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León
Plaza Mayor
Stemma e Bandiera
León (Spagna) - Stemma
León (Spagna) - Stemma
León (Spagna) - Bandiera
León (Spagna) - Bandiera
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Mappa della Spagna
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León
Sito istituzionale

León è una città della Spagna situata nella regione di Castiglia e León e capoluogo della provincia omonima.

Da sapere[modifica]

Cenni storici[modifica]

La città sorse intorno al 29 a.C. come accampamento militare romano della Legio VI Victrix, impegnata nelle cosiddette guerre cantabriche (29-19 a.C.). La legione VII fu l'unica a rimanere in terra d'Iberia fino alla caduta dell'Impero romano d'Occidente (476). La pianta del castrum romano è visibile ancora oggi insieme alle mura che lo circondavano. Fuori le mura si stabilirono artigiani e quanti provvedevano alle esigenze dei legionari. Scavi archeologici hanno riportato alla luce le fondamenta delle terme sotto la cattedrale e un anfiteatro con una capacità di 5.000 spettatori, attualmente sepolto sotto la via Cascalerías.

Dopo la caduta dell'impero romano d'occidente, León entrò a far parte dell'effimero regno degli Svevi (410-584) e quindi del regno visigoto fino alla conquista arabo-berbera dell'VIII secolo. Al tempo la città era spopolata a causa della sua posizione all'interno della zona cuscinetto tra i regni cristiani del nord e il califfato di Cordova a sud.

Intorno all'846 un gruppo di Mozarabi tentò di ripopolare la città che, nonostante le vicissitudini, aveva mantenuto le sue mura romane. Il tentativo fu contrastato da attacchi omayyadi finché nell'853 il re delle Asturie Ordoño I (850-866) s'impadronì della città.

Intorno al 909 il re delle Asturie Alfonso III divise il regno tra i suoi tre figli e assegno León al figlio maggiore Garcia.

Il regno di León durò fino all'unione con la Castiglia nel 1230. Durante questo periodo la città fiorì anche perché si trovava sul Camino de Santiago, forse la via più importante del Medioevo per la circolazione di persone, idee, cultura e arte, paragonabile in questo alla via della seta. Nel X secolo il re Ordoño II consacrò la prima cattedrale sul sito delle antiche terme romane mentre a suo figlio Ramiro II si deve la costruzione della prima reggia, il Palat de Rey.


Alfonso VII (1105–1157) approfittò dello sgretolamento dell'impero degli Almoravidi per fare diverse conquiste spingendosi fino a Cordova (1144) e oltre. Ma gli Almohadi, che avevano preso il sopravvento in Nordafrica e, dal 1146, avevano iniziato l'invasione della penisola iberica, costrinsero Alfonso VII a ritirarsi e a condurre una guerra difensiva. Nel 1143, a Zamora, di fronte al legato del papa Innocenzo II, cardinale Guido da Vico, Alfonso VII rinunziò anche ai suoi diritti sul Portogallo in favore del cugino, Alfonso Henríquez, che divenne il primo re del Portogallo.

Alla morte di Alfonso VII il regno fu diviso: al figlio Sancho andò il regno di Castiglia e a Ferdinando il regno di León.

Alfonso IX (1171–1230) fu l'ultimo re di León. Fondò l'università di Salamanca e nel 1215 emise un documento che sanciva che i servi della gleba non potevano essere venduti assieme ai beni immobili e che potevano sposarsi senza il permesso dei padroni.

Alfonso IX morì nel 1230, mentre si recava in pellegrinaggio a Santiago di Compostela e fu tumulato nella Cattedrale di Santiago accanto al padre, Ferdinando II. Dopo di lui i regni di León e di Castiglia furono unificati sotto la corona di Ferdinando III.

Nonostante non fosse più residenza reale, la città rimase prospera e nel 1302 fu completata la ricostruzione della cattedrale. La peste fece la sua apparizione nel 1349 decimando la popolazione di 1/4. La ripresa si verificò agli inizi del XV secolo. Furono innalzate nuove case e nuove chiese. A quel tempo gli abitanti di León assommavano a circa 5 000 mentre le vicine città di Salamanca e Burgos avevano una popolazione compresa tra i diecimila e i quindicimila abitanti.

Dopo la scoperta dell'America León vide, come altre città della Meseta, una stagnazione della sua popolazione e delle sue attività industriali o commerciali. Nel 1749, sotto l'egida del Segretario di Stato, José de Carvajal, fu eretto un edificio nel Campo de San Francisco con l'intento di dare impulso alla produzione e al commercio dei filati ma dopo 20 anni la fabbrica aveva già smesso di funzionare e poco dopo fu trasformata in un ospizio.

León era, insieme a Zamora, una delle città meno popolate dell'altopiano. In caso di cattivi raccolti affluivano dalle campagne contadini che si davano all'accattonaggio e numerosi senzatetto bussavano alle porte dei numerosi conventi per non morire di fame. Il sovraffollamento, unito a cattive condizioni igieniche, causò l'insorgere di parecchie epidemie aumentando il tasso di mortalità.

La città fu occupata dalle truppe napoleoniche dal 1808 al 1813. Nel 1833 la città acquisì il rango di capoluogo di provincia. Come nel resto della Spagna i beni della chiesa furono confiscati per opera di Juan Álvarez Mendizábal. Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, l'estrazione del carbone trasformò León in un prospero centro commerciale. Furono inaugurate diverse linee ferroviarie per il trasporto del carbone dalle miniere fino al porto industriale di Bilbao. Nel 1871 fu completato il ponte di ferro sul rio Bernesga.

A León la guerra civile fu preannunciata dalla rivolta dei minatori del luglio 1936 che comportò la presa di potere dei Repubblicani nel settembre dell'anno successivo l'offensiva franchista recuperò tutti i passi di montagna ponendo fine alla guerra nel nord il 21 ottobre 1937.

Durante la dittatura di Franco la città continuò a crescere, ricevendo ondate di immigrati, per lo più operai o impiegati scarsamente qualificati in cerca di lavoro. Per sopperire alla mancanza di abitazioni, fu avviata la costruzione di interi quartieri periferici a nord del centro (San Esteban, San Mamés, Mariano Andrés, Las Ventas e La Inmaculada).

Dopo il ritorno della democrazia fu fondata l'università di León e inaugurato l'aeroporto. Fu anche sistemata la zona industriale di Onzonilla e il parco tecnologico con il fine di raggruppare le fabbriche sparse un po' ovunque. Nel 1997 fu pedonalizzata la città vecchia.

Nel XXI secolo furono aperte nuove autostrade per Astorga, Benavente e Valladolid e nel 2010 fu inaugurato il nuovo terminal dell'aeroporto. Anche le strade ferrate sono state rinnovate per poter essere percorse dai treni ad alta velocità.



Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo León (Spagna)


Come arrivare[modifica]

In treno[modifica]

  • 42.5951-5.582041 Stazione di León (In fondo al prolungamento del viale Ordono II). È la principale stazione ferroviaria della città che dal 18 marzo 2011 sostituisce la vecchia stazione del nord. Stazione di León su Wikipedia stazione di León (Q3819662) su Wikidata


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Architetture religiose[modifica]

  • 42.599444-5.5666671 Cattedrale. Vi è annesso un museo diocesano (Museo Catedralicio Diocesano de León). Cattedrale di León su Wikipedia cattedrale di León (Q175874) su Wikidata
  • 42.60075-5.5709442 Real Basílica di Sant'Isidoro. Nel Museo della Real Colegiata de San Isidoro si trova il pantheon dei re, che riceve il nome di Cappella Sistina del Romanico per i suoi affreschi. Vi sono esposti il cáliz de Doña Urraca, del secolo XI, di questo calice una notizia apparsa sul sito del museo in data 23 marzo 2014, afferma che si tratta del santo Graal, la leggendaria coppa in cui Gesù Cristo bevve durante l'ultima cena[2]; l'Arqueta de los Marfiles e il Portapaz del Pantocrator, dello stesso secolo. Real Basílica di Sant'Isidoro su Wikipedia Real Basílica di Sant'Isidoro (Q383659) su Wikidata
  • 42.601611-5.5823 Convento di San Marco. Convento di San Marco (León) su Wikipedia Convento di San Marco (Q744455) su Wikidata
  • 42.603611-5.5758334 Iglesia de San Juan y San Pedro de Renueva. San Juan y San Pedro de Renueva (Q7414653) su Wikidata
  • 42.597806-5.5712785 Iglesia de San Marcelo. Church of San Marcelo (Q5910709) su Wikidata
  • 42.595039-5.5688816 Iglesia de Nuestra Señora del Mercado. Church of Nuestra Señora del Mercado, León (Q29877009) su Wikidata

Architetture civili e militari[modifica]

  • 42.594286-5.5676757 Murallas de León. Walls of León (Q6032913) su Wikidata
  • 42.598283-5.5705568 Casa Botines. Casa Botines su Wikipedia Casa Botines (Q2547508) su Wikidata
  • 42.598283-5.57059 Palacio de los Guzmanes. Palacio de los Guzmanes (Q7126329) su Wikidata
  • 42.597258-5.5692110 Palacio del Conde Luna. Conde Luna Palace (Q6058532) su Wikidata

Musei[modifica]

  • 42.598333-5.57138911 Museo di León, Plaza de Santo Domingo. Allestito negli interni dell'Edificio Pallarés, il museo mostra la storia della provincia di León dal paleolitico fino all'età contemporanea. Museo de León (Q6034088) su Wikidata
  • 42.60639-5.5827812 MUSAC (Museo de Arte Contemporáneo de Arte de Castilla y León), Avenida de los Reyes Leoneses. È un edificio di corte avanguardista, che vuole somigliare alle vetrate della cattedrale di León. MUSAC su Wikipedia MUSAC (Q2104074) su Wikidata
  • 42.599278-5.56797213 Museo Sierra-Pambley. fondato da Francisco Fernández-Blanco y Sierra-Pambley, mostra una tipica casa leonese del secolo XIX. Museo Sierra Pambley (Q6033747) su Wikidata


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]

Spettacoli[modifica]

  • 42.60275-5.5791111 Auditorio Ciudad de León. Auditorio Ciudad de León (Q5711414) su Wikidata


Dove mangiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]


Dove alloggiare[modifica]


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]


Nei dintorni[modifica]


Altri progetti

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