Morazzone | ||
Stemma e Bandiera | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Lombardia | |
Territorio | Varesotto | |
Altitudine | 432 m s.l.m. | |
Superficie | 5,6 km² | |
Abitanti | 4.246 (2020) | |
Nome abitanti | morazzonesi | |
Prefisso tel | +39 0332 | |
CAP | 21040 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Sant'Ambrogio | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Morazzone è una città della Lombardia.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Morazzone, sito a 10 km dal capoluogo provinciale, si estende per 5,48 km² su colline moreniche di origine glaciale, ed è compreso tra i 330 e i 442 metri sul livello del mare; l'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 112 metri. L'ambiente è prevalentemente boscoso ed è attraversato dal torrente Tenore che nasce presso la Cascina Caronaccio.
La flora è quella tipica lombarda, composta in prevalenza da pino silvestre, farnia, carpino, castagno, robinia, nocciolo, platano, frassino, quercia rossa, pioppo nero, olmo, acero e ontano nero.
La fauna è ricchissima: sono presenti numerosissime specie di mammiferi, uccelli, anfibi e invertebrati.
Cenni storici
[modifica]Presso la chiesa parrocchiale di sant'Ambrogio sono custoditi due blocchi di granito e una lapide funeraria di serizzo: i due blocchi rievocano la nascita, lo status sociale e la morte dei due fratelli Marco e Lucio Senzii, risalenti al I secolo d.C. Entrambi i fratelli furono legionari della IV legione Scitica e appartennero alla tribù romana Ufentina. La lapide funeraria fu fatta intagliare sempre nel I secolo d.C. a ricordo della moglie Donnia Pupa da Marco Campilio Daphnos, liberto di Marco Campilio Fusco (che ricopriva in quel periodo la carica di serviro senior presso Milano). I tre reperti romani furono ritrovati tutti nella chiesetta di Santa Maria Maddalena all'inizio del XX secolo, e ciò lascia presupporre che presso la chiesetta si erigesse il centro della comunità romana o una necropoli.
Morazzone cadde poi nel buio dei secoli del Medioevo italiano. Dopo una lunga epoca di decadenza, nella quale il contado si vide smembrato e frazionato, esso riottenne importanza diventando un pubblico fortilizio del Comune di Milano alla fine del XII secolo.
Morazzone venne in seguito coinvolta nelle molteplici lotte tra le casate milanesi dei Visconti e Torriani, e seguì le vicende del castrum di Castelseprio, che fu distrutto nel 1287 dall'Arcivescovo di Milano Ottone Visconti.
Il borgo torna alla ribalta dalla seconda metà del Cinquecento fino al terzo decennio del Seicento grazie alla figura dell’artista Pier Francesco Mazzucchelli, detto Il Morazzone, nato nel paese nel Luglio del 1573 ed attivo su tutto il panorama artistico lombardo di quel periodo. Nel giro di pochi decenni, la Lombardia venne occupata dalla corona spagnola e Morazzone venne infeudata il 19 agosto 1647 in seguito alla decisione del Regno di Spagna di infeudare le molte terre "libere" lombarde.
Morazzone tornò dopo le instabili situazioni politiche e sociali legate al contrastato periodo napoleonico, durante il quale fu annesso a Caronno Ghiringhello, sotto il dominio austriaco. Senza particolari avvenimenti fino al 26 agosto 1848, quando tornò alla ribalta della storia in occasione dello scontro armato ivi combattuto tra un piccolo contingente garibaldino e le truppe austriache.
A decorrere dalla data del 2 gennaio 1927, con la creazione per decreto legislativo della Provincia di Varese, Morazzone passa sotto quest'ultima lasciando così la Provincia di Como di cui faceva parte dal 1801, all'alba delle nuove disposizioni intercorse tra il governo imperiale napoleonico e quello austriaco.
Durante il secondo dopoguerra Morazzone ha attraversato senza enormi sconvolgimenti il passaggio da un'economia basata sull'agricoltura ad una di carattere artigianale e, successivamente, di tipo industriale.
Come orientarsi
[modifica]Frazioni
[modifica]Centro storico, Roccolo, Roncaccio, Mezzanella, Pagliate, Cuffia
Come arrivare
[modifica]In treno
[modifica]- 1 Stazione di Gazzada-Schianno-Morazzone.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Chiesa di Sant'Ambrogio. La chiesa è stata costruita nel 1814-1817 dedicata a Sant'Ambrogio. Dalla documentazione risulta che, intorno al 1810 il parroco Don Francesco Pesenti, riteneva fosse necessaria la costruzione di una chiesa più capiente e ne affidava la progettazione all'architetto Simone Cantoni (Muggio - Canton Ticino, 1736-1818).L'abbellimento e la decorazione interna della chiesa, così come della facciata, furono attuati fra il 1893 e il 1894 dal parroco don Giuseppe Motta.Nel 1907 veniva edificato l'oratorio di San Giuseppe adiacente al lato sinistro della chiesa; all'interno si trovano vecchie murature della precedente chiesa cinquecentesca con l'affresco raffigurante Sant'Ambrogio, (XVI secolo) attribuito a Pier Francesco Mazzucchelli detto Il Morazzone, o della scuola.
- 2 Chiesa di Santa Maria Madre, Via Santa Maria, 32. Si erge in posizione panoramica verso il lago di Varese e la catena alpina del Monte Rosa. È stata edificata probabilmente nel XV secolo su una cappella precedente che risaliva almeno al XIII secolo, come è comprovato dagli spezzoni di muro riportati alla luce dal restauro del 1987/88. La chiesa è stata sede di una cappellania dal 1449, ossia ospitava culti almeno quattro giorni alla settimana, officiati da un cappellano stabile, il quale abitava nelle vicinanze e nei restanti tre giorni celebrava nella chiesa di San Giorgio a Schianno. Questo servizio religioso era finanziato con le rendite dei poderi lasciati in eredità alla pieve da Giovanni Antonio Bizzozero, ricco proprietario di Varese.
Al suo interno si trovano dipinti votivi dei secc. XV e XVI: San Rocco accanto ad un lacerto di presepio (con pregevole San Giuseppe), una Madonna in trono con Bambino, Sant'Antonio Abate (patrono dei contadini) e ciò che resta di una figura di santo vescovo (forse Ambrogio). Un avanzo di una crocifissione è riportata sopra la porta laterale. Sopra gli altari dell'abside e della cappella di sinistra sono posti una Madonna con Bambino e un Sant'Antonio abate con gli specifici simboli del maiale e del fuoco (invocato contro il cosiddetto fuoco di Sant'Antonio). Sui muri laterali si trovano le litografie della Via Crucis donate da un emigrante morazzonese a fine Ottocento con scritte esplicative in lingua francese e spagnola. - 3 Torre Campanaria, Piazza Sant'Ambrogio. Eretta tra il 1582 e il 1646 accanto alla Chiesa di Sant'Ambrogio. La sua costruzione è durata ben 64 anni, a causa della difficoltà nel reperire i fondi, raccolti tramite le offerte dei fedeli morazzonesi. Le campane sono 5, in Si bemolle (Sib), ad azionamento manuale, fuse nel 1859 dalla fonderia Felice Bizzozero di Varese. Nel 1957 il campanile subì importanti interventi di manutenzione: la sostituzione dell'isolamento e la revisione del castello con la sostituzione delle vecchie bronzine con nuovi cuscinetti a sfera; di questi lavori si occupò la ditta specializzata Bianchi, di Varese, erede della ditta Bizzozero.
Il 25 dicembre 1909, ai primi rintocchi dell'Ave Maria la campana maggiore, spezzatosi il sostegno trasversale, si staccò e cadde fuori dal castello; il parapetto della cella campanaria però ne bloccò la caduta, impedendo che recasse ulteriori danni. - 4 Monumento in ricordo del 26 agosto 1848, Via XXVI Agosto (di fronte alla Villa Bottelli). È stato eretto in ricordo della battaglia combattuta il 26 agosto 1848 fra garibaldini e austriaci.
- Casa natale di Pier Francesco Mazzucchelli, all’incrocio tra Via Santa Maria e la salita Goffredo Mameli (nella zona alta del paese). La casa natale di Pier Francesco Mazzucchelli detto Il Morazzone (1573-1626), celeberrimo artista del Seicento lombardo, si trova all'interno di una corte del XIII secolo. Si presume che anche la sua sepoltura si trovi all'interno del territorio comunale. Il Morazzone operò molto in tutto il territorio provinciale, come le opere che si trovano presso la Basilica di San Vittore a Varese, oltre a Roma, lavorando per committenza di grandi signorie della capitale oppure per conto di cariche religiose in altrettante chiese, cattedrali ed edifici sacri e storici.
- 5 Casa ed Emporio Macchi, Piazza Sant'Ambrogio, 2. Dimora borghese che conserva al proprio interno tutti gli arredi e il mobilio di una casa di famiglia dell’Ottocento. A seguito della donazione da parte di Maria Luisa Macchi, ultima discendente della famiglia proprietaria, la dimora è stata restaurata dal Fondo Ambiente Italiano. Il 5 dicembre 2021 il FAI, in collaborazione con enti locali e benefici, ha inaugurato all'interno della dimora l’Emporio, negozio modellato a somiglianza delle botteghe alimentari tipiche dei piccoli borghi di provincia fino ai primi del Novecento.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]- 1 Cascina Ronchetto, Via Mugnai, 52, ☎ +39 0332463254. Azienda vinicola
Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 Locanda pane e vino, Via Per Caronno Varesino, 72, ☎ +39 3277598577.
- 2 Pasticceria SeM, Via Per Caronno Varesino, 53, ☎ +39 0332461595.
Prezzi medi
[modifica]- 3 La nuova conchiglia, Piazza Sant'Ambrogio, 4. Ristorante casareccio nello stile.
- 4 Full Stop, Via G. Mameli, 43. Pub e ristorante molto frequentato. Terrazza all’aperto.
- 5 Che spettacolo di sapori, Via Europa, 33, ☎ +39 0332464350.
- 6 La nuova conchiglia, Piazza Sant'Ambrogio, 4, ☎ +39 0332463191.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 B&B Ghe Sem Morazzone Storia e Tradizione, Via G. Mameli, 47. Villa con stanze. Ambiente tranquillo e rilassante. Proprietaria molto gentile.
Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Morazzone
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Morazzone