Saint-Louis | ||
Stato | Senegal | |
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Regione | Senegal settentrionale | |
Altitudine | 22 m s.l.m. | |
Abitanti | 258.592 (stima 2021) | |
Fuso orario | UTC+0 | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Saint-Louis è una città del Senegal, situata nella regione settentrionale.
Da sapere
[modifica]Saint-Louis costituisce una buona base da cui esplorare il Nord del Senegal e la confinante Mauritania ma prima di attraversare la frontiera informatevi sulle condizioni di sicurezza.
Intorno alla città stanno diverse riserve naturali raggiungibili dal centro in poche ore. Di queste riserve le più famose sono il Parco Nazionale della Langue di Barbarie, all'estremità meridionale dell'omonima penisola, e il santuario ornitologico di Djoudj, un'ottima meta per gli appassionati di birdwatching.
Lo sviluppo del turismo è in parte dovuta al fatto che la città è stata inserita nell'anno 2000 nella lista UNESCO dei patrimoni mondiali.
Cenni geografici
[modifica]Saint-Louis fu costruita su una stretta isola lunga poco più di 2 km e larga appena 400 m. situata 25 km a nord della foce del fiume Senegal e protetta dalle intemperanze dell'Oceano Atlantico dalla Langue de Barbarie, una lingua di sabbia larga 300 m. Uno stretto canale separa l'isola dalla terraferma dove si trova il sobborgo di Sor. La costa della terraferma è costituita da un ininterrotto e intricato susseguirsi di lagune e paludi.
Il paesaggio delle paludi muta di continuo in conseguenza dell'alta e della bassa marea che ne determinano l'allargamento o il restringimento.
Durante la stagione delle piogge il fiume Senegal straripa di frequente creando ulteriori stagni dove allignano le mangrovie che attraggono fenicotteri e pellicani.
I paesaggi sono quelli tipici del Sahel e la vegetazione è costituita da bassi arbusti e da radi alberi di acacia.
Sui terreni sabbiosi e altamente salini della penisola di Barbarie sono stati piantati alberi sempreverdi del genere casuarina per prevenire l'erosione del suolo.
Quando andare
[modifica]L'inverno è considerato il miglior periodo per una visita.
Saint-Louis è caratterizzata da un clima desertico con solo due stagioni: la stagione delle piogge va da giugno a ottobre e comporta umidità e caldo eccessivi mentre la stagione asciutta va da novembre a maggio ed è caratterizzata dalla fresca brezza oceanica portata dagli alisei. Quando però i venti cambiano direzione e spirano dal deserto, possono verificarsi tempeste di sabbia.
Cenni storici
[modifica]Molto prima dell'arrivo dei coloni francesi, intorno al 1450 c'era un piccolo insediamento del popolo wolof nella località oggi nota come "Guet Ndar" L'insediamento era un punto di imbarco per pellegrini musulmani diretti alla Mecca.
Commercianti portoghesi, olandesi e inglesi visitarono l'area nei due secoli successivi ma la prima fortificazione coloniale fu eretta nel 1659 da marinai di Dieppe (Normandia) che battezzarono il loro insediamento con il nome del re di Francia Luigi XIV.
Diagne di Sor, un capotribù del posto, consentì l'insediamento francese in cambio di tre pezzi di stoffa blu, una di stoffa scarlatta, sette lunghe sbarre di ferro e 10 pinte di acquavite. L'isola era disertata dagli indigeni presumibilmente perché credevano che fosse infestata dagli spiriti.
Nel 1689, il religioso francese Jean-Baptiste Gaby nel suo diario di viaggio descrive l'isola e le rive del fiume “Senega” come un luogo paludoso ancora in parte ricoperto di mangrovie.
Dal loro insediamento i francesi controllavano il commercio che si svolgeva sul fiume Senegal. Furono esportati schiavi, pelli, cera d'api, ambra grigia e, successivamente, gomma arabica. Durante la Guerra dei Sette Anni, le forze britanniche occuparono il Senegal ma nel febbraio 1779, l'esercito francese riconquistò Saint-Louis.
Alla vigilia della rivoluzione francese Saint-Louis era una prospera città che aveva già raggiunto la ragguardevole cifra di 10.000 abitanti. La società del tempo era caratterizzata da signares, donne creole che avevano sposato ricchi mercanti europei, assicurandosi così uno status aristocratico e una vita agiata.
Nel 1885 Saint-Louis fu collegata per ferrovia al resto dell'Africa occidentale francese (AOF) e 10 anni dopo fu proclamata capitale dell'intera AOF, raggiungendo così il culmine della sua prosperità.
Nel 1902 la capitale dell'AOF fu spostata a Dakar ma Saint-Louis conservò ancora il rango di capitale del Senegal fino al 1957. Il declino di Saint-Louis si fece irreversibile con la partenza dei militari francesi. Molti dei suoi edifici coloniali versano tuttora in un uno stato di abbandono.
Un documentario del 2011 ha messo in evidenza come Saint-Louis sia la città africana più minacciata dall'innalzamento del livello dei mari.
A partire dal 2017 Saint-Louis ha registrato un forte calo del pescato, che ha causati effetti deleteri sull'approvvigionamento alimentare del Senegal dove il 75% delle proteine animali proviene dal pesce.
I pescatori locali trascorrono il doppio del tempo in mare per catturare piccole cale e devono affrontare la concorrenza di pescherecci stranieri meglio attrezzati.
Come orientarsi
[modifica]Il vecchio centro coloniale è situato sull'isola del Sud unito alla terraferma tramite il ponte Faidherbe, lungo 500 m;
Quartieri
[modifica]Guet Ndar è il quartiere dei pescatori. Migliaia di piroghe possono essere viste sulla spiaggia.
È un quartiere molto vivace e molto povero la cui intera vita è legata al djehn, il pesce. Gli uomini spesso stanno via da casa per diverse settimane di seguito perché le acque senegalesi sono ormai povere di pesce. I bambini trascorrono il tempo tra la spiaggia e la scuola coranica, le donne per la maggior parte vendono il pesce che i loro mariti raccolgono. È ancora possibile trovare bestiame, spesso in semi-libertà sulle strade dove circolano auto, mezzi pubblici, carri trainati da cavalli. Il tempo è scandito dai richiami dei Muezzin a recarsi in moschea che possono risultare molto fastidiosi se amplificati da gracchianti megafoni.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]L'aeroporto di Saint-Louis è stato chiuso nel 2009 e al 2021 risultava ancora in fase di ricostruzione.
L'aeroporto più vicino è quello di Dakar, 250 km più a sud (poco meno di 4 ore in auto).
In auto
[modifica]Il valico di frontiera con la Mauritania è in località 1 Rosso, a 100 km dal centro.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- Museo del Centro di ricerca e documentazione del Senegal a Saint-Louis (Musée du Centre de recherches et de documentation du Sénégal à Saint-Louis).
Eventi e feste
[modifica]- Fanal.
- Festival internazionale del jazz.
- Festival Rapandar.
Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Attorno a Saint-Louis stanno numerosi siti naturali di interesse paesaggistico:
- 2 Parco Nazionale della langue de Barbarie
- 3 santuario nazionale degli uccelli di Djoudj
- 4 Riserva faunistica di Gueumbeul
Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Saint-Louis
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Saint-Louis