagnia Ferrotramviaria SPA infatti, con la linea denominata "Ferrovie del Nord Barese", collega l'aerostazione alle province di Bari e Barletta ed a svariati comuni tra cui appunto Bitonto. Per essere certi di non incappare in errori sarebbe bene ricordare che Bitonto si trova in direzione Barletta. Il prezzo del biglietto di sola andata dalla stazione dell'aeroporto alle stazioni di Bitonto SS. Medici o Bitonto Centrale è di 5€. Se tuttavia si preferisce viaggiare in modo più "economy" si può decidere di percorrere circa 1,5 km a piedi ed arrivare dall'aeroporto alla stazione di Europa, ove il biglietto costerebbe 1.20€.

In auto

Bitonto è facilmente raggiungibile in automobile.

Partendo dall'Italia Settentrionale e percorrendo l'autostrada A14 Bologna-Taranto è semplicemente necessario imboccare l'uscita "Bitonto".

Partendo dal Foggiano è possibile giungere al comune in due modi:

  • Percorrendo la SS16 da Foggia a Cerignola e, dopo l'uscita per Cerignola, proseguendo su di essa sino all'uscita "Bitonto";
  • Percorrendo la SS16 da Foggia a Cerignola ed immettendosi, dopo l'uscita per Cerignola, nella SP231 per imboccare infine l'uscita "Bitonto".

Partendo da Bari è possibile arrivare a Bitonto Percorrendo la SS96 sino ad immettersi nella SP231 da cui poi si dovrà imboccare l'uscita "Bitonto".

In treno

Bitonto possiede attualmente due stazioni ferroviarie, entrambe gestite dalla società Ferrotramviaria.

  • 41.113216.68473 Stazione di Bitonto, Piazza Ferdinando I d'Aragona. Lun-Sab 4.30-23.45, Dom 5.30-23.15. È stata inaugurata nel 1963, e per questo i bitontini la chiamano anche "stazione vecchia". Collocata in piazza Ferdinando I d'Aragona, la stazione di Bitonto Centrale è certamente quella da cui è più facile raggiungere il centro storico. Una volta usciti dalla struttura infatti, basta percorrere meno di una decina di metri per trovarsi in Via Matteotti, percorrendo la quale si giungerà proprio all'ingresso della città vecchia. Stazione di Bitonto su Wikipedia stazione di Bitonto (Q3969047) su Wikidata
  • 41.1172916.6977494 Stazione di Bitonto Santi Medici, Via Giorgio la Pira. Lun-Sab 4.30-23.45, Dom 5.30-23.15. È stata inaugurata nel 2010 e sorge in via Giorgio la Pira. Partendo da "Medici" raggiungere il centro storico è leggermente più complesso: bisogna percorrere Via Giorgio la Pira sino all'incrocio con Viale Giovanni XXIII, dopodiché è necessario svoltare in Viale Giovanni XXIIIe percorrerla interamente sino all'incroci con il Corso Vittorio Emanuele II. Imboccato Corso Vittorio Emanuele II basterà percorrerlo per giungere all'ingresso del centro storico. Stazione di Bitonto Santi Medici su Wikipedia stazione di Bitonto Santi Medici (Q26254006) su Wikidata

Le "Ferrovie del Nord Barese" collegano Bitonto direttamente a: Bari, Palese, Macchie, Sovereto, Terlizzi, Ruvo, Corato, Andria, Barletta.

In autobus

Bitonto grazie agli svariati bus è discretamente connessa alle diverse frazioni o comuni limitrofi, ma non solo. È infatti direttamente collegata anche a Roma grazie alla società "Marozzi" la cui unica fermata effettuata nel comune è in prossimità di Piazza Caduti del Terrorismo.

  • La tratta Bitonto-SS.spirito é garantita dal Consorzio Trasporti Aziende Pugliesi o Co.Tra.P.
  • La tratta Bitonto-Giovinazzo-Molfetta é garantita dalla Società Trasporti Provinciali o S.T.P.
  • La tratta Bitonto-Palo del Colle-Grumo Apula-Adelfia, che ferma anche a Canneto, Montrone e Bitetto è garantita dalla Società Trasporti Provinciali S.T.P.
  • La tratta Bitonto-Toritto è garantita dalla Società Trasporti Provinciali S.T.P.
  • La tratta Bitonto-Bari è garantita dalla Ferrotramviaria SPA con la linea Bari Sud

È possibile acquistare i biglietti per le varie corse presso la biglietteria del Luna Cafè.

Come spostarsi

Con mezzi pubblici

Il comune consente a cittadini e non, previa presentazione del biglietto regolarmente acquistato, di spostarsi all'interno del territorio comunale, frazioni incluse, tramite differenti linee di bus.

Essendo gli itinerari soggetti a variazioni nel tempo, si consiglia caldamente di verificare orari e fermate qui

In auto

Spostarsi in auto è piuttosto semplice, lo è meno trovare parcheggio.

Difatti, sebbene Bitonto sia munita di un parcheggio che offre un sistema di 41.1104616.697235 Park and ride, adoperarlo potrebbe non essere la scelta più saggia essendo esso totalmente incustodito.

È necessario inoltre ricordare che il centro storico è interessato da una Z.T.L costantemente attiva.


Cosa vedere

Architetture religiose

Concattedrale di San Valentino
Mosaico del Grifone
  • attrazione principale41.106316.68981 Concattedrale di San Valentino (Cattedrale di Bitonto), Piazza Cattedrale, 19. ingresso gratuito, ingresso cripta 3€. Lun-Mer e Ven-Sab 10:00–12:30 e 15:30–18:00, Dom 12:00–13:00 e 15:30–18:00, Festa dell'Immacolata Concezione 10:00–12:30 e 15:30–18:00. La Concattedrale di San Valentino, più nota come Catterale di Bitonto venne edificata nel cuore della città a partire dall' XI secolo. Furono i monaci Benedettini, stabilitisi pochi anni prima nell'abbazia di San Leone, ad occuparsi della sua realizzazione, portata a termine nel XII secolo con la consacrazione nell'anno 1114 d.C.. Il modello a cui decisero di rifarsi è quello barese della chiesa di San Nicola, adoperando lo stile romanico pugliese di cui la concattedrale sarebbe poi divenuta più completa e matura espressione. Ciò che tuttavia ha reso la cattedrale davvero celebre negli ultimi anni è stato il recente ritrovamento di una strutura sottostante, parzialmente inglobata da quella attuale, identificabile come chiesa paleocristiana. Il soccorpo, dopo essere stato portato alla luce da un intervento archeologico durato circa un decennio, 1991-2001, ha rivelato un meraviglioso mosaico medievale raffigurante un grifone, simbolo della duplice natura di Cristo, perfettamente conservato, risalente probabilmente all'XI secolo. Le scoperte però non terminarono lì, mostrando come la cattedrale fosse un vero e proprio palinsensto della storia cittadina. Al di sotto della chiesa paleocristiana infatti, vennero ritrovati resti: di ceramiche romane, del I seolo d.C., dell' insediamento pauceta, databile intorno a V-IV secolo a.C., e persino di utensili risalenti ad epoca protostorica, X secolo a.C.. Inaugurato nel 2002, il soccorpo, in cui sono esposti molti degli oggetti ritrovati, è attualmente visitabile previo acquisto del biglietto. Concattedrale di Bitonto su Wikipedia concattedrale di Bitonto (Q753363) su Wikidata
Chiesa del Purgatorio
  • 41.106516.69062 Chiesa del Purgatorio. La chiesa del Purgatorio venne commissionata all'architetto Michelangelo Costantino dalla Confraternita del Purgatorio, ed edificata a partire dal 1670 su di un terreno concesso dal vescovo Tommaso Acquaviva d'Aragona. Lo stile che la caratterizza consiste in un insolito connubio di quelli barocco e neoclassico. Decisamente riconducibili all'iconografia barocca sono le sculture che decorano il portale dell'edificio, rappresentanti due scheletri, allegoria della morte, che stringono tra le mani rispettivamente: una clessidra, la quale nel XVII secolo incarnava il timore e l'impotenza dell'uomo di nanzi all'inarrestabile scorrere del tempo, ed una falce, ulteriore simbolo del trappasso. Il timpano, decorato con sculture di anime purganti, sottolinea che la chiesa è dedicata proprio a coloro i quali, in Purgatorio attendono la salvezza per intercessione di Maria. L'edificio, attualmente sede dell'Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio, custodisce le statue votive di Cristo Morto e della Madonna Addolorata.
Chiesa di San Francesco d'Assisi
  • 41.1054516.691553 Chiesa di San Francesco d'Assisi (Chiesa di San Francesco la Scarpa), Via Ferrante Aporti. Tradizione vuole che la Chiesa di San Francesco d'Assisi sia stata eretta in onore della visita alla città dell'omonimo santo, datata: 1222. I lavori, diretti da Sergio Bove, cominciarono tuttavia solo nel 1283. Una volta ultimata, la struttura venne affidata ad un manipolo di frati francescani, i quali provvederono immediatamente ad avviare la costruzione del convento adiacente, di cui oggi è possibile ammirare soltanto il chiostro. Nel corso dei secoli la struttura originaria vide avvicendarsi numerose modifiche, che la portarono in ultimo ad assumere le sembianze odierne. Chiesa di San Francesco d'Assisi (Bitonto) su Wikipedia chiesa di San Francesco d'Assisi (Q580030) su Wikidata
Chiesa di San Gaetano
  • 41.1070416.691124 Chiesa di San Gaetano (Chiesa di San Niccolò ai Teatini), Piazza Camillo Benso Conte di Cavour. La chiesa di San Gaetano, commissionata a Dionisio Volpone di Parabita dai monaci Teatini, venne eretta ove sorgeva l'antico palazzo dell'Universitas, nell'attuale Piazza Camillo Benso Conte di Cavour. Sebbene l'edificio fosse stato portato a termine già nel 1609, conobbe la consacrazione solo dopo più di un secolo, nel 1730. Lo stile architettonico adottato è decisamente barocco, sebbene ciò non traspaia dalla facciata, che nei secoli è stata depredata delle sculture che sarebbero dovute essere collocate nelle sei nicchie anteriori. All'interno invece è possibile apprezzare pregevoli esempi del suddetto stile, come il ricco altare in pietra leccese collocato nella prima cappella sulla destra o gli affreschi sul soffitto, realizzati dal pittore bitontino Carlo Rosa. Chiesa di San Gaetano (Bitonto) su Wikipedia chiesa di San Gaetano (Q1255704) su Wikidata
Basilica dei Santi Medici
  • 41.1145716.691495 Basilica dei Santi Medici, Piazza XXVI Maggio 1734, +39 080 375 1236. Lun-Dom 9:00-12:00, 17:00-20:00. La moderna basilica dei Santi Medici costituisce uno dei luoghi di Bitonto di maggiore interesse per il turismo religioso. I lavori di costruzione iniziarono nel 1960 e si protrassero per tredici anni, sino al 1973, anno della sua consacrazione. Attualmente la basilica custodisce le reliquie dei Santi Medici Cosma e Damiano precedentemente ospitate dalla Chiesa di San Giorgio, divenutua, col tempo, insufficiente ad accogliere l'imponente mole annuale di visitatori. Basilica dei Santi Medici su Wikipedia basilica dei Santi Medici (Q2887173) su Wikidata
Particolare della cappella dei Misteri nella chiesa di San Domenico
  • 41.1053416.689416 Chiesa di San Domenico, Via Dottor Francesco Ambrosi, 14/12. Fatta edificare nel 1258 dai frati Domenicani, la Chiesa di San Domenico venne consacrata nel 1302. La struttura, a cui nel XVIII secolo venne aggiunta una coppia cappelle che ospita attualmente due simulacri del XVII secolo, venne requisita nel 1809 e divenne sede del Comune sino al 1934.
Chiesa di Santa Teresa e ponte omonimo
  • 41.1031116.687747 Chiesa di Santa Teresa (Chiesa di Santa Maria del Popolo), Piazza Carmine Sylos. La Chiesa di Sanata Maria del Popolo, nota soprattutto come "Chiesa di Santa Teresa", poichè, dal 1702, affidata alle cure dei Teresiani, venne eretta nel 1601 a pochi metri da quella che un tempo era "Porta Pendile". Progettata, anacronisticamente, in stile medievale oggi ospita la sede del Liceo Classico Carmine Sylos. Chiesa di Santa Maria del Popolo (Bitonto) su Wikipedia chiesa di Santa Maria del Popolo (Q1256292) su Wikidata
Chiesa del Santissimo Crocifisso
  • 41.1084616.699938 Chiesa del Santissimo Crocifisso, Piazza Monsignor Francesco Fornelli. La Chiesa del Santissimo Crocifisso venne commissionata dal vescovo Alessandro Crescenzi al pittore Carlo Rosa, il quale assieme ai propri allievi la progettò in una commistione di stile barocco e rurale. I lavori, che comprendevano anche la realizzazione della grande quantità di affreschi ideati e realizzati dall'artista bitontito, vennero avviati nel 1664. Di recente la chiesa ha festeggiato il proprio 350º anniversario dalla consacrazione.
  • 41.114216.69689 Abbazia di San Leone, Viale Giovanni XXIII,121, +39 080 375 1136. Non è possibile datare con certezza la nascita dell'abbazia dedicata a San Leone, tuttavia è possibile affermare senza dubbio che essa esistesse già nel 1105 d.C, come attestano alcuni documenti del Codice Diplomatico Barese. È noto inoltre che a partire dal 1192 l'abbazia sia stata concessa all'ordine dei benedettini, a causa della cattiva amministrazione del quale sarebbe dipoi caduta in disgrazia. Agli albori del XV secolo infatti, la struttura venne addirittura affidata a prestigiosi laici tributori delle casse pontificie. Nel 1494 però, passò alla Congregazione degli olivetani, che riportò lustro al monastero e che fece edificare il chiostro cinquecentesco tutt'oggi visibile. In seguito, tuttavia, l'abbazia rimase abbandonata per svariati decenni, ma i lavori di ricostruzione e restauro cominciati nel 1898 riuscirono alla fine a riportarla agli antichi fasti.

Segue ora una lista di luoghi di culto di minore interesse turistico.

  • 41.1090716.691610 Chiesa di San Francesco da Paola (Chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire), Piazza Aldo Moro, 22, +39 080 375 1359.
  • 41.1088816.6949811 Chiesa di San Luecio, Via Raffaele Tauro, 37, +39 080 375 1197.
  • 41.1072616.688912 Chiesa di Santa Caterina da Alessandria, Corte S. Caterina.
  • 41.1062316.6887613 Chiesa di San Silvestro, Vico Filippo Massarenghi.
  • 41.107116.6863914 Chiesa di di Sant'Andrea Apostolo (Chiesa di Maria Santissima Madre della Chiesa e Consolatrice degli afflitti), Piazza Caduti per il Terrorismo, 25, +39 080 374 9750.
  • 41.1070316.686115 Chiesa di San Valentino, Via Luigi Castellucci, 1.
  • 41.1047216.6904516 Chiesa di San Luca Evangelista, Via S. Luca, 44, +39 080 528 8111.
  • 41.1083516.6881417 Chiesa di San Giorgio Martire, Via S. Giorgio.
  • 41.1069616.6880218 Monastero di Santa M. delle Vergini, Via Porta Robustina, 33, +39 : 080 375 1245.
  • 41.1088616.6896219 Chiesa di Sant'Egidio, Via Raffaele Pasculli, 66, +39 080 375 1274.
  • 41.1051416.691720 Chiesa di San Pietro in Vincoli, : Piazza Minerva, 15.
  • 41.1072616.6890821 Chiesa di San Paolo, Via Francesco Saponieri.
  • 41.1090416.6840722 Chiesa di Cristo Re Universale, Via Michele Santoro, 66.
  • 41.1119416.7023623 Chiesa del santissimo Sacramento, Via Generale Francesco Planelli.
  • 41.1101416.695224 Chiesa del sacro Cuore, Via Carlo Rosa.
  • 41.1113616.6856825 Chiesa dei Santi Martiri di Abitene.
  • 41.10816.694626 Cappella di San Gennaro, Via Crocifisso, 58.
  • 41.105116.700427 Ex Convento dei Frati Cappuccini, Via Vecchia Cappuccini, +39 080 373 9954.

Architetture civili

Loggiato del Palazzo Vulpano-Sylos
Palazzo Sylos-Calò Bitonto Piazza Cavour
Veduta dal Palazzo Sylos-Calò
Facciata del Palazzo de Ferraris-Regna
Palazzo de Lerma

Palazzi

  • 41.1051116.6907828 Palazzo Vulpano-Sylos Labini, Via Antonio Planelli, 51. Il Palazzo Vulpano-Sylos è una residenza nobiliare tardo quattrocentesca oggi divenuta monumento nazonale. Voluto da Giovanni Vulpano e costruito tra 1445 e 1501, esso ingloba una antica torre medievale databile intorno al XII secolo. Il doppio nome è da imputare all'estinzione nel 1734 della famiglia dei "Vulpano", ed al conseguente passaggio della proprietà ai "Sylos". L'edificio è stato eretto seguendo due differenti modelli stilistici: per il portale è stato adoperato il tardo gotico aragonese, mentre per il cortile, lo stile rinascimentale, ampiamente diffuso a Napoli nel XIII secolo. Proprio il cortile infine, riccamente decorato da sculture rappresentati personaggi storici o appartenuti al casato, costituisce l'area del palazzo di maggior interesse turistico. Palazzo Vulpano-Sylos su Wikipedia Palazzo Vulpano-Sylos (Q771872) su Wikidata
  • 41.1068116.6907629 Palazzo Sylos Calò, Via Giandonato Rogadeo,già dei Mercanti, 14, +39 080 099 708. Eretto per volere di Giovanni Alfonso Sylos tra 1529 e 1583, il palazzo Sylos-Calò divenne ben presto simbolo della ricchezza e dell'influenza del casato. Lo stile che si adottò, fu quello tardo rinascimentale con particolare attenzione alle tendenza fiorentine, le quali ispirarono la realizzazione degli otto capitelli corinzi che sormontano le altrettante colonne del porticato interno. Dal 2009 la struttura ospita la Galleria Nazionale della Puglia, Girolamo e Rosaria Devanna, che custodisce al suo interno un gran numero di opere di autori locali, databili tra XVI e XX secolo. Palazzo Sylos-Calò su Wikipedia Palazzo Sylos-Calò (Q969167) su Wikidata
  • 41.1072816.6907330 Palazzo de Ferraris-Regna, Piazza Camillo Benso Conte di Cavour, 8. Il Palazzo de Ferraris-Regna deve il proprio nome alle due famiglie che lo possederono. A quella genovese dei de Ferraris, stanziatasi a BItonto nel XIV secolo, si deve la nascita della residenza, mentre a quella milanese dei Regna, si deve il restauro cominciato nel 1586 e terminato solamente nel 1639. L'edificio che si può ammirare oggi è dunque la sommatoria di elementi risalenti ad epoche diverse: se il primo piano ed il cortine infatti risalgono al XIV secolo, il piano superiore e gli altri elementi architettonici come i balconi sono ben più recenti.
  • 41.1082416.6895431 Palazzo Sylos-Sersale, Piazzetta Sylos Sersale, 3, 70032 Bitonto BA, +39 080 375 18 77. gratuito. Il Palazzo Sylos-Sersale venne eretto a partire dal 1524 per celebrare l'unione tra Alfonso Sylos ed Isabella Sersale. L'edificio in stile barocco ha conservato illesa l'originale facciata cinquecentesca, adornata, oltre che dai preziosi motivi floreali, dallo stemma, posto sulla pietra di volta, all'interno del quale confluiscono gli elementi araldici dei Sylos, dei Vulpano e dei Labini.
  • 41.1066416.6893332 Palazzo de Lerma, Piazza Cattedrale, 24. Palazzo de Lerma venne fatta edificare dal vescovo Guglielmo de Lerma, rappresentante di spicco dell'omonimo casato spagnolo, in un'area di sua proprietà. Il palazzo, originariamente realizzato secondo i dettami dello stile rinascimentale e solo successivamente modificato con l'aggiunta di elementi barocchi, inglobava la preesistente chiesetta di Santa Maria della Misericordia, demolita durante il XX secolo per aumentare la metratura della piazzetta antistante la cattedrale. In memoria dell'edificio abbattuto ne fu lasciato in piedi solo il portale d'accesso, conseguentemente addossato al muro frontale della residenza.

Segue ora una lista di altri palazzi di minore interesse turistico:

  • 41.11041416.6938233 Palazzo Gentile Seniore, Corso Vittorio Emanuele II, 41. Il palazzo Gentile Seniore, progettato dall'architetto bitontino Luigi Castellucci è stato eretto a partire dal 1849. Splendido esempio di archietettura neoclassica è oggi sede del Palazzo di Città.
  • 41.1070916.6899434 Palazzo Cioffrese, Vico Spoto, 28.
  • 41.1084616.6911335 Palazzo Luise, Piazza Aldo Moro, 36.
  • 41.1064616.6907536 Palazzo Rogadeo, Via Giandonato Rogadeo, già dei Mercanti, 52.
  • 41.106616.687937 Palazzo Albuquerque, Via Maggiore, 19.
  • 41.1069216.6875638 Palazzo Barone-Gentile-Sisto, Via Porta Robustina, 34.
  • 41.1054316.6901639 Palazzo Planelli-Sylos, Via Antonio Planelli, 37.
  • 41.1051716.6898340 Palazzo Bove Planelli, Via Termite, 15.
  • 41.1063816.6891341 Palazzo Giannone-Alitti, Piazza Cattedrale, 21/25.
  • 41.1058316.6882442 Casa Grottola, Piazza Margherita di Durazzo, 7.

Ville

  • 41.1170316.7047843 Villa Sylos (La Contessa), Via Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e Rispettive Scorte, +39 080 964 9083. Lun-Mer 9:30-12:30, 15:00-19:00, Gio 15:00-19:00, Ven 9:30-12:30, 15:00-19:00. La villa Sylos, è un complesso residenziale nobiliare originario del XV secolo, costituito da una torre d’avvistamento, un portico, la villa, ed una piccola chiesa intitolata a San Tommaso. Nel 2020, dopo diversi anni di incuria ed abbandono, la proprietà è stata riqualificata ed adibita a "Cittadella del Bambino".
  • 40.9962816.5276544 Villa Rogadeo.
  • 41.1028316.6759745 Villa Chiddo, Via Palombaio, 153.

Architetture militari

Molte delle fortificazioni della città, come ad esempio le mura, risalgono al periodo normanno cioè all'XI-XII secolo d.C..

Le torri a pianta circolare invece, tra le quali si annovera il Torrione angioino, ed i cinque portali, vennero eretti soltanto in seguito, tra XIV e XVII secolo per volere della dinastia d'Angiò.

Originariamente le mura, che attualmente delimitano soltanto la parte meridionale del centro storico, cingevano l'intero comune, a cui era possibile accedere solo tramite cinque ingressi distinti: Porta Nova,Porta Pendile,Porta Robustina,Porta la Maja e Porta Baresana. Parte degli accessi nel tempo è andata distrutta, e dei cinque originari portali angioini oggi si possono ammirare solo Porta la Maja e Porta Baresana.

Torrione Angioino e Piazza Cavour

Fortificazioni

  • 41.1075316.691346 Torrione angioino, Piazza Camillo Benso Conte di Cavour. Mar-Gio 17:00-21:00, Ven 17:00-22:00, Sab 17:00-22:15, Dom 17:30-21:00. L'edificio venne costruito nel XIV secolo, durante la dominazione angioina, probabilmente per volontà di Giovanni I Ventimiglia e Marino Correale. Parte di un piano di fortificazionione del comune, il torrione, detto "angioino", è certamente una delle strutture difensive meglio conservate tra le ventotto erette. Alto più di 24 m e con un diametro di circa 16 m, funse non solo da punto d'avvistamento e da carcere ma anche da torre difensiva visto il portentoso spessore delle mura che si aggira attorno ai 5 m. Oggi ne si possono visitare i tre piani: spaziosi e spogli ambienti a pianta circolare o ottagonale, e le casematte all'interno delle quali è stata allestita un mostra permanente d'arte contemporanea. Torrione angioino su Wikipedia Torrione angioino (Q3995771) su Wikidata

Segue ora una lista di torri difensive erette nell'agro bitontino:

  • 41.1200216.6475747 Torre di Santa Croce.
  • 41.1062216.6486748 Torre Spoto. Strutturata su tre livelli, l'ultimo dei quali privo di copertura, nel 1734 fu il quartier generale del duca di Montemar e delle sue truppe, durante la Battaglia di Bitonto.
  • 41.102916.6496949 Torre Carriere.
  • 41.0862216.6848150 Torre Morea.
  • 41.093816.6981651 Torre Ranocchio.
Porta la Maya
Porta Baresana

Porte

  • 41.1077716.6910652 Porta Baresana (L'orologio), Piazza Camillo Benso Conte di Cavour, +39 080 374 3571. Porta Baresana, così chiamata poichè eretta in direzione della città di Bari, è uno dei cinque antichi accessi a Bitonto. Costruita nel XVI secolo in stile rinascimentale, venne sottoposta ad importanti lavori di restauro appena cento anni dopo, a causa degli ingenti danni che aveva riportato. La facciata anteriore della struttura è decorata con: una predella policroma rappresentante i santi patroni della città, lo stemma dei Savoia, e quello di Bitonto, aggiunto sulla pietra di volta solamente nel 1551. La parte superiore della facciata ospita infine, il quadrante dell'orologio, fatto installare nel XX secolo, alla cui sommità si erge una statua bronzea dell'Immacolata, che ne nasconde la campana.
  • 41.1045716.6915553 Porta la Maya (Porta del Carmine), Piazza La Maja. Porta la Maya, più nota come Porta del Carmine a causa dell'iscrizione:"Ianua Carmeli", che figura sulla stessa struttura, venne edificata nel XVI secolo, in luogo di un'antica porta di età romana, tra una torre normanna a base quadrangolare ed una angioina a base circolare. Se sino alla prima metà del XVII secolo era costituita da un semplice arco chiuso da una volta a botte, la porta venne in seguito fregiata di un ricco paramento. La facciata anteriore infatti oggi presenta oltre che i numerosi elementi decorativi architettonici: come le colonne binate a fasce orizzontali, i piedritti ed i capitelli tuscanici, anche lo stemma dei Savoia ed una scultura in pietra della Madonna del Carmine.
Obelisco Carolino
Guglia dell'Immacolata

Obelischi

  • 41.1062516.689554 Guglia dell'immacolata, Piazza Cattedrale. La Guglia dell'Immacolata è un obelisco in stile barocco del XVIII secolo. Venne fatto edificare dalla famiglia Calamita in seguito al violento terremoto del 1731, che, pur avendo recato numerosi danni ai comuni limitrofi, risparmiò Bitonto. Tale evento, ritenuto miracoloso, acrebbe non di poco la devozione dei bitontini verso la patrona, una statua della quale venne pertanto collocata in cima alla guglia.
  • 41.1137616.6914855 Obelisco Carolino, Piazza XXVI Maggio 1734. Progettato da Giovanni Antonio Medrano su richiesta diCarlo III di Borbone venne eretto nel 1741 in ricordo della Battaglia di Bitonto, in seguito alla quale il casato borbonico ottenne il controllo del Regno delle Due Sicilie. Alto circa 18 m, l'obelisco reca su ogni lato: una targa in marmo su cui è inciso, in lingua latina, un riassunto delle vicende e dei vari protagonisti, un simbolo bellico: fascio, scudo, bandiera o corazza, ed uno stemma araldico dei Borbone. Sulla sommità svetta infine, una corona regia.


Eventi e feste

  • Festa esterna dei Santi Medici Cosma e Damiano. Il culto dei Santi Medici venne introdotto a Bitonto nel XIV secolo, forse addirittura prima dell'arrivo, nel comune, delle reliquie dei due taumaturghi. Il primo documento infatti, che ne testimonia la presenza risale al 1572, data nella quale si svolse la visita pastorale di Monsignor Musso.
    Ogni anno, Durante la "Festa dei SS. Medici", che ricorre la terza domenica di ottobre, si svolge una processione detta intorciata della durata di dodici ore. Dalle 8:00 alle 20:00 uno stuolo di fedeli accompagna instancabilmente i simulacri, portati lentamente in trionfo per le vie della città. La peculiarità del rito risiede nel fatto che i credenti, i quali precedono le statue, dovendo incedere con lo sguardo rivolto ad esse, camminino all'indietro, talvolta scalzi, impugnando grandi torce di cera.
    In occasione di tale celebrazione inoltre, viene allestita una fiera popolare, ribbattezzata appunto "dei Santi Medici", la quale si protrae sino al lunedì.
  • Fiera di San Leone. La "fiera di San Leone" è una delle più antiche d'Italia. Sebbene si ritenga che possa essere nata ad opera dei monaci benedettini tra l'XI e l'inizio del XII secolo, il primo documento che ne attesta l'esistenza risale al 1197. In origine la fiera, dedicata al XLV Vescovo di Roma e Papa: San Leone Magno, durava sette giorni ed iniziava l'11 aprile. L'evento, che radunava commercianti di bestiame da tutta la penisola, divenne talmente importante, tra il 1442 ed il 1495, da essere annualmente inaugurato da una sfilata di nobili ed ecclesiastici, preceduti dal gonfalone cittadino e dalle insegne reali, ed accompagnati da una banda musicale. La fiera divenne un appuntamento imperdibile per tutti i bitontini, i quali non vollero rinunciarvi nonostante l'abolizione del 1807 di tutti gli ordini religiosi. Col passare dei secoli l'importanza della fiera venne molto ridimensionata, cionondimeno l'evento, che dal 1971 si tiene ogni 10 novembre, continua a sopravvivere, testimone di una tradizione quasi millenaria.
  • Bitonto Jazz Festival. Il "Bitonto Jazz Festival" o "Bitonto Jazz", è una manifestazione nata nel 2001 allo scopo di diffondere e promuovere la musica Jazz. Si tiene ogni anno ad agosto e prevede svariate serate di musica dal vivo in Piazza Cattedrale o Piazza Camillo Benso Conte di Cavour.
  • Traetta Opera Festiva. Nato nel 2005 il "Traetta Opera Festival" è una manifestazione culturale che mira a donare nuovo lustro alla figura del compositore bitontino Toommaso Traetta (1727-1779). In occasione di tale evento, che si tiene a cavallo tra ottobre e novembre, vengono organizzati convegni presso il teatro comunale sulla figura e le opere del compositore settecentesco, mentre i suoi brani vengono eseguiti nelle varie piazze bitontine.
  • BITALK. Il BITALK è una manifestazione culturale nata nel 2017, che abbraccia teatro, cinema, letteratura e musica. Dalla durata di cinque giorni, ha come scopo principale quello di informare ed invitare il pubblico alla riflessione sui vari argomenti e temi affrontati, soprattutto grazie all'intervento di ospiti prestigiosi.


Cosa fare

  • 41.1067116.690741 Galleria Nazionale della Puglia "Girolamo e Rosaria Devanna" (Galleria Devanna), Via Giandonato Rogadeo,già dei Mercanti, 14, +39 080 099 708. Entrata Gratuita. Lun-Mar 9:00-19:15, Gio-Dom 9:00-19:15. Inaugurata il 18 aprile 2009 la Galleria Nazionale della Puglia altresì nota come "Galleria Devanna", attualmente ospitata dal Palazzo Sylos Calò, è una pinacoteca nata in seguito alla generosa donazione dei fratelli Girolamo e Rosaria Devanna di parte della propria ricchissima collezione privata. Composta da 229 dipinti e 108 disegni di rinomati artisti locali e stranieri, databili tra il XVI ed il XX secolo, la collezione bitontina compete con quelle delle celebri Pinacoteca di Bari o il Museo provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce. Galleria nazionale della Puglia su Wikipedia Galleria nazionale della Puglia (Q3757765) su Wikidata
  • 41.105916.691622 Museo diocesano, Via Ferrante Aporti, +39 080 990 3289. Lun 17:30-20:30, Mer 9:30-12:30, Ven-Sab 17:30-20:30. Fondato tra 1969 e 1970 il museo Diocesano "Aurelio Marena", dell'arcidiocesi di Bari-Bitonto, può vantare una vastissima collezione di oltre 2500 pezzi. Le opere sono ripartite all'interno dei tre piani della struttura secondo il seguente ordine:
    1. al primo primo piano, le opere risalenti ai secoli XIX e XX, tra le quali spiccano alcuni pregiati manufatti in argento di origine partenopea;
    2. al secondo, invece, quelle databili tra XV e XVII secolo;
    3. mentre all'ultimo, le opere dei maestri bitontini tra le quali sono comprese anche parte di quelle realizzate da Carlo Rosa.


Acquisti


Come divertirsi

Spettacoli

Teatro Traetta
  • 41.1065516.692161 Teatro Traetta, Largo Umberto Teatro, 17, +39 080 374 2636. Il Teatro Comunale, intitolato al compositore Tommaso Traetta, venne fatto edificare da ventuno notabili famiglie bitontine, che, unitesi nel proposito di offrire agli abitanti un «teatro comodo e ben disposto pel sollazzo del pubblico», domandarono ed ottennero dal re Ferdinando II i permessi necessari a finanziare l'opera. L'inaugurazione avvenne il 15 aprile 1838. Nel 1950 però, a seguito di un lungo declino, la struttura venne dapprima adibita a cinema e poi chiusa. Nel 1972, a causa delle infiltrazioni, delle intemperie e soprattutto del ventennio di incuria, il soffitto del teatro crollò rovinosamente, distruggendo del tutto gli arredi. Trascorsero ancora nove anni da quando il Comune divenne unico proprietario dell'immobile nel 1989, ma finalmente nel '98 iniziò un restauro che non solo donò all'edificio l'antico splendore, ma rivelò anche la porzione di mura urbiche precedentemente inglobate dalla struttura. Il Teatro Traetta ospita oggi spettacoli, convegni, festival e svariate manifestazioni culturali indipendenti. Teatro Traetta su Wikipedia Teatro Traetta (Q3982179) su Wikidata
  • 41.1109916.691732 Cineteatro Coviello, Via della Repubblica Italiana, 45, +39 080 375 1582. Ingresso 6.50€. Prima proiezione 17:00, Seconda proiezione 21:00. Il cineteatro Coviello, più noto come "cinema Coviello", è uno degli ormai sempre più rari cinema monosala ancora in funzione. La sala interna in stile vintage ha una capienza di circa 500 posti a sedere, mentre gli spettacoli in programmazione sono solo due, salvo sporadiche eccezioni.


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