Soragna | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Emilia-Romagna | |
Territorio | Parmense | |
Altitudine | 49 m s.l.m. | |
Superficie | 45 km² | |
Abitanti | 4.834(2015) | |
Nome abitanti | Soragnesi | |
Prefisso tel | +39 0524 | |
CAP | 43019 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Maria SS.ma Addolorata | |
Posizione
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Sito del turismo | ||
Sito istituzionale |
Soragna è un centro dell’ Emilia-Romagna.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Soragna si trova nella Bassa parmense, nella zona fidentina. Dista 10 km. da Fidenza, 30 km. da Parma, 32 da Casalmaggiore, 34 da Cremona, 42 da Piacenza.
Cenni storici
[modifica]La storia di Soragna si identifica con la Rocca e con i Signori della stessa, la nobile famiglia Meli Lupi. Alla fine dell’XI secolo i Lupi, cremonesi di origine, si stabilirono nella zona di Soragna che già nel 712 in periodo longobardo compare nei documenti. Qui entrarono subito in competizione con i Pallavicino, anch’essi giunti in zona nel medesimo periodo.
I Pallavicino prevalsero nell’attuale Castellina; i Lupi a Soragna, dove iniziarono a fortificare il castello fin dal 1200. L’imperatore Carlo IV diede loro l’investitura del territorio soragnese nel 1347; nel 1385 Giangaleazzo Visconti autorizzò la famiglia Lupi ad erigere una nuova Rocca, quella che è giunta ai giorni nostri. L’estinzione del ramo principale dei Lupi con la morte di Diofebo I spostò i diritti di investitura al nipote Giampaolo Meli, che ricevette l’investitura da Carlo V, il quale autorizzò l’aggiunta del cognome Lupi; nasce così la casata Meli Lupi.
Nel 1709 l’imperatore Giuseppe I nomina Giampaolo IV Meli Lupi principe del Sacro Romano Impero, facendo così di Soragna uno stato autonomo al riparo dalle mire degli Spagnoli come da quelle dei Farnese Duchi di Parma.
Il potere dei Principi Meli Lupi su Soragna, durato oltre seicento anni, cessa il 1 luglio 1805 con la fine del potere feudale decretata dal Codice Napoleonico. L’ultimo discendente, il Principe Diofebo VI Meli Lupi abita ancora (2017) nella Rocca.
Come orientarsi
[modifica]Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- 1 Aeroporto di Parma (G. Verdi), Via Emilia - località Golese (20 minuti in auto), ☎ +39 0521 951511, fax: +39 0521 980394, info@parma-airport.it.
- 2 Aeroporto di Bologna (G.Marconi), Via Triumvirato 84, ☎ +39 051 6479615.
- 3 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it. Solo Charter
- 4 Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio (il Caravaggio), Via Aeroporto 13, Orio al Serio, ☎ +39 035 326323.
- 5 Aeroporto di Milano-Linate (Enrico Forlanini) (1 ora in auto).
- 6 Aeroporto di Milano-Malpensa (MXP), Ferno (1 ora e 45 minuti in auto). L'aeroporto è dotato di due terminal (T1 e T2), il secondo è adibito ai voli low cost. Il servizio di autobus Autostradale collega l'aeroporto con Milano stazione centrale in 50 minuti circa, mentre il Malpensa Express collega in 40 minuti il Terminal 1 con la stazione Cadorna (metropolitana linea rossa e verde). Gli autobus della Sadem e Autostradale raggiungono la città di Torino (2 ore), mentre la compagnia Volpi effettua alcune corse per Genova (3 ore).
In auto
[modifica]- Casello di Fidenza – Salsomaggiore Terme sulla autostrada del Sole
In treno
[modifica]Stazione ferroviaria a Fidenza (10 km) sulle direttrici:
- Milano –Bologna
- Fidenza – Cremona
- Fidenza – Fornovo di Taro
- Fidenza – Salsomaggiore Terme
In autobus
[modifica]Linee TEP (orari)
- Linea da e per Parma
- Linea extraurbana 6 Soragna - Fidenza
- Linea extraurbana 7 Fidenza - Soragna
- Linea extraurbana 8 Busseto - Soragna - San Secondo Parmense
Come spostarsi
[modifica]La visita del paese si effettua agevolmente a piedi.
Cosa vedere
[modifica]- 1 Rocca Meli Lupi. Nel 1385 i Marchesi Bonifacio e Antonio Lupi, che avevano ottenuto l'investitura feudale di Soragna nel 1347, iniziarono la costruzione della poderosa Rocca, concepita come strumento di difesa. Verso il Cinquecento, consolidatosi il potere della famiglia sul territorio, si iniziò ad intervenire con trasformazioni strutturali per rendere l'edificio meno militare e più residenziale.
Gli interventi che resero la Rocca una sfarzosa dimora principesca sono però del Seicento, quando il Castello assunse l'aspetto attuale. Ulteriori aggiustamenti sono da registrare nel Settecento e nell'Ottocento, ad opera di Angelo Rasori, parmigiano, e di Antonio Tomba, piacentino.
A pianta quadrata, ha quattro torri angolari; al centro della facciata una quinta torre ne costituisce l'accesso attraverso un ponte che ha sostituito l'antico ponte levatoio; due leoni in pietra fanno la guardia all'ingresso. Su due lati del castello esiste ancora il fossato (senz'acqua). Le sue sale conservano i mobili e gli arredi originari, commissionati ed eseguiti a Venezia, doratura compresa. L'insieme costituisce uno dei maggiori esempi di primo Barocco di sontuosa eleganza. Sono tuttavia presenti anche ambienti che offrono diversi stili di arredo, di derivazione parmense o lombarda.
Raffinati e pregevoli sono gli affreschi e gli stucchi che decorano le varie sale, opera dei fratelli Ferdinando e Francesco Galli Bibiena, con soggetti mitologici o con episodi della storia dei Meli Lupi. Si possono inoltre ammirare paesaggi e nature morte di Giacomo Facchini, episodi della Bibbia di Giovanni bolla, scene classiche di Giovanni Motta, oltre a scultori, intagliatori, pittori (Aili, Brescianino, Boselli, Lazzaroni, Oliva, Da Co').
Fra i numerosi ambienti meritano una citazione la Sala Baglione affrescata nel Cinquecento a grottesche di ispirazione pompeiana dal cremonese Cesare Baglione; la Sala Gialla, con affreschi mitologici riportati su tela; la Sala del Bocchirale, che unisce il cortile al giardino; la Sala Rossa con pregiati mobili; la Sala del Biliardo antico che custodisce anche una galleria di ritratti di famiglia; la Sala degli stucchi, opera seicentesca dei fratelli Galli detti Bibiena; la Sala da pranzocon pregevoli intagli dorati; la Sala d'armi con armi del Cinquecento e del Seicento; la Galleria delle Monache, che una curiosa tradizione indica come la zona del palazzo in cui appunto erano situate le celle delle monache della famiglia.
Costituisce un grandioso esempio di Barocco trionfante l'Appartamento nobile con sfarzosi intagli ricoperti d'oro zecchino: un ambiente voluto in occasione delle nozze del Giampaolo Meli Lupi Primo Principe del Sacro Romano Impero e di Soragna con Ottavia Rossi di San Secondo.----La Rocca di Soragna è visitabile nelle aree non riservate all’uso privato, con i seguenti orari:
dal 1°aprile al 15 ottobre: 9,00-11,00*e 15,00-18,00*
dal 16 ottobre al 31 marzo: ore 9,00-11,00* e 14,30-17,30*
(* inizio ultima visita guidata)
Chiusura: lunedì non festivo
Prezzi validi per l'anno 2013: singolo euro 8,00, comitiva euro 7,00, studenti (fino a 18 anni) euro 5,00, bambini euro 4,00. Ingresso carta Castelli euro 7,00
- La leggenda: il fantasma di Donna Cenerina
Alla Rocca di Soragna è indissolubilmente legata la vicenda di Cassandra Marinoni, che sposò il Marchese Diofebo II Meli Lupi, assassinata nel castello dal cognato Giulio Anguissola probabilmente per motivi di interesse. Pur colpito da condanna ed ordine di cattura, l'Anguissola non pagò mai per il suo delitto. Fu così che Donna Cassandra iniziò la sua lunga serie di manifestazioni nelle sale della Rocca, guadagnandosi il nome di Cenerina per il suo aspetto, appunto, cinereo.
Donna Cenerina è particolarmente attiva in occasione di eventi calamitosi o negativi per i suoi discendenti, quando non manca di avvertirli con manifestazioni e fenomeni inspiegabili, spesso anche intervenendo in loro aiuto.
- La Cappella Santa Croce
È opera del primo Seicento e fu voluta dal Marchese Giampaolo come oratorio di palazzo e tomba di famiglia; fu progettata dal cremonese Vigilante Patardi. Chiaramente in stile barocco, ha un altare marmoreo di Pietro Oliva di Parma e una pala d'altare rappresentante la Crocifissione di Giovanni Bolla. Servì per duecento anni per le sepolture della famiglia Meli Lupi. Bizzarro ma bello l'epitaffio che Francesco Meli Lupi volle che fosse inciso sulla sua sepoltura:
Quivi giace a marcir dentro l'avello nudo senza vigor, vile, fetente, un lupo per venir celeste agnello.
- Il giardino
Ha origine nel 1542 un primo nucleo del giardino, a seguito della recinzione di un'area verde di non grandi dimensioni; in precedenza la Rocca comprendeva solo l'edificio, senza spazi esterni. Questo primo nucleo si andò ingrandendo finché nel Settecento divenne un grande giardino all'italiana, con muro di cinta ricco di nicchie che ospitavano statue. Un ulteriore incremento terriero si ebbe nel 1781, finché nel 1833 l'architetto Luigi Voghera di Cremona (prolificissimo in Lombardia con restauri, ingrandimenti, costruzioni di ville, castelli, chiese, giardini come ad esempio a Torre de' Picenardi e San Lorenzo de' Picenardi) lo trasformò in parco all'inglese. Numerose statue di divinità e figure mitologiche sono sparse nei prati e nei boschi, in chiaro gusto neoclassico.
- 2 Chiesa parrocchiale di San Giacomo. La parrocchia di Soragna nel 1939 è stata classificata santuario diocesano, con dedicazione alla Sacra Famiglia. La sua costruzione risale al 1755, con conclusione dei lavori nel 1769. Si erge nei pressi della Rocca ed è stata progettata dall’architetto Ottavio Bettoli. Ha la particolarità di avere la facciata convessa, suddivisa in tre parti da lesene.
La volta emisferica dà slancio alla struttura interna, che si presenta sobria ma tuttavia con una certa grandiosità. Fra le opere d’arte che custodisce meritano attenzione il gruppo marmoreo Cristo morto, opera di Alvise da Cà del 1708; una statua lignea della Madonna Addolorata di lorenzo Aili; sculture seicentesche e settecentesche e preziosi arredi (Giulio Seletti e Giovanni Battista Galli) che si conservano in sacrestia.
Il campanile è opera ottocentesca.
- 3 Sinagoga. Si trova in un palazzo seicentesco in via Cavour 43. La sua struttura fu realizzata nel 1855 in stile neoclassico, riccamente decorata. Il suo allestimento fu finanziato dalle famiglie della comunità ebraica con autotassazione in base al proprio patrimonio.
Nello stesso luogo esisteva già nel 1594 un luogo di preghiera ebraico, su concessione del marchese Meli Lupi. Di questo antico Tempio esiste l’aron ligneo seicentesco, che nel 1966 fu trasferito in Israele nel’oratorio del Parlamento israeliano.
La sala è decorata da semicolonne corinzie in stucco trattato a finto marmo e da una volta a botte con affreschi floreali e rituali opera di Giuseppe Levi di Busseto. Il matroneo, accessibile dal vestibolo, è chiuso da una grata arabescata in ferro battuto.Come da caratteristica delle sinagoghe, nulla indica esternamente l’esistenza del luogo di preghiera. - 4 [link non funzionante] Museo Ebraico Fausto Levi, via Cavour 43, ☎ +39 0524 599399, fax: +39 0524 599399. Apertura stagionale. Il Museo è annesso alla Sinagoga, e si propone di far conoscere il mondo e la cultura del popolo ebraico, generalmente non ben conosciuti ai più.
- 5 Museo del Parmigiano Reggiano, Corte Castellazzi, Viale dei Mille a Soragna, ☎ +39 0524 596129, prenotazioni.parmigiano@museidelcibo.it. Un Museo inusuale, che esalta la tradizione di genuinità della pianura emiliana così ricca di eccellenze alimentari. Situato in un antico ‘’casello’’ racconta la storia di questo pregiato formaggio dal Medioevo ai giorni nostri, con l’esposizione di antichi strumenti di lavoro e delle relative ambientazioni. Degustazione finale.
- Museo della civiltà contadina, Tenuta agricola Castellazzi, ☎ +39 3283643299. Ingresso gratuito. Visita guidata. Ospitato in una struttura casearia della antica tenuta agricola Castellazzi, da secoli proprietà della famiglia Meli Lupi, si raccoglie antichi strumenti di lavoro del mondo contadino e antichi oggetti del mondo domestico.
Eventi e feste
[modifica]- Sagra dell'Addolorata. in settembre.
- Mostra Artigianato, Produzione e Commercio. in primavera.
Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Locali notturni
[modifica]- 1 Discoteca Andromeda, Via Antonio Gramsci, 5, ☎ +39 0524 597204.
Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Trattoria Al Voltone, Via della Repubblica, 20, ☎ +39 0524 598198.
- 2 [link non funzionante] I Trolls - ristorante, Piazza Garibaldi, 12, ☎ +39 0524 597209.
- 3 La Danda - pizzeria, Via Roma, 8A, ☎ +39 0524 598265.
Prezzi elevati
[modifica]- 4 Stella d'Oro, Via Giuseppe Mazzini, 8, ☎ +39 0524 597043.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi elevati
[modifica]- 1 Albergo Locanda del Lupo ristorante, Via Garibaldi, 64, ☎ +39 0524 597100. Hotel quattro stelle
Sicurezza
[modifica]- Baldi, Strada Comunale per Carzeto, 23/a, ☎ +39 0524599388.
- 7 Pelizza, Piazza Giuseppe Garibaldi, 26, ☎ +39 0524 597022.
Come restare in contatto
[modifica]- 8 Poste italiane, Via Don Giovanni Minzoni, 15, ☎ +39 0524 598180.
Nei dintorni
[modifica]- Parma — Città d'arte fra le maggiori dell'Emilia, mantiene con grande evidenza aspetto, signorilità e modi di vita da Capitale, come lo fu per secoli. La reggia Farnese della Pilotta, la Cattedrale romanica, la chiesa della Steccata sono alcune delle emergenze monumentali che caratterizzano la città; di gran fama il suo Teatro, la sua tradizione musicale (Giuseppe Verdi), la sua scuola di pittura (Correggio, Parmigianino), il suo amore per la buona tavola (prosciutto crudo di Parma, salumi, parmigiano reggiano, lambrusco).
- Fidenza — Il Duomo di San Donnino, cattedrale della diocesi, rientra a pieno diritto nel novero delle grandi Cattedrali romaniche dell'Emilia, ad esempio quelle di Parma e di Modena; vanta una facciata -incompiuta- con statue e bassorilievi di Benedetto Antelami e della sua scuola.
- Abbazia di Chiaravalle della Colomba — Ad Alseno, poco discosto dalla via Emilia, si colloca questo complesso monastico di grande rilevanza nel panorama degli edifici sacri cistercensi.
- Fontanellato — La Rocca Sanvitale, possente ma elegante al centro del paese, e il Santuario (di grande richiamo per i pellegrini di questa area padana della Bassa emiliana) sono i principali motivi di interesse di questo bel centro padano.
- Colorno — La sua Reggia fu dei Sanseverino, poi dei Farnese, di Maria Luigia d'Austria, dei Borbone; è il monumento di gran lunga più importante di questa piccola Versailles parmense, che offre anche un centro storico piccolo ma bello, a ridosso del torrente Lorno che gli dà il nome e del Parma, poco lontano dal Po.
- Sabbioneta — Città di fondazione, Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO, mantiene la cerchia muraria entro la quale è rimasta intatta la magia dell'urbanistica ideale realizzata da Vespasiano Gonzaga; il Teatro all'Antica, il Palazzo Ducale, la Galleria, la chiesa dell'Incoronata sono alcuni dei suoi monumenti che spiccano in un contesto che si è mirabilmente conservato.
- Cremona — Ha un centro storico monumentale - Duomo, Battistero, Palazzo comunale - fra i più insigni della Lombardia. Fu città romana. Fu potente all'epoca dei Comuni e rivaleggiò con Milano, che infine la sottomise. I suoi violini (Stradivari e Amati), il suo Torrazzo e ancor più il suo torrone, sono noti ovunque.
Itinerari
[modifica]- Soragna fa parte della Strada del culatello di Zibello, un percorso di promozione turistica enogastronomica nato con delibera regionale numero 390 nel 1999; il percorso si snoda nella bassa parmense toccando i centri di San Secondo Parmense, Fontanellato, Soragna, Busseto, Polesine Parmense, Zibello, Roccabianca, Sissa e Colorno.
- Il percorso si intreccia con altri itinerari di valenza turistica nella zona: Luoghi Verdiani, Il Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi; i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza.
- Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.
Altri progetti
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