Via Arbola è un percorso escursionistico che si sviluppa tra l'Ossola e il Vallese.
Introduzione
[modifica]Questo sentiero transfrontaliero si snoda tra due parchi naturali (il Parco naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero, sul lato italiano, il parco Valle di Binn, Landschaftspark Binntal, sul lato svizzero) e, attraverso la bocchetta d'Arbola, mette in comunicazione queste due diverse culture.
Quando andare
[modifica]Si consiglia di andare esclusivamente nei mesi estivi poiché d'inverno la bocchetta d'Arbola può essere innevata, e di conseguenza rischiosa per gli escursionisti.
Cenni storici
[modifica]La via Arbola è stata per secoli la via più semplice per spostare uomini e merci dall'Ossola al Vallese prima della costruzione della strada del Sempione. La bocchetta d'Arbola, infatti, presenta un'ascesa, seppur lunga, piuttosto semplice rispetto agli scoscesi passi alpini limitrofi, inagibili alle bestie da soma. Questa mulattiera, che collega Baceno a Binn, ha visto passare migliaia di mercanti, contrabbandieri e pastori che scambiavano i prodotti ossolani con quelli svizzeri, facendola diventare una via carovaniera attraverso le Alpi. Dal nord Europa arrivava sale e bestiame, mentre dall'Italia vino e grano. Intorno al Cinquecento questa strada era conosciuta dalle genti svizzere come "Passo per Milano": era infatti diventata a tutti gli effetti la strada migliore per raggiungere la Lombardia dal Nord Europa, quando ancora l'asfalto non aveva raggiunto le valli alpine. Come conseguenza di questo grande passaggio di viaggiatori, i paesi limitrofi come Baceno o Binn ricevettero un grande impulso che favorì una grande crescita economica e artistica. L'escursionista che oggi ripercorre questa antica mulattiera non può fare a meno di ammirare le tracce che questa storia millenaria ha lasciato dietro di sé.
Sentieri
[modifica]Per approfondire, vedi: Come arrivare a Domodossola. |
Si parte da Domodossola da cui partono autobus verso Baceno (prendere l'autobus direzione Cascate del Toce e scendere a Baceno; orari sul sito Comazzi), altrimenti si può raggiungere Baceno con la propria automobile.
Via Arbola |
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Descrizione: Da Baceno si sale con un sentiero per i prati circostanti seguendo le indicazioni per l'Alpe Devero. Inoltratisi nel bosco, in poco tempo si raggiunge Graglia e poco più avanti ci si trova a costeggiare il torrente Devero che in questo tratto ha prodotto splendidi fenomeni erosivi chiamati "marmitte dei giganti". Si può raggiungere Croveo attraversando un ponticello sopra questo torrente, il sentiero, invece, procede verso nord fino ad Osso. A quel punto bisogna abbandonare il sentiero e proseguire per 2.5 chilometri sulla strada asfaltata, non molto trafficata. Sulla strada, presso un ponte, si possono ammirare le rovine di un'antica torre di guardia che la leggenda narra fosse stata edificata da Ludovico il Moro. Superato un secondo ponte, si riprende il sentiero che in breve tempo raggiunge Goglio. In questo piccolo paesino si trovano un museo della resistenza e un piccolo oratorio ben affrescato. Da Goglio parte la salita vera e propria che raggiunge l'alpe Devero inerpicandosi su uno spettacolare pendio roccioso. Questa mulattiera, ancora oggi ben tenuta, è stata fino a pochi anni fa l'unico collegamento con l'alpe prima che arrivasse la strada.
Per chi vuole evitare questa tappa Baceno e l'Alpe Devero sono collegati dal servizio Prontobus (Tel. +39 349 0796016) | |||||||
Descrizione: Nella seconda tappa si iniziano a raggiungere quote più elevate e, di pari passo, panorami sempre più mozzafiato. Dal Devero si sale lungo il sentiero che passa per Corte d'Ardui (oppure, se si preferisce lungo la gippabile sterrata) per raggiungere il villaggio di Crampiolo. Superate le case si inizia a salire per un ripido tratturo fino alla diga del Lago di Devero e, costeggiandolo, si arriva al più piccolo lago di Pianboglio. Da qui inizia la salita vera e propria che per mezzo di un sentiero ben segnato raggiunge la bocchetta d'Arbola, dove si travalica, attraversando il confine italiano, e ci si trova nel canton Vallese. Successivamente inizia una lunga discesa che, dopo aver superato il piccolo rifugio Binntalhutte, dove è consigliata una sosta per pranzare, prosegue lungo i pascoli dell'Oxefeld. Il sentiero continua a scendere inoltrandosi nella Valle di Binn, e dopo aver superato gli alpeggi di Freichi e Brunnebiel si giunge a Fald dove si inizia a respirare il classico stile montano di impronta tedesca. Il percorso prosegue lungo una strada asfaltata che in mezz'oretta raggiunge Binn. | |||||||
Descrizione: Usciti dal centro del paese si prende la vecchia strada, ormai esclusivamente pedonale essendo stata bypassata dalla nuova galleria. Questa stradina, stretta e tortuosa ma recentemente rinnovata nel suo assetto originario, è affacciata sulla spettacolare gola di Twingi, un canyon scavato nella roccia dalla potenza del fiume. Dopo la gola si abbandona la strada principale e si scende per un sentiero che, dopo aver superato un torrente, risale verso Auserbinn. Da qui un altro sentiero prosegue a mezza costa, affacciato sulla valle di Goms; in breve tempo raggiunge Ernen, il paese più grande del Landschaftspark Binntal ma al contempo uno dei meglio conservati. Si prosegue infine, sempre lungo il medesimo sentiero, per Mühlebach che possiede il più antico nucleo di case in legno di tutta la Svizzera.
Per chi vuole evitare questa tappa, da Binn parte un autobus postale che raggiunge la stazione di Fiesch da cui si può raggiungere Briga e poi Domodossola in treno. In estate è inoltre disponibile un servizio autobus specifico che percorre la tratta Binn-Fiesch. |
Da Mülebach attraversando un ponticello pedonale si raggiunge la stazione Fürgangen-Bellwald che si trova sulla linea panoramica Furka-Oberalp. In un'ora raggiunge Briga, dalla quale, attraverso il traforo del Sempione si arriva a Domodossola in mezzora (orari sul sito delle ferrovie svizzere).
Cosa vedere
[modifica]- 1 Chiesa Monumentale San Gaudenzio (Baceno). Dichiarata monumento nazionale, rappresenta il miglior esempio di architettura romanica di tutta l'Ossola.
- 2 Torre di segnalazione. Antica torre di segnalazione diroccata edificata da Ludovico il Moro.
- 3 Oratorio della Santa Croce (Goglio). Piccolo oratorio con affreschi realizzati da Angelo Bersani, conosciuto come l'angelo del Devero.
- 4 Museo della Resistenza (Goglio). Piccolo museo con testimonianze della resistenza partigiana in valle.
- 5 Crampiolo. Caratteristico villaggio di alta montagna ben conservato.
- 6 Lago di Devero (Codelago). Lago artificiale che riempie una verdeggiante conca sopra Crampiolo.
- 7 Bocchetta d'Arbola. Valico tra l'Italia e la Svizzera, gode di un ottimo panorama.
- 8 Museo regionale (Binn). Il museo raccoglie un'ampia collezione di minerali e rocce provenienti dalla valle.
- 9 La Gola di Twingi. Profonda gola, costeggiata dall'antica strada arditamente scavata nella roccia. Fino a pochi anni fa era l'unico collegamento per raggiungere Binn.
- 10 Tellenhaus (Ernen). Pregevole edificio walser, che conserva al suo interno i più antichi affreschi riguardanti la leggenda di Guglielmo Tell di tutta la Svizzera.
Dove mangiare
[modifica]Alla fine della prima tappa, l'alpe Devero, si può mangiare nei seguenti luoghi:
- Ristorante La Lanca, ☎ +39 0324 619135. Offre un servizio di affittacamere.
- Bar Pensione Fattorini, ☎ +39 0324 619177. È possibile pernottarvi.
A metà della seconda tappa si può mangiare a:
Dove dormire
[modifica]Alla fine della prima tappa, l'alpe Devero, si può pernottare nei seguenti luoghi:
- Rifugio CAI Castiglioni, ☎ +39 0324 619126, rifugiocai@alpedevero.it. Offre anche servizio ristorazione.
- Bar Pensione Funivia, ☎ +39 0324 619195. Offre anche servizio ristorazione.
- Antica Locanda Alpino, ☎ +39 0324 619113. Offre anche servizio ristorazione.
Alla fine della seconda tappa, Binn, si può pernottare nei seguenti luoghi:
- Restaurant Pension Albrun, Binna 4, 3996 Binn, ☎ +41279714582. Offre anche servizio ristorazione.
Sicurezza
[modifica]Le tappe 1 e 3 hanno un fondo ben tenuto, non raggiungono quote troppo elevate e hanno un tempo di percorrenza medio. La seconda tappa invece raggiunge quote abbastanza elevate, talvolta il fondo è dissestato e attraversa sezioni un po' esposte. Per questo motivo bisogna essere ben preparati fisicamente ed avere un'alta conoscenza della montagna. È fondamentale un buon abbigliamento da escursione e, nello zaino, scorte d'acqua.
Come restare in contatto
[modifica]Telefonia
[modifica]Per tutto il percorso la ricezione telefonica è buona, anche se bisogna tenere a mente che nel lato svizzero è necessaria una sim svizzera.
Note
[modifica]- : Per dislivello si intende il dislivello totale della tappa, potrebbero esserci dislivelli più alti sia in discesa che in salita all'interno della tappa.
- : I tempi di percorrenza sono indicativi e si riferiscono a un escursionista medio.
- : La classificazione adottata è la seguente: Turistico (T) per i sentieri più semplici, Escursionistico (E) per quelli di media difficoltà, Escursionistico per esperti (EE) per quelli più difficili, Escursionistico per esperti con attrezzature (EEA) per percorsi attrezzati e vie ferrate.