Paese | ||
Appellativi | Paexe | |
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Stato | Italia | |
Regione | Veneto | |
Altitudine | 32 m s.l.m. | |
Superficie | 38,09 km² | |
Abitanti | 22.076 (2023) | |
Nome abitanti | Paesani | |
Prefisso tel | +39 0422 | |
CAP | 31038 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | san Martino | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Il capoluogo comunale si trova ad ovest di Treviso, ma gran parte del territorio si estende a nord, dove si trovano le altre quattro frazioni (la più settentrionale è Postioma, posta tra Musano di Trevignano e Merlengo di Ponzano Veneto). Nel territorio comunale si trovano una decina di cave per l'estrazione della ghiaia, alcune delle quali ancora attive. Almeno la metà di queste raggiungono il livello della falda acquifera e sono dunque ricoperte d'acqua. Esaurita l'attività estrattiva per alcune cave è iniziato un progetto di riqualificazione, mentre altre sono state trasformate in discariche con conseguente degrado dell'area.
Cenni storici
[modifica]Agli inizi del Novecento Paese era un comune sostanzialmente agricolo e poco popolato. La popolazione che viveva in condizioni igieniche abbastanza carenti era composta prevalentemente da coltivatori o allevatori. Allo scoppio della guerra Paese era a ridosso della zona di guerra, e nel territorio comunale posero sede numerose squadriglie (anche in località San Luca di Padernello) e battaglioni. Il campo di volo della squadriglia di Francesco Baracca fu allestito al confine tra Paese e Quinto. Il 18 marzo 1918 arriva a Villa Onesti il XV Gruppo che resta fino al febbraio 1919. Ma non si dimenticò povertà e malattie: la febbre spagnola mieté molte vittime anche a Paese. Al termine della guerra Monigo si aggregò al comune di Treviso, cosa non presa bene dall'amministrazione di Paese.
All'inizio della seconda guerra mondiale il comune era popolato da 8.000 residenti circa. Il comune ospitò 2.000 rifugiati, ma ne perse altrettanti che emigrarono, soprattutto in Canada. Il territorio subì quasi 60 attacchi aerei, che avevano l'obbiettivo di distruggere le piste di decentramento dell'aeroporto di Treviso in località Villa. Vennero bombardate anche le linee ferroviarie, soprattutto a Postioma. Ennesimo capitolo doloroso fu la "Simmel" di Castagnole. Essa era una fabbrica e un deposito di armi che fu più volte bombardata. Negli ultimi anni sono stati preparati progetti di recupero. Nel 1946 il referendum per la votazione della forma di governo evidenziò la personalità tradizionalista che aveva il comune: i 4.500 abitanti votanti del comune si divisero equamente, anche se i voti per la monarchia erano leggermente superiori a quelli per la repubblica.
Come orientarsi
[modifica]Dalla chiesa, posizione centrale della cittadina, si può percorrere via Cesare Battisti e poi immettersi in via Senatore Antonio Pellegrini per raggiungere il municipio, situato in villa "La Quiete".
Come arrivare
[modifica]In auto
[modifica]La strada statale 53 Postumia detta anche "Castellana" attraversa Paese passando tangente al centro e proseguendo per Villa e poi Padernello. Questa è la strada più importante che collega il centro di Paese a Treviso e ad altri comuni della provincia.
La strada statale 348 Feltrina attraversa il comune nelle frazioni di Castagnole e Postioma.
In treno
[modifica]Si può raggiungere Paese dalla stazione dei treni, situata a una certa distanza dal centro.
In autobus
[modifica]Dalla stazione degli autobus di Treviso, utilizzare il bus n.11 per giungere al centro di Paese; per raggiungere la frazione Castagnole utilizzare invece il bus 21.
Se invece si desidera prendere la corriera basterà prendere il 106.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- Chiesa arcipretale di San Martino Vescovo. L'origine della chiesa risale all'inizio del XV secolo quando l'edificio era ad una sola navata di stile romanico. Nel 1603 la chiesa venne riedificata addossata al campanile. Al secolo successivo risalivano il presbiterio, il soffitto decorato a stucco e gli affreschi di Sebastiano Santi. Nel 1793 fu dichiarata arcipretale, mentre subiva altri lavori di ampliamento e riedificazione. Nel 1918 venne quasi completamente riedificata su progetto dell'architetto Melchiori che la trasformò in un grande edificio a tre navate con una imponente facciata in marmo realizzata nel 1957. Nell'altar maggiore è presente la Pala di San Martino, olio su tavola quattrocentesco di Gerolamo Pennacchis senior di Treviso. Ai lati del coro sono posti due affreschi di Gian Maria Lepscky risalenti al 1946. Nella navata destra è presente l'altare nel quale riposa San Romano diacono e martire e un altare del Rosario del 1580. Nel soffitto, la Gloria di San Martino di Berto Rossato, mentre in controfacciata è posto un quadro di Antonio Beni. Il fonte battesimale apparteneva alla vecchia chiesa di Possagno in cui fu battezzato Antonio Canova. Organo a canne: esisteva un piccolo organo Pugina ad un manuale. Questo piccolo strumento trasformato a due manuali ora si trova nel duomo di Macerata) sostituito nel 1979 da uno strumento a due manuali costruito dal maestro del coro Silvano Girotto e dal figlio Alessandro con 25 registri, disposto su due manuali che da circa 10 anni è stato smontato a seguito dei lavori eseguiti per il consolidamento del tetto della chiesa e non più rimontato.
- Casa Quaglia. Costruzione gotica sita nell'attuale via Roma risalente al XV secolo, risulta una delle più antiche architetture di villa presenti nella provincia di Treviso.
- Casa Perotto.
- Villa Algarotti-Quaglia. Complesso della prima metà del XVI secolo, sito nell'attuale via Roma sorto nel Cinquecento ma in seguito ampiamente rimaneggiato, costituito dalla villa padronale provvisto di parco di gusto ottocentesco, dalla barchessa con adiacenze rustiche, dalla serra, dalla cappella gentilizia e dalla serra.
- Villa "La Quiete". Complesso sorto dopo la demolizione della precedente villa Loredan, nato come casino di campagna, divenuto in seguito sede municipale. Il complesso ha inglobato la cappella gentilizia della precedente struttura, oratorio dedicato alla Maternità di Maria Vergine.
- Villa Gobbato-Dalla Riva.
- Villa Onesti, ora Bon. Costruzione del XVIII secolo.
- Villa Panizza. Edificio del XIX secolo.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Altri progetti
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