Roca Vecchia | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Puglia | |
Territorio | Salento | |
Altitudine | 6 m s.l.m. | |
Abitanti | 22 (2001) | |
Nome abitanti | Rocani | |
Prefisso tel | +39 0832 | |
CAP | 73026 | |
Fuso orario | +1 | |
Patrono | Santa Maria di Roca (prima domenica di agosto) | |
Posizione
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Roca Vecchia è un centro della Puglia.
Da sapere
[modifica]Stazione balneare e antico insediamento, è un importante sito archeologico oltre che luogo di particolare bellezza naturalistica..
Cenni geografici
[modifica]Centro litoraneo del comune di Melendugno, di cui costituisce una delle marine, è posta tra San Foca e Torre dell'Orso e dista 9 km dal capoluogo comunale..
Cenni storici
[modifica]Gli scavi effettuati a Roca hanno evidenziato un imponente sistema di fortificazioni risalente all'età del bronzo (XV-XI secolo a.C.), oltre a numerosi reperti che per affinità ricordano modelli minoici ed egei. Si ritiene che, in un periodo databile intorno al XV secolo a.C., il sito sia stato assediato e incendiato. Anche le successive mura, ricostruite nell'XI secolo a.C., presentano tracce di incendio. Di questo luogo misterioso, che come la mitica Troia fu più volte distrutto e più volte ricostruito si ignora chi fossero i popoli fondatori e perfino se queste fortificazioni servissero a difendere una città oppure - come appare più probabile - un importante luogo di culto. Il sito fu comunque frequentato per tutta l'età del ferro, mentre decisamente più cospicue sono le tracce relative all'età messapica (IV-III secolo a.C.): una cinta muraria (che tuttavia non fu completata), un monumento funerario, diverse tombe e delle fornaci. Il nome della città messapica (o per meglio dire la sua latinizzazione) si pensa fosse Thuria Sallentina.
Il sito fu successivamente abbandonato (non sono state rinvenute tracce del periodo romano), mentre fu frequentato nell'alto medioevo da anacoreti, provenienti perlopiù dall'Impero Romano d'Oriente, che col tempo costituirono una comunità, abitando in una serie di grotte scavate nel calcare. Agli inizi del XIV secolo, Gualtieri di Brienne, conte di Lecce, ricostruì Roca facendone una città fortificata, ma nel 1480 la sua popolazione venne messa in fuga dalle incursioni turche. In quell'anno infatti il sultano Maometto II, dopo aver conquistato Costantinopoli (1453) e sottomesso tutta la Penisola Balcanica, inviò una spedizione che sbarcò sulla costa orientale del Salento. Roca Vecchia fu saccheggiata e usata dai Turchi come base operativa per sferrare attacchi alla città di Otranto e ad altri centri salentini. La città, liberata nel 1481, divenne successivamente covo di pirati, tanto che nel 1544 Ferrante Loffredo, governatore della provincia di Terra d'Otranto, dette l'ordine di raderla al suolo.
Come orientarsi
[modifica]Come arrivare
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- Santuario di Maria Santissima delle Grazie (cripta di Roca Vecchia). Di origini sconosciute, la cripta di Roca Vecchia venne costruita sul sito di un antico ipogeo rupestre o un'antica grotta bizantina. La struttura, semiinterrata, si presenta a 3 navate, ciascuna con tre colonne, i cui capitelli sono di ordine composito-corinzio; tutte le colonne sono monolitiche e riutilizzate da un edificio romano. Sotto di essa vi è una grotta di origine carsica, ingombrata per gran parte da macerie provenienti dal crollo dell'abside dove doveva trovarsi, oltre all'icona, una grande statua della Madonna in oro zecchino. Il santuario presenta un unico altare interamente di pietra leccese, in cui è incastonata l'effigie della Madonna che la leggenda vuole essere stata ritrovata da un giovane pastorello rocano che andava cercando un agnellino disperso. Ai lati dell'altare sono presenti due busti dedicati uno a Sant'Agata e uno a Sant'Apollonia. In passato esisteva un altro altare dedicato ai Santi Brizio (Patrono di Calimera) e Antonio (Patrono di Borgagne), scomparso dopo la prima guerra mondiale. La cripta fu trasformata in cappella nel 1690.
Da molto tempo il santuario è meta di pellegrinaggi già testimoniati nel 1656. Alla Vergine della Misericordia di Roca sono tributati festeggiamenti nei paesi in cui si rifugiarono gli abitanti di Roca durante l'invasione dei turchi: a Vernole (ultimo sabato di aprile); a Calimera (primo sabato di maggio); a Melendugno (secondo sabato di maggio); a Borgagne (terzo sabato di maggio). - 1 Torre di Guardia. Si racconta che nel XIV secolo il conte Gualtiero di Brienne decise di edificare in questo luogo una cittadella fortificata, attratto dalla felicità della sua posizione geografica, e la chiamò Roche, da cui Roca, a cui apparteneva anche la Torre di Maradico, altro nome della Torre Roca Vecchia, così chiamata a causa delle paludi che ancora oggi la circondano, rendendola una zona poco salubre. Costruita nel 1568 dal maestro Tommaso Garrapa, quando la città medievale era già in rovina, è a base quadrata e a forma troncopiramidale, tipica del periodo del vicereame spagnolo. Comunica a nord con Torre San Foca e a sud con Torre dell'Orso. La torre al momento si presenta in pessime condizioni di conservazione. L'unica stanza della torre manca di due muri e di parte del tetto, mentre il materiare calcareo che la costituisce è pesantemente deteriorato.
- Grotte Posia (grotte della Poesia). Nei pressi del paese esistono due grotte Posia (dal greco, "sorgente d'acqua dolce"), meglio note come grotte della Poesia; distanti circa 60 metri l'una dall'altra, sono delle grotte carsiche cui sono crollati i tetti. L'acqua del mare giunge in ciascuna di esse attraverso un canale percorribile a nuoto o con una piccola imbarcazione. La più grande delle due ha una pianta approssimativamente ellittica con assi di circa 30 e 18 metri e dista dal mare aperto una trentina di metri. La Posia Piccola, invece, ha assi di circa 15 e 9 metri ed è separata dal mare aperto da una settantina di metri in linea d'aria. La sua notevole importanza in ambito archeologico è legata al rinvenimento nel 1983 di iscrizioni messapiche (ma anche latine e greche) sulle sue pareti, da cui è stato possibile stabilire che la grotta fosse anticamente luogo di culto del dio Taotor (o anche Tator, Teotor, o Tootor).
A nord dell'area archeologica sorge il centro attualmente abitato (22 residenti nel 2001), noto anche come Roca li Posti, frequentato in estate da vacanzieri. - Roca Nuova. Lungo la strada che collega Torre dell'Orso a Melendugno sorge il vecchio villaggio disabitato, con una masseria fortificata attualmente in restauro, di Roca Nuova. Tale borgo sorse intorno al 1480, quando la popolazione di Roca Vecchia fu messa in fuga dalle incursioni turche.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Roca Vecchia