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Portoscuso
La chiesa di Santa Maria d'Itria
Stato
Regione
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Posizione
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Portoscuso
Sito istituzionale

Portoscuso è una cittadina costiera della Sardegna meridionale, nella provincia del Sud Sardegna.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Portoscuso si trova nella regione storica del Sulcis e confina con Carbonia, Gonnesa e San Giovanni Suergiu

Cenni storici[modifica]

Preistoria e storia antica[modifica]

La presenza dell'uomo nel territorio di Portoscuso risale forse al neolitico con i ripari sotto roccia in località Crobettana. All'età del rame appartengono invece le grotte sepolcrali, scoperte nella medesima località, e i circoli megalitici in località Piccinu Mortu e Su Medadeddu.

Dell'età del bronzo si conoscono i siti, di cultura di Bonnanaro, di Su Stangioni e Punta Niedda e alcuni nuraghi a corridoio e monotorre e villaggi di capanne mentre poco oltre il confine comunale con Gonnesa si trova l'importante complesso nuragico di Seruci. La zona fu poi frequentata dai fenici, seguiti dai punici e dai romani del cui passaggio rimangono alcune testimonianze, in particolare per quanto riguarda l'aspetto funebre, con le necropoli in zona San Giorgio e Piccinu Mortu.

Storia medievale[modifica]

In epoca medievale il territorio fece parte del giudicato di Cagliari, inserito nella curatoria di Sulcis. Dopo la scomparsa di quest'ultimo nel 1258 divenne parte dei domini dei della Gherardesca, conti di Donoratico. Esisteva all'epoca un abitato, poi scomparso, denominato Canyelles (toponimo che fa riferimento alla presenza di canneti), di cui rimangono i ruderi di una chiesa intitolata a San Giorgio.

Nell'ottobre del 1323 nelle acque di Canyelles (Portovesme) si svolse un evento bellico di un certo rilievo tra gli aragonesi, che stavano assediando Villa di Chiesa, e la flotta pisana, capitanata dal viceammiraglio Francesco Zaccio, composta da 33 galee.

Storia moderna e contemporanea[modifica]

L'odierno abitato di Portoscuso nasce nel XVI secolo, in periodo spagnolo, come insediamento di tonnarotti e pescatori sardi, ma anche siciliani e ponzesi, e corallai marsigliesi e maiorchini. Portoscuso era inoltre un importante scalo commerciale per lo sbarco di merci destinate a Iglesias. Sul finire del secolo venne edificata la torre costiera, oggi nota come Torre Spagnola, posta sotto il comando di un alcalde; la torre, data l'esiguità della guarnigione formata da soli due soldati, aveva principalmente una funzione di avvistamento piuttosto che di difesa.

A seguito della costruzione di alcune tonnare nella zona, il piccolo borgo originario, composto da baracche abitate durante le stagioni di pesca, iniziò a evolvere in paese. Il nome attuale viene dal catalano Port Escus; escos o escus è il participio passato arcaico di escondir ossia "nascondere"; Portoscuso significa quindi letteralmente "porto nascosto".

La croce commemorativa dell'eccidio di Su Campu Dolorosu

Nel XVII secolo il paese venne ripetutamente assalito dai pirati barbareschi; in una di queste incursioni la torre fu semidistruta e alcuni dei suoi abitanti, che avevano trovato rifugio presso la zona dove oggi sorge il campo sportivo comunale, furono ivi trucidati o schiavizzati. Tale località oggi è nota col nome di "Su Campu Dolorosu" cioè "il campo del dolore". A ricordo di tale storico evento sono poste sul luogo, da anni, una croce e una lapide in memoria di quegli sventurati.

Nel 1738, ormai in epoca sabauda, nella tonnara di Su Pranu (il "pianoro"), furono ospitate le numerose famiglie di profughi liguri provenienti da Tabarka, appena giunte in terra sarda in attesa che venisse completata la nuova cittadina di Carloforte, sull'isola di San Pietro, dove si sarebbero potute trasferire.

Nel 1853 divenne comune autonomo; anche se nel 1863, fu proposto che il comune fosse annesso a quello di Gonnesa. Nel 1940, durante il fascismo, venne accorpato a Carbonia, per poi riconquistare l'autonomia nel 1945.

Dopo la seconda guerra mondiale, testimoniata a Portoscuso da numerose fortificazioni, tra gli anni sessanta e settanta si sviluppò il polo industriale di Portovesme.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Portoscuso

Frazioni[modifica]


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

Da Cagliari prendere la SS130 e percorrerla fino a Iglesias, poi, arrivati alle porte della città, proseguire a sinistra in direzione Carbonia per poi immettersi sulla SS126, percorrere quest'ultima fino all'uscita per Portoscuso, arrivati qui, girare a destra per poter arrivare a destinazione.

In nave[modifica]

  • Dal porto di Cagliari per gli arrivi dalla penisola.
  • Invece per chi arriva e per chi vuole raggiungere Carloforte:
    • 39.1983338.3913891 Terminal traghetti di Portovesme (Nella vicina area industriale di Portovesme). I traghetti frequenti della Delcomar collegano Portovesme con Carloforte. Si ricorda che in caso di maltempo, i collegamenti da/per Carloforte vengono interrotti.


In autobus[modifica]

È possibile raggiungere Portoscuso da Cagliari e Iglesias con la linea ARST 803, da Iglesias con la linea ARST 837 e da Carbonia con la linea ARST 821.

Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Tonnara di Su Pranu (a destra) e chiesa di Santa Maria d'Itria (a sinistra)
La torre spagnola

Architetture religiose[modifica]

  • 39.2038898.37751 Chiesa di Sant'Antonio da Padova.
  • 39.2038898.3783332 Chiesa di Santa Maria d'Itria. Chiesa di Santa Maria d'Itria (Portoscuso) su Wikipedia chiesa di Santa Maria d'Itria (Q28669723) su Wikidata

Architetture militari[modifica]

  • 39.2044448.3761113 Torre Spagnola.

Architetture civili[modifica]

  • 39.2036118.3777784 Tonnara di Su Pranu.

Siti archeologici[modifica]

  • Guroneddu. Domus de Janas e tombe nuragiche.
  • Crobetana. Sepolcri in grotta dell'età del rame.
  • 39.2222228.3736115 Bacu Ollasta. Nuraghe monotorre e capanne.
  • 39.1941678.4169446 Su Medadeddu. Circoli megalitici e dolmen.
  • Su Picinu Mortu. Circoli megalitici, resti di nuraghe e tombe romane.
  • 39.1877788.4097147 Su Stangioni/San Giorgio. Capanna della cultura di Bonnanaro, necropoli fenicio-punica e romana. Necropoli di San Giorgio su Wikipedia necropoli di San Giorgio (Q16581790) su Wikidata
  • 39.2352788.4061118 Punta Maiorchina. Villaggio nuragico e tombe romane.
  • 39.1711118.4472229 Nuraghe Atzori. Nuraghe monotorre.
  • Paringianeddu. Resti di epoca nuragica e romana.

Cale, coste e spiagge[modifica]

Portopaglietto
Spiaggia di Punta S'Aliga
  • 39.2361118.37777810 Costa Guroneddu.
  • Costa Buca de Flùmini.
  • Costa Crobetana.
  • Costa Capo Altano già Giordano.
  • Costa Punta Su Lacu de S'Aqua.
  • Spiaggetta isola dei Meli o Su Scogliu Mannu.
  • Costa Crobetanedda.
  • 39.2141678.36833311 Costa Punta Niedda.
  • Costa Rocce Piatte.
  • Costa La Cala o la Spiaggia dei Tedeschi.
  • Costa Sa Cala de Su Zùrfuru.
  • 39.2088898.37138912 Costa Punta Portupaleddu o Punta di Portopaglietto.
  • 39.2091678.37333313 Spiaggia di Portopaglietto o Portupaleddu.
  • Costa Paleturri o Pal'e Turri.
  • Costa Punta Su Scoglieddu.
  • Spiaggetta Sa Caletta o Cala della Ghinghetta.
  • Spiaggetta Tonnara Su Pranu.
  • Spiaggia di Portoscuso.
  • Costa Punta de Sa Furrungonara.
  • 39.1630568.40944414 Spiaggia Punta S'Aliga.
  • Costa Punta S'Aliga.
  • Costa Boi Cerbus.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]

Il porto turistico


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Numeri utili[modifica]

Farmacie[modifica]


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]



Nei dintorni[modifica]

Centro storico di Carloforte
La laveria Lamarmora
Il sito minerario di Porto Flavia
Buggerru


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