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Pirri
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Pirri
Sito istituzionale

Pirri è una città della Sardegna.

Da sapere[modifica]

Pirri è una municipalità situata nella porzione nordorientale del territorio comunale di Cagliari, a circa 5 chilometri dal centro storico del capoluogo sardo, e confinante con i comuni di Monserrato e Selargius. La sua popolazione conta quasi un quinto della popolazione totale del capoluogo della Sardegna.

Il significato del nome Pirri è incerto ma si ipotizzano diverse teorie. Il canonico sardo Giovanni Spano, archeologo ma anche filologo vissuto nel XIX secolo, nel 1872 fornì una doppia interpretazione: da un lato si rifà al fenicio pir, ossia "frutto", dall'altro al greco "fuoco". La prima si riferirebbe infatti al periodo dei Fenici (IX-VI secolo a.C.) e dei punici (VI-III secolo a.C.) in Sardegna in cui l'abitato era forse ricco di alberi fruttiferi, di orti e giardini. Per la seconda ipotesi invece allora si dovrebbero ipotizzare le origini al tempo dei coloni greci (VIII secolo a.C.). Una tradizione invece individua l'origine del nome nei fuochi accesi nelle antiche abitazioni, il cui valore era visibile da lontano o allude a un tempio sacro al sole che, secondo lo storico settecentesco Salvatore Vidal, sorgeva sul posto (un altro tempio, dedicato alla Luna, si sarebbe trovato nel luogo dove poi fu edificata la chiesa di Santa Maria Chiara). Il fuoco è stato rappresentato anche nel gonfalone. Altre due interpretazioni si rifanno anch'esse ad un'impronta classica: Pirri potrebbe significare "rosso di capelli", "fulvo" o indicare la proprietà di un Pirro, dall'antroponimo latino Pirrius.

Cenni geografici[modifica]

Situata a nord del centro cittadino di Cagliari e più precisamente a nord-est del Colle di San Michele, l'abitato storico di Pirri si trova in un incavo esteso dal parco di Monte Claro a sud-ovest fino al riu Saliu a nord-est. La municipalità poi si erge in un tratto collinare dai piedi del suo centro storico fino al confine a nord-ovest delimitato dalla SS 554 denominato Colle di Barracca Manna, periferia dell'abitato stesso e punto più elevato. L'area è prevalentemente urbanizzata per quasi la totalità della sua estensione. Solo nel quartiere di Terramaini è presente un omonimo parco verde, dell'estensione di 8 ettari, nato da un'opera di bonifica, adiacente al canale di Terramaini, con al suo interno anche uno specchio di acqua stagnante facente parte del bacino del vicino Stagno di Molentargius. Grazie ad esso è presente una variegata flora e fauna, tra cui il fenicottero rosa spesso di passaggio nelle sue migrazioni tra le varie zone umide dell'hinterland cagliaritano, e il gabbiano reale.

La municipalità è da anni colpita da cicliche alluvioni anche a causa del bacino idrografico stravolto dalla rapida antropomorfizzazione e urbanizzazione del territorio nel XX secolo. In occasione della ristrutturazione di un supermercato nel quartiere di Is Bingias, emerse dalla relazione geologico-ambientale che in prossimità del canale di Terramaini è presente un compluvio delle acque pluviali ormai completamente alterato dall'urbanizzazione dell'area, che drena le acque provenienti dal bacino imbrifero che nasce nella zona di Piazza d'Armi, sul colle di Buoncammino, nel quartiere di Castello. L'evoluzione del territorio e dell'urbanizzazione dell'area nell'ultimo quarantennio determinarono la completa alterazione del naturale reticolo idrografico. L'espansione del centro di Pirri verso il canale di Terramaini ha infatti determinato progressivamente l'eliminazione dei canali di raccolta delle acque a pelo libero, e viceversa la realizzazione di strade e urbanizzazioni che hanno profondamente modificato il deflusso naturale delle acque. La mancanza di attenzione verso i corsi d'acqua e il drenaggio naturale delle acque ha determinato la realizzazione di interventi che hanno determinato un aumento del rischio idraulico, configurandosi come ostacoli e impedimento al naturale del corso d'acqua. Per risolvere tale problema nel corso degli anni 2000 sono stati realizzati diversi vasconi artificiali di raccolta dell'acqua piovana e sono in corso di realizzazioni dei canali sotterranei per convogliare nuovamente l'acqua nel canale di Terramaini a valle del centro abitato.

Cenni storici[modifica]

Veduta di Pirri nel 1921 scattata da un dirigibile. La foto mostra una panoramica del centro abitato pirrese con al centro piazza Italia e sulla estrema sinistra il viale Ciusa. Si nota come al di fuori del centro storico le aree erano prettamente territorio agricolo e di campagna, mentre ora buona parte di tali aree sono state urbanizzate.
La torre dell'ex palazzo civico di Pirri in via Riva Villasanta. Si riconosce la scritta Municipio risalente al XX secolo quando l'abitato era un comune autonomo.

Le documentazioni sulla storia del borgo sono frammentarie, ma è noto che l'area fu abitata già in epoca romana, avendo trovato sul territorio numerose vestigia, reperti ed epigrafi che denotarono un orientamento allo sfruttamento primario delle risorse agricole e al settore primario. Tale matrice rimase anche dal Medioevo in poi.

L'abitato attuale, formatosi già comunque in epoca romana, si sviluppò principalmente in epoca medievale, facendo parte del giudicato di Cagliari, nella curatoria del Campidano di Càlari. Nel Medioevo nelle fertili pianure furono eretti numerosi monasteri, di certosini, camaldolesi, celestini e claravallesi. Successivamente si trovò coinvolta nella lotta che le grandi potenze marittime di Pisa e Genova intrapresero per garantirsi il predominio sulla Sardegna e nel 1258, alla caduta del giudicato, passò sotto il controllo pisano. Il nome Pirri comparve per la prima volta proprio nel trattato di pace stipulato da Genova e Pisa nel 1288. Dopo la dominazione pisana, anche Pirri passò nelle mani della Corona d'Aragona, facendo parte del Regno di Sardegna di dominazione spagnola. Nel 1326, insieme agli abitati vicini di Quarto (l'attuale Quartu Sant'Elena), San Vidrano (centro ormai sparito e localizzabile nell'attuale Quartiere Europeo nel comune di Cagliari), Quartuccio (oggi Quartucciu), Fluminella e Sebolla, venne concessa in feudo al catalano Guglielmo Sorell.

Come le altre ville infeudate della Sardegna il primo embrione del municipio di Pirri sorse nel XVIII secolo, quando nell'isola furono istituiti i Consigli comunitativi, prima forma di rappresentanza municipale. Fece poi parte della baronia di Quartu, concessa in feudo nel 1426 ad Antonio De Sena e sotto la giurisdizione dei marchesi di Villamarina. Il paese subì numerose epidemie di peste, nel 1539, nel 1636 e nel 1652. Fu anche attaccata più volte dai corsari e soffrì nel 1603 un'invasione di cavallette mentre nel 1613 subì un terremoto. All'inizio del XVI secolo, sotto gli spagnoli, divenne un feudo regio, amministrato cioè direttamente da funzionari del re di Spagna e non da signori feudali. Con un Regio Decreto, il 26 settembre 1771 furono istituiti i Consigli Comunali e divenne comune autonomo. All'inizio del XVIII secolo però fu ridato in feudo alla famiglia dei Pes, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale. Nel 1848, a seguito della promulgazione della legge n.295, la cosiddetta Fusione perfetta, ovvero la fusione dei territori insulari del Regno di Sardegna con quelli peninsulari, e con successivo regio decreto del 7 ottobre 1848 in cui era stata decretata la riforma della legge comunale e provinciale, il Comune di Pirri fu riconosciuto come ente autonomo. La successiva Legge Rattazzi del 23 ottobre 1859 diede un nuovo assetto territoriale al Regno e nel 1865 il Comune di Pirri assunse la struttura politico amministrativa propria del comune moderno. In quegli anni il centro abitato pirrese cominciò ad estendersi, soprattutto attorno alla piazza principale e alle vie del centro storico e divenne un centro di immigrazione per gli abitanti di altri paesi sardi, mentre i cagliaritani che possedevano una casa a Pirri erano soliti passarvi la primavera. Dopo le ristrettezze e il sacrificio di giovani pirresi nel corso della Grande Guerra, durante il ventennio del regime fascista anche le strade di Pirri furono interessate dalle scorribande delle camicie nere e si svilupparono centri e circoli culturali legati al fascismo. La vita fu completamente fascistizzata, attraverso le feste e le istituzioni create da Mussolini. L'ente rimase in vigore fino al 26 aprile 1928 quando proprio il regime fascista accorpò l'abitato, assieme a Monserrato, Quartucciu e Selargius a Cagliari per far arrivare il capoluogo a oltre centomila abitanti e dare una prova di forza e di grandezza con i grandi centri urbani. Nel corso della seconda guerra mondiale Pirri, stretta tra Cagliari e Monserrato, obiettivi dei bombardamenti nemici, visse un periodo di sfollamento.

Nel Novecento, con la crescente urbanizzazione generata dal boom economico, Pirri e Cagliari si sono sempre più avvicinate costituendo un unico agglomerato urbano e la frazione si è integrata sotto tutti gli aspetti: i campi hanno lasciato spazio alle abitazioni, e il centro è diventato parte della cintura periferica e residenziale del capoluogo. Politicamente, nei primi anni del Duemila presero voce numerose richieste di autonomia che culminarono nel 2006 con l'acquisizione dello status di Municipalità.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Pirri

Quartieri[modifica]

  • Monteleone - Santa Rosalia – Il quartiere è il principale e più antico nucleo del centro storico di Pirri andatosi a sviluppare attorno alla chiesa di San Pietro Apostolo. Include le vie principali del centro abitato come la via Italia e relativa piazza, e le sue direttrici principali di collegamento con il capoluogo quali la via Santa Maria Chiara, la via Riva Villasanta e la via Balilla. Il quartiere è la parte altimetricamente più bassa della municipalità e questo fa sì che sia costantemente a rischio inondazioni e alluvioni, anche per via del bacino idrogeologico cittadino che vede le citate vie anche come principali direttrici dell'acqua piovana che poi si immettono, o provano a farlo, nel canale di Terramaini. Il compluvio delle acque pluviali fu infatti completamente alterato dall'urbanizzazione dell'area avvenuta nel XX secolo, che drena le acque provenienti dal bacino imbrifero che nasce nell'altura di Piazza d'Armi a Cagliari. Da diversi anni il Comune studia soluzioni per la salvaguardia dell'area e la prevenzione dalle inondazioni attraverso la costruzione di vasconi per la raccolta dell'acqua piovana e di nuovi canali sotterranei.
  • San Giuseppe - Santa Teresa - Parteolla – Quartiere adiacente al centro storico, si è notevolmente sviluppato dopo la seconda guerra mondiale. Le due principali vie sono la via Enrico Toti e la via Antonio Ignazio Argiolas, via dedicata al sacerdote e insegnante nato proprio a Pirri nel 1834. La via Toti collega Piazza Italia alla Chiesa di San Giuseppe, parrocchia che dà il nome al quartiere, nonché principale via per il collegamento al quartiere collinare di Barracca Manna. L'area denominata Santa Teresa invece è stata nel secondo dopoguerra destinata ad abitazioni popolari, che sebbene in misura minore rispetto a zone similari a Cagliari, ha portato qualche problema di sicurezza e ordine pubblico. Sempre a Santa Teresa era presente un mercato civico, riconvertito nel 2005 dopo anni di abbandono a centro giovani, chiamato Exmè (crasi di Ex mercato).
  • Is Bingias - Terramaini – Quartiere di recente urbanizzazione, nonostante la attiguità col centro storico, si è sviluppato progressivamente come quartiere residenziale. La via principale è via Risorgimento, la quale connette la centrale via Italia fino al confine con il Quartiere Europeo, all'altezza della fermata della linea 1 della Metrocagliari Vesalio. La parte chiamata Is Bingias è quella che ha avuto una prima urbanizzazione intorno al cimitero di Pirri, fino al primo dopoguerra ancora fuori dal centro cittadino, mentre nella parte più nuova, appunto chiamata Terramaini e ancora non ad uso residenziale sono sorti un grosso centro commerciale Spazio Conad (in cui è presente l'altra fermata pirrese della Metrocagliari Centro Commerciale), la Piscina Sicbaldi, unica piscina olimpionica da 50 metri nel Comune di Cagliari e un'area sportiva dotata di campi da calcio e all'occorrenza di football americano e una rimessa per le società locali di canoa e canottaggio. Il più grande, chiamato Terramaini, dal nome dell'area attraversata dall'omonimo canale (in gergo locale chiamato anche "Mammarranca"), si sviluppa attorno ad uno specchio d'acqua stagnante appartenente al compendio del Parco naturale regionale Molentargius - Saline, e su cui periodicamente è possibile anche avvistare esemplari di fenicottero rosa. Il secondo è chiamato Ex Vetreria ed è nato nel 2006 dopo una ristrutturazione iniziata nel 2000 di un'area abbandonata in cui si producevano, oltre manufatti in vetro come suggerisce il nome e tuttora son conservati i forni, soprattutto vini e distillati. Il parco include anche un mini anfiteatro all'aperto e un teatro, oltre a locali addetti alla ristorazione.
  • Barracca Manna – Nato abusivamente sulla cima del colle calcareo di Cuccuru 'e Serra intorno agli anni settanta, è stato oggetto di un problema abitativo con la progressiva e deregolamentata crescita. Da decenni il comune di Cagliari lo sta progressivamente dotando dei servizi di prima necessità quali strade, illuminazione e rete fognaria, oltre a un servizio di trasporto pubblico urbano gestito dal CTM con le linee 13 e 15. Il suo nome deriva dalla presenza nel XV secolo di baracche per controllare i campi coltivati, ma son risultati nomi storici come Gecca Luna (in sardo "porta della luna"). Nel 2001 venne effettuato un referendum tra gli abitanti per la potenziale adozione di un nuovo nome e il vincitore risultò La Collina. Nonostante ciò, vista anche la non ufficialità del referendum, tale scelta non è mai entrata in vigore e ottenne comunque critiche per via della non storicità del toponimo e la scelta di esso in lingua italiana a differenza dell'originale e storico in sardo. Barracca Manna a sua volta include comunque al suo interno diversi rioni storici: oltre ai già citati Cuccuru 'e Serra e Gecca Luna figurano i rioni di Is Porrus, parte di Is Corrias (considerato quartiere a sé stante) e Seddas.
  • Is Campus-Is Corrias – Nato come Barracca Manna come insediamento abusivo, si trova nella valle del colle opposta al centro cittadino e si estende fino al confine delimitato dalla Strada Statale 554 e parte del territorio chiamato Is Corrias è appartenente al comune di Selargius. Si presenta come un insediamento prettamente residenziale di nuova costruzione e a tutt'oggi è sprovvisto di servizi essenziali e si trova in condizioni peggiori del confinante quartiere di Barracca Manna. La parte denominata Is Campus non è ancora dotata di rete fognaria.
  • Monreale – Situato nella zona sud-occidentale della Municipalità, è un altro quartiere sorto nella cosa del cosiddetto boom economico italiano e quindi principalmente dedicato al sostentamento della crescente espansione demografica. Il simbolo principale del quartiere e di riflesso anche di tutta Pirri sono le Torri di Monreale, chiamati anche impropriamente Grattacieli. Il complesso residenziale situato in via Stamira, che ricopre buona parte del quartiere, comprende dieci torri di vetro caratterizzate da un corpo centrale di sostegno e da una cupola in cima, con esse ognuna di colore diverso. I palazzi, progettati e costruiti tra il 1981 e il 1983 dal costruttore Piergiorgio Fanni, furono ideati come centro direzionale per ospitare sede e uffici del Consiglio regionale della Sardegna oltre che ad uffici privati ed abitazioni. Al termine della costruzione, sin dal dicembre 1983, le torri Rossa e Blu diventarono la sede della Direzione Regionale Sardegna della SIP, in seguito Telecom Italia, e tali rimasero sino ai primi anni 2000 quando la sede venne trasferita nella nuova struttura di via Calamattia, sempre a Pirri. Le strutture, costruite con criteri anti-sismici avveniristici per l'epoca (sebbene l'intera Sardegna non era e non sia soggetta a questi fenomeni naturali) presentarono subito diversi difetti strutturali (piani eccessivamente bassi e temperature non accoglienti né d'estate né d'inverno, con ingenti spese per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti) e quasi subito i piani iniziali saltarono. Tre torri delle dieci totali non vennero mai terminate e tuttora sono presenti soltanto gli scheletri (una delle tre fu utilizzata come esperimento di ristrutturazione e fu rivestita in mattoni tradizionali, ma non venne comunque terminata) e l'area versa in condizioni di abbandono, soprattutto ai piedi e all'interno delle tre torri non terminate. Nelle torri complicate invece sono presenti diversi uffici funzionanti, sebbene la capienza delle torri sia di fatto sovrastimata e molti ambienti sono quasi sempre rimasti sfitti o invenduti. Tutto intorno invece sono presenti case dell'epoca del secondo dopoguerra e il quartiere è prettamente di carattere residenziale, con solamente un campo sportivo della società Jupiter a fare da servizio generico.
  • Villa Doloretta – Sviluppatosi nei campi adiacenti alla Villa Pollini, nota anche come Doloretta, era un nucleo abitato da soli contadini. Oggi la zona è vicina ai maggiori centri ospedalieri di Cagliari e si è notevolmente sviluppata tanto da essere inglobata nel resto della città.


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

L'aeroporto di Cagliari-Elmas dista circa 9 km da Pirri.

In auto[modifica]

  • Da Cagliari: Da Via Peretti arrivare fino alla rotonda situata sotto all'asse mediano e prendere l'uscita per Pirri.
  • SS 131 Carlo Felice: proseguire fino all'uscita "Ospedali", quindi percorrere la SS 131 dir. Continuare fino all'uscita "Mulinu Becciu-Pirri", poi, entrati in una rotatoria, continuare a sinistra e prendere l'uscita per Pirri.

In nave[modifica]

Dal porto di Cagliari.

In autobus[modifica]


Come spostarsi[modifica]

Con mezzi pubblici[modifica]

Con gli autobus del CTM è possibile spostarsi a Pirri e da e per Cagliari e i comuni limitrofi.

In taxi[modifica]

  • Cagliari Taxi, +39 070 400101, .


Cosa vedere[modifica]

Chiesa di San Pietro Apostolo
Chiesa di Santa Rosalia

Architetture religiose[modifica]

  • 39.2444449.1297221 Chiesa di San Pietro Apostolo. Risalente al XVI secolo e ristrtutturata e ampliata tra 1619 e il 1652, era l'unica del quartiere cagliaritano sino agli anni cinquanta. L'edificio era con pianta a croce latina e l'attuale struttura presenta elementi stilistici del gotico catalano, del classicismo e del barocco. Nel campanile è custodita una campana del 1757 che reca un'iscrizione in spagnolo. Chiesa di San Pietro Apostolo (Cagliari) su Wikipedia chiesa di San Pietro Apostolo (Q3671708) su Wikidata
  • 39.243669.126982 Chiesa di Santa Rosalia. Situata in un'area già luogo di culto della santa, la cui venerazione è attestata già dal 1659, la sua edificazione risale al 1756 e si deve al reverendo Gerolamo Simoni che migliorò l'edificio con la costruzione di alcune cappelle laterali. Nel 1911 il monumento diventò un lazzaretto durante l'epidemia di colera e fu riaperto al pubblico nel 1983.
  • 39.251239.12283 Chiesa di San Giuseppe. Eretta negli anni cinquanta, i lavori terminarono dopo otto anni nel 1966. Lo stile dell'edificio è caratterizzato da semplici linee unite a forme geometriche. Abbellita con un viale in pietra, aiuole e palme che lo precede, sulla facciata si aprono tre portoni in legno sormontati da un'apertura di forma ogivale.
  • Cimitero monumentale di Is Bingias. Progettato fin dalla seconda metà dell'Ottocento per essere realizzato in una zona esterna all’abitato e adeguarsi così alle norme di sanità pubblica della Legge 20 marzo 1865, fu realizzato solo nel 1912 a un centinaio di metri dalla chiesa di San Pietro dove fino ad allora venivano inumati i corpi e consacrato il successivo 8 novembre 1913 dall’arcivescovo di Cagliari Monsignor Francesco Rossi. L’ingresso del cimitero è caratterizzato da un grande portale ad arco e al suo interno sono presenti diversi pregevoli monumenti funerari che riportano le sembianze dei defunti o figure allegoriche. Il cimitero è stato ampliato negli anni per le esigenze della popolazione in aumento.

Architetture civili[modifica]

  • Antiche case campidanesi.
    • 39.245569.127394 Casa Saddi-Grippo, Via Balilla.
    • 39.246399.128515 Casa Mulas-Meloni, Via Toti.
    • 39.245689.128586 Casa Scioni, Via Balilla.
    • 39.244119.128647 Casa Puddu, Via dei Doria.
    • 39.246379.128328 Casa Saddi, Via Toti.
    • Casa Lai, Via San Quintino.
    • 39.248629.12239 Casa Cara Zanda, Via Alessandro III.


Eventi e feste[modifica]

  • Santa Maria Chiara. Dal lunedì dopo Pasqua all'ottavo giorno dopo Pasqua. Una delle feste più famose è in onore di Santa Maria Chiara, la cui devozione risale al medioevo, quando nell'attuale parco di Monte Claro, situato nell'omonimo colle, venne ritrovata una statua della Santa ritenuta miracolosa. Il lunedì dopo Pasqua il simulacro della Vergine viene portato in processione su un cocchio trainato da un giogo di buoi bardati a festa dalla cappella di Monte Claro alla Chiesa di San Pietro Apostolo in Pirri, accompagnata dal suono delle "launeddas", dove viene celebrata la benedizione eucaristica e vengono cantati "is gocius" in lingua sarda, il canto celebrativo in onore della Vergine. Il Martedì dopo Pasqua il simulacro della Vergine viene portato in solenne processione per le vie del paese, sempre su un cocchio trainato da buoi e accompagnata dal suono delle laneddas, al termine della quale viene celebrata la messa solenne. All'ottava di Pasqua un'ultima breve processione con i simulacri di Santa Maria Chiara e del Cristo Risorto, portati a spalla, percorre le vie del paese a concludere le celebrazioni.


Cosa fare[modifica]

Parco ex Vetreria

Parchi[modifica]

  • 39.246629.140331 Parco di Terramaini.
  • 39.248099.132612 Parco ex Vetreria.


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]

Spettacoli[modifica]

Locali notturni[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Numeri utili[modifica]

  • 39.247369.117751 Carabinieri, Via San Tommaso d'Aquino 17, +39 070 552069.

Farmacie[modifica]


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • Poste Italiane.
    • 39.246839.130648 Pirri, Via Salvo d'Acquisto 1, +39 070 5691031, fax: +39 070 560753. Lun-Ven 8:20-19:05, Sab 8:20-12:35.
    • 39.248989.119629 Cagliari 3, Via Stamira 25, +39 070 523449, fax: +39 070 501822. Lun-Ven 8:20-19:05, Sab 8:20-12:35.



Nei dintorni[modifica]



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