Monte Mario è un'altura di Roma situata nel quartiere Trionfale.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Con i suoi 139 metri d'altezza, è il rilievo più imponente di Roma e per tale ragione è considerato, assieme al Gianicolo e al Pincio, uno dei punti più panoramici della città, in particolare dal belvedere di Parco Mellini presso lo storico locale "Lo Zodiaco", con vista a sud e a est sui quartieri limitrofi. Includendo le propaggini nord-occidentali attorno alla stazione di Roma Monte Mario si raggiunge tuttavia la quota di 141 metri s.l.m. in via Achille Mauri 4
L'altura è attraversata dal Parco Lineare più lungo di Roma (circa 4 km corredati di percorso ciclopedonale), che congiunge la stazione di Roma Monte Mario con il Parco di Monte Ciocci, sito a breve distanza dalla Città del Vaticano.
Cenni storici
[modifica]Il Trionfale è fra i primi 15 quartieri nati nel 1911, ufficialmente istituiti nel 1921. Prende il nome dalla via Trionfale, che lo attraversa. Questa era la strada attraverso la quale i generali romani vincitori entravano a Roma dopo le loro battaglie.
Durante tutto il Medioevo, attraverso questa stessa via, i pellegrini provenienti dalla via Francigena arrivavano nella città eterna. A testimonianza di questo passato è rimasta la piccola chiesa rettoria di San Lazzaro in Borgo del XII secolo dove i pellegrini dovevano sostare prima di essere ammessi nella città.
Cenni storici
[modifica]Antichità
[modifica]Tracce di un abitato fortificato (oppidum secondo la terminologia romana) di epoca orientalizzante (VIII-VII sec. a.C.) e arcaica (VI sec. a.C.) con grandi fossati e una necropoli con tombe a camera scavate nel tufo (forse uno dei Septem pagi sottratti, secondo la tradizione, da Romolo agli Etruschi di Veio) sono state messe in luce durante l'edificazione del quartiere di Monte Mario Alto. Il ritrovamento del fossato largo tra i 5 e gli 8 metri permette di collocare con precisione l'insediamento sull'altura tra via Giuseppe Taverna e via Giuseppe Allievo / via Floridiana, con il limite meridionale costituito dalla via Trionfale e quello settentrionale dal giardino di via Allievo, per una superficie complessiva di 10 ettari. Le necropoli, secondo consuetudine, si estendevano sui rilievi intorno all'abitato e particolarmente nell'area attorno alla Chiesa di Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario, oggi principale nucleo del quartiere: furono messe in luce almeno due tombe a camera, due a forno, una a fossa e due tombe a corridoio.
In epoca romana la sommità della collina era attraversata dalla via Triumphalis, il cui percorso è all'incirca ricalcato dalla moderna via Trionfale. La strada prende il nome dal trionfo celebrato da Marco Furio Camillo nel 396 a.C. per festeggiare la caduta della città etrusca di Veio al termine del lungo assedio. La via dovette avere un'importanza fondamentale nel garantire il vettovagliamento delle truppe romane di stanza attorno alla città nemica. Ritrovamenti di sepolture e di resti di monumenti sepolcrali di diverse epoche sono segnalati in più punti della strada lungo l'intero crinale di Monte Mario.
Deve considerarsi quasi certa la presenza sulla cima dell'altura, tra l'87 e l'82 a.C., del campo trincerato dei soldati al soldo di Lucio Cornelio Cinna durante gli scontri tra i sostenitori di Mario e di Silla: da questi eventi derivò il toponimo di clivus Cinnae attribuito alla collina da un'iscrizione sepolcrale del III sec. d.C. (CIL, VI 10247). La presenza dell'esercito di Cinna sulla cima di Monte Mario, da cui controllava minacciosamente la città, ebbe fine nell'82 a.C. con il ritorno di Silla e del suo esercito dalla campagna in Oriente contro Mitridate.
Parallelo alla via Trionfale presso l'attuale Monte Mario Alto corre l'Acquedotto Traiano (aqua Traiana), costruito non su arcuazioni ma a livello del piano di campagna; restaurato da papa Paolo V agli inizi del XVII secolo è oggi noto come Acqua Paola ed è tuttora in uso (un ingresso per l'ispezione e la manutenzione è costituito da una piccola costruzione moderna in mattoni visibile in via Ottavio Assarotti). All'incrocio con via della Pineta Sacchetti l'Acquedotto Traiano / Acqua Paola abbandona la via Trionfale e prosegue parallelo a via della Pineta Sacchetti verso la via Aurelia Antica, per giungere infine a Trastevere dove conclude il suo percorso.
Resti di ville o fattorie antiche sono segnalate sulla Carta Storica Archeologica Monumentale e Paesistica del Suburbio e dell'Agro Romano a Monte Mario Alto (via delle Benedettine) e presso lo Stadio Olimpico (via Edmondo de Amicis). Nel 1957 in largo Aldo Zucchi sono emersi i resti parziali di una cisterna del diametro di 6,90 m, appartenuta verosimilmente ad una villa posta nelle immediate vicinanze, forse quella dei Minicii la cui esistenza è supposta dal ritrovamento presso il sito del Forte Monte Mario dell'Ipogeo dei Minicii e dei resti di murature di sostruzione di una villa. L'evidente rarità di ville suburbane rispetto ad altre aree dell'agro romano è presumibilmente da imputare all'orografia scoscesa, incompatibile con le attività agricole, e all'ambiente in buona parte silvestre che ha da sempre caratterizzato il territorio di Monte Mario.
Medioevo
[modifica]Nel Medioevo Monte Mario si trovava lungo il tragitto della via Francigena, fondamentale via di comunicazione con l'Europa nordoccidentale, comunemente utilizzata dai pellegrini italiani e stranieri diretti a Roma: dopo aver seguito il tragitto dell'antica via Cassia fino alla cosiddetta Tomba di Nerone, il percorso piegava a sud tagliando attraverso l'attuale Riserva naturale dell'Insugherata e risaliva in direzione della via Trionfale percorrendo l'odierno quartiere di Monte Mario Alto (via Augusto Conti, via Achille Mauri, via Vincenzo Troya); successivamente i pellegrini proseguivano lungo la via Trionfale o altri percorsi secondari in direzione dei Prati di Castello e del quartiere di Borgo e concludevano il viaggio negli ostelli presso la Basilica di San Pietro in Vaticano. I pellegrini definivano la collina Mons Gaudii (monte della gioia) per la meraviglia che provavano osservando la Città Eterna dall'alto al termine del lungo cammino. Anche Dante Alighieri, quando venne a Roma con un'ambasceria fiorentina mandata a discutere con Bonifacio VIII nel 1301, transitò quasi certamente per la via Francigena e si soffermò su un belvedere della via Trionfale per ammirare Roma dall'alto: il poeta dimostra di conoscere Monte Mario (indicato nel Medioevo con il toponimo Montemalo) e la vista dalla sua sommità sulla Città Eterna ai vv. 109-111 del canto XV del Paradiso.
Età moderna
[modifica]Nel 1889 viene approvata la realizzazione della linea ferroviaria Roma-Capranica-Viterbo, con inizio del tracciato dalla stazione di Roma Trastevere. La ferrovia fu progettata per attraversare a mezzacosta l'altura di Monte Mario dal lato occidentale affacciato sulla Valle dell'Inferno fino alla località Sant'Onofrio (ove oggi sorge il Policlinico Agostino Gemelli), per poi dirigersi da qui verso il Lago di Bracciano e la sua destinazione finale. Nelle ultime propaggini nord-occidentali di Monte Mario (Colle di Sant'Agata) fu realizzata una stazione denominata stazione di Sant'Onofrio. La linea fu inaugurata il 29 aprile 1894. Il 1 giugno 1926 la stazione di Sant'Onofrio mutò il nome in Roma Monte Mario.
Monte Mario Alto, incluso nel suburbio Della Vittoria, costituisce l'area di più antica urbanizzazione del colle: negli anni venti del Novecento una cooperativa di postelegrafonici costruì a breve distanza dalla via Trionfale un primo insediamento denominato Case Nostre, contraddistinto da villini cinti da giardini sull'esempio della coeva Città Giardino Aniene e più in generale delle garden cities d'ispirazione anglosassone, villini che ancora in buona parte si conservano nel tessuto urbano di più recente edificazione incentrato sulla neoromanica Chiesa di Nostra Signora di Guadalupe (1928-1932) e sull'omonima piazza. Monte Mario Alto è altresì storicamente e topograficamente legato al complesso dello storico ex manicomio provinciale di Santa Maria della Pietà che sorge sul lato opposto della via Trionfale, uno dei più grandi e antichi d'Europa (edificato tra il 1909 ed il 1914), i cui padiglioni siti all'interno di un vasto giardino alberato sono oggi adibiti a varie funzioni pubbliche.
Sul finire degli anni 60 del XX secolo cominciano i lavori di trasformazione della linea ferroviaria per Viterbo in un servizio di tipo metropolitano: il 2 maggio 1968 viene inaugurata la fermata di Roma Balduina, il 27 novembre 1970 viene aperta la fermata di Roma San Filippo Neri, il 1 marzo del 1971 viene aperta anche la fermata di Roma Pineta Sacchetti. In vista del Giubileo del 2000 viene deciso un completo rinnovamento della linea nel suo tratto urbano e suburbano, con rifacimento delle stazioni, elettrificazione e raddoppio della tratta; Roma Pineta Sacchetti muta la sua denominazione in Gemelli; vengono inoltre create la nuova stazione di Appiano e la stazione di Valle Aurelia, la prima in Italia su un viadotto, utile per l'interscambio con la linea A della Metropolitana. I lavori si concludono il 28 maggio del 2000. L'altura di Monte Mario si trova così ad essere servita da 6 stazioni ferroviarie poste ad intervalli regolari lungo l'intero crinale; i binari della linea sono stati in gran parte "tombati" per attutire l'impatto visivo e sonoro della ferrovia. Negli anni successivi al Giubileo il tombamento è stato gradualmente trasformato in un Parco Lineare (inaugurato il 14 giugno 2014) corredato da un percorso ciclopedonale che congiunge la stazione di Roma Monte Mario con il Parco di Monte Ciocci, situato quasi 5 km più a sud.
L'importante sviluppo urbanistico di Monte Mario durante la seconda metà del XX secolo unitamente alle difficoltà create dall'orografia di questi luoghi aveva portato negli ultimi decenni del Novecento allo sviluppo di gravi problematiche relative al traffico automobilistico. Per garantire migliori collegamenti con i restanti quartieri di Roma, posti per lo più ad una quota di circa 100 metri inferiore rispetto al pianoro sommitale di Monte Mario, sul finire degli anni '90 fu presentato dalla giunta Rutelli un progetto di tunnel stradale a 4 corsie di prolungamento della Tangenziale Est che avrebbe dovuto mettere in collegamento l'area della Farnesina con via della Pineta Sacchetti, presso l'ingresso del Policlinico Agostino Gemelli. I lavori ebbero inizio il 1 ottobre 2001 durante il mandato del sindaco Walter Veltroni e l'inaugurazione avvenne il 22 dicembre 2004, con la denominazione di Galleria Giovanni XXIII in memoria di papa Roncalli.
Origine del nome
[modifica]L'origine del toponimo non è chiara. Nell'antichità l'altura (o più verosimilmente una parte di essa) appare indicata come clivus Cinnae su un'iscrizione (CIL, VI 10247) relativa ad un monumento sepolcrale posto tra il secondo ed il terzo miglio della via Trionfale. Il toponimo sembra derivare dal nome del console dell'87 a.C. Lucio Cornelio Cinna, che si era accampato con il suo esercito sulle alture intorno a Roma (evidentemente sulla cima di Monte Mario) per mettere in scacco la città durante gli scontri tra le fazioni guidate da Mario e da Silla. Essendo Cinna uno stretto alleato di Mario, non può escludersi che il toponimo Monte Mario risalga proprio a tali eventi e che possa essere stato impiegato in modo alternativo a quello di Clivo di Cinna attestato dall'iscrizione. In un passo di Cicerone si fa riferimento al Tevere che da Ponte Milvio lambisce i montes Vaticani, espressione plurale con la quale sono apparentemente indicati sia il colle oggi chiamato Vaticano che la collina di Monte Mario. "Clivo di Cinna" è oggi il nome di una via nella zona Balduina che a sua volta sorge su Monte Mario.
Nel Medioevo, almeno a partire dal pontificato di Pasquale II nell'XI secolo, l'altura era comunemente chiamata Monte Malo o Montemalo, forse a seguito dell'uccisione nel 998 di Crescenzio Nomentano (aristocratico romano a capo di una rivolta popolare contro le ingerenze straniere nel papato) da parte dell'imperatore Ottone III e della successiva esibizione del cadavere appeso ad una forca sulla sommità della collina. A Montemalo, per bocca di Cacciaguida, fa riferimento Dante Alighieri nel canto XV del Paradiso (vv. 109-111), allorché paragona la vista dalla collina a quella del colle Uccellatoio nei pressi di Firenze. Toponimo alternativo utilizzato dai pellegrini medievali che si recavano a Roma seguendo il percorso della via Francigena è quello di Mons Gaudii (monte della gioia), con riferimento all'entusiasmo per la vista dall'alto della città al termine del viaggio.
Il toponimo Monte Mario è attestato sulle opere a stampa a partire dalla prima metà del XVI secolo. Tuttavia il Nibby ricorda il riferimento topografico "in Monte Marii" presente nella cronaca manoscritta denominata Diarium Romanum del 1409. Non è tuttavia certo che la forma Monte Mario si sia diffusa per corruzione del toponimo medievale, non potendosi escludere che essa abbia convissuto con la forma Malo già durante il Medioevo. In ogni caso, sulla base di tali testimonianze, l'ipotesi diffusa su guide, siti web e pubblicazioni non specialistiche che il nome del rilievo derivi dalla presenza della villa appartenuta a Mario Mellini, umanista del XV secolo, poi restaurata come sede dell'osservatorio astronomico di Roma e dal 1935 sede anche del Museo Astronomico e Copernicano, appare destituita di ogni fondamento.
La proposta di far derivare il toponimo moderno dall'attestato mons Aureus è anch'essa da rigettare perché è noto che tale toponimo era comunemente usato in epoca medievale per designare il Gianicolo, sulla base della particolare colorazione giallastra del terreno, come testimoniato ad esempio dal nome della Chiesa di S. Pietro in Montorio (nei documenti medievali in latino designata esplicitamente come Ecclesia Sancti Petri Montis Aurei). Proprio per analogia con il toponimo medievale del Gianicolo è stato proposto che il toponimo Monte Mario possa derivare non dal gentilizio latino Marius ma dal termine latino mare, con riferimento alle conchiglie fossili che si rinvengono in alcuni punti dell'altura.
Territori e mete turistiche
[modifica]Come arrivare
[modifica]Vedere l'articolo Trionfale.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Osservatorio di Monte Mario, Via del Parco Mellini 84 (Villa Mellini), ☎ +39 06 35347056.
- 2 Museo astronomico e copernicano, Viale del Parco Mellini 6.
- 3 Villa Mazzanti. Situata a mezzacosta del versante orientale a breve distanza dalla sede dell'Osservatorio astronomico e da Villa Madama, fu edificata alla metà dell'Ottocento da Luigi Mazzanti e circondata da un elegante giardino con vialetti e giochi d'acqua. Tra il 1990 ed il 1994 il complesso è stato trasformato in parco pubblico mentre l'elegante casino con le pareti esterne affrescate è stato destinato a sede dell'Ente Regionale "Roma Natura".
- 4 Chiesa di San Francesco d'Assisi a Monte Mario (Sant'Onofrio in Campagna). Sorge nel luogo di un piccolissimo borgo rurale chiamato Borgo Clementino e fu costruita su progetto di Pietro Passalacqua tra il 1667 ed il 1676 grazie ad un lascito di Bartolomeo Neri, protonotario apostolico. Presenta internamente decorazioni di gusto barocco.
- 5 Chiesa di Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario. Chiesa in stile neoromanico costruita tra gli anni 20 e 30 del Novecento nel quartiere di Monte Mario Alto.
- 6 Chiesa di Santa Maria Mater Dei, Via della Camilluccia.
- 7 Statua dorata della Madonna "Salus Populi Romani" (Madonnina di Monte Mario). Realizzata in bronzo dorato dallo scultore Arrigo Minerbi e posta nel 1953 sul ciglio della collina presso il Centro di Riabilitazione Don Orione, è alta 9 metri e poggia su un basamento di 18 metri, così da essere visibile a notevole distanza. Fu realizzata in seguito ad un voto popolare espresso durante l'occupazione nazista della città nel corso della seconda guerra mondiale.
- 8 Forte Monte Mario. Terminato nel 1882 e oggi in stato di parziale abbandono.
- 9 Forte Trionfale. Terminato nel 1888 e passato nel 2015 in proprietà dell'amministrazione comunale, resta oggi inutilizzato in attesa di restauri.
- 10 Cimitero Militare Francese. Sito a monte del Palazzo della Farnesina, contiene le salme di quasi 2000 caduti francesi durante la campagna d'Italia del secondo conflitto mondiale.
- 11 Riserva naturale di Monte Mario. Riserva naturale con una superficie di 238 ettari circa, si estende sul versante orientale del colle per una lunghezza di oltre 4 km dal Palazzo della Farnesina (Ministero degli Affari Esteri) fino al Parco di Monte Ciocci presso Valle Aurelia. Ospita alcuni percorsi naturalistici.
- 12 Riserva naturale dell'Insugherata. Area protetta che contiene la maggior parte delle erbe censite a Roma. Prende il suo nome dall'abbondante presenza di sugheri: vi si accede dalle officine del san Filippo Neri, da via Andrea Angiulli e da via Augusto Conti. È un importante corridoio biologico tra l'area urbanizzata a nord di Roma ed il sistema naturalistico Veio-Cesano, a nord-ovest della capitale. La nuova perimetrazione e i recenti lavori del Grande Raccordo Anulare hanno ridotto considerevolmente l'area protetta a nord.
- 13 Riserva naturale di Monte Mario. Riserva naturale con una superficie di 238 ettari circa, si estende sul versante orientale del colle per una lunghezza di oltre 4 km dal Palazzo della Farnesina (Ministero degli Affari Esteri) fino al Parco di Monte Ciocci presso Valle Aurelia. Ospita alcuni percorsi naturalistici.
- 14 Area verde di via Giuseppe Allievo. Giardino pubblico collocato nel quartiere di Monte Mario Alto su un'area non edificata di interesse archeologico.
- Parco Lineare. Realizzato sul vecchio tracciato della linea metropolitana Roma-Viterbo ed inaugurato il 14 giugno del 2014 è il più grande Parco Lineare di Roma, con tanto di pista ciclopedonale che collega la zona della stazione di Monte Mario, dal complesso di Santa Maria della Pietà, con il parco di Monte Ciocci. Cinque chilometri di percorso, dieci accessi integrati con le strade di mobilità tradizionale, l'incrocio con quattro stazioni della linea FR3 (Monte Mario, Gemelli, Balduina, Appiano), spazio per i bambini che hanno a disposizione tre aree giochi e una pista di pattinaggio, tornelli fra una strada e l'altra, per evitare l'ingresso alle auto e ai motorini. E poi ancora, dieci fontanelle e oltre cento panchine, per chi vuole riposarsi lungo il tragitto, che ha una pendenza media dell'1% quindi facilmente accessibile anche a chi non usa la bici o non è solito fare passeggiate tutti i giorni, per un totale di sei ettari di superficie. E la possibilità di attraversare parte della città a piedi o in bicicletta per poi affacciarsi al Belvedere del parco di Monte Ciocci dove è possibile ammirare il panorama di Roma con la Cupola di San Pietro.
Cosa fare
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[modifica]Dove mangiare
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[modifica]Sicurezza
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[modifica]Nei dintorni
[modifica]Altri progetti
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