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Fontanellato
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Fontanellato
Sito del turismo
Sito istituzionale

Fontanellato è una città dell'Emilia-Romagna.

Da sapere[modifica]

Fontanellato rientra nel novero dei castelli di pianura del parmense, assieme a Polesine Parmense, Roccabianca, Soragna, San Secondo Parmense, Colorno, Montechiarugolo, che si ergevano a difesa delle terre rivierasche del Po, così come i numerosi castelli delle colline appenniniche difendevano i valichi montani. È stato insignito della bandiera arancione dal TCI.

Cenni geografici[modifica]

Si trova a nord della via Emilia nella bassa pianura parmense, a 20 km. da Parma e 15 da Fidenza, 30 da Casalmaggiore.

Cenni storici[modifica]

Nel suo territorio sono emersi molti reperti dall'insediamento preistorico terramaricolo di Castellazzo durante le campagne di scavo condotte a fine Ottocento da Pigorini, che individuò villaggi preistorici dell'età del Bronzo medio e Finale (1600-900 avanti Cristo) su palafitte.

In epoca storica il luogo vide una prima fortificazione longobarda nel X secolo che con i Pallavicino evolse in un vero e proprio castrum dal 1124. Alla fine del trecento la proprietà passò ai Sanvitale, che diedero inizio al processo di creazione della struttura urbana organizzata che darà origine a Fontanellato.

L'economia del paese, prettamente agricola, è favorita dalla ricchezza di acqua dovuta all'abbondanza di sorgive (una delle quali alimenta il fossato della Rocca) e dalla fertilità del terreno. L'economia locale si avvantaggia anche di un discreto flusso turistico richiamato dalla Rocca oltre che dai pellegrinaggi determinati dal Santuario la cui fama scavalca abbondantemente i confini locali. L'afflusso di visitatori contribuisce in buona misura al commercio delle specialità alimentari della zona.

Come orientarsi[modifica]

Quartieri[modifica]

Il territorio di Fontanellato comprende anche i centri abitati di Albareto, Cannetolo, Casalbarbato, Ghiara, Ghiara Sabbioni, Grugno, Parola, Paroletta, Priorato, Rosso, Sanguinaro, Toccalmatto.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

  • Autostrada A15 Casello autostradale Parma Ovest sull'autostrada della Cisa Parma - La Spezia a 8 km.
  • Autostrada A1 Casello di Fidenza – Salsomaggiore Terme sulla autostrada del Sole

In treno[modifica]

In autobus[modifica]

Linee TEP (orari):

  • Linea da e per Parma


Come spostarsi[modifica]

La visita del paese si effettua tranquillamente a piedi.

Cosa vedere[modifica]

Rocca Sanvitale
Pittura del balcone della rocca di Fontanellato
Rocca Sanvitale
Arcata interna alla rocca di Fontanellato
  • Attrazione principale44.882510.17251 Rocca Sanvitale, piazzale matteotti 1, +39 0521 829055, fax: +39 0521 824042, . Orari di apertura: da aprile a ottobre feriali 9.30-11.30*/15.00-18.00*, domenica e festivi 9.30-12.00* /14.30-18.00*; 'da novembre a marzo' chiuso il lunedì, feriali 9.30-11.30*/15.00-17.00*, domenica e festivi 9.30-12.00*14.30-17.00* (*inizio ultima visita).. La prima edificazione della Rocca avvenne nei primi decenni del Millecento, ma furono le riedificazioni successive soprattutto del XIV secolo a darle l'aspetto che conosciamo. La cinta esterna risale agli ultimi anni del Trecento e fu completata prima della metà del secolo successivo a pianta quadrata.Le numerose sale arredate mostrano preziosi mobili d'epoca oltre a ritratti dei membri della famiglia Sanvitale dal Seicento all'Ottocento e dei Farnese del Settecento. Di grande valore storico sono le 288 mappe del Settecento che l'ultimo conte Sanvitale donò al Comune di Fontanellato quando acquistò il castello, conservate nella Sala delle mappe.Vero capolavoro del castello sono sicuramente gli affreschi del Parmigianino, opera del 1524 che tratta le Storie di Diana e Atteone. Al pari di queste riscuote molto consenso fra i visitatori la particolarità che si può apprezzare nel Torrione meridionale, dove una sala contiene uno schermo concavo sul quale un accorgimento ricavato con vari prismi trasmette l'immagine della piazza: una sorta di televisione o di occhio magico che dilettava i Sanvitale ma che stupisce anche i visitatori contemporanei.Il cortile d'onore ha un porticato con volte a crociera a piano terra sormontato in parte da un doppio ordine di loggiato con volte e con capriate e in parte da pareti nelle quali si aprono un ordine di finestre ad arco acuto e uno a tutto sesto. All'inizio dell'Ottocento fu creato un giardino pensile, ricavato grazie all'abbattimento di un edificio preesistente. Un ampio fossato tuttora pieno di acqua circonda tutta la mole quadrata della Rocca; un ponticello in muratura ne costituisce l'ingresso, là dove esisteva anticamente il ponte levatoio. Ai quattro angoli sono poste tre torri circolari ed una quadrata più bassa e provvista di merlatura. Su un lato si apre un elegante loggiato con sottili colonne e archi a tutto sesto che mostra begli affreschi. Quattro grandi torri angolari, ma più arretrate rispetto alla prima cinta del castello, aggiungono imponenza e possanza alla costruzione senza tuttavia sminuirne il carattere di residenza signorile piuttosto che di fortificazione. Tutt'attorno alla Rocca si sviluppano su tre lati case porticate; in un angolo si eleva l'Oratorio dell'Assunta. Rocca Sanvitale (Fontanellato) su Wikipedia Rocca Sanvitale (Q3939414) su Wikidata


Oratorio dell'Assunta
  • 44.882710.17152 Oratorio dell'Assunta. La prima pietra fu posata nel 1572 per edificare l'Oratorio che fu voluto da Geronima farnese moglie di Alfonso Sanvitale. Fu poi completamente restaurato nel 1720, e venne decorato all'interno settant'anni dopo da Antonio Bresciani.
    La sagrestia lignea, opera di Giulio Seletti del 1720, è un capolavoro del barocchetto.
  • Teatro Comunale. Costruito nella seconda metà del Seicento su progetto concepito di persona da Alessandro Sanvitale, il teatro fu demolito nel 1832. L'edificio attuale è una costruzione ottocentesca; il progetto dell'architetto Pier Luigi Montaccini è del 1858. Pancrazio Soncini lo terminò nel 1866.
    La struttura ha linee semplici; la facciata è sormontata da un timpano, e all'entrata principale si affiancano due ingressi laterali.
Santa Croce-Portale
  • Ex Scuderie Sanvitale, villa Gandini e Parco botanico. Il portico gotico-lombardo che era in uso all'antico teatro fu demolito per far posto a serre neoclassiche e a una serie di orti botanici. All'edificio venne annesso nel 1800 il Conservatorio femminile, trasformato poi in abitazione ed acquistato dalla famiglia Gandini; fu allora che assunse il nome di Villa Gandini. Il Parco botanico è annesso alle scuderie con il portico e vanta alberi di oltre seicento anni; al Parco si accede dalla Villa, che è inserita nel circuito delle Dimore storiche italiane.
  • 44.8821610.172123 Chiesa parrocchiale di Santa Croce. La Cappella dedicata a Santa croce, fatta costruire nella prima metà del Quattrocento, fra il 1503 ed il 1509 fu ampliata, dotata di campanile ed eretta a chiesa parrocchiale.
    Restaurata ampiamente nel 1912 dall'architetto Lamberto Cusani, conserva alcuni elementi originari. All'interno si custodiscono dipinti settecenteschi di valore: Battesimo di Cristo, Annunciazione con Santa Lucia. L'altare del presbiterio, i sedili del coro, una cappella collegata al corpo della chiesa riportano con abbondanza lo stemma della casata dei conti Sanvitale che tennero lungamente il feudo e furono gli artefici dell'assetto urbanistico del paese.


  • 44.8802610.176054 Santuario della Beata Vergine del Rosario. poco fuori dal centro storico, fu costruito sopra un oratorio del 1397 che il Marchese Galeotto Lupi di Soragna aveva donato ai frati Domenicani chiamati a Fontanellato da Veronica da Correggio vedova di Giacomo Antonio Sanvitale.Costruito nella prima metà del Cinquecento, saccheggiato nel 1531, demolito nel 1543, tempio e monastero vennero ricostruiti e dedicati a San Giuseppe.
    La statua della Madonna risale al 1615 e fu realizzata per essere posta sull'altare della cappella della Confraterrnita della Madonna del Rosario. Negli anni successivi la statua inizia ad avere fama di essere miracolosa. La costruzione di una nuova chiesa più ampia, il completamento della facciata, la costruzione di un nuovo convento e l'incoronazione della statua della Madonna da parte del Vescovo di Fidenza (allora Borgo San Donnino) avvennero tutti nella seconda metà del Seicento.
    Dopo la soppressione napoleonica degli ordini relogiosi, la duchessa di Parma Maria Luigia concesse il convento alle suore domenicane di clausura. Nel 1913-1920 una nuova facciata monumentale dell'architetto Lamberto Cusani sostituì quella antica.
    La chiesa è a croce latina con unica navata e quattro cappelle per lato. L'altare maggiore conserva la statua miracolosa. Sulla volta della navata sono affrescate scene con la Madonna e frati domenicani eseguiti da Pietro Rubini all'inizio del Settecento. Dello stesso autore sono i tondi dipinti raffiguranti i miracoli della Madonna del Rosario; all'interno si conservano, nella galleria delle grazie ricevute, un imponente numero di ex voto.


  • Vecchi lavatoi del Centro storico. I due vecchi lavatoi ottocenteschi del paese, dei quali si servivano le massaie fino al Novecento ma che venivano utilizzati anche dai carrettieri per abbeverare i cavalli, sono stati recuperati e riqualificati e costituiscono ora un arredo urbano di tutto rispetto.,

Eventi e feste[modifica]

  • Mercatino antiquariato e modernariato, piazza della Rocca Sanvitale. Mensilmente (la terza domenica del mese).
  • Rocca e natura - Mercato dei prodotti naturali, piazza della Rocca Sanvitale. Ogni quarta domenica del mese.
  • La dispensa dei Sanvitale. Mostra mercato di enogastronomia tipica di prodotti parmensi.
  • Sagra dell'Assunta, viale Roma. dalle 9 alle 24. Gran Fiera di ferragosto - circa 300 bancarelle lungo il viale con luna park ed altre attrazioni.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]

Le eccellenze alimentari sono: prosciutto crudo di Parma; culatello di Zibello; salame di Felino; spalla cotta di San Secondo Parmense; spalla cruda di Palasone, parmigiano reggiano; tortelli, tortellini, anolini, cappelletti; tortèj dòls.

Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Sono soprattutto i salumi il fiore all'occhiello dei prodotti alimentari di questo territorio (culatello e spalla cotta) ma anche i tortelli d'erbetta e di zucca. Altri piatti tipici: bomba di riso con piccioni, riso alla parmigiana, anolini e cappelletti, trippa alla parmigiana, anatra e faraona arrosto, lepre in salmì, coniglio alla cacciatora, scaloppe alla parmigiana, crostate di frutta e zabaione.

Prezzi medi[modifica]


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacie

  • 44.87971410.1811387 Mainardi, via Ghiara Sabbioni, 15, +39 0521 821736.
  • 44.88124410.1710418 San Vitale, Viale E. Vaccari, 16/A-B, +39 0521 829027.


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 44.88298910.1731989 Poste italiane, via Luigi Pigorini 5, +39 0521 821059, fax: +39 0521 829042.


Nei dintorni[modifica]

  • Fidenza — Il Duomo di San Donnino, cattedrale della diocesi, rientra a pieno diritto nel novero delle grandi Cattedrali romaniche dell'Emilia, ad esempio quelle di Parma e di Modena; vanta una facciata -incompiuta- con statue e bassorilievi di Benedetto Antelami e della sua scuola.
  • San Secondo Parmense — Il castello dei Rossi di San Secondo è il motivo di maggior interesse monumentale (il terremoto del 2012 ne ha compromesso però le visite); l'altro potente richiamo, meno culturale ma altrettanto gradito, è sicuramente la sua famosa spalla cotta, prodotto d'eccellenza fra i salumi del parmense.
  • Soragna — La Rocca Meli Lupi, signori del paese per centinaia di anni, si erge al centro di Soragna; non subì mai l'oltraggio della conquista nè dei conseguenti saccheggi. Oltre al castello riveste è interessante anche il centro storico dai tipici tratti padani.
  • Colorno — La sua Reggia fu dei Sanseverino, poi dei Farnese, di Maria Luigia d'Austria, dei Borbone; è il monumento di gran lunga più importante di questa piccola Versailles parmense, che offre anche un centro storico piccolo ma bello, a ridosso del torrente Lorno che gli dà il nome e del Parma, poco lontano dal Po.
  • Casalmaggiore — Capoluogo del Casalasco, protetta da poderosi argini, la città si sviluppa parallelamente al letto del Po. L'ampio respiro della piazza principale, l'innegabile maestosità del Palazzo municipale e del Duomo rivelano il suo carattere di importante centro della Bassa. Il Santuario della Madonna della Fontana, la chiesa di Santa Chiara, la chiesa dell'Ospedale sono fra i suoi monumenti di spicco.
  • Parma — Città d'arte fra le maggiori dell'Emilia, mantiene con grande evidenza aspetto, signorilità e modi di vita da Capitale, come lo fu per secoli. La reggia Farnese della Pilotta, la Cattedrale romanica, la chiesa della Steccata sono alcune delle emergenze monumentali che caratterizzano la città; di gran fama il suo Teatro, la sua tradizione musicale (Giuseppe Verdi), la sua scuola di pittura (Correggio, Parmigianino), il suo amore per la buona tavola (prosciutto crudo di Parma, salumi, parmigiano reggiano, lambrusco).
  • Fontevivo — La chiesa cistercense di San Bernardo, con il convento ora adibito ad usi civili, costituisce una delle più importanti opere pievane della pianura parmense. Nella frazione Castelguelfo un imponente castello (privato) circondato da alte muraglie ed immerso in un enorme parco, prospetta per lungo tratto sulla via Emilia.

Itinerari[modifica]

  • Fontanellato fa parte della Strada del culatello di Zibello, un percorso di promozione turistica enogastronomica nato con delibera regionale numero 390 nel 1999; il percorso si snoda nella bassa parmense toccando i centri di San Secondo Parmense, Fontanellato, Soragna, Busseto, Polesine Parmense, Zibello, Roccabianca, Sissa e Colorno.<be>Il percorso si intreccia con altri itinerari di valenza turistica nella zona: Luoghi Verdiani, Il Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi; i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza.
  • Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.


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