Utente:Lupobianco09/Sandbox2

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VIAGGIO DEL BEAGLE: ARGENTINA[modifica]

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Mappa a tutto schermo Lupobianco09/Sandbox2

-38.925-62.1991 Bhaia Blanca

La nave Beagle è arrivata a Bahia Blanca, in Argentina, il 24 agosto 1832.

Arrivato a terra Darwin esplora il territorio facendo escursioni, e a Punta Ala trova numerosi fossili di grandi animali, come quelli del Megatherium e del Toxodon.



Continuando con le sue ricerche Darwin descrive diverse specie animale originarie di quella regione.

Il naturalista osserva i fossili e riflettendo sulla distribuzione delle specie in una regione, pensa che ci sia un collegamento tra la distribuzione geografica e i cambiamenti geologici avvenuti nel tempo.

Nel dicembre del 1832, nella Patagonia, Darwin descrive l’incontro con gli abitanti della Terra del Fuoco.

Anche sul Beagle c’erano tre Feugini (nativi americani della Terra del Fuoco), che erano stati catturati dal capitano Fitz Roy insieme a un gruppo di altri indigeni durante un precedente viaggio.

Uno degli obiettivi del Beagle (oltre a mappare le coste dell’America) era quello di compiere un esperimento antropologico, nel quale erano coinvolti dei Fuegini. Questo esperimento consisteva nel portare queste popolazioni in Inghilterra per farle adeguare culturalmente e in un secondo momento riportare i nativi ormai “educati” nello stile inglese nelle loro terre, così che potessero insegnare ai propri compagni quello che avevano imparato in Inghilterra. Ma l’esperimento fallisce, perché dopo qualche mese da quando li avevano lasciati nelle loro terre, erano ritornati alle loro usanze originarie.


Diario di Darwin: "Viaggio di un naturalista intorno al mondo"[modifica]

«I resti di questi nove grandi quadrupedi e parecchie ossa isolate furono trovati sepolti sulla spiaggia, in una superficie di circa 200 metri quadrati. È un fatto notevole che tante specie diverse si possano rinvenire insieme e ciò dimostra quanto grande dovesse essere il numero dei generi degli antichi abitatori di questa regione.»

«Quando l’America, e specialmente quella settentrionale, possedeva i suoi elefanti, i suoi mastodonti, il cavallo e i ruminanti cavicorni, era molto più affine per i suoi caratteri zoologici alle zone temperate dell’Europa e dell’Asia di quanto non lo sia ora. Siccome i resti di questi generi si trovano su i due lati dello Stretto di Behring e sulle pianure della Siberia, vien naturale supporre che, in corrispondenza del punto nordoccidentale del Nordamerica, vi fosse anticamente una comunicazione tra il Vecchio e il cosiddetto “Nuovo Mondo”. E siccome tante specie, sia viventi che estinte, di questi stessi generi abitano e hanno abitato il Vecchio Mondo, sembra molto probabile che gli elefanti, i mastodonti, il cavallo e i ruminanti nordamericani migrassero su una terra vicino allo Stretto di Behring, poi sommersa, nelle Indie Occidentali e nell’America del Sud, dove per un certo tempo si mescolarono con le forme caratteristiche di quel continente e poi si estinsero.»