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Colorno
La Reggia di Colorno vista dal giardino
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
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Colorno
Sito istituzionale

Colorno è un comune dell'Emilia-Romagna in provincia di Parma.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Colorno è un centro della bassa parmense, poco discosto dalla sponda destra del fiume Po; il suo centro storico è attraversato dal torrente Parma, che riceve l'affluente Lorno per gettarsi a sua volta nel Po. Dista 8 km. da Casalmaggiore, 14 da Sabbioneta, 20 da Parma, 37 da Fidenza, 45 da Mantova.

Cenni storici[modifica]

Il suo nome indica la sua posizione: Caput Lurni, capo (fine) del Lorno, co' del Lorno, Colorno, Questa fertile pianura fu oggetto di centuriazione romana. Nel Medioevo la zona fu ampiamente bonificata dai monaci Benedettini. Le ubertose terre di Colorno furono infeudate per oltre tre secoli, dal 1303 al 1612, a importanti famiglie parmensi: i Correggio; i Terzi; i Sanseverino. Quest'ultima famiglia è quella rimasta più viva nel ricordo dei colornesi, che ancora tramadano e celebrano la storia di Barbara Sanseverino, la castellana che fece del paese il centro di una corte ricca, colta e mecenatesca.

La vicenda personale di Barbara Sanseverino finì in tragedia; accusata dal principe di Parma Ranuccio Farnese di far parte di un complotto di nobili ribelli, fu processata e messa a morte. Ranuccio Farnese si impossessò così di Colorno (sul quale peraltro aveva messo gli occhi da tempo), che appartenne ai Farnese dal 1612 al 1731 e che ne fecero la loro residenza estiva. Nel 1748 il Ducato di Parma è in mano ai Borbone, che segnarono il periodo culturalmente, artisticamente e urbanisticamente più fertile di Colorno, che prese allora il soprannome di Versailles dei Duchi di Parma.

Dopo la parentesi napoleonica, Parma e il suo Ducato furono di Maria Luigia d'Austria, sovrana che ancora oggi è molto amata dai parmigiani. Con lei Colorno ridiventò residenza estiva ducale. La morte di Maria Luigia segna anche il declino di Colorno; il Palazzo Ducale, abbandonato e spogliato abbondantemente dei propri arredi, malamente utilizzato, si avviò verso un triste decadimento, che fortunamente a metà Novecento si è finalmente interrotto. Ora il Palazzo è riutilizzato ed è oggetto di restauri e di cure, oltre ad essere fruibile per i turisti.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Colorno

Parcheggi Aree Libere per la sosta:

  • Parcheggio ubicato in P.le Mazzoli per pullman
  • Parcheggio ubicato in P.le Caduti del Lavoro
  • Parcheggio ubicato in P.le Vittorio Veneto
  • Parcheggio ubicato in P.le 2 Giugno
  • Parcheggio ubicato in P.le Barvitius
  • Parcheggio ubicato in Via San Rocco
  • Parcheggio ubicato in Via Roma
  • Parcheggio ubicato in P.le Chevè
  • Parcheggio ubicato in P.le Venaria
  • Parcheggio ubicato in P.le Trieste
  • Parcheggio ubicato in Via IV Novembre
  • Parcheggio ubicato in Via Togliatti
  • Parcheggio ubicato in Via della Stazione

Parcheggio per Camper non fornito di carico e scarico

  • Parcheggio ubicato in Via Farnese

Quartieri[modifica]

Il territorio di Colorno comprende anche i centri abitati di Copermio, Mezzano Rondani, Sacca, Sanguigna, Trai, e Vedole.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

  • Colorno è attraversato dall'ex statale Asolana Parma - Brescia.
  • Il casello autostradale di Parma, sull' Autostrada del Sole A1, è a meno di venti chilometri.

In treno[modifica]

  • Colorno ha stazione ferroviaria propria sulla linea interregionale Parma - Brescia

In autobus[modifica]


Come spostarsi[modifica]

In taxi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Facciata sulla Parma
Particolare della scalinata fronte giardino

Palazzo Ducale[modifica]

  • Attrazione principale 44.9300710.375911 La Reggia (Palazzo Ducale), +39 0521 312545, . Ingresso (guida compresa): Intero 6.50 €; ridotto singoli (ragazzi da 7 a 18 anni, adulti oltre i 65 anni, soci FAI, soci Touring, possessori card dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, studenti universitari muniti di tesserino) 5,50 €; ridotto gruppi (gruppi composti da almeno 15 persone con prenotazione, scolaresche in visita d’istruzione) 4,50 €; gratuito per bambini fino a 6 anni, portatori di handicap con accompagnatore, 1 accompagnatore per ogni gruppo organizzato, 2 insegnanti ogni 15 alunni in visita d’istruzione, giornalisti muniti di tesserino in corso di validità; famiglia di 2 adulti + 1, 2 o 3 bambini fino a 14 anni: 13,50 €, 18 € o 22,50 €. Per i gruppi è obbligatoria la prenotazione che deve essere effettuata almeno 30 giorni prima del giorno fissato per la visita. All'atto della prenotazione è possibile concordare orari diversi da quelli indicati.. Dicembre-febbraio Lun-Ven solo per gruppi su prenotazione; Sab, Dom e festivi 10:00, 11:00, 15:00, 16:00, 17:00. Marzo e novembre Mar-Ven 11:00 e 15:00; Sab, Dom e festivi 10:00, 11:00, 15:00, 16:00, 17:00; chiuso Lun non festivi. Aprile-Maggio Lun-Ven 10:00, 11:30, 15:00, 16:30; Sab 10:00, 11:00, 15:00, 16:00, 17:00; Dom e festivi 10:00, 11:00, 12:00, 15:00, 16:00, 17:00, 18:00. Giugno-agosto Mar-Ven 11:00 e 16:00; Sab, Dom e festivi 10:00, 11:00, 15:00, 16:00, 17:00; chiuso Lun non festivi. Settembre-ottobre Lun-Ven 10:00, 11:30, 15:00, 16:30; Sab 10:00, 11:00, 15:00, 16:00, 17:00; Dom e festivi 10:00, 11:00, 12:00, 15:00, 16:00, 17:00, 18:00. La Reggia attuale (sec. XIV - XVIII) è il risultato delle profonde trasformazioni apportate dai Farnese alla primitiva struttura della Rocca costruita nel 1337 da Azzo da Correggio; fu poi dei Terzi, quindi di Barbara Sanseverino che fra Cinquecento e Seicento la trasformò in residenza signorile, dotata di opere d'arte e dipinti di Raffaello, Correggio, Mantegna, Tiziano.
    Quando i Farnese ne entrarono in possesso, dopo la decapitazione di Barbara Sanseverino, il palazzo fu oggetto di grandi lavori di ristrutturazione ed ampliamento. Iniziati con Ranuccio II Farnese nel 1660 furono proseguiti dal figlio Francesco Farnese fino al 1719. Ferdinando Galli (detto il Bibiena e l’architetto Giuliano Mozzani di Carrara ne segnarono l’impronta grandiosamente scenografica, con le quattro torri angolari e le statue a decorazione sulla sommità della costruzione.
    La salita al trono di Parma di Carlo I di Borbone, che divenne Re di Napoli nel 1734, ha come conseguenza il trasferimento a Napoli di tutte le collezioni della Reggia di Colorno, ora esposte al Museo di Capodimonte della città partenopea.
    Un nuovo periodo di splendore si apre nel 1749, con il Duca Filippo di Borbone, che sposa Louise Elisabette figlia del re Luigi XV. Con loro il Palazzo viene nuovamente trasformato ad opera degli architetti Ennemond Alexandre Petitot e Francois Antoine Carlier. Con Filippo e Louise Elisabette la Reggia riqualificata diventa una delle residenze principesche più sontuose d’Europa.
    La Cappella Ducale di San Liborio fu voluta dal figlio Ferdinando, che fece costruire anche un grande monastero domenicano.
    Ancora lavori di miglioramento furono intrapresi con Maria Luigia d’Austria, che proseguì quelli intrapresi in periodo napoleonico. La fine della Reggia era però vicina. Divenuta possesso dei Savoia, fu spogliata delle collezioni dei Borbone e di Maria Luigia d’Austria, trasferite al Quirinale a Roma e a Palazzo Reale a Torino. Infine nel 1872 lo Stato ne effettuò la vendita alla Provincia di Parma. Ne seguì un lungo periodo di decadimento, di uso improprio, di abbandono. Finalmente il suo recupero, iniziato nel 1978, ha consentito la riapertura al pubblico dell’Appartamento del Duca Ferdinando di Borbone, del Piano Nobile e la ricostruzione del Giardino alla Francese.
  • Piano Nobile. Nelle 22 sale dell’itinerario di visita sono conservati i pavimenti in marmo policromo, i camini in marmo in stile rococò, le porte. Gli arredi, gli arazzi e la quadreria originale non sono presenti a causa della spoliazione effettuata dai Savoia. La Gran Sala, progettata nel 1753 dal Petitot, è sicuramente l’ambiente più prezioso del Piano Nobile. Si tratta del primo esempio di Neoclassicismo realizzato in Europa, con un largo anticipo temporale. Gli stucchi dorati rococò che decorano la sala fungono anche da cornice alle quattro tele originali (1757-58) di François La Croix e Adrien Manglard. La maggior parte degli ambienti del piano è decorata con stucchi dorati realizzati fra il 1750 e il 1753 da Carlo Bossi su disegno dell’architetto Francois Antoine Cartier.
  • Appartamento del Duca Ferdinando di Borbone. L'appartamento del Duca Ferdinando di Borbone inizia ad essere tale dal 1789, quando il principe scelse di trasferirvisi lasciando il Piano Nobile. Lo scopo era quello di essere più vicino alla chiesa di San Liborio, cappella di corte da lui stesso fatta edificare, dove si ritirava spesso in preghiera. È composto da sei grandi sale più altri ambienti più piccoli, che sono stati tutti affrescati da Antonio Bresciani (per le figure) e Gaetano Ghidetti (per le decorazioni geometriche e i finti stucchi dei soffitti). Curiosa è la Sala dell'Osservatorio Astronomico, al cui centro un'asta fuoriusciva oltre il soffitto, collegata esternamente ad una banderuola; all'interno una freccia, azionata dal ruotare dell'asta, indicava sulla rosa dei venti la direzione dell'aria. Oltre alla Rosa dei Venti gli affreschi comprendono paesaggi e putti con strumenti astronomici.
  • Giardino storico della Reggia. Il parco ed il giardino attuali sono la trasformazione negli anni dell'antico giardino che fu creato nella seconda metà del Quattrocento da Roberto Sanseverino, della famiglia all'epoca feudataria di Colorno e proprietaria della primitiva Rocca. Era di ispirazione italiana, e venne ampliato da Barbara Sanseverino verso la fine del Cinquecento. A rivoluzionarlo fu Francesco Farnese duca di Parma, che alla fine del Seicento lo dotò di imponenti fontane in marmo scolpite da Giuliano Mozzani; una di esse, il Trianon, fa oggi bella mostra di sé al centro dell'isola nel laghetto del Parco Ducale di Parma.
    L'ingegnere idraulico francese Jean Baillieul giunto dalla Francia nel 1718 creò la Torre delle Acque sul torrente Lorno per rifornire di acqua le fontane; queste condutture vennero danneggiate nel corso della guerra di successione polacca nel 1734 e non furono mai più riattivate.
    A metà Settecento Filippo di Borbone trasformò il giardino all'italiana in giardino alla francese, affidandone il compito al giardiniere di Versailles François Anquetil detto Delisle che, supportato dal progetto del Petitot, un parterre di tre lunghi viali di oltre quattro chilometri, che dallo scalone prospettante verso il giardino, creato dal Petitot, davano l'impressione di continuare all'infinito.
    L'ultima sovrana del Ducato di Parma, Maria Luigia d'Austria, nei primi dell'Ottocento trasformò tutto in bosco romantico all'inglese, con piante rare, laghetto con isola dell'amore, serre. Finito il Ducato di Parma, la decadenza che ha segnato la Reggia ha interessato anche il parco, finché fra il 1998 e il 2000 la Provincia di Parma, proprietaria di tutto il complesso della Reggia, ha ripristinato il parterre alla francese ricreando il giardino secondo i progetti originali di Delisle. Alla fine del giardino sussiste parte del bosco, con alberi ormai secolari ed una alta muraglia di recinzione che ad intervalli si apre in grandi cancellate di ingresso al parco fruibile dal pubblico.


Oltre la Reggia[modifica]

Colorno - Chiesa di San Liborio
Chiesa di San Liborio ed ex convento
  • 44.9311910.378222 Cappella Ducale di San Liborio. Al suo posto esisteva già una cappella dedicata al medesimo Santo, che il Duca Ferdinando fece demolire per far erigere la nuova e più imponente chiesa (1775-1794) che aveva la funzione di Cappella di Palazzo. La facciata attuale è un aggiustamento del 1788, quando l'orientamento della chiesa fu ribaltato per renderla più comodamente fruibile dal popolo. Nella controfacciata è collocata la tribuna ducale, alla quale il Duca accedeva direttamente dal proprio appartamento a Palazzo.
    Al suo interno si conservano opere dei principali artisti attivi a Parma nella seconda metà del Settecento: Gaetano Callani, Giuseppe Baldrighi, Pietro Melchiorre Ferrari, Laurent Pecheux, Domenico Muzzi, Benigno Bossi, oltre ad una grande quantità di arredi liturgici della stessa epoca.
    La Cappella del Santissimo Sacramento è rivestita di marmi grigi di epoca romana provenienti dall'antico palazzo di Tiberio sul colle Palatino a Roma. L'organo è un Serassi (1792 - 1796) composto da 2.898 canne; viene utilizzato nel corso di una rassegna concertistica internazionale che si tiene le domeniche sera nel mese di settembre. È uno dei più interessanti e pregevoli organi oggi esistenti, strumento eccezionale per dimensioni e caratteristiche sonore. Per le rassegne concertistiche la Cappella possiede anche due clavicembali di Albertino Vanini, copie di un Carlo Grimaldi (1697) e d un Pascal Taskin (1796), oltre ad uno spinettone italiano di Bartolomeo Formentelli, copia di uno strumento tardo settecentesco di autore ignoto.
Colorno - Duomo di Santa Margherita
  • 44.9296110.374023 Duomo di Santa Margherita. Il Duomo di Santa Margherita è opera dell'inizio Cinquecento (XVI-XVII), iniziato nel 1512 fu terminato nel 1525; il campanile è di circa cinquant'anni successivo. In stile gotico internazionale, ha mantenuto il suo aspetto esteriore, mentre l'interno è stato soggetto a numerose modificazioni. Nell'Ottocento delle cappelle laterali adiacenti vennero annesse alla zona dell'abside secondo linee neoclassiche.
    Fu sottoposto a vari saccheggi, fra i quali quello del 1637 da parte di truppe spagnole e quello del 1734 seguito alla battaglia fra austriaci e esercito francosardo. I dipinti che ne decoravano le pareti furono coperti con una mano di bianco nel 1162.
    Fra le opere che vi sono conservate un pulpito con lo stemma dei Domenicani; un dipinto settecentesco che raffigura San Remigio mentre battezza Clodoveo, opera di Clemente Ruta; gli stucchi di Domenico e Leonardo Reti; l'Ultima cena di Giovanni Venanzi del 1668. L'abside ospita Il martirio di Santa Margherita del 1637 ed un altare marmoreo, mentre un dipinto cinquecentesco raffigura San Rocco.
  • Oratorio della Santissima Annunziata. Costruito nel XVII-XVIII secolo secondo i canoni stilistici del barocco tedesco, il tempio è stato terminato nel 1720. La doppia volta della cupola e le due torrette, oltre alla copertura policroma, ne fanno un edificio originale. Al suo interno conserva affreschi e quadri dell'Ottocento, in originale o in copia, oltre ad un organo del 1775.
  • Oratorio della Beata Vergine del Buon Cuore. Pietro Cugini, allievo del petitot, la eresse nel 1771-1772. Ha una facciata con lesene, stucchi e terrecotte di Giuseppe Sbravati, oltre ad una interessante porta intagliata. Di bell'effetto l'alto campanile. Conserva arredi lignei settecenteschi e una statua di San Bernardo in piombo opera di Laurent Guyard a cui si deve anche la statua di cartapesta dipinta della Madonna col Bambino.
    Nelle cappelle laterali due pregevoli opere: il quadro dell'abate Giuseppe Peroni del 1775, Santa Amalia e La Fede Incoronata: San Luigi re di Francia e San Ferdinando di Castiglia di Pietro Melchiorre Ferrari allievo di Giuseppe Baldrighi. Complessivamente è del XVI-XIX secolo.
  • 44.9310610.374624 Chiesa di Santo Stefano. Del 1781. Il suo aspetto attuale è quello della ricostruzione del 1770 dell'architetto Pietro Cugini voluta da Don Ferdinando di Borbone. Sono interessanti le terrecotte della facciata di Giuseppe Sbravati del 1780. La chiesa non conserva opere d'arte.
L'aranciaia
Torre delle acque
  • 4.927610.3755 Aranciaia. Del 1710-1712. Il duca Francesco Farnese la fece costruire nel 1710-1712 per ripararvi gli alberi di aranci e limoni che nella bella stagione ornavano il giardino della Reggia. Progettato da Ferdinando Galli Bibiena, ha un aspetto armonioso; faceva parte un tempo dell'area vasta del giardino ducale. Persa la sua funzione di ricovero invernale per le piante, divenne galoppatoio coperto. Dopo l'Unità, divenuto demaniale, venne venduto. Ora è sede del Museo Etnografico, dell'ingegno popolare e della tecnologia preindustriale, della Stampa e del Cinematografo.
  • 44.931610.3716 Torre delle Acque - 1709. Situata alla confluenza del torrente Lorno con il Parma, fu costruita nel 1718 per volere del duca Francesco Farnese quando furono terminati i lavori di sistemazione del grande parco della Reggia. L'impianto aveva lo scopo di alimentare con le acque dei due morrenti le fontane del giardino di palazzo, grazie ad un ingegnoso meccanismo a pale, opera dell'ingegnere idraulico francese Jean Bailleul, che portava le acque fino alla sommità della torre, alta 28 metri; da qui, con un sistema di condutture. alimentava sotto pressione le cinque fontane del lontano giardino.
  • 44.93429710.3764817 Venaria - 1751 - 1755, via Suor Maria. Costruita dal Petitot, architetto del Duca di Parma, fu casino di caccia dal quale prendevano il via le battute venatorie della corte. Attualmente lo stabile è sede della Pubblica Assistenza. Venaria Reale (Colorno) su Wikipedia Venaria Reale (Q25295866) su Wikidata
  • Corte di Sanguigna - sec. XI. In località Sanguigna, a poca distanza da Colorno sulla strada per Casalmaggiore, c'è un complesso di origine medievale che un documento del 1144 cita come dipendenza del Monastero benedettino di San Giovanni Evangelista di Parma. La chiesa è dedicata al Santo Salvatore e conserva affreschi quattrocenteschi di Jacopo Loschi.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]

  • Ciclopista del Po La pista ciclabile, di oltre 50 chilometri, unisce Mezzani a Polesine Parmense; inizia da Polesine Parmense passando per Zibello, Roccabianca, Sissa, Colorno, termina a Mezzani: BiciParmaPo è quindi uno strumento in più per visitare e conoscere la zona cara a Verdi e a Guareschi. Realizzata dalla Provincia di Parma, questa ciclopista consente di muoversi sull'argine destro del Po, attraversando sei Comuni e le loro bellezze naturalistiche e monumentali. È una pista ciclabile asfaltata e debitamente segnalata, adatta sia all'appassionato di mountain bike che alla famiglia intenzionata a passare una giornata di relax in mezzo alla natura, ma anche a chi ama cultura e buona tavola: la pista è, infatti, nella zona della Strada del Culatello di Zibello dove, oltre al Re dei salumi, si trovano Spalla cruda di Palasone, Strolghino, Parmigiano Reggiano e la Fortana. Ogni paese è dotato di una pensilina con 18 biciclette, 14 per adulti e 4 per bambini, così da permettere a chiunque di scoprire sulle due ruote il Grande Fiume Po.
Per visualizzare la cartina del percorso:[1]
Informazioni e richiesta materiale: Parma Turismo, Via Repubblica 45 - 43100 Parma Tel. +39 0521 228152 - fax 0521 223161 info@parmaturismi.it [2].
Noleggio biciclette Per informazioni: 0524 92272


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

  • 44.93017810.3747321 Bella Napoli, via Mazzini 1, +39 0521 815754. Mer-Lun 17:30-22:00. Pizza da asporto classiche e al metro. Giorno di chiusura: Martedì
  • 44.92951510.3752482 Mondo Pizza, Via Cairoli 3, +39 0521 312081, . Mar-Dom 10:00-14:00 e 15:00-22:00. Pizzeria da asporto.
  • 44.93167210.3739823 Mami (pizze & Kebab), via Du Tillot 19, +39 0521313257. Mar-Sab 11:30-14:00 e 17:30-22:00 Dom 17:30-22:00. Pizzeria da asporto.

Prezzi medi[modifica]

  • 44.92236210.3592064 Al Vèdel, Località Vedole 68, +39 0521 816169, . Mer-Dom. Coperti: 90 + 60 Cucina tradizionale e di ricerca. E' possibile visitare l'antica cantina di stagionatura dove si possono ammirare più di tremila culatelli che riposano appesi alle volte in attesa di essere degustati.
  • 44.92297110.3708145 Club House Colorno, via IV Novembre (presso il campo di calcio), +39 348 0030198. Mer-Lun. La Club House di Colorno si trova nel cuore del centro sportivo comunale di Colorno e propone quotidianamente piatti di cucina tradizionale parmigiana abbinati ad altre ricette regionali. A mezzogiorno il pranzo è a buffet con ampia scelta di antipasti, primi e secondi.
  • 44.92229310.3716076 Il Principe - pizzeria, via Pasini 1, +39 0521 815998. Mer-Lun. Coperti: 100 interni e 90 esterni - Cucina tradizionale. Venerdì, sabato e domenica pesce. Pizza e pizza al metro. Locale luminoso, accogliente.
  • L'Hostariola, +39 0521 815541, . Mer-Dom. Coperti: 70 interni e 70 esterni. Cucina tipica.
  • 44.96365710.3986877 Lido, lungo la statale Asolana in direzione Casalmaggiore (appena prima del ponte sul Po di Casalmaggiore), +39 0521 815168, . Lun-Ven. Coperti: 110 Cucina tipica parmigiana. Familiare e confortevole.
  • 44.92989910.3742198 Da Sergio, via Mazzini 21, +39 0521 815148. Dom-Ven. Coperti: 40 - Locale a conduzione famigliare, ambiente caldo e cucina tipica con salumi e tortelli.
  • 44.93008110.3752039 Gran Caffè Piras, Piazza Garibaldi 22, . Gio-Mar; Mer solo mattina. Coperti: 45 interni e 30 esterni - Cucina tradizionale parmigiana, torta fritta e salumi, tortelli d'erbetta, punta al forno, arrosti vari, carne alla griglia, verdure cucinate di stagione, dolci. Il locale è completamente restaurato; storicamente questi locali ospitavano le scuderie della Reggia.
  • 44.96859510.37774510 Stendhal, località Sacca 80, +39 0521 815493, fax: +39 0521 313252, . Lun-Sab; Dom solo mattina. 15 giorni di chiusura a gennaio e agosto. Coperti: 200 interni e 100 esterni - Cucina tradizionale della bassa.
  • 44.9279810.37515811 Vecchio Mulino - pizzeria, Piazzale Vittorio Veneto 19, +39 0521 312181, . Mar-Dom. Coperti: 220 interni e 80 esterni - Cucinat tipica. E' uno dei monumenti storici di Colorno, conserva ancora all'interno il mulino e le sue macine. L'ambiente è famigliare con piatti cucinati al momento e tortelli di produzione propria.
  • 44.93236410.37690412 Trattoria Adele, via Dominici 10, +39 0521 815024. Dom-Ven. Coperti: 130 - Locale accogliente, luminoso e confortevole.
  • 44.95868810.38284613 Trattoria Al Bello Carico, località Sacca 145 (sulla statale Asolana in direzione di Casalmaggiore), +39 0521 312615. Lun-Dom. Accogliente.
  • 44.93222610.37599914 Trattoria Arcari Cucina Rustica, Via Belloni, 6/8, +39 0521 815439, fax: +39 0521815439, . Locale climatizzato. Possibilità di consultare volumi storico geografici del territorio. Accompagnamento musicale in prevalenza classico. Mostra permanente di quadri di artisti locali. Ambiente accogliente, discreta conduzione familiare.
  • 44.9494210.41350415 Trattoria Milietta, Via Giuseppe Mazzini, 5 Mezzano Rondani, +39 0521 814713, . Gio-Mar 12:00-15:00 e 19:30-20:00. Coperti: 70 + 40 Cucina tipica parmigiana con vini locali e spumanti. Aria condizionata. Si parla inglese e francese. Si accettano carte di credito, Parcheggio riservato. Accessibile ai disabili. Bar.
  • 44.92518310.37249316 Un Posto al Sole - pizzeria, via Saragat 1, +39 0521 312600. Lun-Mar e Gio-Sab; Mer e Dom solo pomeriggio. Locale accogliente a gestione familiare. Forno a legna. Specialità pizza napoletana. 32 coperti interni e 40 esterni.
  • 44.95148710.35258617 Antica Grancia - agriturismo, Corte di Sanguigna, 136 (in frazione Sanguigna,sulla strada per Torrile), +39 0521 814135, fax: +39 0521 521391, . Lun-Dom. Quella che oggi è una moderna azienda agricola, fu per molti secoli una grancia benedettina. Accogliente e familiare.
  • 44.91605510.33333918 Fondo Grande della Selva - agriturismo, Strada della Selva 112, +39 0521 810011, . Chiuso: gennaio, febbraio e agosto. Coperti: 100 - Cascina padronale completamente ristrutturata immersa nel verde. Possibilità di degustare prodotti biologici di propria produzione.
  • 44.93109110.36992919 La Palazzina - agriturismo, via Argine Galasso 7, +39 0521 312044, . Aperto solo su prenotazione. Locale accogliente, caldo, immerso nel verde, con maneggio.
  • Snack Bar - tavola calda - enoteca, +39 0521 312166, fax: +39 0521 313694, . Lun-Sab; Dom solo mattina. 45 posti interni e 10 esterni. Accogliente, enoteca, vendita di prodotti tipici.
  • 44.93109110.36992920 Terzo tempo - tavola calda, via Primo marzo, +39 0521 814691, . Lun-Sab. 50 posti interni e 40 esterni. Locale accogliente e luminoso.
  • 44.92057710.37456821 Circolo Arci - Ristorante Al Travacon, Via Ferrari 24 (all'interno del Centro Sportivo Rugby), +39 0521 312688, . Lun-Dom. Coperti: 80 - Con possibilità di fare pesce o cene a tema. Locale caldo ed accogliente, dove si può gustare una cucina tipica e casalinga.


Dove alloggiare[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacie

  • 44.93128810.3754785 Antica Farmacia Siviero, Via Giacomo Matteotti, 16, +39 0521 815416.
  • 44.92929610.375256 Farmacia Arnoldi, Via Cavour, 23, +39 0521 815342.

Soccorso stradale[modifica]


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 44.92266110.3734587 Poste italiane, via Togliatti 9, +39 0521 816048, fax: +39 0521 312618.


Nei dintorni[modifica]

  • Sabbioneta — Città di fondazione, Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO, mantiene la cerchia muraria entro la quale è rimasta intatta la magia dell'urbanistica ideale realizzata da Vespasiano Gonzaga; il Teatro all'Antica, il Palazzo Ducale, la Galleria, la chiesa dell'Incoronata sono alcuni dei suoi monumenti che spiccano in un contesto che si è mirabilmente conservato.
  • Casalmaggiore — Capoluogo del Casalasco, protetta da poderosi argini, la città si sviluppa parallelamente al letto del Po. L'ampio respiro della piazza principale, l'innegabile maestosità del Palazzo municipale e del Duomo rivelano il suo carattere di importante centro della Bassa. Il Santuario della Madonna della Fontana, la chiesa di Santa Chiara, la chiesa dell'Ospedale sono fra i suoi monumenti di spicco.
  • Guastalla — Fu capitale del Ducato con Parma e Piacenza; lo era stata anche prima con i Gonzaga e poi con i Torelli. Il suo centro storico, con tracce degli antichi baluardi, conserva un importante tono urbanistico.
  • Pomponesco — Città di fondazione, deve a Giulio Cesare Gonzaga la sua struttura urbanistica cinquecentesca in cui spicca la scenografica piazza porticata, che si collega con una scalinata all'argine del Po, sulla quale prospettano su due lati la chiesa arcipretale ed il palazzo civico; sul quarto lato rimangono purtroppo solo poche tracce del castello.
  • Parma — Città d'arte fra le maggiori dell'Emilia, mantiene con grande evidenza aspetto, signorilità e modi di vita da Capitale, come lo fu per secoli. La reggia Farnese della Pilotta, la Cattedrale romanica, la chiesa della Steccata sono alcune delle emergenze monumentali che caratterizzano la città; di gran fama il suo Teatro, la sua tradizione musicale (Giuseppe Verdi), la sua scuola di pittura (Correggio, Parmigianino), il suo amore per la buona tavola (prosciutto crudo di Parma, salumi, parmigiano reggiano, lambrusco).
  • Fidenza — Il Duomo di San Donnino, cattedrale della diocesi, rientra a pieno diritto nel novero delle grandi Cattedrali romaniche dell'Emilia, ad esempio quelle di Parma e di Modena; vanta una facciata -incompiuta- con statue e bassorilievi di Benedetto Antelami e della sua scuola.
  • Riserva naturale orientata Parma Morta — Riserva naturale nella Bassa parmense, sulla sponda destra del Po in comune di Mezzani, ambiente tipico di flora, fauna e zone umide del Po.

Itinerari[modifica]

  • Colorno fa parte della Strada del culatello di Zibello, un percorso di promozione turistica enogastronomica nato con delibera regionale numero 390 nel 1999; il percorso si snoda nella bassa parmense toccando i centri di San Secondo Parmense, Fontanellato, Soragna, Busseto, Polesine Parmense, Zibello, Roccabianca, Sissa e Colorno.
    Il percorso si intreccia con altri itinerari di valenza turistica nella zona: Luoghi Verdiani, Il Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi; i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza
  • Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.
  • Borghi storici del Po — L'itinerario, da ovest verso est o viceversa, porta a conoscere alcuni borghi storici che sorgono nei pressi del "grande fiume".

Informazioni utili[modifica]


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