Gce/Laboratorio/Cuglieri | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Sardegna | |
Altitudine | 479 m s.l.m. | |
Superficie | 120,6 km² | |
Abitanti | 2.679 (2016) | |
Nome abitanti | cuglieritani | |
Prefisso tel | +39 0785 | |
CAP | 09073 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | santa Maria ad Nives | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Cuglieri è una città della Sardegna.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Cuglieri con i suoi 121 km², sorge ai piedi del versante occidentale del massiccio del Montiferru, complesso vulcanico spento da almeno 2 milioni di anni. Il centro abitato è dislocato ad anfiteatro attorno al colle "Bardosu", orientato prevalentemente verso Sud Ovest, ed è ricompreso fra i 507 metri sul livello del mare (la soglia d'ingresso del serbatoio di Bardosu) ed i 377 metri (la soglia d'ingresso dell'ex-caserma dei Vigili del Fuoco[senza fonte], sita in località "Sa Serra"). I confini naturali del territorio sono individuati a Nord dal Rio Mannu, a Sud dal Rio Pischinappiu, ad Est del massiccio del Montiferru e ad Ovest dal mare di Sardegna; quelli geografici dai comuni di Tresnuraghes, Sennariolo, Scano di Montiferro, Santu Lussurgiu, Seneghe e Narbolia. La sua estensione territoriale è pari a 12.059,89 ettari.
Il territorio ha una costa particolare, frastagliata e aspra. La morfologia costiera mette in evidenza i bianchi calcari marnosi di Santa Caterina, sopra i quali si distinguono i resti delle colate basaltiche, stratificate nelle falesie di Cabu Nieddu fino alla foce (Foghe) del Rio Mannu. Il punto più elevato nel territorio di Cuglieri è la cresta del Monte Ferru (1035 m) - che si affaccia dall'altopiano di "Istraderis" verso la Rocca Sa Chidonza (963 m) - sulla cui sommità è installato un ponte ripetitore VHF-UHF orientato proprio verso il centro abitato di Cuglieri. Altro rilievo caratteristico è il Monte Entu (1024 m) la cui cima, incessantemente battuta dal vento, è poco distante dal Monte Urtigu (1050 m) quest'ultimo ricadente in territorio di Santu Lussurgiu. Numerosi i nuraghi, tra i più importanti: Oragiana, Oratanda, Orakeris e Maggiore.
Il clima mite durante l'anno è tipico dei paesi mediterranei. Inverno tra i 5-15 gradi e estate tra i 25-35 gradi.
Cenni storici
[modifica]I primi insediamenti nel territorio di Cuglieri risalgono al Neolitico antico (5700-5300 a.C.); sono stati censiti 64 nuraghi, prevalentemente monotorre, e dodici tombe dei giganti, una delle quali con 4 bètili.
La città di Cornus venne fondata dai cartaginesi nell'altopiano di Corchinas subito dopo la conquista della Sardegna; distava 18 miglia da Bosa e da Tharros. L'area tra le borgate di Santa Caterina e S'Archittu era occupata dalla città punico-romana di Cornus, la cui Acropoli sorgeva sul colle di Corchinas, protetta da una cinta muraria solo in parte conservata; sull'altopiano di Campu 'e Corra, invece, sorgevano gli edifici più importanti.
Cornus passò sotto il dominio romano e continuò ad essere un centro commerciale importante.
In età Vandalica e Bizantina Cornus potrebbe essere diventata sede vescovile; nello stesso periodo risalgono i resti di 2 Basiliche presenti nella zona di Columbaris. Cornus subì pesantemente le conseguenze delle invasioni dei musulmani del nord Africa (berberi) all'inizio del Medio Evo, e dovette essere abbandonata.
L'origine di Gurulis Nova dovrebbe risalire intorno al II secolo a.C. e pare sia stata fondata dagli abitanti di Gurulis Vetus; l'insediamento romano si dislocava nel settore settentrionale dell'odierna Cuglieri, presso la Chiesa di Santa Croce.
La documentazione altomedievale di Gurulis è concentrata nell'ambito del colle di Sant'Imbenia e la città è nominata nel condaghe di S. Nicola di Trulla nel documento nº 289.
Cuglieri fece parte del Giudicato di Torres; nel 1160 Ottocorre fece costruire il Castello del Montiferru Barisone di Torres allo scopo di proteggere il confine del giudicato dagli attacchi del vicino Giudicato di Arborea. Nel 1259, con la fine dal Giudicato di Torres, Cuglieri passa agli Arborea. Con la resa di san Martino fuori le mure nel 1410, Cuglieri col suo castello passa al regno di Sardegna e Corsica, il castello perse la sua funzione difensiva e subì diversi passaggi di proprietà.
DA RIASSUMERE!!!!!
Nel 1417 Guglielmo di Montañans diventa il primo feudatario di Cuglieri (composta dai villaggi di Sennariolo, Santu Lussurgiu, Cuglieri, Scano, Flussio e Sietefuentes), ma nel 1421 cederà il feudo a Raimondo Zatrillas. Gli Zatrillas terranno il feudo per 248 anni, fino al 1669. Ebbero una cura particolare per il feudo cuglieritano svilupparono ampiamente la olivocultura, offrendo alla campagna intorno a Cuglieri quel paesaggio di foglie argentate d'ulivo che ancora la caratterizzano. I Serviti diffusero il culto della Vergine e furono ancora gli Zatrillas a costruire e ad ampliare la chiesa della Madonna della Neve. Nel 1548, per la generosità della beata Lucia Zatrillas, fu costruito anche il convento dei Servi di Maria, annesso alla Chiesa delle Grazie.
Molto importante fu la storia di Francesca Zatrillas, ultima feudataria per gli Zatrillas del feudo. Nacque a Cuglieri nel 1642. Donna Francesca fu la 5ª contessa di Cuglieri, 4ª marchesa di Siefuentes. Nel 1668 rimase coinvolta nell'omicidio del marito e del Viceré. Ritenuta colpevole, si rifugio nel suo feudo, prima nel castello del Montiferru. Avuta notizia dell'arrivo ad Oristano di un gruppo di cavalieri, con a capo un commissario, che doveva perseguirla, di notte fuggì nella montagna, rifugiandosi nella chiesa campestre di S. Lorenzo (distrutta e riedificata pochi anni fa per iniziativa e col lavoro volontario di un gruppo di giovani cuglieritani). Poi avventurosamente giunse alla cala di Foghe, da dove si imbarcò alla volta di Livorno. Il feudo fu quindi recuperato dalla Corona, ma il castello, dal 1670, fu abbandonato prima di fuggire verso la Francia con cugino e amante Silvestro Aymerich, figlio del conte di Villamar, e altre persone. Francesca Zatrillas, si chiuse nel convento di Santa Maria a Nizza, in compagnia della suocera Donna Anna Aymerich. Il feudo fu quindi recuperato dalla Corona, ma il castello, dal 1670, fu abbandonato. Sempre nel 1670 Cuglieri e Scano sono vendute a don Francesco Brunengo per 62227 scudi.
Nel 1670 fu costruito il convento dei Cappuccini con la Chiesa dedicata ai santi Antonio ed Edoardo.
Le torri costiere Torre di Santa Caterina
Lungo la costa del territorio che si considera, in cui si aprono diverse cale, frequentati punti d'approdo per piccole imbarcazioni che praticavano la pesca ed in cui, fino al 1744, si trovava, a Pittinurì, una tonnara, vennero erette 3 torri costiere. La torre di Capo Nieddu, crollata pressoché completamente, si conserva per soli cinque metri d'elevato. La torre di Santa Caterina di Pittinuri, già in funzione nel 1599, era, nel 1729, sede di un Alcaide e due soldati a carico del marchese di Siete Fuentes. La torre di Su Puttu, detta anche di Orfano Puddu, era in funzione dal 1596 a controllo del litorale di Sas Renas (Is Arenas) e dell'insenatura di S'Archittu; si conserva in pessimo stato. Capoluogo di Provincia Stemma araldico della Provincia di Cuglieri (1821)
Nel 1821 Cuglieri divenne capoluogo di provincia in sostituzione di Bosa, la provincia comprendeva 25 comuni (Sennariolo, Scano Montiferro, Tresnuraghes, Flussio, Tinnura, Magomadas, Sagama, Modolo, Bosa, Montresta, Sindia, Suni, Bortigali, Birori, Borore, Dualchi, Lei, Macomer, Mulargia, Noragugume, Silanus, Santu Lussurgiu, Bonarcado e Seneghe) per un totale di circa 35000 abitanti, distribuiti in 4 distretti (Cuglieri, Bosa, Bortigali, Santu Lussurgiu)[10].
Nel 1859 con il decreto Rattazzi tutte le province della Sardegna furono abolite[9], tranne quelle di Sassari e di Cagliari, Cuglieri entrò a far parte proprio di quest'ultima.
Nel 1861, due anni dopo l'abolizione della provincia, ci fu il primo censimento del neonato Regno d'Italia, Cuglieri con i suoi 4305 abitanti, risultava essere il 19° centro abitato della Sardegna. Tra Ottocento e Novecento
Il 17 maggio 1843 soggiornò per una notte, nel palazzo signorile appartenuto ai marchesi Zatrillas Borro Pagliaccio Cugia, il Re di Sardegna Carlo Alberto con il figlio Ferdinando.
Il 27 agosto 1865 scoppio un violento incendio, che durò tre giorni e distrusse la zona di "Sa Pattada" fra Scano e Cuglieri. Si dice che le fiamme fossero tanto alte che si poteva leggere durante la notte come di giorno. Un altro terribile incendio circondò Cuglieri il 23 agosto 1877: i Cuglieritani, prostrati dagli inutili sforzi per spegnere il rogo, stavano per arrendersi, quando il parroco suonò le campane di Santa Maria rincuorando gli animi: l'incendio fu così spento in meno di due ore.
Agli inizi del Novecento Cuglieri, pur avendo perso il ruolo di capoluogo di provincia, rimase un paese fiorente e prospero. Infatti godeva di servizi pubblici che altri comuni non avevano come l'ufficio postale telegrafico, la banca (Credito Cooperativo Agrario) la prima dell'isola, la società operaia ed era anche sede della Tenenza dei Carabinieri con la loro stazione di Monta Equina. Tutto il paese era servito dalla rete idraulica e fognaria, oltre alla illuminazione, e inoltre il Comune garantiva l'assistenza medica gratuita a 257 poveri. Diversi gli esercizi commerciali, due caseifici, molti mulini idraulici per cereali, e tre concerie. C'era anche un noleggio di carrozze e un albergo-trattoria. I dintorni di Cuglieri erano coronati di ulivi che occupavano più di 500 ettari di terreno. I pascoli erano ricchi: si allevavano bovini, ovini e caprini.
Nel 1924 Cuglieri fu scelta per ospitare la Pontificia facoltà teologica della Sardegna, (la prima facoltà teologica italiana extra urbem, cioè fuori di Roma), con il compito di formare il futuro clero sardo.
Nel 1927 fu aggrefata alla provincia di Nuoro e nel 1928 Cuglieri fu scelta per ospitare un'altra grande opera in Sardegna, ovvero la prima colonia antimalarica dell'isola (Il Sanatorio Vittorio Emanuele III di Cuglieri per i bambini malarici). La colonia rimase aperta fino al 1948, e fu l'unica nel suo genere in tutta la Sardegna. Successivamente è diventata una casa di riposo per anziani gestita dalle suore (la casa di riposo Maria Orazia de Magistris). Al giorno d'oggi questa è chiamata dai cittadini di Cuglieri Sa Colonia. Nel 1974 con la creazione della provincia di Oristano Cuglieri entro nel nuovo ente. L' ex Seminario regionale
Ex Seminario Pontificio
Nel 1924 il Papa accolse la preghiera dei vescovi e decise di costruire a spese del Vaticano un Seminario centrale per gli studi filosofici e teologici, e di affidarlo alla Compagnia di Gesù. Lasciò loro la scelta della località nella quale dovesse sorgere: né Cagliari, né Sassari, ma un luogo al centro dell'isola. Si pensò in un primo momento a Macomer, poi si preferì una località che godesse di un clima più salubre, e si decise per Cuglieri, anche perché il terreno per l'edificazione del fabbricato era stato donato dal Sindaco, Don Eraldo Sanna, ricco possedente del luogo. Il progetto dell'edificio, che doveva essere grandioso, fu studiato dall'ing. Momo: fu scelto uno stile semplice quale quello Pisano del 1300. Si scelse questo stile perché il Seminario aveva tanti punti di somiglianza con gli antichi monasteri, e inoltre questo stile si integrava meglio con l'architettura del paese, dove le case erano semplici e severe, in un paesaggio dominato dai boschi e dai monti del Montiferru. Fu inaugurato il 5 agosto del 1927[11], il seminario regionale fu affidato alla Compagnia di Gesù, erigeva in Cuglieri le due facoltà di teologia e filosofia che dovevano continuare l'attività già avviata nelle università di Cagliari e di Sassari. Pochi anni dopo, a causa della scarsità delle risorse, si rinunciò alla facoltà di filosofia per mantenere solo quella di teologia. Il seminario a Cuglieri rimase aperto fino al 1970, quando fu trasferita a Cagliari. Tra i suoi allievi si ricordano il cardinale Mario Francesco Pompedda, il vescovo emerito di Ozieri Sergio Pintor, il vescovo di Tempio-Ampurias Sebastiano Sanguinetti, il vescovo emerito di Lanusei Antioco Piseddu.
Come orientarsi
[modifica]Quartieri
[modifica]Santa Caterina di Pittinuri
[modifica]Santa Caterina di Pittinuri si trova a 14 km da Cuglieri, è la più grande delle borgate, ha come santo patrono Santa Caterina. La borgata, è divisa in due parti dal rio Santa Caterina che l'attraversa perpendicolarmente alla costa e sfocia al centro della baia. A nord troviamo soprattutto abitazioni di recente costruzione, visibile dalla disposizione lineare; a sud invece troviamo le prime abitazioni costruite attorno alla chiesa.
S'archittu
[modifica]S'Archittu si trova a 16 km da Cuglieri, prende il nome dall'arco di roccia naturale (in sardo appunto s'archìttu), l'Arco è alto circa 15 metri, è il risultato dell'erosione marina di un'antica grotta formata da calcare, marne e depositi fossiliferi.
Torre del Pozzo
[modifica]Torre del Pozzo 18 km circa dal capoluogo comunale, il suo nome deriva dalla presenza della caratteristica torre e da un pozzo naturale scavato dall'erosione all'interno della torre.
Altri
[modifica]Gli altri rioni del paese sono:
- Sa Serra
- Pirasarbas
- Bonàtile
- Accutadorzu
- Santa Rughe
- Cuventu
- Crabola
- Su Carmine
- Santu Mizzànu
- Santu Chìrigu
- Romana
- Su Cursu
- Sa Pala Fritta
- Bardosu
- Marruggiu
- Zia Maria Ispana
- Corte
- Sant'Anna
- Santu Zuànne
- Capputzìnos
- Sciànu
- Pubulièmene
- Terra Padeddas
- Fidine
- Tetti di Cuglieri
- Borgate Marine
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]È possibile atterrare a Cagliari o Olbia tramite aerei che permettono il collegamento con Italia ed Europa e proseguire, poi, con altri mezzi.
In auto
[modifica]- Strada statale 292 Nord Occidentale Sarda, collega Cuglieri con Alghero a Nord e Oristano a Sud.
- Strada Provinciale 19, collega Cuglieri a Santu Lussurgiu e al bivio per Macomer, vi si svolgeva la Cronoscalata Cuglieri-La Madonnina.
- Strada Provinciale 21, parte dalla Strada statale 292 Nord Occidentale Sarda, collegando Cuglieri a Scano di Montiferro, proseguendo per il bivio di Sennariolo, poi per quelli Macomer e di Sindia, per proseguire a Sagama e terminare a Tinnura.
In nave
[modifica]È possibile sbarcare a Cagliari o Olbia tramite navi che permettono il collegamento con Italia e Francia e proseguire, poi, con altri mezzi.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- Basilica Santa Maria della Neve.
- Ex Convento dei Cappuccini e campanile della chiesa di Sant'Antonio.
- Chiesa della Madonna delle Grazie (ex Convento dei Servi di Maria).
- Chiesa di Sant'Antioco.
Il comune è famoso per la presenza della Basilica di Santa Maria ad Nives, la Madonna della Neve, che sovrasta il centro abitato con la sua imponenza. A questa si aggiungono altre dieci chiese, alcune delle quali ubicate fuori dal centro abitato.
Le chiese esistenti sono:
- Basilica di Santa Maria della Neve. festeggiamenti: 5-6-7 agosto
- Chiesa di Santa Croce (Santa Rughe). prima parrocchia del paese, in precedenza dedicata a Santa Silvana; festeggiamenti il 14 settembre
- Chiesa della Madonna delle Grazie (Cuventu). festeggiamenti: 6-7-8 settembre
- Chiesa di Sant'Antonio (Capputzinos). festeggiamenti: 13 giugno
- Chiesa di San Giovanni (Santu Giuanne). Festeggiamenti: 24 giugno
- Chiesa del Carmelo (Su Calmine). Festeggiamenti: 16 luglio
- Chiesa di Santa Caterina (parrocchiale di Santa Caterina di Pittinuri). Festeggiamenti: seconda domenica di maggio
- Chiesa di San Quirico (Santu Chirigu). Festeggiamenti: 15 luglio
- Chiesa di Sant'Antioco (Sant'Antiogu). Festeggiamenti: 28-29 aprile
- Chiesa di San Lorenzo (Santu Larentu - Campestre). Festeggiamenti: 10 agosto
- Chiesa di Sant'Imbenia (Campestre). Festeggiamenti: 29-30 aprile
- Chiesa di San Giuseppe lavoratore (presso la borgata ETFAS). Festeggiamenti: 1º maggio
Oggi la chiesa che rimane aperta tutti i giorni è la Basilica di Santa Maria della Neve. Le altre chiese sono visitabili durante i festeggiamenti, per i riti della settimana santa (per il giro delle 7 chiese: la Basilica, la chiesa delle Grazie, quella di Sant'Antonio da Padova, di San Giovanni, del Carmelo e di Santa Croce, per S'Iscravamentu la Basilica la chiesa delle Grazie e il giorno di Pasqua la Basilica e Santa Croce) oppure possono essere visitate in particolari occasioni come Monumenti aperti.
- Ex Pontificio seminario regionale sardo. Ospitò la neonata Pontificia facoltà teologica della Sardegna dal 1927 al 1970 quando fu trasferita a Cagliari.
Il territorio conserva importantissime testimonianze di età preistorica e protostorica. I nuraghi sono numerosissimi, se ne contano oltre una cinquantina di cui i più importanti sono "Oratiddo, Nuraghe Maggiore, Baragiones, Mannigos, Frommigas e Uglieras".
Le domus de janas sono sparse su tutto il territorio: Fanne Massa con sette grotticelle a forno, Pittudi, Sa grutta de Serruggiu e in particolare Sa spelunca de nonna, con atrio, cella semicircolare con volta a raggiera, due alcove così come le tombe dei Giganti: per esempio Oragiana, caratteristica per la facciata con cornice e dentelli, Oratanda il cui territorio circostante è ricoperto da pietre tagliate obliquamente ed i Betili per esempio presso Oragiana e la chiesa di Santa Caterina di Pittinuri.
Tra le frazioni costiere di Santa Caterina di Pittinuri e S'Archittu, è sito l'insediamento paleocristiano di Cornus in località Columbaris, alcuni chilometri verso l'interno in direzione perpendicolare alla SS292 Nord Occidentale Sarda. Sono state individuate diverse tombe romane in località S. Larentu, Rocca Freari, Furrighesos, Corchinas, Furrigheddas, Santa Caterina, Utturu 'e su clericu, Filigarzu, S'Angrone, Su Puttu, Su Laccheddu 'e Telaezza. In esse sono state rinvenute numerose iscrizioni di cui una greca, diverse monete e statue oltre vari altri interessanti reperti.
- Ruderi del Castello del Montiferru (Casteddu Etzu (in italiano "Castello Vecchio")), Sulla cima del monte Casteddu Etzu.
- Rovine di "Su Palattu".
- Ex frantoio Zampa. Oggi museo dell'olio
- 1 Cascata di Massabari.
- Boschi di Su Monte 'e s'Ozzu e de La Madonnina.
- Fonti di Tiu Memmere.
- Ponte Romano sul Rio Pischinappiu.
- 2 Su Palattu.
- Su Enturgiu. Miniera di ferro
- Museo dell'olio Giorgio Zampa. Visitabile su prenotazione
- Museo archeologico. Situato all'interno dell'ex convento cappuccini, aperto nel 2016
- 3 L'olivastro millenario.
- Foghe.
- Selciato dei giganti, sotto Cabu Nieddu.
- Su Riu de sa Ide.
- Arco naturale di S'Archittu.
- Spiaggia di Santa Caterina.
- Spiaggia di S'archittu.
- Spiagge di Torre del Pozzo.
- Spiagge di sas Renas (Is Arenas).
- Torre costiera di Torre del pozzo.
- Torre costiera di Santa Caterina.
- Torre costiera di Capu Nieddu.
- Torre costiera di Punta Foghe.
Eventi e feste
[modifica]- Fuoco in onore di Sant'Antonio Abate. 17 gennaio. Il falò principale di Sant'Antonio si svolge in piazza Santa Croce, ma altri falò vengono accesi anche in altre zone del paese.
- Fuoco in onore di San Sebastiano. 19 gennaio.
- Festa di Sant'Antioco. 28/29 aprile.
- Festa in onore di Sant'Imbenia. 29/30 aprile.
- Festa in onore di Santa Caterina di Alessandria, Frazione di Santa Caterina di Pittinuri. 2ª domenica di maggio. Ai riti religiosi seguono i festeggiamenti civili
- Sant'Antonio da Padova. 13 giugno.
- San Giovanni Battista. 24 giugno. ai riti religiosi seguono i festeggiamenti civili
- Festa della Madonna del Carmelo. 15/16 luglio.
- Festa in onore di Santa Maria della Neve. 5 agosto. Festa della Patrona (ai riti religiosi seguono i festeggiamenti civili)
- San Lorenzo – sagra campestre. 10 agosto.
- San Filippo Benizi. 23 agosto.
- Festa della Madonna delle Grazie. 8 settembre. ai riti religiosi seguono i festeggiamenti civili
- San Francesco d'Assisi. 4 ottobre.
- Via Crucis. I venerdì di quaresima. Dal primo venerdì dopo carnevale, le confraternite si alternano durante i venerdì di quaresima con la via Crucis per le vie del paese, in questo ordine: primo venerdì Arciconfraternita della Santa Croce di Cuglieri, secondo venerdì confraternita della Vergine delle Grazie\Addolorata (turno che spettava alla confraternita della Misericordia), terzo venerdì: confraternita del Santo Rosario di Cuglieri, quarto venerdì: confraternita della Madonna del Carmine, quinto venerdì: confraternita di San Giovanni Battista e sesto venerdì venerdì della Madonna Addolorata e partecipazione alla Via Crucis della confraternita medesima con il simulacro della Vergine dei Sette Dolori.
- Uscita con l'addolorata. Il venerdì prima della domenica delle palme. Gestita dall'arciconfraternita del Convento
- Processione della Domenica delle Palme. domenica delle Palme. Si svolge una processione e una messa nella basilica, gestita dalla confraternita del Santo Rosario
- Riti della Settimana Santa. Aprile (o fine marzo). Serie di eventi che si tengono nella settimana di Pasqua
: . Segue dopo la Pentecoste e la Solennità della Santissima Trinità, la processione di Corpus Domini.
Il giovedì santo i riti iniziano con la celebrazione della messa in Coena Domini, seguita dalla processione de Sas Chilcas, ovvero la ricerca di Gesù per le vie del paese e nelle chiese dove sono stati allestiti i sepolcri. I cantori di Cuglieri cantano lo Stabat Mater "semplice".
Il venerdì santo si svolge S'Incravamentu nella chiesa di Convento, seguita dalla processione del penitente con la contrarughe, e una processione dalla chiesa di Convento del Cristo Crocifisso. La sera si svolge un'altra processione con l'Addolorata e il trasporto delle lettiga nella basilica con la predica de S'Iscravamentu. I cantori di Cuglieri eseguono il Miserere e lo Stabat Mater "sequentia".
Il sabato santo, di mattina, si tiene la visita ai sepolcri (via crucis) delle confraternite: "Sas Chilcas".
La domenica di Pasqua si tiene una processione con la statua del Cristo Risorto e della Madonna dalla chiesa di Santa Croce alla basilica; nella basilica si celebra la messa e avviene S'Incontru. Finita la messa benedizione della violette e processione dalla basilica alla chiesa di Santa Croce. Festa di San Giovanni Battista
La festa si svolge con i tradizionali riti: l'accensione dei falò e il rito de “sabba muda”. La sera, al tramonto, gli abitanti raggiungono la fontana “Tiu mèmmere” camminando lungo i bordi delle strade, perché la tradizione dice che il giorno di San Giovanni al centro della strada camminino i morti. Nella fontana si beve e ci si lava nel più assoluto silenzio, che si mantiene fino al rientro a casa, dove si giunge senza mai guardarsi indietro. Sagra delle Panadas
Sagra, che si svolge nel rione di S. Maria dopo le festività di Santa Maria e prima della festa dell'Assunta, dedicata a questo tipico piatto locale che consiste in un calzone di pasta sfoglia fatto cuocere in forno e ripieno di carni miste, carciofi, favette fresche, piselli, olive in salamoia snocciolate e pomodori secchi.
La prima edizione si è svolta nel 2000.