La Candelaria (Bogotá) | |
Localizzazione | |
Stato | Colombia |
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Regione | Regione andina della Colombia |
La Calendaria è un quartiere di Bogotá, corrispondente al vecchio centro coloniale.
Da sapere
[modifica]La Candelaria è il più pittoresco quartiere di Bogotà e anche quello che comprende il maggior numero di attrazioni turistiche, interessanti musei, chiese e palazzi, quasi tutti risalenti al periodo coloniale e repubblicano.
Per motivi di sicurezza, era sconsigliato scegliersi l'alloggio nel centro storico di Bogotá ma la situazione è notevolmente migliorata come dimostra il proliferare di locali un tempo frequentati solo da gente del posto.
Cenni geografici
[modifica]La Candelaria si trova sulle pendici della 1 collina di Guadalupe, sulla cui sommità è stata posta la statua della Madonna e di quella di Monserrate, raggiungibile in teleferica. Sulla cima di quest'ultima si trova La basílica del Señor de Monserrate.
Le strade del quartiere presentano notevoli pendii di cui bisogna tener conto nella scelta dell'alloggio. Data la penuria di mezzi di trasporto, dovrete scartare quelli più a monte a meno che non disponiate di un mezzo di locomozione o vogliate sottoporvi a un'energica cura dimagrante.
Cenni storici
[modifica]In epoca precoloniale l'odierna plazoleta del Chorro de Quevedo costituiva la residenza del capo tribù Zipa che comandava una confederazione di indigeni Muisca, i cui manufatti sono esposti al museo del Oro. Si ritiene che in questo luogo Gonzalo Jiménez de Quesada abbia fondato, il 6 agosto 1538, quella che sarebbe diventata la città di Bogotá. La nuova colonia prese il nome dalla chiesa di Candelaria, ancora oggi al suo posto originario.
Nell'aprile del 1539 fu terminata una prima sistemazione della Plaza Mayor (l'odierna Plaza de Bolívar). Contemporaneamente fu messo a punto un primo progetto urbanistico, secondo un piano a scacchiera come era in uso all'epoca. La Plaza Mayor costituiva il centro del progetto. Su di essa si affacciavano, oltre alla chiesa principale, gli edifici amministrativi della nuova colonia mentre i lotti esterni furono elargiti ai militari che avevano partecipato all'impresa capeggiata dal de Quesada.
Dalla piazza la città si espanse a nord (Plaza de las Hierbas), a sud (Las Cruces) e ad ovest (San Victorino). Fu così che, tra il XVIII e il XIX secolo, la città fu divisa in quattro quartieri (parroquias): la Cattedrale, Las Nieves, San Victorino e Santa Bárbara. La parrocchia di La Catedral coincise con l'odierno comune di La Candelaria, che a sua volta era costituita dai quartieri di el Príncipe, San Jorge, el Palacio e la Catedral.
Con la creazione del distretto speciale di Bogotá nel 1955, la parrocchia di La Catedral, che corrispondeva al centro storico, fu fusa con il centro di Bogotá. Solo negli anni '70 fu creato il nuovo distretto (corporación) di La Candelaria che comprendeva i quattro quartieri menzionati dianzi, più che altro per il fine pratico di catalogare il patrimonio architettonico del centro storico e procedere alla sua salvaguardia.
Come orientarsi
[modifica]I limiti di La Candelaria sono determinati dai seguenti assi viari:
- Nord: — Avenida Jiménez (Eje ambiental) che segue il vecchio canale del Río San Francisco. Lungo il suo tracciato si trova il museo del Oro.
- Sud: — Calle sesta o avenida los comuneros.
- Ovest — Carrera Décima, aperta nel 1950.
- Est — Avenida Circunvalar (Carrera Este). Racchiude l'intero quartiere Egitto dal lato delle colline e scende fino a collegarsi all'avenida Jiménez. Lungo il suo percorso si incontrano le stazioni della funivia e della funicolare.
Uno dei percorsi più battuti dai turisti è il 2 vicolo dell'imbuto (Callejón del Embudo o carrera 2) che sbuca nella plazoleta del Chorro de Quevedo, anch'essa raduno di giovani di passaggio a Bogotá. Le modeste case che si affacciano sul vicolo sono decorate con graffiti dai colori accesi.
Come arrivare
[modifica]Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]Architetture civili
[modifica]- 1 Capitolio Nacional, Plaza de Bolívar, ☎ +57 1 3822303, +57 1 3822306. Lun-Ven 08:00–17:00. Il palazzo chiude il lato sud della Plaza de Bolívar ed è la sede del Congresso, l'organo legislativo della Repubblica di Colombia che si compone di due camere: il Senato e la Camera dei Rappresentanti. Fu costruito tra il 1848 e il 1926 ed è l'esempio più rappresentativo dell'architettura neoclassica e repubblicana. Nel 1975 è stato dichiarato monumento nazionale. L'intera struttura è stata realizzata in pietra.
Si articola su tre piani, un seminterrato e quattro cortili dedicati alla memoria di Tomas Cipriano de Mosquera, Jorge Eliecer Gaitan, Rafael Nuñez e Álvaro Gómez Hurtado.
La facciata principale del Campidoglio da sul lato sud di Piazza de Bolivar. Si compone di due ali laterali simmetriche e un vestibolo centrale composto da un colonnato ionico alle sue estremità.
Al suo interno si notano quattro saloni maggiori (Elíptico, Boyaca, Recinto del Senado e Salón de la Constitución).
Nella Sala Elíptico si svolgono le sessioni plenarie del congresso. La sala Eliptico si trova a sud del patio della Mosquera con al centro una statua in bronzo di Tomas Cipriano de Mosquera, realizzata dallo scultore tedesco Ferdinand von Mueller nel 1883.
La facciata sud da su Plaza de Nariño e presenta due rampe di scale tramite le quali si accede al patio di Rafael Nunez.
- 2 Palazzo Liévano (Palacio Liévano), Plaza de Bolívar. Il grandioso palazzo in stile rinascimentale francese che chiude l'intero lato occidentale della Plaza de Bolívar è la sede del comune di Bogotá (Alcaldía Mayor de Bogotá). Fu completato nel 1907 su progetto dell'architetto francese Gastón Lelarge e sotto la supervisione dell'ingegnere Julián Lombana. Prende il nome dal committente, Indalecio Liévano (1834-1913), al tempo titolare di cattedra alla Facoltà di Ingegneria dell'Università Nazionale della Colombia e direttore dell'Osservatorio astronomico nazionale. Il professore fu autore di numerosi libri e di vari progetti, tra cui la costruzione della ferrovia da Bogotá a Girardot e l'altra da Zipaquirá a Nemocón.
La facciata che da sulla piazza è a tre piani con un tetto a mansarda alle sue estremità, secondo la moda dei palazzi parigini della seconda metà del XIX secolo. Il pianterreno è costituito da un porticato in pietra mentre i due piani superiori sono costituiti da 32 finestre con grandi vetrate e incorniciate da colonne con capitelli scolpiti. L'ala meridionale accoglie un cortile interno con un busto dell'eroe José Acevedo y Gómez. - 3 Palacio de Justicia, Plaza de Bolívar. Il palazzo di giustizia chiude il lato nord della Plaza de Bolívar. È una struttura moderna e piuttosto banale che stride fortemente con gli altri edifici più antichi che si affacciano sulla piazza.
Il palazzo di giustizia fu inaugurato nel 1998 dopo la distruzione di un precedente palazzo operata dal movimento insurrezionale M-19. L'attacco dei guerriglieri fu perpetrato il 5 novembre 1985, durante il governo di Belisario Betancur. In quest'occasione l'M-19 prese in ostaggio 350 giudici della corte suprema e Betancur si trovò nella difficile posizione di scegliere fra la trattativa e l'assalto militare. Dopo grandi e accese discussioni e nonostante l'opposizione di Betancur, l'esercito attaccò e più di 100 persone furono uccise, fra cui tutti i guerriglieri e parecchi giudici.
- 4 Collegio di San Bartolomeo (Colegio Mayor de San Bartolomé), Plazoleta Camilo Torres. Era l'antico collegio dei Gesuiti ed è oggi uno dei complessi più ammirati di Bogotá. I Gesuiti giunsero a Santafé di Bogotá nel 1604 e nello stesso anno istituirono il collegio che originariamente occupava gli spazi dell'odierno museo di arte coloniale. Si chiamava allora Colegio de la Compañía de Jesús en Santafé.
Il 1° novembre 1610 fu posta la prima pietra della chiesa di San Ignacio. Una bolla di Gregorio XV e un decreto reale di Filippo IV del 1622, elevarono il collegio al rango di università.
Nel 1767, in seguito all'espulsione dei Gesuiti per decreto del re di Spagna Carlo III, l'università passò prima all'amministrazione coloniale e poi a quella della Repubblica della Gran Colombia.
Nel 1887 la Compagnia di Gesù tornò a Bogotà e l'università fu nuovamente posta sotto la direzione drll'ordine. Ai Gesuiti fu restituita anche l'antica chiesa di San Ignacio.
Nel 1937, il Congresso Nazionale, rivendicò con la legge 110 la proprietà del complesso obbligando i Gesuiti a trasferirsi nel 1952 nel quartiere di La Merced.
- 5 Casa de Nariño, Carrera 8 N° 7-26. Il palazzo è la sede ufficiale della Presidente della Colombia. Fu completato nel 1908 ed è così chiamato per essere stato costruito sul sito della casa natale di Antonio Nariño. Il progetto fu realizzato dagli architetti Julián Lombana e Gaston Lelarge, allievo di Charles Garnier.
Nel 1980 fu aggiunta una nuova ala. I suoi interni sono decorati con opere d'arte e arredi di diverse epoche. Nei suoi giardini è situato l'osservatorio astronomico.
Di fronte al palazzo, in Plaza de Armas, avviene il tradizionale cambio della guardia ogni lunedì, mercoledì, venerdì e domenica alle 16:30. La parata militare del Battaglione della Guardia presidenziale è uno degli eventi più seguiti fai turisti.
All'estremità nord di Plaza de Armas, di fronte al Patio Núñez del Campidoglio nazionale, è situata una statua di Antonio Nariño realizzata dallo scultore francese Henri-Léon Gréber nel 1910. - 6 Observatorio Astronómico Nacional de Colombia, Carrera 8 N° 8-00. È stato il primo osservatorio astronomico telescopico costruito nel continente americano. La sua costruzione fu dovuta al naturalista José Celestino Mutis, presso la Casa de Nariño, nel giardino della Real Expedición Botánica del Nuevo Reino de Granada il 24 maggio 1802, sotto la direzione dell'architetto Domingo de Petrés, e terminò il 20 agosto 1803. L'edificio storico è stato dichiarato monumento nazionale nel 1975.
Mutis ne nominò direttore Francisco José de Caldas, che cominciò le rilevazioni astronomiche e meteorologiche nel 1805. Caldas permise ai cospiratori contro il dominio spagnolo come Antonio Nariño e Camilo Torres Tenorio di riunirsi nell'Osservatorio. L'inizio dei combattimenti nel 1810 obbligò Caldas a tralasciare gli studi scientifici. Nel 1814 le truppe di Simón Bolívar si acquartierarono a Bogotà, occupando anche l'osservatorio.
Dopo l'esecuzione di Caldas su ordine di Pablo Morillo, durante la riconquista spagnola della Nuova Granada, l'attività scientifica dell'osservatorio cessò.
- 7 Palacio de San Carlos, Calle 10 N° 5-21. La costruzione del palazzo risale al 16 ° secolo e fu la residenza ufficiale del Presidente della Colombia. oggi è la sede del Ministero degli Affari Esteri.
Gli interni del palazzo sono pieni di un inestimabile patrimonio artistico e culturale accumulato in oltre 400 anni di storia che può essere evocato nelle sue eleganti sale di rappresentanza e nei suoi romantici cortili, come quello della Palma dove sorgono il secolare noce piantato dal Simon Bolivar e l'albero di palma piantato dal presidente José Hilario López in occasione della nascita di sua figlia Polita. Al secondo piano del palazzo si accede tramite uno scalone su cui è esposto il bronzo che servì da modello all'artista italiano Pietro Tenerani per scolpire la statua del Liberatore situata in Plaza de Bolívar.
Il palazzo fu commissionato da Francisco Porras Mejía, arcidiacono della cattedrale, alla fine del XVI secolo (1580 circa). Per la sua costruzione furono impiegate pietre provenienti da cave della savana e travi portate dalle giungle di Granada. Fu usato come residenza privata fino al 18 ottobre 1605, quando gli eredi dell'arcidiacono lo vendettero all'arcivescovo di Santafé, Fray Bartolomé Lobo Guerrero, che ne affidò la gestione alla compagnia di Gesú.
I Gesuiti, che lo convertirono in un seminario che diressero fino alla loro espulsione, decretata nel 1767 dal re Carlo III di Spagna.
Dal 7 gennaio 1777 divenne la prima sede della Biblioteca Pubblica Santafé, che iniziò a funzionare come Biblioteca Reale con i libri confiscati ai Gesuiti. Nel 1783, una parte dell'edificio fu destinata a caserma del battaglione ausiliario.
Nel 1828 il palazzo fu acquisito dal governo che lo designò a residenza ufficiale del presidente della Repubblica. A quell'anno risale la Cospirazione Settembrina, un tentativo di assassinio di Simón Bolívar. Nella notte del 25 settembre 1828 i congiurati fecero irruzione nel palazzo in cerca del Libertador, che si salvò saltando da una finestra.
Nel 1908 il palazzo divenne una prima volta la sede del ministero degli Esteri, in quanto il presidente Rafael Reyes preferì trasferirsi alla Casa de Nariño, ma il generale Gustavo Rojas Pinilla, nel 1954, portò di nuovo il quartier generale presidenziale al Palacio de San Carlos. Nel 1979 Palacio de San Carlos cessò di essere la residenza dei presidenti della Colombia e divenne la sede permanente del Ministero degli Affari Esteri.
- 8 Casa de Tucumán (Casa de La Independencia), Calle 10 N° 3-45,.
- 9 Casa Natal de don Rufino José Cuervo, Calle 10 (antigua Calle de La Esperanza) N° 4-63. Sede del Instituto Caro y Cuervo.
- 10 Fundación Gilberto Alzate Avendaño, Calle 10 N° 3-02.
Architetture religiose
[modifica]- 11 Cattedrale dell'Immacolata Concezione (Catedral primada de Colombia), Plaza de Bolívar, ☎ +57 1 3411954. Si tratta di un edificio religioso di stile neoclassico, sede dell'arcivescovo di Bogotà e arcivescovo primate di Colombia. Il tempio fu costruito tra il 1807 e il 1823 in sostituzione di tre precedenti chiese, la prima delle quali, una modesta cappella di giunchi con tetto di paglia, fu consacrata nel 1538.
Nel 1553 fu deciso di erigere un tempio in muratura ma 7 anni dopo, alla viglia della sua inaugurazione, il tetto dell'edificio crollò.
Fu intrapresa una nuova opera iniziata il 12 marzo 1572 e completata nel 1590 cui fu aggiunta nel 1678 la torre campanaria. Il forte terremoto del 12 luglio 1785 la danneggiò gravemente, al punto che nel 1805 fu deciso di abbatterla.
La Cattedrale ha una pianta a croce latina a cinque navate: quella centrale e le due laterali adiacenti hanno la medesima altezza, mentre le due estreme sono dedicate alla cappelle. Conta inoltre un altare maggiore e 16 cappelle: 8 nella navata sud, 8 in quella nord, oltre a quella frontale a fianco del coro e dell'ingresso alle due sacrestie.
All'interno si ammira l'organo del 1890, restaurato nel 1868 in occasione della visita di papa Paolo VI. - 12 Capilla del Sagrario de la Catedral, Plaza de Bolívar. Piccola chiesa del 1565 con un interessante tabernacolo in forma di tempietto.
- 13 Palacio arzobispal, Plaza de Bolívar.
- 14 Claustro del Colegio Mayor de Nuestra Señora del Rosario (Universidad del Rosario), Calle 14 N° 6-25.
- 15 Chiesa di Sant'Agostino (Iglesia de San Agustín), Carrera 7 N° 7-13. Il tempio faceva parte del vecchio convento dell'Ordine di San Agustín ed è costituito da un piano basilicale a tre navate. Fu costruito tra il 1642 e il 1668 e costituisce un notevole esempio di arte coloniale.
Nel febbraio del 1862, la chiesa fu a centro di una battaglia tra le truppe dell'allora presidente della Repubblica, Mariano Ospina Rodríguez e i sostenitori del generale ribelle Tomás Cipriano de Mosquera .
Il tempio ospita importanti opere d'arte religiosa di epoca coloniale. Tra queste spiccano diverse pale di altare in stile barocco e rivestite di lamine d'oro e la scultura in legno e metallo di Gesù Nazareno, dell'artista Pedro de Lugo Albarracín. Numerosi gli oli su tela raffiguranti Sant'Agostino e altri santi dell'ordine.
Particolarmente raffinata è la decorazione della navata centrale con soffitto a botte.
Molto ammirati sono anche i seggi del coro, in legno di cedro intarsiato. Sono opera del maestro falegname Pedro de Heredia e risalgono alla metà del XVII secolo.
La facciata principale è molto semplice con un portale affiancato da due colonne su piedistallo che sorreggono cornicioni scolpiti sui quali si apre una finestra a cuneo, sormontata dallo scudo dell'ordine.
In origine la facciata era dipinta di bianco ma la pittura è stata volontariamente rimossa per evidenziare la nuda pietra. Questo intervento ha suscitato critiche, perché espone il tempio all'usura degli agenti atmosferici - 16 Iglesia de San Francisco, Carrera 7 (Avenida Jiménez) N° 15-25. È una delle chiese più interessanti di Bogotà per il suo stile moresco (mudéjar) proprio delle chiese andaluse .La pala dell'altare maggiore è riccamente decorata e contiene immagini dei dodici apostoli e di una serie di santi. La sua parte superiore reca l'immagine del Padreterno che con una mano solleva il mondo e con l'altra indica i francescani.
La chiesa fu eretta tra il 1550 e il 1595 e ampliata nel 1611 - 17 Chiesa di Sant'Ignazio (Iglesia de San Ignacio), Calle 10 N° 6-27 (La Candelaria). Contigua al Collegio maggiore di San Bartolomeo e al Museo di Arte coloniale, è la chiesa della compagnia di Gesù, costruita tra il 1610 e il 1691 su progetto dell'architetto italiano, padre Giovanni Battista Coluccini. Nel 1763 un terremoto distrusse la cupola e ci vollero molti anni per ricostruirla. Dopo l'espulsione dei gesuiti dalla Colombia del 1763 e fino al 1891, la chiesa fu dedicata a San Carlo, in onore del re Carlo III di Spagna e funse da vice-cattedrale.
La facciata comprende tre archi con aperture corrispondenti alla tre navate interne. Si dice che l'architetto, Padre Coluccini si sia ispirato alla chiesa del Gesù a Roma ma il tempio nelle sue forme attuali presenta somiglianze con la Basilica di Sant'Andrea di Mantova, di stile rinascimentale. - 18 Chiesa museo di Santa Clara (Museo Iglesia de Santa Clara), Carrera 8 N° 8-77. Il Museo di Santa Clara occupa lo spazio dell'antico convento reale di Santa Clara, costruito nel 1647. Ha una vasta collezione di dipinti e sculture del XVII, XVIII, XIX e XX secolo. Il tempio è considerato uno dei migliori esempi di architettura barocca.
- 19 Chiesa di Nostra Signora della Candelaria (Iglesia de Nuestra Señora de la Candelaria), Calle 11 N° 3-92. Carrera 4 N° 11-15. Di epoca coloniale, il tempio faceva parte dell'antico convento di San Nicolás de los Agustinos Recoletos, un luogo dove per molti anni ha funzionato il Colegio Agustiniano de San Nicolás. :La sua costruzione iniziò nel 1686 e fu completata nel 1703.
L'edificio presenta due torri sulla facciata anteriore mentre il suo interno è composto da tre navate, quella centrale e due laterali e ospita importanti opere d'arte religiosa di origine coloniale.
Nel presbiterio spicca la pala dell'altare maggiore risalente al XVIII secolo, di autore ignoto, realizzata in legno intagliato e dorato. Misura 11,82 m in altezza e 10,13 m in larghezza; e 1,71 m di profondità. È diviso in 5 sezioni delimitate da doppie colonne.
Nel presbiterio sta anche l'olio su tela raffigurante l'"Immacolata", opera del 1710 del pittore Gregorio Vázquez de Arce y Ceballos.
Nelle navate laterali stanno altre pale d'altare di diverse epoche, realizzate anche queste in legno intagliato e dorato. Notevoli anche i confessionali del XIX secolo in legno intagliato.
Il soffitto della navata centrale è decorato con un dipinto del pittore Pedro Alcántara Quijano con tema la morte di San José. - 20 Iglesia de Nuestra Señora de Las Aguas, Carrera 3 N° 18-66. Il tempio faceva parte dell'antico convento di Las Aguas, che nel corso della sua storia funse anche da ospedale e orfanotrofio. Attualmente è la sede del direttorato dell'artigianato.
Il tempio è una semplice costruzione coloniale, eretta tra il 1657 e il 1694. È a pianta rettangolare e a navata unica. Sul suo lato nord sta la cappella dedicata a Sant'Antonio del 1901, in stile neogotico e comunicante con il presbiterio tramite un ampio portale ad arco. - 21 Basílica del Sagrado Corazón de Jesús (Basílica Menor del Voto Nacional), Carrera 15 N° 10-43.
- 22 Santuario Nuestra Señora del Carmen, Carrera 5 N° 8-36.
- 23 Iglesia de La Capuchina, Carrera 13 N° 14-23. Calle 14 N° 13-68.
- 24 Iglesia de la Orden Tercera, Carrera 7 N° 16-07.
- 25 Basílica del Señor de Monserrate.
- Iglesia de San Diego, Calle 26 N° 7-30.
- 26 Iglesia de Nuestra Señora de Egipto, Carrera 4E N° 10-02.
- 27 Iglesia de la Concepción, Carrera 9 N° 10-09. Calle 10 N° 9-50.
- Iglesia de La Peña, Diagonal 6 N° 7a bis-60 Este.
- 28 Iglesia de la Veracruz, Calle 16 N° 7-19.
- Iglesia de San Juan de Dios, Calle 12 N° 9-93, carrera 10 N° 11-12.
- 29 Iglesia de Santa Bárbara, Carrera 7 N° 6a-80.
Musei
[modifica]- 30 Museo del Oro, Calle 16, 5-41, ☎ +57 1 343 2222. ingresso 2,500 pesos. 34,000 pezzi pre-Colombiani
- 31 Museo Botero, Calle 11, No. 4-21, ☎ +57 1 343 1223. collezione donata alla città da Botero con 123 sue opere più altre di Picasso, Monet, Renoir. Ospitate a fianco della Casa de la Moneda, bell'edificio da vedere.
- 32 Museo de Arte Moderno (MAMBO), Calle 24 N° 6-00.
- 33 Museo Nacional, Carrera 7 N° 28-66.
- 34 Museo de Artes y Tradiciones Populares, Carrera 8 N° 7-21.
- 35 Museo de Arte Colonial, Carrera 6 N° 9-77.
- 36 Museo del Siglo XIX, Cra.8 No.7-93. Mar-Ven 09:00–16:30, Sab-Dom 10:00–15:30.
- 37 Museo Arqueológico Casa del Marqués de San Jorge, Calle 8 N° 6-41.
- 38 Casa de Moneda de Colombia, Calle 11, N°4-93, ☎ +57 1 3431111. Lun 09:00–19:00, Mer-Sab 09:00–19:00, Dom 10:00–17:00.
- Casa del Sabio Francisco José de Caldas (Museo Francisco José de Caldas), Carrera 8 N° 6C-87.
- 39 Quinta de Bolívar, Avenida Jiménez Carrera 2E, Calle 20 2-91E.
- Museo de Bogotá, Carrera 4 N° 10.
- 40 Museo del Chicó Mercedes de Pérez, Carrera 7a. N° 93-01 angolo calle 93 (Chapinero). Il museo è ospitato all'interno dell'ex "hacienda del Chicó", un bell'esempio di arte coloniale. Le collezioni sono costituite da arredi, mobili, porcellane e quadri del XVIII secolo.
Parchi e giardini
[modifica]- 41 Jardín Botánico de Bogotá José Celestino Mutis, Calle 63, N° 6895, ☎ +57 1 4377060. Lun-Dom 09:00–17:00.
- 42 Parque nacional Enrique Olaya Herrera, Carrera 7 (Compreso tra le calles 36 e 39).
- 43 Parque de la 93, Calle 93a, N° 13-25 (Chapinero).
Grattacieli
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]- 1 Casa de Poesía Silva, Calle 12C, N° 3-41 (La Candelaria). La Casa de Poesía Silva è un'associazione culturale, fondata il 24 maggio 1986 da Belisario Betancur che ha sede nella casa dove visse gli ultimi 5 anni della sua vita il più sorprendente poeta colombiano, José Asunción Silva.
Il centro dispone di un auditorium, di una libreria e di una biblioteca con un reparto multimediale, oltre a offrire seminari sulla creazione poetica. - 2 Teatro La Candelaria, Calle 12, No. 2-59, ☎ +57 1 2814814, +57 1 2863715 -.
- 3 Teatro Libre, Calle 12B, No. 2-44, ☎ +57 1 281 3516, +57 1 281 4834.
Dove mangiare
[modifica]Dove alloggiare
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Altri progetti
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