Trecastagni | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Sicilia | |
Territorio | Catanese | |
Altitudine | 586 m s.l.m. | |
Superficie | 19,16 km² | |
Abitanti | 11.145 (2019) | |
Nome abitanti | Trecastagnesi | |
Prefisso tel | +39 095 | |
CAP | 95039 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Nicola di Bari (Patrono principale) e SS. MM. Alfio, Filadelfo e Cirino (compatroni) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Trecastagni è una città della Sicilia.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Trecastagni sorge alle pendici del vulcano Etna, ed è uno dei comuni che si trovano alla quota più elevata. Il territorio è collinare ed è circondato da svariati conetti vulcanici di diversa epoca e dimensione (Monte Ilice, Monte Gorna, Monte San Nicolò, Tre Monti, Monte Serra).
Cenni storici
[modifica]I primi documenti storici narrano dell'invasione di Trecastagni da parte di Simone Chiaramonte, nel tentativo di scacciare il generale Artale I Alagona, il primo sostenitore degli Angioini, il secondo filo-Aragonese.
Fu sottoposto alla giurisdizione e al regime tributario del Vescovo di Catania fino al 1640, quando venne venduto, insieme al casale di Viagrande, a Domenico di Giovanni, nobile e banchiere messinese. Nel 1641, Trecastagni fu elevata a rango di principato, in cui nel 1654 entrò a far parte anche Pedara.
Nel 1667, la chiesa madre di San Nicola di Bari divenne parrocchia, con il titolo di Arcipretura; a tale data la popolazione di Trecastagni e del territorio che gli era sottoposto, in qualità di Arcipretura, era di circa 5000 abitanti.
Dopo il devastante terremoto del 1693, la popolazione crollò drasticamente, e nel 1737 al censimento risultarono presenti circa 2000 abitanti.
Nel 1710, Anna Maria di Giovanni, III principessa di Trecastagni, ultima erede del casato, sposò Giuseppe Alliata Colonna Romano, principe di Villafranca, e il Principato di Trecastagni passò quindi al casato degli Alliata.
Nel 1818, con l'abolizione della feudalità, venne costituito comune e capoluogo di mandamento giudiziario ed elettorale, con riserva di un seggio nel Parlamento Generale di Sicilia.
Come orientarsi
[modifica]Come arrivare
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Palazzo dei principi di Giovanni, Via Principe di Giovanni, 11. Fu costruito intorno alla metà del XVII secolo dal primo Principe di Trecastagni, Domenico di Giovanni. È stato acquistato dal comune verso la fine del XX secolo. Si è quindi provveduto a ripristinarne la copertura. Tuttavia gli interni sono ancora chiusi ed in attesa di restauro: il palazzo, infatti, nel corso del tempo è stato adibito a svariati usi, tra i quali carcere, caserma dei carabinieri e, addirittura, stalla.
- 2 Mulino a Vento, Via Mulino a Vento. È un antico forte di avvistamento risalente ad un'epoca precedente all'invasione saracena. Durante l'epoca normanna venne riadattato a piccolo mulino a vento; tuttora all'interno è possibile vedere le macine in pietra. A partire dal XVI secolo conserva al suo interno tre cannoni, utilizzati annualmente per segnare l'inizio dei festeggiamenti in onore dei santi martiri Alfio, Filadelfo e Cirino.
- 3 Chiesa Madre di Trecastagni (Chiesa di San Nicola), Via A. M. Torrisi, ☎ +39 0957806480. Esisteva già prima del Terremoto del val di Noto del 1693; finora il documento più antico trovato negli archivi diocesani, che attesta già il culto di San Nicola nel territorio di "Trium Castanearum" e quindi della chiesa, è del 1351. La struttura della chiesa subì profonde modifiche dopo il terremoto, in particolare per quanto riguarda il campanile, non in stile con il resto della struttura della seconda metà del XIX secolo. Notevole è l'architettura degli interni e degli esterni, arricchiti da pregevoli lavori in pietra lavica. La chiesa si trova in cima ad una scalinata monumentale, che conduce dal sottostante Largo abate Ferrara al portale principale della chiesa.
- 4 Chiesa di Santa Maria della Misericordia (detta del Bianco o dei Bianchi), Largo dei Bianchi, 10. Risale al 1734, come recita la data incisa sulla trabeazione della porta laterale; essa è stata ricostruita dopo il terremoto del Val di Noto dove, tale restauro, causò la quasi integrale perdita degli affreschi interni. Anche in questo caso il campanile è successivo alla restante struttura, e lo stile è notevolmente diverso. Pregevoli i portali esterni ed il finestrone frontale che si affaccia sul Largo del Bianco. Particolare il gruppo settecentesco della Misericordia, in legno dorato, composto da tre personaggi: Padre Eterno, Cristo Redentore e la Madonna Madre di Misericordia, unico nel suo genere, realizzato e benedetto nel 1628 e restaurato nel 1711 dai danni subiti del terremoto del 1693.
- 5 Chiesa di Sant'Antonio di Padova, Scaletta Sant'Antonio, 14. La chiesa con annesso convento dei Padri Minori riformati, risale al 1660 e fu costruito con i fondi donati dall'allora principe e dai fedeli. Il convento e la chiesa sono stati recentemente oggetto di restauro; all'interno del convento è possibile ammirare il chiostro, con pilastri in pietra squadrata ed una grande cisterna. Gli altari all'interno della chiesa sono in legno intagliato di pregevole fattura. Dalla chiesa è possibile accedere ad una stanzetta che era adibita all'imbalsamazione dei cadaveri. Alla destra della Chiesa si trova l'antico cimitero sotterraneo. Dopo l'unità d'Italia, il convento passò allo Stato e fu adibito ai più svariati usi (tra cui municipio, prefettura, carcere e scuola elementare).
- 6 Santuario dei santi martiri Alfio, Cirino e Filadelfo. Risalente al 1662. È meta storica di pellegrinaggio dei fedeli, che giungono a Trecastagni durante tutto il mese di maggio. All'interno dei locali della chiesa è possibile visitare un'amplissima collezione di ex voto (erano 826 nel 1971 e attualmente si stimano superiori al migliaio). L'interno della chiesa è costituito da tre navate a croce latina e, come detto, fu realizzato nel corso di oltre due secoli. Nel 1650 venne costruita la navata centrale nel luogo in cui, nel 252, venne eretta una edicola a commemorazione del passaggio dei tre fratelli martiri. La chiesa sorse per volontà popolare dopo il ritrovamento, nel 1517, delle ossa di Alfio, Cirino e Filadelfo, poi traslate nel 1517 a Lentini in provincia di Siracusa.
- 7 chiesa della Madonna dell'Aiuto, Via Madonna dell'Aiuto, 36 (lungo la strada che collega Trecastagni a Pedara).
- 8 chiesa di Santa Caterina d'Alessandria (Gaglianese), Via P. Toselli.
- chiesa di Sant'Andrea. Da cui prende il nome il quartiere (il più antico di Trecastagni, detto anche Bonanni).
- chiesa delle Anime del Purgatorio (o Sant'Antonio abate), via Vittorio Emanuele (all'ingresso del paese per chi giunge da San Giovanni la Punta).
Eventi e feste
[modifica]- Festa di S. Antonio di Padova. 13 giugno.
- Festa di Maria SS. del Carmel. Sabato e Domenica più vicine al 16 luglio. La festa della Madonna del Carmelo ha inizio con la solenne Quindicina dal 1° al 15 luglio in Chiesa Madre. Giorno 16 luglio, in Chiesa Madre si svolge la Santa Messa durante la quale vengono benedetti i tradizionali "Abitini" o "Scapolari". Nel sabato e nella domenica più vicini al 16 luglio si svolge la festa esterna. Il Simulacro di Maria SS. del Carmelo, posto sul fercolo, compie un tragitto processionale lungo le vie del paese facendo una sosta al Santuario dei Santi Fratelli Martiri. Caratteristico è il Carro Mariano allestito dai giovani della Matrice; si tratta di un carro plastico dove vengono riprodotte scene animate, da personaggi viventi (bambini), della vita e della devozione a Maria SS. del Monte Carmelo.
- Festa di Maria SS. Assunta. 15 agosto.
- Festa del Sacro Cuore di Gesù Bambino. Ultima domenica di agosto.
- Festa di Maria SS. dell'Aiuto. Terza domenica di settembre.
Cosa fare
[modifica]- 1 Ammirare il panorama. Accanto alla chiesa madre è possibile godere di un panorama mozzafiato, che spazia dalla Calabria al golfo di Augusta.
Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Tenersi informati
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Altri progetti
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