Montefioralle | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Toscana | |
Altitudine | 347 m s.l.m. | |
Abitanti | 79 (2001) | |
Prefisso tel | +39 055 | |
CAP | 50022 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Santo Stefano | |
Posizione
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Montefioralle è una frazione del comune di Greve in Chianti in provincia di Firenze.
Da sapere
[modifica]Si tratta di un castello, conosciuto in passato come Monteficalle. Il borgo, posto a breve distanza da Greve in Chianti (1,2 km), è di forma pressoché circolare.
Cenni storici
[modifica]Il più antico ricordo documentato risale al 6 febbraio del 1085 quando viene rogato un atto nel a castro Monteficalli. Il castello viene citato diverse altre volte all'inizio del XII secolo come una curtis in cui venivano rogati atti ufficiali, atti conservati nell'archivio della Badia a Passignano. Tra questi documenti quello datato 4 marzo 1122 è di particolare interesse; in quel documento viene certificata la vendita di un bene tra un tale Benne di Gerardo e Gisla di Guinildo insieme alla madre Ermengarda del fu Rolando, i personaggi di questa vicenda portano tutti un nome di origine germanica tanto che si è ipotizzato che fossero esponenti di una famiglia nobile di stirpe longobarda.
In epoca successiva il castello e borgo di Monteficalle fu di proprietà dei Ricasoli, dei Benci di Figline e dei Gherardini di Montagliari.
Il borgo si trovava lungo una strada chiamata via del Guardingo di Passignano, questa strada metteva in comunicazione le tre principali valli della parte meridionale del contado fiorentino, la Val d'Elsa, la Val di Pesa e la Val di Greve con il Valdarno Superiore.
In antico il castello era conosciuto come Monteficalle per poi divenire Montefioralle nel XVIII secolo.
Come orientarsi
[modifica]Il paese si è sviluppato intorno alla parte più elevata che corrisponde all'antico insediamento feudale. Sviluppandosi intorno all'antico castello il borgo ha preso una pianta di forma ellittica, composto da una strada radiale dalla quale si dipanano dei vicoletti facenti tutti capo al cassero feudale. Dell'antico cassero oggi è rimasta una poderosa struttura a pianta rettangolare che presenta un rivestimento in filaretto di pietra alberese. Il complesso, oggi scapezzato e ridotto ad uso abitativo, dovrebbe risalire tra la Fine del XII e l'inizio del XIII secolo.
Tutto intorno all'abitato sorgono le mura di cinta che ripetono la forma del borgo. Le parti di mura ancora oggi conservate presentano i resti di alcune torri, oggi convertite in abitazioni, e le tre porte di accesso, tutte aperte direttamente nelle mura. Le mura realizzate interamente a sasso scapezzato sono da datarsi tra la fine del XIII secolo e l'inizio del XIV.
Il tessuto urbano si presenta con uno stile molto unitario, caratterizzato da edifici con strutture medievali. Tra questi edifici si segnalano una casa ritenuta essere stata di proprietà del navigatore fiorentino Amerigo Vespucci e un'altra che presenta un bel portale a sesto acuto con sopra uno stemma del Bigallo.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- 1 Aeroporto di Firenze-Peretola (Aeroporto Amerigo Vespucci, IATA: FLR). Distando circa 27 km è sicuramente l'aeroporto più comodo per coloro che devono prendere questo mezzo per avvicinarsi. Una volta usciti dall'aeroporto è possibile prendere un taxi per recarsi a destinazione o verso il più comodo e più economico trasporto pubblico. Sono anche presenti servizi di noleggio scooter e automobili.
In auto
[modifica]L'autostrada A1 è la principale arteria che connette Greve al resto d'Italia. Non essendoci un'uscita dedicata, per chi viene da sud è preferibile uscire a "Incisa Valdarno" proseguendo in direzione Figline Valdarno e da lì seguire indicazioni per Greve in Chianti. Chi viene da nord invece è opportuno che esca a "Firenze sud" imboccando successivamente la SR 222 (Chiantigiana) in direzione Greve in Chianti.
In treno
[modifica]Non sono presenti stazioni ferroviarie nel comune di Greve In Chianti. Le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di: Incisa in Val D'arno, Figline Valdarno, Rovezzano, Vicchio e San Piero a Sieve. Una volta arrivati in queste stazioni è necessario prendere altri mezzi di trasporto (taxi o autobus) per arrivare a destinazione.
Dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella è possibile prendere un pullman presso l'antistante capolinea.
In autobus
[modifica]Il mezzo più comodo per raggiungere Greve è tramite i pullman interurbani della acvbus[link non funzionante].
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Chiesa di Santo Stefano. Di originaria struttura gotica, fu rimaneggiata tra il XVII e il XVIII secolo con l'aggiunta di altari barocchi e subì altri rifacimenti nel XIX secolo.
Nell'interno, a navata unica, ospita diverse opere di pregio. Al primo altare di destra Santi Michele arcangelo, Jacopo, Stefano e Domenico, tela di Orazio Fidani datata 1647; all'altare maggiore si trova la tavola del XV secolo raffigurante Trinità e Santi attribuita al Maestro dell'Epifania di Fiesole; sulla sinistra la tavola raffigurante Annunciazione e Santi del Maestro di Sant'Ivo e databile tra il 1395 e il 1400; al primo altare di sinistra si trova l'opera di maggior pregio qui posta e si tratta della tavola cuspidata della Madonna con Bambino del cosiddetto Maestro di Montefioralle (secondo alcuni studiosi identificabile con Meliore di Jacopo), di scuola fiorentina e datata alla fine del Duecento.
Nella compagnia si trova un Crocifisso ligneo seicentesco e la copia ottocentesca della Madonna di porta Pinti di Andrea del Sarto.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Dove alloggiare
[modifica]Sicurezza
[modifica]Come restare in contatto
[modifica]Nei dintorni
[modifica]- 2 Pieve di San Cresci (A Greve in Chianti, poco fuori Montefioralle). L'antica chiesa è intitolata ad uno dei più importanti evangelizzatori del contado fiorentino. Il suo suggestivo esterno in stile romanico risale al XII secolo; vi è stato aggiunto un portico nel XV, con arco a tutto sesto e due bifore, le cui colonnine sono sormontate da capitelli cubici e pulvini a gruccia, completato da un secondo ordine agli inizi dell'Ottocento, ad imitazione del sottostante.
Altri progetti
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