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Craco

Città fantasma è un termine derivato dalla locuzione in lingua inglese Ghost Town, che definisce una città abbandonata.

Le cause dello spopolamento possono essere sociali, come il fallimento dell'economia locale e/o l'esodo della popolazione verso zone economicamente più favorevoli, o conseguenti a guerre o calamità naturali. Il termine viene anche usato in senso dispregiativo, parlando di aree dove la popolazione corrente è notevolmente minore di quanto era in passato. Può anche essere utilizzato per descrivere città fantasma parziali, come Tonopah, nel Nevada, o quartieri disabitati, come Love Canal. Esistono inoltre città fantasma turistiche, che hanno notevoli entrate economiche grazie al turismo, come Oatman, in Arizona, o numerosi siti in Egitto, ma che non possono sopravvivere senza il turismo stesso. In ogni caso, una vera città fantasma è totalmente abbandonata, come Bodie, in California, e Craco, in Basilicata, spesso meta di turisti o set cinematografici.

Una città fantasma può essere inoltre un sito archeologico dove rimane poco o niente sopra la superficie, come Babilonia. Alcune città fantasma rinascono sotto forma di città viventi, come Alessandria d'Egitto. Spesso una città fantasma ha un importante valore artistico e architettonico, come Vijayanagara in India o Changan in Cina. Esistono città fantasma pressoché in tutti gli stati e le regioni importanti.

Alcune città fantasma sono attrazioni turistiche, specialmente quelle che preservano edifici e opere architettoniche di un certo rilievo. Spesso, però, ci si trova di fronte a città fantasma sovrasviluppate, situate in posti difficili da raggiungere, pericolose o illegali da visitare.

bandiera Argentina[modifica]

Gli anni novanta videro molti paesi diventare città fantasma, quando cessarono i servizi ferroviari e i prodotti locali furono sostituiti da grandi quantità di beni economici importati. Alcune città fantasma vicine alle città (tra cui Villa Epecuén) offrono attrazioni turistiche, specialmente durante i fine settimana.

bandiera Brasile[modifica]

Nella Foresta Amazzonica, Fordlândia.

bandiera Cambogia[modifica]

La stazione climatica di Bokor è stata abbandonata negli anni quaranta, a causa delle insurrezioni locali guidate dal Khmer Issarak durante la guerra d'Indocina. Anche la stessa capitale Phnom Penh fu una città fantasma tra il 1975 e il 1979.

bandiera Canada[modifica]

Nell'Ontario del nord e nell'Ontario centrale, Columbia Britannica, Saskatchewan, Terranova e Labrador e in Québec.

bandiera Croazia[modifica]

Duecastelli o Dvigrad.

bandiera Finlandia[modifica]

Alcuni villaggi vicini al confine russo e in Lapponia sono attualmente abbandonati.

bandiera Germania[modifica]

Etzweiler, nel nord-ovest della Germania, abbandonato negli anni novanta per fare posto a una miniera di carbone.

bandiera Giappone[modifica]

Hashima

Hashima fu una città mineraria giapponese dal 1887 al 1974, posta sull'isola omonima, abbandonata quando le miniere di carbone furono chiuse.

bandiera Grecia[modifica]

Vathia nel sud del Peloponneso, era una tappa per i crociati che s'imbarcavano per il Medio Oriente.

bandiera Guyana[modifica]

Jonestown, divenne una città fantasma dopo il suicidio di massa della comunità del Tempio del Popolo che viveva lì.

bandiera Italia[modifica]

Abruzzo[modifica]

Valle Piola

Alcune frazioni montane dei comuni di Rocca Santa Maria, Torricella Sicura, Cortino e Valle Castellana: Martese, Serra, Tavolero, Valle Piola, Altovia, Valle Pezzata, Laturo, Fiume, ecc. nonché il borgo medievale di Faraone Antico, la frazione Case Cascignoli del comune di Bisenti e Frunti nel Comune di Teramo.

Valle Piola, sui Monti della Laga, risulta abbandonato dal 1977.

Morino Vecchio

Sperone, abbandonato dai suoi abitanti che si sono trasferiti a cominciare dagli anni sessanta nel nuovo Borgo Sperone a Gioia dei Marsi. Morino Vecchio, nel comune di Morino e Frattura Vecchia, nel comune di Scanno sono stati abbandonati dai pochi superstiti del terremoto del 1915. Anche il borgo medievale di Albe Vecchia è stato abbandonato dopo il terremoto della Marsica.

Esempio di buona manutenzione è il borgo di Calascio Vecchio, distrutto dal terremoto del 1706, su cui poggia la nota Rocca di Calascio, set di numerosi film tra i quali Il nome della rosa e Ladyhawke.

Gessopalena. Il paese fu distrutto con cariche di dinamite il 1º gennaio 1944 dai nazisti, essendo il paese sulla linea Gustav. Oggi è trasformato in sito archeologico.

Buonanotte Vecchio di Montebello sul Sangro per una frana che ha danneggiato il paese nell'Ottocento. Tra Fraine e Roccaspinalveti sono visibili i resti dei centri vecchi, caduti in rovina per via di frane.

Pietra Spaccata, facente parte della frazione di Roccacaramanico nel comune di Sant'Eufemia a Maiella e il borgo di Salle Vecchia, nel comune di Salle.

Pescosansonesco Vecchio, abbandonato negli anni Trenta a seguito di una frana, conserva resti dell'antico borgo nonché delle fortificazioni, a strapiombo su un dirupo. Il nuovo paese è stato edificato a poca distanza, in una posizione più sicura.

Basilicata[modifica]

Craco

Craco è stato abbandonato nel 1963 a causa di una frana che lo distrusse e tuttora è rimasto come il momento in cui venne abbandonato. Questa evacuazione ha conferito al borgo un certo fascino che ha attratto alcuni registi, i quali scelsero Craco per girare scene dei loro film. Inoltre, secondo gli appassionati di paranormale, Craco sarebbe infestata da presenze arcane, in cui risuonano strani rumori, echi di voci, urla e misteriose forme luminose nelle abitazioni.

Campomaggiore Vecchia, un piccolo centro ove le case erano disposte a scacchiera ed ogni abitante aveva un pezzo di terreno da coltivare. Fu abbandonata nel 1885 a causa di una frana.

Il paese di Alianello Vecchio, frazione del Comune di Aliano, è stato abbandonato dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980 e la sua popolazione trasferita nel nuovo nucleo di Alianello Nuovo.

Calabria[modifica]

Africo ed il villaggio di Casalinuovo frazione di Africo, furono abbandonati nel 1951-1953 a causa dell'alluvione e ricostruiti al livello del mare col nome di Africo Nuovo, nella contrada "Le querce" del comune di Bianco.

Laino Castello fu abbandonato all'inizio degli anni ottanta. Il borgo è rimasto abbandonato e dimenticato dalle istituzioni per circa 20 anni, ma ora è oggetto di recupero e riqualificazione che vorrebbero farne un borgo-albergo.

Di Panduri, cittadina situata in collina nel comune di Careri, distrutta da un terremoto nel 1570, rimangono le antiche mura del convento; dalla sua distruzione sorse il nuovo paese, Careri. Panduri vede ogni estate riempirsi la sua collina di fedeli che si raggruppano per pregare in suffragio dei morti del terribile terremoto e per la Madonna di Panduri, di cui si porta in processione una riproduzione.

Cavallerizzo, nel comune di Cerzeto, è disabitato dal 7 marzo 2005 in seguito ad una frana che distrusse una parte delle abitazioni.

Pentedattilo, frazione del comune di Melito di Porto Salvo.

Roghudi Vecchio

Roghudi Vecchio, paese abbandonato negli anni Settanta a seguito di alluvioni e ricostruito in un'area compresa nel comune di Melito Porto Salvo.

Cirella Vecchia - Alle spalle dell'attuale paese (Cirella), arroccato su di un promontorio c'è il vecchio abitato. Venne abbandonato nel 1806 in quanto bombardato dalla flotta francese durante l'insurrezione calabrese.

Campania[modifica]

Roscigno Vecchia, San Severino di Centola e Romagnano al Monte. Tocco Vecchio nel comune di Tocco Caudio; vanno ricordate anche le parti vecchie di Apice e di Conza della Campania e Melito Irpino in Irpinia, abbandonate in seguito ai terremoti.

Rione Terra di Pozzuoli che nel 1970 dopo una forte scossa di bradisismo il comune evacuò l'intero quartiere, l'evento sismico lesionò e rese inagibili gran parte degli storici edifici.

San Pietro Infine, in provincia di Caserta, duramente bombardato durante la seconda guerra mondiale e successivamente sgomberato, consegnandolo alla storia in stato di rudere. L'attuale centro è stato ricostruito più a valle negli anni cinquanta.

Anche la città vecchia di Roscigno, a causa di frane, è stata abbandonata da alcuni anni mentre la città nuova è a pochi chilometri.

Emilia-Romagna[modifica]

Durazzo nel comune di Molinella. Il borgo, che nel Medioevo possedeva una discreta importanza, cominciò a decadere a causa dell'impaludamento della zona dovuto alle continue rotte dell'Idice e della Quaderna a metà del Settecento. Prada in comune di Grizzana Morandi: gran parte degli edifici sono disabitati e/o in rovina così come le chiese, il cimitero e le abitazioni padronali. In provincia di Parma il borgo disabitato dagli anni 1970 di Bozzi (comune di Bedonia) e il borgo di Varviaro (comune di Santa Maria del Taro), ormai coperto da una fitta vegetazione. Vosina, frazione di Bardi, spopolata dagli anni '50.

Friuli-Venezia Giulia[modifica]

Palcoda, frazione del comune di Tramonti di Sotto. Cja Ronc, abitato fino alla fine del XIX secolo, si trova in cima a una collina che domina la frazione di Campeis, nel comune di Pinzano al Tagliamento. Pozzis, il primo centro abitato che il torrente Arzino incontra dopo la sorgente, nel comune di Verzegnis. Il paese si spopolò definitivamente nei primi anni sessanta, a causa dell'emigrazione.

Lazio[modifica]

Chiesa di San Bonaventura a Monterano

Tolfaccia, vicino ad Allumiere, Monterano, feudo abbandonato in seguito al saccheggio dell'esercito francese del XVIII secolo.

Nel territorio di Cisterna di Latina, i resti della città medievale di Ninfa, che si affacciano sull'omonimo lago. Abbandonata nel XVI secolo, agli inizi del XX secolo fu trasformata in giardino esotico dai Caetani.

Civita, piccolo centro (luogo natale di San Bonaventura) che si è spopolato a causa della fragilità e dell'isolamento del costone tufaceo su cui sorge. Il luogo ha scoperto recentemente un'importante popolarità turistica ed è stato candidato a diventare patrimonio dell'umanità UNESCO.

Ai confini fra Lazio e Toscana, si trovano invece i resti della città di Castro. Castro era la capitale dell'omonimo ducato governato dai Farnese che costruirono a Castro importanti edifici pubblici, palazzi e chiese. Nel 1649 il ducato fu conquistato dalle truppe pontificie che rasero al suolo la città.

Sulle rive del lago di Bolsena si trovano tre paesi (Bisenzio, San Lorenzo alle Grotte e Borghetto) abbandonati nel XVIII secolo, quando l'innalzarsi del livello del lago rese paludosi e invivibili i luoghi in cui sorgevano.

Bisenzio, sulla sponda occidentale, fu un'importante città etrusca che contese a Volsinii il dominio della regione, come testimoniato dalle numerose necropoli scoperte. In epoca medievale fu un castello e passò in seguito ai Farnese. Il suggestivo promontorio su cui sorgeva, oggi nel territorio di Capodimonte, conserva importanti resti di epoca etrusca, romana e medievale.

San Lorenzo alle Grotte o semplicemente San Lorenzo in altre fonti fu fondato dai superstiti della città etrusco-romana di Tiro distrutta dai Longobardi e così chiamato per le grotte scavate alla base del colle su cui sorgeva. Il fallimento dei progetti di bonifica e le continue frane del colle su cui sorgeva, spinsero Papa Clemente XIV a trasferire la popolazione nel nuovo centro di San Lorenzo Nuovo costruito a poca distanza sulla via Cassia.

Borghetto si sviluppò come centro di sosta per i viaggiatori della via Francigena e per la presenza di mulini. La duchessa Gerolama Orsini vi costruii una residenza di campagna. La sua popolazione fu decimata dalla malaria e nel XVIII secolo fu unito a Grotte di Castro.

Altre città fantasma nel Lazio sono Monte Follettoso, vicino a Roccagiovine, Fontefredda, vicino a Fiamignano, Cartore nei pressi di Borgorose e Rocchettine in Sabina, nel territorio di Rocchette nel comune di Torri in Sabina.

Liguria[modifica]

Balestrino

Di borghi fantasma in Liguria ricordiamo: il borgo vecchio di Balestrino, abbandonato nel 1963 per un dissesto idrologico. Il fascino del borgo fantasma ha portato un discreto turismo escursionistico in zona, ed è stato anche set cinematografico del film Inkheart - La leggenda di cuore d'inchiostro.

Il borgo di Lavazzuoli, frazione del comune di Valbrevenna in valle Scrivia, abbandonato negli anni sessanta e recentemente recuperato; Canate, frazione del comune di Davagna, Noci, frazione del comune di Montoggio e Assereto, frazione del comune di Casella, Beverone, situato in provincia di La Spezia, paese con circa 20 abitanti che ospita una casa di riposo. Ricordiamo inoltre l'enorme frazione di Cravarezza, a Calice Ligure, abbandonata agli inizi degli anni sessanta a seguito della chiusura di un'importante miniera e per l'isolamento dalle località principali. Attualmente l'unico edificio ancora utilizzato è una piccola cappella, mentre rimangono in piedi ancora numerosi ruderi, tra cui una taverna e parte della miniera stessa.

Luni fu un'importante città romana, sede vescovile, finché non fu abbandonata dai suoi abitanti per la scarsa difendibilità dalle incursioni barbariche. Oggi è un sito archeologico.

Bussana Vecchia, in provincia di Imperia, semidistrutta dal terremoto del 1887 e poi completamente evacuata. Rimasta abbandonata fino alla metà del Novecento, alcuni degli edifici meno diruti vennero poi occupati da una comunità di artisti.

Lombardia[modifica]

Consonno
  • Consonno, piccola frazione del comune di Olginate, in provincia di Lecco;
  • Sostila, frazione del comune di Forcola in Valtellina, borgo medievale perfettamente conservato;
  • Esistono inoltre due paesi senza alcun collegamento stradale e raggiungibili solo attraverso sterrati e mulattiere: si tratta di Savogno e di Dasile, che si trovano in Valchiavenna. Inevitabilmente il destino dei villaggi si è compiuto verso la metà degli anni cinquanta, quando civiltà e progresso hanno isolato questo borgo montano che ancora oggi si è conservato molto bene offrendo spunti interessanti agli amanti dell'escursionismo; da segnalare però che il borgo di Savogno viene parzialmente abitato nel periodo estivo;
  • Da segnalare anche il borgo del Canto, sito sulle colline fra Sotto il Monte, Carvico e Pontida, in provincia di Bergamo. L'antica contrada, abitata fino agli anni cinquanta, giace oggi in uno stato di totale abbandono e decadenza, nonostante i tentativi di recupero e la costruzione di alcuni nuovi edifici negli anni 2000;
  • La frazione di Case Nuove di Somma Lombardo (VA), a ridosso del campo di aviazione di Malpensa. Nei primi anni 2000, a causa dell'ampliamento dell'aeroporto diverse zone dei comuni di Lonate Pozzolo, Ferno e Somma Lombardo divennero inabitabili per problematiche legate al rumore generato dai velivoli in transito. Alcuni quartieri furono progressivamente delocalizzati. La frazione di Case Nuove fu contestualmente quasi completamente abbandonata dai residenti. Stesso destino per alcune contrade di Ferno e Lonate Pozzolo.

Molise[modifica]

Rocchetta Alta

Molti sono i borghi molisani, completamente o parzialmente abbandonati a causa dell'emigrazione dal dopoguerra in poi. Il più conosciuto è Rocchetta Alta, frazione del comune di Rocchetta a Volturno di cui era il nucleo principale prima dello spopolamento. Il borgo, che si trova ai piedi dei Monti della Meta, è completamente abbandonato e gli edifici sono gravemente in rovina, con solai crollati e porte divelte. A causa di recenti crolli e della crescita della vegetazione, il borgo non è più visitabile agevolmente.

Piemonte[modifica]

Erbareti

In val Borbera, nell'appennino piemontese, ci sono sette borghi abbandonati nel corso degli anni sessanta. Sono tutti situati nell'alta valle tranne uno, essi sono:

  • Rivarossa (738 m), frazione disabitata del cumune di Borghetto di Borbera;
  • Avi (610 m), frazione disabitata di Roccaforte Ligure;
  • Camere Nuove, frazione disabitata del comune di di Mongiardino Ligure;
  • frazioni del comune di Carrega Ligure:
    • Connio Vecchio;
    • Chiapparo (937 m);
    • Ferrazza (1111 m), recuperata negli anni Novanta del XX secolo;
    • Reneuzzi (1075 m).

Altri paesi fantasma nella regione sono:

  • Narbona, in alta Valle Grana, nelle valli cuneesi;
  • Leri Cavour, frazione disabitata di Trino, nel Vercellese;
  • Erbareti (956 m), frazione disabitata del comune di Varallo, in Valsesia;
  • Coindo, frazione abbandonata del comune di Condove (e fino al 1936 appartenente a quello di Mocchie) in Val di Susa; è stata parzialmente abbandonata fin dagli anni cinquanta del XX secolo.

Puglia[modifica]

San Nicola Imbuti, sul Lago di Varano, è stata una importante base per idrovolanti durante e dopo la Prima Guerra Mondiale (Idroscalo "Ivo Monti"). Sorta attorno a un preesistente benedettino, la base si componeva di diversi edifici sia civili che militari, tutti oggigiorno abbandonati.

Il villaggio minerario della Montecatini nei pressi di San Giovanni Rotondo (Contrada Quadrone) fu abbandonato nel 1973 in seguito alla chiusura della miniera di bauxite, inaugurata durante il Fascismo, e considerata per imponenza, ma non per qualità, una delle più importanti di Europa. I pochi edifici rimasti sono oggi abbandonati, ad eccezione di un paio, recentemente riconvertiti in un albergo-ristorante.

Sui Monti Dauni il Rione Fossi, nel comune di Accadia, è stato abbandonato in seguito ad un sisma nel 1930.

Nel Salento si trova la frazione Monteruga del comune di Veglie, un centro abitato abbandonato nel corso degli anni ottanta.

Abbandonata è anche Roca Nuova, frazione del comune di Melendugno, dalla seconda metà del XIX secolo.

Sardegna[modifica]

Gairo

Altra testimonianza di villaggio fantasma si trova a Naracauli nei pressi di Piscinas e Ingurtosu, nel comune di Arbus. Negli anni Cinquanta del Novecento era un fiorente villaggio che ospitava i minatori delle vicine miniere di piombo, zinco e argento; una volta crollato il sistema economico basato sull'estrazione mineraria, il paese è stato abbandonato. Oggi vi si possono osservare ancora i resti delle abitazioni e degli uffici minerari.

Altri paesi abbandonati sono Gairo ed Osini, nell'Ogliastra, a seguito di alcune inondazioni che provocarono frane nella zona e che convinsero gli abitanti a ricostruire i centri abitati in altre zone (Gairo più in quota, Osini a circa 2 km). Nella zona del Sulcis-Iglesiente ricordiamo il piccolo centro di Tratalias che a cavallo tra gli anni ottanta e gli anni novanta fu abbandonata e ricostruita sul Monte Nigali, che si trova a nord-est rispetto al Paese Vecchio, circa 30 metri sopra il livello del mare per sfuggire alle infiltrazioni distruttive del lago artificiale di Monte Pranu. Ad oggi il vecchio borgo è stato in gran parte demolito, ma una zona attorno alla cattedrale di Santa Maria di Monserrato è in fase di recupero e ristrutturazione.

Nell'isola dell'Asinara è presenta il paese di Cala d'Oliva che non ha più residenti stazionali dall'istituzione del carcere e successivamente del Parco nazionale dell'Asinara, e attualmente ospita solo lavoratori stagionali, guardie forestali e turisti.

A Bonorva il villaggio di Rebeccu si è spopolato nel corso dei secoli, arrivando a contare un solo residente registrato nel 2010.

Interessante è anche il caso di Santa Chiara del Tirso, presso Ula Tirso (OR); si tratta di un villaggio che ospitava i dipendenti della Società elettrica sarda, circa 450 persone, occupati nella vicina diga di Santa Chiara. Alla fine degli '80 del Novecento, con la dismissione della centrale idroelettrica della vecchia diga, il piccolo centro venne abbandonato.

Sicilia[modifica]

Gioiosa Guardia è un borgo abbandonato nel 1783, a causa di un terremoto. I paesi di Poggioreale, Gibellina, Salaparuta e Montevago sono stati abbandonati dopo il terremoto del Belice del 1968 e ricostruiti altrove. I villaggi Schisina furono costruiti negli anni '50 sui monti Peloritani.

Un altro borgo parzialmente abbandonato è Castanea che a seguito di varie frane avvenute a cavallo fra XIX e il XX secolo ha costretto la popolazione a ricostruire il paese in una nuova località più a monte. Del borgo rimangono solo alcuni ruderi. Poco sopra sorge una contrada abitata.

Toscana[modifica]

Fabbriche di Careggine

L'abitato di Rocca San Silvestro, nel comune di Campiglia Marittima è un villaggio fantasma medioevale fondato nel X-XI secolo, dalla famiglia dei Della Gherardesca e morto insieme alle miniere di rame e piombo argentifero che lo circondano, il cui sfruttamento è iniziato in epoca etrusca. Il villaggio è oggi visitabile nell'ambito del "Parco minerario di San Silvestro". In provincia di Lucca, nel comune di Bagni di Lucca, c'è la Località Bugnano, paese di circa 50 case, completamente abbandonato a causa anche della sua posizione, difficile da raggiungere in auto.

Un tipo particolare di città fantasma è Fabbriche di Careggine, abitato sgomberato nel XX secolo a causa di una diga il cui bacino sommerse il villaggio ancora intatto. Fino allo scorso secolo, con cadenza variabile tra i 4 e i 6 anni, l'invaso veniva svuotato per ispezionare la diga e il paese riaffiorava, attirando turisti e vecchi residenti per vivere un'esperienza unica al mondo. Questo "miracolo" oggi non è più in programmazione grazie all'ausilio di sonde e moderni sistemi di monitoraggio. Un altro paese fantasma è Col di Favilla, nel comune di Stazzema, che ha visto diminuire drasticamente la popolazione verso gli anni sessanta del 1900 in seguito alla costruzione di una strada alternativa che ha definitivamente isolato il paese dai traffici commerciali una volta tappa obbligatoria per chi voleva attraversare questo tratto dell'alta Versilia.

Nel comune di Zeri sorge il paese fantasma di Formentara, antico alpeggio per i pastori che d'estate portavano il bestiame in alta quota.

Toiano, in provincia di Pisa, situato in una zona di notevole interesse paesaggistico, tra le morbide verdi colline pisane e i calanchi di sabbia che sconfinano nelle balze della zona intorno a Volterra.

Nel comune di Rapolano Terme sorge il borgo fantasma di Poggio Santa Cecilia, situato sulla sommità di una collina.

Nell'Arcipelago toscano, si trova l'Isola di Pianosa, completamente abbandonata come paese ed abitato solo dal personale ministeriale, ecclesiastico e turistico durante il periodo estivo.

In alto Casentino si segnala, nel comune di Pratovecchio Stia, la frazione di Serelli, completamente distrutto da una frana nel 1993. Quello che rimane sono una ringhiera posta sopra un muro, l'unico superstite allo smottamento, e una cucina economica, unica vigilante di un paese dimenticato. Sempre in Casentino, nella zona conosciuta come Vallesanta, nei pressi di Rimbocchi, sono presenti alcuni nuclei disabitati, come Siregiolo e Montesilvestre.

Nel comune di Arezzo si segnalano il paese di Bivignano, vecchio borgo agricolo nei pressi di Palazzo del Pero che conserva una chiesa molto bella e i resti di un castello e Calbi, borgo alle falde del monte Lignano abbandonato da molti decenni. Tra Palazzo del Pero e Castiglion Fiorentino, lungo la valle del Torrente San Chimento, sono presenti altri borghi e contrade disabitate (in particolare Galloro e Cecani).

Infine Castelnuovo dei Sabbioni nel comune di Cavriglia provincia di Arezzo fu centro vitale legato alle miniere di lignite. Oggi restano solo le testimonianze dell'abbandono: il borgo fu infatti evacuato negli anni '70 perché a rischio di crollo.

Roveraia

Nei pressi di Pratovalle, frazione del comune di Loro Ciuffenna, in provincia di Arezzo, è presente il borgo fantasma di 43.58655411.7074441 Roveraia. E' stato un'importante base partigiana durante la Seconda guerra mondiale e fu abbandonato fra gli anni Sessanta e Ottanta del XX secolo, quando l'ultima famiglia residente ha definitivamente abbandonato il paese. Oggi è in stato ruderale e solo una casa è in buono stato di conservazione. Per il recupero del borgo sono stati proposti due progetti:

  • nel 2011 la proposta di Movimento Libero Perseo Roveraia eco - lab, basata sulla sostenibilità ambientale;
  • nel 2019 il borgo è stato al centro di una proposta di recupero dell'architetta Emma Amidei che prevede il suo recupero attraverso un mix di funzioni nell'ambito del più ampio progetto Ecomuseo del Pratomagno.

Da citare è anche il borgo di Castiglioncello, nei pressi della località Moraduccio. Venne progressivamente abbandonato a partire dal Settecento, quando al posto dell'antica strada che correva sul crinale appenninico si iniziò ad utilizzare una strada nel fondovalle, che è quella tuttora utilizzata. Gli abitanti rimasero sempre più isolati e decisero così di abbandonare il paese.

Cavagliano, una frazione collinare del comune di Prato, è stata abbandonata nel secondo dopoguerra, nonostante la relativa vicinanza al centro cittadino, quando gli abitanti cessarono le attività agricole e pastorali della zona per impiegarsi prevalentemente nelle industrie tessili del capoluogo. Attualmente il piccolo borgo è ridotto ad un gruppo di ruderi, compresa la chiesa]].

Valibona, un tempo borgata agricola e pastorale del Comune di Calenzano posta sul Monte Maggiore e teatro di un celebre episodio della Resistenza nel gennaio 1944, fu abbandonata dagli abitanti subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale sia per i danni recati dalla battaglia (i repubblichini incendiarono e danneggiarono diversi case per rappresaglia contro gli abitanti che avevano dato rifugio ai partigiani) che per il decadere delle attività economiche della zona e la difficile viabilità (ancora oggi è raggiungibile solo attraverso sentieri non asfaltati e piuttosto disagevoli). Dopo decenni di abbandono assoluto, il piccolo borgo ha ritrovato un po' di vita con l'inaugurazione di un piccolo museo-memoriale dedicato alla battaglia di cui il borgo fu teatro, posto in un una casa restaurata.

Altra località tuttora abbandonata è Fornello, piccolo villaggio di origine ferroviaria situato nel comune di Vicchio.

Trentino-Alto Adige[modifica]

Curon

Curòn Venosta, paese sommerso abbandonato nel 1950 per far spazio al Lago di Resia (il paese non esiste più in quanto fu demolito, ma fu lasciato il campanile in ricordo di esso), bacino artificiale per la produzione di energia elettrica. Il paese è stato ricostruito poco distante.

Umbria[modifica]

Umbriano è una fortezza attualmente abbandonata ubicata nel comune di Ferentillo. La fortezza fu costruita sul versante nord del monte S. Angelo nell'890 dopo le invasioni da parte dei saracene in Umbria. La fortezza quindi si trovava in una posizione dominante e difficilmente attaccabile. Essendo in una zona sprovvista di collegamenti stradali con la Valnerina e di attrattive economiche nel secondo dopoguerra avvenne un progressivo spopolamento e dal 1950 risulta essere completamente abbandonato.

Scoppio è una frazione disabitata del comune di Acquasparta, sita a circa 640 m s.l.m. I resti del paese si trovano lungo la strada provinciale 418 che collega Acquasparta a Spoleto, sui monti Martani, a circa 15 km dal capoluogo. Secondo i dati del comune, solo 8 persone risultano abitare nelle case circostanti l'antico borgo. Il nome deriva dal latino scopulus, per via della sua posizione di dominio sulla piana sottostante. Intorno all'anno 1000 entra nelle Terre Arnolfe e ne seguirà le sorti. Nel 1750 ancora vi dimoravano 25 famiglie, ma il paese venne abbandonato intorno al 1950 in seguito ai danni causati da una serie di terremoti. Il suo aspetto fantasma e la sua suggestiva posizione di isolamento su uno sperone di roccia che domina il fosso della Matassa, ne fanno una meta caratteristica nell'ambito del percorso di trekking dei monti Martani. Nei pressi del borgo vi è anche un rifugio dove è possibile pernottare.

Sensati, borghetto nel comune di Spoleto abbandonato da almeno cinquanta anni, si trova nelle vicinanze della piccola frazione di Cese, 7 abitanti.

Catinelli, altra frazione del comune di Spoleto, nelle vicinanze di Pompagnano e Montebibico, dove vive una sola famiglia.

Veneto[modifica]

Nel comune di Gosaldo si ricorda l'insediamento di California, così chiamato dal nome dell'osteria-albergo intorno alla quale era sorto e che attirava numerosi turisti durante la stagione estiva. A sua volta questo nome era un riferimento allo Stato americano della California, per analogia tra la corsa all'oro e le attività estrattive di mercurio che costituivano l'economia del paese. California fu gravemente colpita dall'alluvione del 1966 e abbandonata. Oggi di California rimangono solo pochi ruderi e l'antico sito cittadino è stato riconquistato dal bosco. Vi si accede attraverso un ponte pedonale o guadando il torrente nei periodi di secca.

bandiera Kiribati[modifica]

Paris, situato sull'isola di Kiritimati, è stato completamente abbandonato.

bandiera Namibia[modifica]

Kolmanskop venne fondata dai tedeschi nei primi anni del XX secolo e oggi è abbandonata e invasa dalla sabbia.

bandiera Norvegia[modifica]

Pyramiden era una colonia russa di minatori nell'arcipelago delle Svalbard. Fu abbandonata alla fine degli anni novanta dai suoi proprietari ed è ora una città fantasma. Non ci sono restrizioni per visitare Pyramiden, ma la maggior parte degli edifici è ora sigillata. Comunque, senza un permesso, i visitatori non possono entrare in nessuno degli edifici, anche se le porte sono aperte. Pyramiden è raggiungibile in battello o snowmobile. Sono possibili visite guidate (in russo, norvegese e inglese).

bandiera Montserrat[modifica]

La capitale Plymouth venne abbandonata a causa dell'eruzione del vulcano Soufrière Hills che causò l'evacuazione degli abitanti.

bandiera Repubblica Ceca[modifica]

Doupov era una città cecoslovacca originariamente abitata da popolazione tedesca che fu espulsa dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1967 vi fu girato il film di fantascienza Konec srpna v hotelu Ozon.

bandiera Russia[modifica]

Molti villaggi in Siberia sono stati abbandonati: Ušakovskoe, sull'isola di Wrangel.

bandiera Spagna[modifica]

Ochate

Ochate è un villaggio situato nel comune di Condado de Treviño, abbandonato intorno al 1920-1930, data l'emigrazione dei suoi abitanti verso altre città vicine. Non si può raggiungere in automobile ed è percorribile solamente a piedi. Il borgo è quasi ridotto ad un rudere, solamente alcune case, una torre dell'antica chiesa di San Miguel e una necropoli medievale conservano un buono stato. Ochate ha raggiunto una certa fama per presunti fenomeni paranormali, legati agli UFO, dato che una fotografia ritrae un oggetto non identificato volare nelle vicinanze del villaggio, anche se l'attendibilità del documento è dubbia.

bandiera Stati Uniti d'America[modifica]

Bodie

Ci sono moltissime città fantasma nelle Grandi Pianure (Great Plains) statunitensi, le cui aree rurali hanno perso un terzo della loro popolazione del 1920. Solo nel Kansas ci sono più di 6000 insediamenti abbandonati. Inoltre, le città fantasma sono comuni nelle aree dove in passato si estraevano minerali, o erano presenti fabbriche, solitamente per la tessitura del cotone: Colorado, Arizona, Nevada, Nuovo Messico, Montana, Wyoming (l'insediamento di Cambria) e California negli Stati Uniti dell'ovest, e Virginia Occidentale negli USA orientali, ma ne esistono anche in alcuni stati del sud, quali Texas, Louisiana, Arkansas, Georgia e Florida. Quando le risorse che avevano creato un boom di occupazione in queste città terminarono, gli affari cessarono di esistere, e le popolazioni si trasferirono in aree più produttive. A volte una città fantasma consiste di molti vecchi edifici abbandonati (come Bodie, in California), mentre altre volte è formata semplicemente da strutture o fondamenta di costruzioni che non esistono più (come Graysonia, in Arkansas).

Alcune città fantasma faticano a morire come Orla, in Texas, che con due abitanti ha anche un ufficio postale funzionante.

Vecchi insediamenti di minatori che hanno perso buona parte della loro popolazione in un certo momento della loro storia, come Central City, Aspen, Cripple Creek e Crested Butte in Colorado, Virginia City e Marysville nel Montana, Tombstone in Arizona, Deadwood in Dakota del Sud o Park City nello Utah sono spesso inclusi nella categoria, anche se ai giorni nostri sono città e paesi attivi.

Meritevole di citazione è anche la cittadina di Centralia In Pennsylvania, le cui tragiche vicende hanno ispirato la versione cinematografica dell'immaginaria Silent Hill, nel film tratto dall'omonimo videogioco.

Un recente tentativo di dichiarare una "Città fantasma ufficiale" della California fallì quando i sostenitori della città di Calico, nella California meridionale, e quelli della città di Bodie, nella California settentrionale, non riuscirono a trovare un accordo su quale delle loro città preferite fosse la più meritevole.

bandiera Svezia[modifica]

Sjöstad, nel Närke.

bandiera Turchia[modifica]

Kayaköy venne abbandonato dai greci dopo la guerra greco-turca e oggi viene utilizzato come museo all'aperto.

bandiera Ucraina[modifica]

Pripjat' e dozzine di insediamenti minori nel nord dell'Ucraina (come ad esempio Kopachi) furono abbandonati dopo il disastro di Černobyl'.

Sicurezza[modifica]

Poiché questi siti sono per lo più abbandonati, le loro condizioni sono in rapido deterioramento. Le strade sono spesso non mantenute. Ponti e strutture, se in cattive condizioni, potrebbero non essere in grado di sopportare il tuo peso. Le assi del pavimento degli edifici abbandonati possono essere marce e pronte a rompersi; gli edifici possono essere prossimi al crollo del tetto. I siti possono anche essere contaminati da qualsiasi cosa.

Se un sito è stato abbandonato a causa di un disastro ambientale provocati dall'essere umano, potrebbe ancora essere fortemente contaminato. Černobyl' e Fukushima sono ottimi esempi, con zone con alti livelli di contaminazione radioattiva.

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