Ruvo di Puglia | ||
Stemma e Bandiera | ||
Appellativi | Città del Talos | |
---|---|---|
Stato | Italia | |
Regione | Puglia | |
Territorio | Murge | |
Altitudine | 261 m s.l.m. | |
Superficie | 221 km² | |
Abitanti | 24.356 (2022) | |
Nome abitanti | Ruvesi, Rubastini, Ruvestini | |
Prefisso tel | +39 080 | |
CAP | 70037 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Biagio, San Rocco, San Cleto, Corpus Domini, SS. Medici | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Ruvo di Puglia (Rìuve in dialetto ruvese o ruvestino, [ˈriːuvə]) è una città della Terra di Bari, in Puglia, sull'altopiano delle Murge. È una tra le maggiori città d'arte di Puglia e fra le fondamentali tappe turistiche pugliesi. Fa parte del parco nazionale dell'Alta Murgia, del quale ospita un ufficio operativo.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Ruvo di Puglia si trova nella città Metropolitana di Bari nella regione Puglia ed è il terzo comune per estensione. È una città dell'olio, importante produttrice di vini e tra i maggiori poli industriali e di ricerca della regione Puglia.
Quando andare
[modifica]Ruvo è una città dal clima mediterraneo, non presenta però grandi percentuali di umidità, grazie alla sua altitudine e alla lontananza col mare, perciò è godibile in tutti i periodi dell'anno.
È consigliabile in ogni caso visitarla durante il periodo estivo ed il periodo autunnale. In particolare quest'ultimo, molti sono gli eventi, da quelli enogastronomici a quelli culturali fino a quelli religiosi. D'estate invece, sono interessanti le escursioni nell'Alta Murgia ruvese, con i suoi boschi e le sue masserie.
Cenni storici
[modifica]La preistoria, l'arrivo dei Greci e l'età romana
[modifica]Alcuni reperti di pietra lavorata fanno risalire i primi insediamenti nell'agro ruvestino al paleolitico medio mentre alcuni resti di villaggi confermano la presenza dell'uomo fin dal VI millennio a.C.. Tuttavia durante l'età del bronzo il territorio fu abitato dai morgeti, un popolo ausonico, poi scacciato dagli iapigi con l'avvento dell'età del ferro. Gli iapigi si stabilirono in terra di Bari dando origine alla stirpe peuceta e Ruvo fu inizialmente fondata come un villaggio in cima alla collina attualmente sita tra la pineta comunale e la chiesa di San Michele Arcangelo. L'agro ruvese in età peuceta era molto vasto ed ebbe anche un porto, chiamato Respa, presso Molfetta.
Tra l'VIII e il V secolo a.C. i greci colonizzarono pacificamente Ruvo che da quel momento prese il nome di "Ρυψ". Intorno al IV secolo a.C. il villaggio visse il momento di maggior splendore intrattenendo scambi commerciali con gran parte delle popolazioni italiche, tra cui gli etruschi, coniando moneta propria e vantando una popolazione e un territorio mai più raggiunto (l'agro ruvestino di età greca comprendeva Molfetta, Terlizzi, Corato, Trani e Bisceglie). Ruvo si pose come una fiorente polis della Magna Grecia e la sua ricchezza consisteva nel commercio di olio di oliva e vino e nella florida produzione di vasellame. La città greca di Ruvo finì col diventare protetta di Atene, come dimostrano alcune monete, ma anche alleata di Taranto.
La sconfitta della greca Taranto nella guerra contro Roma segnò la fine dell'età ellenistica in Puglia facendo così entrare Ruvo nell'orbita di influenza romana col nome di Rubi. In seguito Ruvo giocò un ruolo fondamentale per la Repubblica romana e per l'Impero vedendosi prima assegnare la cittadinanza romana, poi il titolo di municipium e infine diventando stazione della via Traiana. Nel 44, secondo la leggenda, Ruvo vide sorgere la propria diocesi per volere di San Pietro, il quale nominò primo vescovo san Cleto che in futuro sarebbe diventato papa. Tuttavia in età imperiale l'ager rubustinus subì una diminuzione in quanto sorgono Molfetta, Trani e Bisceglie, facendo perdere così il contatto con il mare.
Ruvo medievale
[modifica]Nel V secolo scomparve la fiorente Ruvo sotto i colpi delle invasioni dei Goti che ridussero per la prima volta la città a un cumulo di macerie. Ruvo, rifondata sulle pendici della collina originaria, fu prima conquistata dai Longobardi e poi fu preda dei Saraceni. Fu in questo periodo che i ruvestini decisero di dotarsi di una cinta muraria munita di torri e quattro porte: Porta Noè (attuale via Veneto), Porta del Buccettolo (via Campanella), Porta del Castello (piazza Matteotti) e Porta Nuova (corso Piave). Nell'XI secolo la fortezza di Ruvo entrò nella contea di Conversano e subì altre violenze a causa delle lotte intestine per la gestione del potere, i quali conflitti portarono alla seconda distruzione del centro abitato. Tuttavia fu sotto Federico II di Svevia che Ruvo finalmente riconobbe una crescita culturale ed economica, un periodo segnato dalla costruzione della cattedrale romanico-gotica e nel territorio tra Ruvo e Canosa del Castel del Monte. A questo momento storico però risalgono anche le fondazioni delle città di Corato e Andria, i cui territori andarono a diminuire ulteriormente l'agro ruvestino.
Dal 1266 Ruvo divenne feudo ed entrò, assieme alla Puglia intera, tra i domini degli Angioini. Nonostante questo il feudo ruvestino vide sfumare ancora una volta il periodo di pace e prosperità che stava attraversando poiché nel 1350 la città fu rasa al suolo e saccheggiata da Ruggiero Sanseverino. I ruvestini furono così costretti a ricostruire il centro abitato, le mura e decisero anche la costruzione della torre del Pilota, alta 33 metri. Al dominio angioino si succedette quello aragonese. Gli scontri per il dominio sul Regno di Napoli tra Francia e Spagna sfociarono nella battaglia di Ruvo, che vide vincitori gli spagnoli guidati da Consalvo di Cordova contro le truppe francesi di Jacques de La Palice stanziate a Ruvo. Durante questa battaglia la città fu rasa al suolo per la terza volta. Lo stesso feudo vide inoltre partire dalle proprie mura i tredici francesi che si scontrarono contro altrettanti italiani nella disfida di Barletta.
I Carafa: conti di Ruvo
[modifica]Nel 1510 Oliviero Carafa acquistò il feudo di Ruvo e la stessa città conobbe un periodo storico negativo. La maggior parte delle storiche famiglie patrizie ruvestine si estinsero e solo nel Seicento sorsero nuove famiglie nobili che conobbero una particolare e florida condizione economica. Furono inoltre rafforzate ulteriormente le mura ma nonostante il lungo periodo di pace la popolazione era soffocata dalle angherie dei Carafa e dal governo tirannico degli stessi che trasformarono la torre del Pilota da strumento di difesa a prigione per gli oppositori. Tra la fine del Cinquecento e il Seicento, ovvero nell'epoca della controriforma, Ruvo vide nascere vari sodalizi e congreghe tuttora operanti specialmente nella cura dei riti della Settimana Santa ruvestina. Tuttavia in questo periodo buio della storia di Ruvo si distinsero alcuni uomini illustri tra i quali il più celebre è senza dubbio il medico Domenico Cotugno. Nel 1806, sotto il dominio napoleonico il feudalesimo fu abolito, concludendo così il dominio dei Carafa durato tre secoli. Tra i Carafa dei conti di Ruvo si segnala l'eroe della Repubblica Partenopea del 1799, Ettore Carafa.
Dall'Unità d'Italia ai giorni nostri
[modifica]Dopo il dominio dei Carafa, i moti liberali toccarono anche Ruvo ma fallirono miseramente come nel resto del mezzogiorno. Tuttavia nei primi anni dell'Ottocento si distinse particolarmente Giovanni Jatta, il quale eletto dai ruvestini come avvocato della città, vinse la causa contro i Carafa ottenendo dei lauti risarcimenti e fu tra i protagonisti di quegli scavi archeologici che riportarono alla luce i numerosi reperti di epoca peuceta, greca e romana conservati nel museo Jatta. Nel periodo antecedente all'unità d'Italia Ruvo fu sede di una vendita carbonara chiamata "Perfetta Fedeltà" della quale fece parte il patriota e avvocato Francesco Rubini il quale si occupò di organizzare i moti risorgimentali anche a Ruvo. Nel periodo post-unitario Ruvo, seppur lentamente, conobbe i segni del progresso anche per merito del deputato e agronomo ruvestino Antonio Jatta, il quale evidenziò al governo i numerosi problemi della Puglia e della provincia di Bari. Tappe fondamentali del progresso furono segnate nel 1905 dall'arrivo dell'illuminazione elettrica e nel 1914 con la diffusione dell'acqua pubblica. Durante la prima guerra mondiale ben 367 ruvestini caddero sui fronti di battaglia mentre nel ventennio fascista furono realizzate altre opere di pubblico vantaggio quali la bonifica del pantano e la creazione della fognatura nel 1938 di cui ancora oggi si possono distinguere dei chiusini fascisti presentanti lo stemma fascista affiancato allo stemma del comune di Ruvo di Puglia. Nel secondo dopoguerra Ruvo si distinse in ambito culturale, soprattutto grazie alle opere del pittore Domenico Cantatore, ma anche in ambito economico con i fiorenti vitigni e oliveti.
Come orientarsi
[modifica]Orientarsi a Ruvo di Puglia è molto semplice. La sua struttura è ad anelli concentrici.
Quartieri
[modifica]Agro rubastino
[modifica]Nell'agro rubastino sono presenti grandi coltivazioni di vigneti, uliveti e mandorleti nelle zone adiacenti al centro urbano di Ruvo. Allontanandosi da esso, aumentano sempre di più le zone naturali, come il Bosco Scoparella, il Cavallerizza e il Polvino. Oltre il Bosco Scoparella inizia di fatto il territorio dell'Alta Murgia ruvese, composta da grandi colline senza vegetazione che la fa assomigliare alle tundre siberiane, tranne per le temperature, che d'estate toccano i 35° C. L'inverno in questi territori è crudo, e facilmente capitano nevicate che possono bloccare il passaggio. Oltre a questo sono presenti comunque lotti di boschi e pinete, masserie e i così detti "Jazzi", luoghi dediti al pascolo. Tra questi si ricorda lo Jazzo del Demonio, all'interno del Bosco Scoparella, vicino ad una grande quercia millenaria con lo sfondo del ponte dell'acquedotto, rendendo questo Jazzo particolarmente bello, calmo, pacifico e selvaggio, diventando quindi meta di campeggio.
Frazioni
[modifica]- Calendano – Dista 6km in linea d'aria ed è prevalentemente composta da ville private con piscine, ma è anche presente il Santuario della Madonna di Calendano, un antico santuario nel centro della Frazione, dove sono presenti anche bar, tabacchini e ristoranti. Inoltre, nel Santuario è custodita la statua lignea della Madonna del Lunedì dell'Angelo, portata in processione appunto il Lunedì dell'Angelo, nella così detta "Pasquetta", chiudendo così la Settimana Santa di Ruvo di Puglia.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]Il centro di Ruvo è raggiungibile dall'aeroporto di Bari-Palese. È collegata direttamente all'aeroporto grazie alla linea Bari-Barletta, gestita da Ferrotramviaria SpA.
In treno
[modifica]Il centro di Ruvo è raggiungibile grazie alle linee FR1 e FR2 della linea ferroviaria Bari-Barletta gestita da Ferrotramviaria SpA. Dalla rete nazionale di Trenitalia, è possibile raggiungere questa ferrovia tramite scalo da Bari Centrale FT e Barletta Centrale. I treni viaggiano dalle 4 del mattino fino a mezzanotte tutti i giorni, salvo domenica e festivi in cui il servizio ferroviario è sostituito da corse autolinee, gestite sempre da Ferrotramviaria.
In autobus
[modifica]La Società Trasporti Provinciale (STP) esegue la tratta Molfetta-Terlizzi-Ruvo e Trani-Ruvo. Inoltre, la Società Ferrotramviaria SpA esegue corse autolinee che ripercorrono il percorso ferroviario su strada, da Barletta fino a Bari e viceversa.
Le società di Marino e Flixbus eseguono collegamenti autolinee dalle grandi città italiane come Napoli, Roma o Milano direttamente con la città di Ruvo.
Come spostarsi
[modifica]Il centro urbano di Ruvo non è di grandissime dimensioni, perciò è consigliabile percorrerlo a piedi. Inoltre, i monumenti storici ed artistici sono presenti per lo più all'interno del centro storico, che è zona a traffico limitato ai soli residenti, rendendolo quindi di fatto zona pedonale.
Con mezzi pubblici
[modifica]Ruvo possiede linee urbane che servono l'intero suo centro urbano. Sono 5 linee che si spostano su tutti i punti della città, e sono eseguiti dalla Linea Scoppio Srl. Inoltre, sostano d'innanzi alla stazione, permettendo il trasporto di persone con problemi di deambulazione e disabili in tutto il centro urbano di Ruvo.
Cosa vedere
[modifica]La città di Ruvo si presenta come una città artistica e culturale, piena di eventi enogastronomici e religiosi, ma anche escursionistici sull'Alta Murgia ruvese, tra i suoi grandi boschi come lo Scoparella, il Cavallerizza e il Polvino, oltre alla grande presenza di masserie. Il centro urbano ruvese è formato dal centro storico, con le sue piazze, i suoi vicoli e le sue tortuose stradine, con qualche piazzetta che si erge tra uno scorcio e l'altro. Gli edifici sono costruiti con la pietra calcarea, comune nelle zone pugliesi, e quella vulcanica per la pavimentazione delle principali arterie del centro storico.
Centro storico
[modifica]- 1 Cattedrale di Santa Maria dell'Assunta. Costruita nel XII secolo, è un eccellente esempio di romanico pugliese. Molto simile alla vicina Cattedrale di Trani e di Bitono, particolare di quella di Ruvo è il suo rosone. Inoltre, molti sono gli accenni all'arte arabo-bizantina e sperimentazioni gotiche. La Cattedrale nella sua secolare e antica storia ha avuto moltissime modifiche e rimaneggiamenti, portando al risultato eccezionale che è oggi.
- 2 Ipogeo della Cattedrale (Sottostante la Cattedrale). È uno spazio archeologico sottostante la Cattedrale che custodisce resti di tombe peucete e bellissimi mosaici di origine romana. Sono presenti resti di quella che doveva essere un antica Domus romana, oltre alle antiche colonne dell'antica cattedrale che si ergeva precedentemente sull'attuale.
- 3 Campanile della Cattedrale. Torre campanaria di estrema importanza storica. Alto ben 36,5 metri, è uno dei simboli distintivi dello skyline della città. Ben più antica della Cattedrale, la sua costruzione risale all'anno 1000, ed era fra le principali torri d'avvistamento della città medievale.
- 4 Chiesa del Purgatorio. Gioiellino seicentesco nel centro storico. Non presenta un'interessante facciata, ma nasconde un interno mozzafiato. Da lasciar perdere la ragione è la bellezza della statua della Pietà, che viene anche portata in processione il Sabato Santo.
- 5 Grotta di San Cleto (Sottostante la chiesa del Purgatorio). È un area archeologica sottostante la chiesa del Purgatorio. Si tratta di rovine greco-romane, dove di eccezionale valore è la così detta Grotta di San Cleto, ovvero un'antica cisterna romana usata da San Cleto, primo vescovo di Ruvo e terzo Papa della storia, a rifugiarsi alle persecuzioni cristiane.
- 6 Santuario dei Santi Medici (Chiesa dei Santi Medici). Gioiellino nel centro storico.
- 7 Antica Torre dell'Orologio. Seicentesca Torre civica dell'Orologio, è un punto panoramico della città. Alla sua base è presente un'epigrafe risalente al 239 dopo Cristo dedicata all'Imperatore Gordiano III, e sottostante essa una seconda epigrafe risalente al 1793 con una descrizione della prima soprastante. Presenta un interessante orologio incastonato in cima, ed è fornita di due campane che risuonano ogni quarto d'ora.
- 8 Museo del Libro - Casa della Cultura (Palazzo Caputi). È un palazzo nobiliare cinquecentesco, appartenuto alla famiglia Caputi e costruito durante l'era dei Carafa. Il palazzo è di estrema importanza artistica, in particolare i suoi grandi affreschi e suoi lampadari. Il palazzo ospito il Museo del Libro o Casa della Cultura, dove sono custoditi importanti volumi medievali e rinascimentali. È anche adibito a biblioteca comunale.
- 9 Arco Caputi (Arco del Bacio). È conosciuto come arco del bacio per le sue decorazioni amorose, che creano un ambiente più eccezionale di quanto già non lo sia.
- 10 Palazzo Spada. Antico comune di Ruvo, è interessante il suo atrio interno, dove è custodito un bassorilievo di inestimabile valore.
- 11 Arco Miraglia. Bellissimo arco medievale. Non presenta particolari meraviglie sul lato di Via Vittorio Veneto, ma presenta una meraviglia nascosta dopo averlo superato e rivolto nuovamente la vista verso l'arco. Tra decorazioni medievali, antiche finestre in legno e composizioni artistiche, non potete perderlo.
- 12 Arciconfraternita del Carmine (Chiesa del Carmine). È un gioiellino neoclassico incastonato nel centro storico. Interni barocchi da mozzafiato, sono custoditi un gran numero di composizioni statuarie lignee, costruite da mastri napoletani nel '600 e portate in processione il Venerdì Santo, come la nota "Processione dei Misteri".
- 13 Torrione Aragonese di Via Fornello. Torrione medievale che costituisce, insieme al suo gemello di Via Rosario, i resti dell'antica cerchia muraria di Ruvo. All'interno è presente un infopoint della Proloco.
- 14 Torrione Aragonese di Via Rosario. Torrione medievale che costituisce, insieme al suo gemello di Via Fornello, i resti dell'antica cerchia muraria di Ruvo.
Piazze
[modifica]Il centro storico è racchiuso da grandi Corsi, oltre alla presenza di piazze come Piazza Giacomo Matteotti, la più grande ed affascinante, ma anche Piazza Dante Alighieri, con i suoi secolari pini e le sue fontane, Piazza Felice Cavallotti e Piazza Giovanni Bovio.
Piazza Giacomo Matteotti
[modifica]- 15 Piazza Giacomo Matteotti (Piazza Castello o Porta Castello). Grande piazza costruita nei primi del '900 e restaurata nel 2016, è ad oggi la più grande Piazza della città, cuore pulsante della vita commerciale dei ruvesi, su di essa si affacciano diversi edifici nobiliari, oltre alla chiesa del Santissimo Redentore con il suo poderoso campanile, oppure Palazzo Camerino o Palazzo Avitaja, sede del Municipio.
- 16 Resti del Castello di Ruvo (Castello di Ruvo) (Affacciato su Piazza Giacomo Matteotti). Resti del castello medievale normanno di Ruvo. Un tempo considerato un grande e potente castello, oggi rimane solo la sua torre quadrangolare.
- 17 Palazzo Melodia (Castello di Melodia) (Affacciato su Piazza Giacomo Matteotti). Palazzo nobiliare della famiglia Melodia. È accessibile il suo arco d'ingresso che porta in un atrio che lascia sensazioni proprio da medioevo, con un bellissimo intreccio di scalini e scalinate che portano fino in cima.
- 18 Chiesa del Santissimo Redentore (Affacciato su Piazza Giacomo Matteotti). Si erge poderosamente su Piazza Giacomo Matteotti. Di rilevanza è il suo campanile, alto e neoclassico, costruito soltanto negli anni '50. Poderosamente si erge dalla chiesa, e si affaccia su tutta la Piazza ed è abbastanza alto da costituire ormai un segno distintivo dello skyline della Città del Talos.
- 19 Confraternita di San Rocco (Chiesa di San Rocco) (Affacciato su Piazza Giacomo Matteotti). Costruita nel '500 come ringraziamento a San Rocco, da parte della popolazione ruvese, per aver liberato la città dalla peste. Al suo interno è presente un enorme composizione statuaria su unica base, la così chiamata dai ruvesi "Otto Santi", che viene portata in processione il Giovedì Santo alle 2.30 di notte. È la processione più suggestiva della Settimana Santa di Ruvo.
- 20 Palazzo Camerino (Affacciato su Piazza Giacomo Matteotti). Palazzo nobiliare costruito tra i resti dell'atrio sud del Castello di Ruvo. Non presenta particolari dettagli artistici al suo esterno, ma l'interno costituisce decorazioni di affreschi e pitture da far sembrare Palazzo Camerino un palazzo reale più che ad uno nobiliare. È necessaria la prenotazione per una visita all'interno, ma generalmente le visite vengono effettuate su prenotazione dalla Proloco di Ruvo durante gli eventi come la Settimana Santa, il 25 aprile, il primo maggio, periodo natalizio o ferragosto, ma anche durante la Sagra del Cardoncello o il Talos Festival.
- 21 Palazzo Avitaja (Comune di Ruvo di Puglia) (Affacciato su Piazza Giacomo Matteotti). Palazzo nobiliare della famiglia Avitaja, uno dei meglio conservati insieme a Palazzo Spada, Caputi e Camerino di Ruvo. Il suo esterno è austero, e sul lato di Via Alcide de Gasperi presenta un interessante stemma di famiglia all'altezza del primo piano. Attualmente in fase di restauro, il Palazzo è stato usato come Municipio. Alla sua base, inoltre, è posta un epigrafe in ricordo di tre grandi partigiani ruvesi, morti nella resistenza italiana.
- 22 Piazza Felice Cavallotti (Vicino a Piazza Giacomo Matteotti). È una graziosa piazzetta costruita nei primi del '900 e restaurata nel 2016, insieme a Piazza Giacomo Matteotti. Al suo interno sorge la Statua di Domenico Cotugno, studioso e medico ruvese. Inoltre, è presente un grazioso orologio classico anni '30, un tempo presente a Piazza Giacomo Matteotti e oggi spostata su Piazza Felice Cavallotti. Attorno ad essa si affacciano diversi bar ed esercizi commerciali, oltre alla presenza di Palazzo Testini, uno dei Palazzi nobiliari di Ruvo.
Piazza Giovanni Bovio
[modifica]- 23 Piazza Giovanni Bovio (Porta Noè o Valle Noè). Piazza nata come prima villa comunale di Ruvo (prima della costruzione di Piazza Dante Alighieri), Piazza Bovio è di interessante forma, un trapezio, fatti di percorsi circondati dal verde. Al centro è presente uno spiazzale dove si erge il Monumento ai Caduti ruvesi della Prima Guerra Mondiale. Su di essa si affacciano il Museo Archeologico Nazionale Jatta, dove sono conservati migliaia di reperti archeologici dell'era magno-greca di Ruvo, la chiesa barocca di San Domenico, di cui retrostante esso sorge la Pinacoteca Comunale "Domenico Cantatore". Inoltre, sulla Piazza, si affaccia anche un cedro secolare, uno tra i più grandi di tutta la Regione Puglia. A Natale viene decorato per creare così uno degli alberi di Natale più grandi della regione.
- 24 Chiesa di San Domenico. Costruita nel rinascimento come chiesetta fuori dalle mura, fu ricostruita nel '700 in stile barocco. Al suo interno sono conservate opere importanti, oltre a decorazioni barocche mozzafiato. È custodita anche la scultura lignea di Cristo Risorto, che viene portata in processione a Pasqua.
- 25 Museo Archeologico Nazionale Jatta (Museo Jatta o Palazzo Jatta). All'interno è custodita una tra le più grandi collezioni al mondo di arte greca, classica ed ellenistica. Il museo è organizzato in sole 5 stanze che contengono più di 2000 reperti archeologici, tra vasi greci, elementi d'arredo, armature greche, giocattoli ed epigrafi romani. Al suo interno è custodito il pezzo più pregiato della collezione, il Vaso di Talos, famoso per la sua rivoluzione artistica che impone ancora oggi un incognita sull'arte vaseria greca. Il vaso viene spesso trasferito in viste provvisorie nei musei di New York o al British Museum.
- 26 Monumento ai Caduti. Costruito nel 1923 in onore ai caduti ruvesi della Prima Guerra Mondiale, la statua della vittoria in bronzo fu poi rimossa per essere fusa per la produzione bellica durante la Seconda Guerra Mondiale. Sarà soltanto nel 2009, grazie a donazioni volontarie da parte di ruvesi e non, che la statua è stata nuovamente realizzata e riposta dove un tempo sorgeva l'originale.
- 27 Pinacoteca Comunale "Domenico Cantatore" (Convento dei Domenicani). Dedicata al pittore espressionista e cubista ruvese Domenico Cantatore, la Pinacoteca racchiude opere dell'artista ruvese, oltre ad altre di artisti locali come Michele Chieco, Raffaele van Westerhout, Silvio Dodaro, Cesare Marino e Filippo Alto. Il convento invece fu costruito nel '700 e adibito a Scuola primaria, poi all'avviamento agrario e infine come Scuola media dedicata a Domenico Cotugno, fino al 1987.
Piazza Dante Alighieri
[modifica]- 28 Piazza Dante Alighieri (Piazza Dante o Villa). Definita dai ruvesi semplicemente come "La villa", piazza Dante fu costruita nel corso degli anni 20 e 30 su ben 3 lotti. La Piazza fu costruita a seguito della distruzione del vecchio Episcopio della Cattedrale, un tempo più grande e che racchiudeva tutto il retro della Cattedrale e il suo campanile. Inoltre, un tempo, sorgevano anche le cappelle laterali barocche della Cattedrale, abbattute durante gli anni 20. Questo ha quindi cambiato l'aspetto urbano della zona, permettendo la costruzione della villa comunale. Anticamente invece, al suo posto sorgeva uno spiazzale sterrato, utilizzato per la fiera dell'angelo e il mercato degli animali, quest'ultimo non più attivo da 40 anni.
- 29 Fontana dei Quattro Cavalli (Interno di Piazza Dante). È un fontana marmorea costruita negli anni 60 decorata di bellissimi cavalli. Di notte è illuminata di luci colorate, ed è immersa nel verde della villa con i suoi secolari pini.
- 30 Statua del Gigante Talos (Interno di Piazza Dante). È un colosso in marmo di carrara di 3,3 metri, su di un piedistallo di 1,6. L'opera è stata realizzata dall'artista locale Max di Gioia, nel 2023. Il piedistallo invece è stato progettato dell'architetto Lidia T Sivo. Interessante sono le panche: A forma circolare, hanno le sembianze dell'orlo del Vaso di Talos, conservato nel Museo Jatta, simbolo della città.
- 31 Episcopio della Cattedrale (Episcopio) (Si affaccia su Piazza Dante). Edificio costruito negli anni 30 a seguito dell'abbattimento del precedente, l'Episcopio è di estrema eleganza, con il suo porticato che si affaccia sulla Piazza.
Corsi
[modifica]I corsi della città di Ruvo circondano il centro storico. Sono grandi strade commerciali, di numero totale sette, su cui si affacciano importanti attività commerciali e ristorative, permettendo lo svago e l'intrattenimento nella movida ruvese. In particolare l'estate, i diversi locali dei Corsi eseguono serate a tema che animano la vita dei giovani ruvesi e non. I corsi sono stati costruiti nella metà dell'800, a seguito dell'abbattimento delle mura nel 1820. Su di essi si affacciano importanti palazzi nobiliari o di famiglie dell'alta borghesia rubastina, come Palazzo Chieco o Palazzo Testini. Sfortuntamente nessuno dei tantissimi palazzi nobiliari che si affacciano su Corsi è visitabile all'interno. D'altro canto, creano una certa atmosfera che rende i Corsi di Ruvo più simili a dei Boulevard parigini che a semplici strade commerciali di una città pugliese quale è. Inoltre, sono composti da grandi marciapiedi, spesso larghi anche 7-8 metri, che si affacciano su ambo i lati dei Corsi, e sono ombreggiati d'estate dalla presenza di grandi alberi come i Tigli di Corso Cavour, che creano un atmosfera unica e rinfrescante.
- 32 Corso Cavour (Il Corso o Stradone). Corso Cavour è stato costruito dall'Ingegner Egidio Boccuzzi, ed è uno dei principali Corsi cittadini. È la principale arteria dell'intrattenimento della movida ruvese, dove la maggior parte dei locali giovanili si localizzano. È ombreggiato dalla presenza dei suoi grandi secolari Tigli. Generalmente i ruvesi lo chiamano semplicemente "corso" o "stradone".
- 33 Corso Giovanni Jatta (Il Corso). Se Corso Cavour è il corso della movida e dell'intrattenimento, Corso Giovanni Jatta è il Corso dello shopping e commerciale. È il corso con i marciapiedi e gli alberi più piccoli, ma d'altro canto presenta una grandissima quantità di negozi ed attività commerciali, oltre ovviamente alla presenza di un noto locale e di una nota pasticcieria.
- 34 Corso Antonio Gramsci. Si caratterizza per essere l'unico Corso di Ruvo ad aver mantenuto il suo stato originale di pavimentazione stradale, con le sue pietre vulcaniche. Dedicato al grande Antonio Gramsci, un tempo era dedicato al Re Vittorio Emanuele III. Su di esso si affaccia un noto ristorante e una nota pasticcieria-bar.
- 35 Corso Ettore Carafa. È il vecchio Boulevard principale della città. Attualmente è quello che presenta i marciapiedi più grandi, e dove si affacciano importanti palazzi nobiliari e di borghesia, come Palazzo Chieco. Oltre alla presenza di un paio di bar, a differenza di Corso Cavour, questo corso si caratterizza per la presenza di sindacati e uffici comunali, non rendendolo molto attivo di sera. È comunque un affascinante ed importante luogo di passeggio.
- 36 Chiesa di San Giacomo al Corso (Si affaccia su Corso Ettore Carafa). Chiesa neoclassica particolarissima che si affaccia su Corso Ettore Carafa. È caratterizzata da un interno barocco mozzafiato, simile a quello di San Domenico. Si erge dove un tempo sorgeva l'antico tempio templare di San Giacomo, chiesetta medioevale non più esistente.
- 37 Corso Domenico Cotugno. È caratterizzato come punto d'ingresso da Via Corato. Sul corso si affacciano diversi altri palazzi nobiliari e borghesi, e si affacciano diverse pasticcierie ed esercizi commerciali.
- 38 Scuola Giovanni Bovio (Scuola Bovio) (Si affaccia su Corso Domenico Cotugno). Scuola primaria costruita dall'Ingegner Egidio Boccuzzi negli anni 10 del '900, la Scuola si caratterizza come una fra le più grandi della zona. Presenta un enorme scalinata mastodontica all'ingresso, con grandi arcate che coprono il grande porticato. Sulla cima della facciata, infine, presenta un interessante meridiana.
La città presenta anche altri due Corsi, quale Corso Piave e Corso Antonio Jatta. Il primo è il più piccolo, ed assomiglia più ad una strada normale che ad un corso. È caratterizzato per il gran numero di attività commerciali, e in fondo ad esso si affaccia l'Ospedale di Ruvo, la Casa di Riposo, la chiesa Barocca di San Michele Arcangelo e la Pineta Comunale. Il secondo invece, è il continuo di Corso Cavour che continua per un altro mezzo chilometro, ed è chiamato "il rettilineo" dai ruvesi. Si caratterizza per i suoi grandi tigli, che danno continuità a Corso Cavour. D'altro canto, su di esso non si affacciano grandi attività commerciali e ristoratore come quelle di Corso Cavour, rendendolo più una via d'accesso per la città. In fondo, si presenta il lungo viale Ugo Foscolo del cimitero, lungo 1 km, caratterizzato da grandi cipressi, oltre alle diramazioni per la Via Vecchia di Bisceglie e Via Molfetta.
- 39 Chiesa di San Michele Arcangelo (In fondo a Corso Piave). È un bellissimo esempio di chiesa Barocca. Al suo interno sono conservati dipinti di Gaspar Hovic, pittore olandese del '500.
- 40 Casa di Riposo (In fondo a Corso Piave). È un convento costruito dai francescani nel 200, a seguito del passaggio di San Francesco d'Assisi da Ruvo. Al suo interno sono custoditi importanti cicli d'affreschi della vita di San Francesco. È stato adibito a Casa di Riposo "La Maddalena"
- 41 Ospedale di Ruvo "Di Pietà" (In fondo a Corso Piave). Ospedaletto costruito nel 1881, è stato espanso nel corso del '900.
- 42 Pineta Comunale (Pineta) (In fondo a Corso Piave). È una villa caratterizzata da un gran numero di Pini, che la rendono perennemente ombreggiata. Al suo interno è presente un bar che d'estate anima la Pineta con serate a tema. È presente un bellissimo belvedere che permette la visione di Bisceglie e Terlizzi, grazie all'altitudine di Ruvo.
- 43 Viale Ugo Foscolo (Via del Cimitero) (In fondo a Corso Antonio Jatta). Lungo ben 1,20 km, è uno dei viali cimiteriali più lunghi della Regione. Costruito da Egidio Boccuzzi nei primi del '900, il viale è caratterizzato da enormi cipressi che seguono il rettilineo fino al suo Cimitero Monumentale. È interessante percorrerlo in escursione d'estate, nella pace e quiete e l'ombra dei cipressi.
- 44 Cimitero Monumentale (Cimitero). Il cimitero di Ruvo non è un normale cimitero cittadino, è definito Monumentale proprio per la presenza di grandi cappelle, di enormi dimensioni e simili a Chiese o templi egiziani, costruite da architetti e designer nel corso dell'800 e '900, che custodiscono le salme degli aristocratici della Città di Ruvo, come i Carafa, i Fenicia, i Caputi, i Testini od altri. Se volete fare un escursione estiva su Viale Ugo Foscolo, non potete non vedere il suo cimitero monumentale!
Eventi e feste
[modifica]- 1 Settimana Santa di Ruvo di Puglia (In tutto il centro storico). Settimana Santa. È tra le più belle della Regione Puglia e del Mezzogiorno, ed è stata inserita nei patrimoni immateriali della Regione Puglia nel 2020. Si caratterizza per l'ordine e la disciplina estrema usata per il suo svolgimento, oltre alla caratterizzazione di avere oltre circa 30 portatori per ogni statua. Questo metodo di processione non viene utilizzato solo per la Settimana Santa, ma anche per tutte le altre processioni che avvengono nella Città del Talos. Non soltanto il numero estremo di portatori, ma anche il passo eseguito per la marcia delle statue è studiata nei minimi dettagli e particolarissima, che caratterizzano il passo con movimenti continuamente ondulatori e lenti. Principale inoltre sono le Canzoni della Settimana Santa, composte da compositori ruvesi come Gennaro Sibilano, Alessandro Amenduni, Antonio Amenduni e Francesco Porto.
- 2 Venerdì di Passione (L'Addolorata) (Partenza dalla Chiesa di San Domenico). Venerdì di Passione 17:00-23:00. Processione e corteo religioso della Madonna Addolorata.
- 3 Giovedì Santo (Otto Santi), Piazza Giacomo Matteotti. Giovedì Santo 2:30. Uscita della grande composizione statuaria della Deposizione di Cristo dalla Chiesetta di San Rocco, definita dai ruvesi come "Otto Santi", che sono predisposti su un unica base lignea. La processione è la più suggestiva, non solo per le sue dimensioni, che la rendono lentissima e che può essere portata fino a 150 portatori, ma anche per l'orario in piena notte in cui viene effettuata. Difatti, la nottata degli Otto Santi rende Ruvo molto attiva e movimentata. Si ritira verso le ore 9.30 del mattino.
- 4 Venerdì Santo (I Misteri) (Partenza dalla Chiesa del Carmine). Venerdì Santo 17:00-23:30. Processione e corteo religioso dei Misteri, dalla chiesa del Carmine. Il corteo religioso è composto da 9 statue, e tra queste si ricorda in particolare la statua di Gesù al Calvario e il legno sacro, un pezzo dell'originale croce di Cristo.
- 5 Sabato Santo (La Pietà) (Partenza dalla Chiesa del Purgatorio). Sabato Santo 17:00-23:30. Processione e corteo religioso della Pietà, dalla chiesa del Purgatorio. È la statua più bella, ed esprime a pieno il dolore della Madonna alla morte del figlio, con dettagli artistici davvero sconcertanti.
- 6 Domenica di Pasqua (Gesù Risorto) (Partenza dalla Chiesa di San Domenico). 8:30-12:30. Processione e corteo religioso di Gesù Risorto.
- Lunedì dell'Angelo (Madonna dell'Angelo) (Monastero di Calendano, nella vicina frazione di Calendano). Processione e corteo religioso della Madonna dell'Angelo.
- 7 Scoppio delle Quarantane - Domenica di Pasqua (Quarantane) (In tutto il centro storico). Sono fantocci costruiti di acciaio e cartapesta, e rappresentano la quaresima. Secondo la tradizione popolare, la Quarantana sarebbe la moglie di 'mba Rocchettidde, la maschera carnevalesca di Ruvo, che alla sua morte avvenuta a Carnevale, sua moglie detta la Quarantana va in lutto. Al passaggio di Gesù Risorto a Pasqua, la quarantane, che sono appese nelle principali Piazze della città, vengono fatte esplodere, precedute da uno spettacolo pirotecnico.
- 8 Ottavario del Corpus Domini (In tutto il centro storico). A Ruvo si festeggia la festa patronale dell'Ottavario del Corpus Domini, ovvero otto giorni dopo il Corpus Domini. La tradizione di questa festa nasce dal racconto popolare di cui, si racconta, il cavallo di Ettore Carafa si inchinò al passaggio della processione del Corpus Domini, mentre il Conte voleva a tutti i costi attraversare. Il Conte, meravigliato, proclamò quindi la Festa dell'Ottavario, ovvero una seconda processione del Corpus Domini che venisse rieffettuata dopo la prima originale otto giorni dopo, in una maniera più sfarzosa e ricca. Nel frattempo, la città si decora di luminarie artistiche, e per tre giorni viene svolta la fiera su Corso Giovanni Jatta, Piazza Felice Cavallotti e Corso Cavour, oltre alla presenza del luna park in periferia.
- 9 San Biagio (Largo Cattedrale). 3 febbraio. È la festa patronale principale di Ruvo, avviene il 3 febbraio. Non viene svolta una grande fiera, se non la presenza di bancarelle su Largo Cattedrale, dove si vende il tradizionale tarallo di San Biagio, ovvero taralli con le forme religiose del sento, come la mano, il piede o il suo bastone. Viene portata in processione la Statua lignea del patrono, insieme alla sua reliquia. La processione avviene con lo stesso metodo adottato per la Settimana Santa.
- 10 SS Medici. 26 settembre. È una festa patronale di Ruvo, in cui la città, come per l'Ottavario, viene decorata di luminarie artistiche (anche se per i Santi Medici la decorazione viene limitata solo a Piazzetta le Monache). Viene portata in processione il complesso statuario dei SS Medici dalla chiesetta dei Santi Medici in centro storico. I Corsi Antonio Gramsci, Ettore Carafa, Via Fornello e Rosario e Corso Cavour ospitano la fiera, chiamata "Fiera dell'Angelo". Viene allestito il luna park in periferia.
- 11 San Cleto. È la festa patronale più antica di Ruvo, e viene portata in processione la statua di San Cleto, primo Vescovo di Ruvo e terzo Papa della storia.
- 12 Talos Festival (Piazzetta le Monache, Largo Cattedrale). Seconda decade di settembre. È una manifestazione jazz che si svolge nella seconda decade di settembre ed è nata nel 1993 per volere del jazzista ruvestino Pino Minafra. Al festival prendono parte jazzisti di fama internazionale, ma viene dato spazio anche alle bande musicali locali, punto cardine del panorama musicale del Mezzogiorno. Viene organizzata con serate a pagamento su di un palco allestito a Piazzetta le Monache, ed altre pubbliche sul sagrato della Cattedrale.
- 13 Sagra del Fungo Cardoncello (In tutto il centro storico, in particolare Piazza Giacomo Matteotti). Dal 9/10/11 novembre rispettivamente fino al 10/11/12 novembre. Dal 2005, a Ruvo si svolge annualmente la Sagra del Fungo Cardoncello. Si caratterizza per la degustazione di cibi locali, prevalentemente con il fungo Cardoncello come base, promozione di aziende agricole locali e diversi concerti nelle diverse piazze del centro storico con musica folkloristica locale. Ogni anno, questo evento porta moltissimi visitatori, superando anche le 50.000 visite annuali.
- 14 Luci e Suoni d'Artista (In tutto il centro storico). Dal 7 dicembre al 7 gennaio. È un evento che interessa il centro storico di Ruvo durante il periodo natalizio. È caratterizzata dall'accensione di luminarie artistiche costruite dai cittadini in appositi laboratori, o hub creativi, in zona industriale nei mesi precedenti. I materiali utilizzati per la realizzazione di queste luminarie sono la cartapesta, il legno, l'acciaio, ed illuminate da lampade colorate. Ogni anno l'edizione è caratterizzata da un tema preciso, che spesso può variare dalla dedica ad un poeta contemporaneo, ad un grande inventore del passato, oppure ad elementi reali come la natura. L'accensione di queste luminarie avviene il 7 dicembre di ogni anno con un grande evento in Piazza Giacomo Matteotti, seguite da bande musicali locali e dalla partecipazioni degli studenti delle scuole elementari e dell'infanzia di Ruvo, e termina il 7 gennaio di ogni anno.
- 15 Apriti Cuore (In tutto il centro storico). Dal 12 febbraio al 12 marzo. Come per le Luci e Suoni d'Arista, anche Apriti Cuore è un iniziativa che nasce dai cittadini. Il centro storico viene decorato con luminarie artistiche create dai cittadini di cartapesta, legno e acciaio, con i simboli di San Valentino.
Cosa fare
[modifica]A Ruvo di Puglia è possibile eseguire dei percorsi guidati con la Proloco per la visita guidata nei monumenti e luoghi d'interesse del centro storico, in particolare durante i periodi natalizi, della sagra del Fungo Cardoncello, delle feste patronali e di ferragosto. È possibile svolgere le attività di trekking ed escursioni nel Bosco Scoparella, oltre alle escursioni di scoperta dell'Alta Murgia ruvese, in particolare a ferragosto e a Pasquetta.
Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Locali notturni
[modifica]- 1 Caffè 79, Corso Giovanni Jatta. Modico. Lun-Sab 07:00-02:00.
- 2 Karibù Bar, Corso Cavour, ☎ +39 334 5876962. Modico.
- 3 Bar Classico, Corso Cavour, ☎ +39 346 3104410. Elevato. Lun-Dom 07:00-00:00.
- 4 Dream Bar, Corso Cavour, ☎ +39 331 3905806. Modico. Mer-Dom 08:00-14:00, Mer-Dom 17:00-01:00.
- 5 Il Sottano Pub, Corso Cavour, ☎ +39 349 3236331. Elevato. Lun-Dom 19:00-02:00.
- 6 Fanilù Ristopub (Sotto il campanile della Cattedrale), ☎ +39 342 1918645. Modico. Mer-Lun 18:30-02:00.
- 7 Circolo ARCI "La Mancha", Via Oberdan. Elevato. Sab 21:30-02:30.
Dove mangiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 Ristorante U' Vecchie Furne, ☎ +39 080 3612505. Mer-Sab 10:30-15:00 e 18:00-1:00, Dom-Lun 10:30-15:00.
- 2 Freestate Ristopub (Atrio interno Sud del Castello medioevale), ☎ +39 393 3829613. Mar-Dom 19:00-24:00. All'interno del Freestate Ristopub, è possibile la consumazione all'interno dell'atrio Sud del Castello medioevale.
- 3 O'Scugnizz (Davanti la Chiesa del Purgatorio), ☎ +39 080 2046569. Mar-Dom 18:00-24:00.
- 4 La Chicca Ristorante (Vicino all'arco di via S. Arcangelo), ☎ +39 080 9241002. Mar-Sab 13:00-14:30 e 20:00-22:30; Dom 13:00-15:00.
- 5 Le Fundù (Piazzetta le Monache), ☎ +39 347 4393089. Mar-Dom 10:30-14:30 e 18:00-24:00.
- 6 ICSO' Gelateria, Corso Cavour, ☎ +39 3404734230. Mar-Dom 09:00-13:00, 17:30-01:00.
- 7 Petrus - Paninoteca, ☎ +39 3487540013.
- 8 Zanzibar Pasticceria, Corso Domenico Cotugno, 15, ☎ +39 080 3611837. Dom-Mar 06:30-13:30 e 15:00-20:00, Mer, Ven-Sab 06:30-12:30 e 15:00-20:00, Gio 06:30-13:00.
- 9 Bar Sanremo, Corso Antonio Gramsci. Lun-Sab 05:00-22:00, Dom 01:00-22:00.
- 10 Pizzeria "Il Capriccio", Via Oberdan, ☎ +39 080 8691880. Mar-Dom 12:45-15:00, Mar-Dom 20:00-00:00.
- 11 Braceria Meat Maselli, Via Oberdan, ☎ +39 080 9241773. Mar-Sab 20:00-00:00.
Prezzi elevati
[modifica]- 12 U.P.E.P.I.D.D.E., Corso Cavour, ☎ +39 080 3613879. Mar-Sab 12:30-15:00 e 20:00-24:00, Dom 12:30-15:00.
- 13 Mokambo Gelateria (Traversa di Via Cesare Battisti), ☎ +39 345 6040984. Ven-Mer 12:00 13:30 e 16:20-21:30. Famosa in tutto il mondo, per gli amanti e gli esperti del gelato, come la gelateria più costosa d'Italia. Qui viene venduto il gelato più costoso e pregiato d'Italia, lo Scettro del Re.
- 14 Ristorante Antica Osteria Pomponio, Via Pomponio (Pieno centro storico), ☎ +39 080 9141430. Mar-Sab 20:00-23:30, Dom 13:00-16:00.
- 15 Fico Bistrot, Corso Antonio Gramsci, ☎ +39 080 6926510. Mar-Dom 7:30-14:00 e 17:00-23:00.
- 16 Braceria Eremita, ☎ +39 346 2466257. Mar-Sab 20:00-24:00, Dom 13:00-18:00.
Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]Altri progetti
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