Acquanegra sul Chiese | |
Stemma | |
Stato | Italia |
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Regione | Lombardia |
Territorio | Alto Mantovano |
Altitudine | 31 m s.l.m. |
Superficie | 28,01 km² |
Abitanti | 2.948 (2015) |
Nome abitanti | Acquanegresi |
Prefisso tel | +39 0376 |
CAP | 46011 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | San Fortunato (terza domenica di ottobre) |
Sito istituzionale |
Acquanegra sul Chiese è un centro della Lombardia.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Nella fertile plaga padana a nord dell'Oglio, vicino al Chiese, Acquanegra dista 7 km da Asola, 18 da Castel Goffredo, 25 da Casalmaggiore, 31 da Mantova, 37 da Cremona, 50 da Parma.
Cenni storici
[modifica]Il territorio ha dato reperti di insediamenti preistorici, a cui seguirono insediamenti romani, epoca in cui si formò il primo nucleo organizzato. La zona tuttavia, acquitrinosa e malsana, non consentiva un grande sviluppo abitativo fino a quando l'arrivo dei monaci benedettini diede il via ai lavori di risanamento del territorio che venne gradualmente strappato alle acque che furono regolate e irregimentate.
La bonifica regalò fertili terreni allo sfruttamento agricolo; i benedettini arricchirono ed ampliarono il convento (non più esistente) che divenne assieme a quelli di Leno e di San Benedetto Po uno dei più potenti e ricchi della zona centro padana. Rimane l'abbazia di San Tommaso, pur profondamente trasformata, a testimoniare l'importanza dell'insediamento monastico.
Nell'alto medioevo il borgo era libero comune e si opponeva alle rivendicazioni di possesso del Sacro romano impero. Una tradizione afferma che nella chiesa di San Zenone di Mosio, ora frazione di Acquanegra, sia stata creata la seconda lega dei comuni lombardi; altri collocano invece l'avvenimento in un centro del veronese.
Nel Duecento passò sotto la giurisdizione di Brescia per divenire poi nel Quattrocento dominio dei Gonzaga, famiglia della quale seguì il destino. Incorporata nel Lombardo Veneto, confluì infine nel regno d'Italia.
Come orientarsi
[modifica]Quartieri
[modifica]Il suo territorio comunale comprende anche il paese di Mosio.
Come arrivare
[modifica]- 1 Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio (il Caravaggio), Via Aeroporto 13, Orio al Serio, ☎ +39 035 326323.
- 2 Aeroporto di Milano-Malpensa (MXP), Ferno. L'aeroporto è dotato di due terminal (T1 e T2), il secondo è adibito ai voli low cost. Il servizio di autobus Autostradale collega l'aeroporto con Milano stazione centrale in 50 minuti circa, mentre il Malpensa Express collega in 40 minuti il Terminal 1 con la stazione Cadorna (metropolitana linea rossa e verde). Gli autobus della Sadem e Autostradale raggiungono la città di Torino (2 ore), mentre la compagnia Volpi effettua alcune corse per Genova (3 ore).
- 3 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it. Solo Charter
L'area è interessata anche dagli scali di:
- 4 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it.
- 5 Aeroporto di Parma (G. Verdi), Via Emilia - località Golese, ☎ +39 0521 951511.
In auto
[modifica]I caselli autostradali più vicini sono quelli di
In treno
[modifica]- Stazione ferroviaria a Canneto sull'Oglio sulla linea Parma-Brescia.
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Chiesa di San Tommaso Apostolo. L'edificio è una chiesa monastica romanica. Buona parte dei muri perimetrali sono originali, ma la facciata, le cappelle laterali, il campanile e la zona absidale sono frutto di rielaborazioni successive. La chiesa, pertanto, presenta un interno e un esterno particolarmente modificati rispetto alla facies dell'epoca di costruzione. I muri esterni conservano interventi di opus spicatum.
Alcuni elementi esterni sono stati confrontati con le chiese di S. Fiorentino a Nuvolato Quistello, di S. Lorenzo a Pegognaga, di S. Benedetto a Gonzaga; pertanto l'edificio romanico di Acquanegra potrebbe essere vicino a quella serie di luoghi di culto romanici mantovani, nati durante la stagione della Riforma gregoriana del Papa Gregorio VII sostenuta da Matilde di Canossa – fine XI – inizio XII secolo -.
L'interno è a croce latina a tre navate, con un transetto sporgente. Le attuali volte però, costruite successivamente, impediscono la lettura dell'ambiente nel suo aspetto antico. Il tetto molto probabilmente era a capriate decorate, con mensole d'appoggio, ancora visibili nel sottotetto. La navata centrale comunica con quelle laterali attraverso archi retti da pilastri in cotto, costruiti a sacco, che poggiano su elementi marmorei e sono coronati da capitelli a cubo scantonato. Alla crociera sono poi quattro arconi che si aprono sull'abside, sulla navata e sul transetto; quelli che immettono nel transetto risultano più bassi degli altri. Elementi della cripta sono visibili attraverso l'accesso, collocato a sinistra presso l'unico pilastro poligonale. L'edificio, orientato, per le caratteristiche evidenziate è databile alla fine del secolo XI: una datazione che collima con la documentazione scritta sul monastero.
Il profondo presbiterio e il largo transetto rivelano inoltre la funzione di chiesa per i monaci che San Tommaso ospitava; il complesso abbaziale quasi sicuramente si sviluppava sul lato meridionale dell'attuale edificio.- Affreschi
Le figure rappresentate nella navata sono quarantaquattro; attraverso l'analisi dei nomi scritti accanto ad esse o attraverso l'identificazione dei versetti biblici scritti sui cartigli che esse mostrano, è stato possibile identificare i seguenti personaggi: Malachia, Sofonia, Nahum, Michea, Giuda Maccabeo, Giuditta. Si è inoltre notato che la loro collocazione in serie segue la sequenza dei testi biblici e rappresentano, in ordine, i testi dell'Antico Testamento.
Nella narrazione continua, sopra gli archi della parete sinistra per chi entra è rappresentata la storia del leone di San Girolamo, accusato ingiustamente di aver mangiato un asino ad esso affidato. Sopra gli archi della parete di destra per chi entra è raffigurata la storia di Balaam e l'asina. In controfacciata, è raffigurato il Giudizio universale.
Sull'arco trionfale sono raffigurate molto probabilmente scene tratte dalla Genesi: la creazione di Adamo ed Eva, la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre e il loro lavoro. Sull'arco esterno del presbiterio, il profeta Elia che viene rapito in cielo, e la salita al cielo di Enoc. Non sono identificabili le rappresentazioni sull'arco esterno e sul muro a nord del presbiterio.
Gli affreschi romanici sono ora solo parzialmente visibili: le cadute antiche di intonaco, l'inserimento delle volte, delle finestre, dell'organo e la stesura successiva di intonaco hanno reso frammentario l'insieme. Per tecnica esecutiva e per colori sono divisibili in due cicli: uno più antico, sull'arco trionfale e sull'arco esterno del presbiterio, e un altro immediatamente successivo e comprendente l'aula della navata centrale.
Il primo ciclo è caratterizzato da una tecnica esecutiva a secco, rapida, stesa direttamente sulla parete, senza segni guida, a parte i segni a compasso per le aureole. L'effetto è di grande freschezza, ma la lettura risulta difficile perché gli affreschi sono ormai poco visibili, e non sempre è agevole comprendere l'iconografia. Lo stile però è lombardo, con evidenti arcaismi.
L'altro ciclo della navata della chiesa e della controfacciata è leggermente posteriore. Gli elementi sono propri dello stile lombardo con influssi tedeschi e bizantini.
Sono inoltre stati fatti confronti con gli affreschi della Basilica benedettina di Sant'Angelo in Formis, di S. Pietro e S. Calocero a Civate, del battistero di Concordia Sagittaria, di S. Antonino a Piacenza, del refettorio di Nonantola, di S. Severo a Bardolino e della Parrocchiale di Fossacaprara a Casalmaggiore. I due cicli appaiono comunque riferirsi sempre al codice lombardo, e sono collocabili al primo quarto del secolo XII. - 2 Chiesa di San Fortunato. Santuario settecentesco.
- Palazzo Ricciardelli.
- Villa Azzini.
- 3 Municipio.
Siti di interesse ambientale
[modifica]- Riserva naturale Le Bine. L'ingresso a Le Bine è possibile tutto l'anno ed è gratuito. La riserva è inserita nel Parco dell'Oglio Sud e si trova a metà strada fra Mantova, Cremona, Parma e Brescia lungo il fiume Oglio ed in particolare tra Calvatone ed Acquanegra sul Chiese. Si sviluppa attorno ad un vasto meandro del fiume Oglio ancora collegato ad esso ma anche con apporti d'acqua sorgentiferi. La parte più importante dal punto di vista naturalistico è quella palustre dove proliferano numerose specie animali tra cui anatre, limicoli, aironi, rapaci, passeriformi, tassi.
- Parco dell'Oglio Sud — Acquanegra è interessata al Parco dell'Oglio Sud (sede a Calvatone), area regionale protetta. Costituiscono il Parco Oglio Sud le aree fluviali dei territori di Acquanegra sul Chiese • Canneto sull'Oglio • Casalromano • Marcaria • Ostiano • Volongo sulla sponda sinistra; Bozzolo • Calvatone • Commessaggio • Drizzona • Gazzuolo • Isola Dovarese • Pessina Cremonese • Piadena • San Martino dall'Argine • Viadana sulla sponda destra.
Eventi e feste
[modifica]Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 La Capannina, Via Matteotti, 731 (sulla strada statale asolana), ☎ +39 0376 79610.
- 2 Ristorante pizzeria sport, Via Brunelli, 110, ☎ +39 0376 79174.
- 3 Trattoria Beverara, Strada Beverara, ☎ +39 0376 727331.
- 4 Trattoria Ever Green, Via G. Matteotti, 460, ☎ +39 0376 79361.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi medi
[modifica]- 1 Agriturismo Le Bine, Strada Bine, 1424, ☎ +39 348 3850901. nel casolare dell'azienda agricola all'interno della riserva naturale Le Bine; pernottamento; ristorazione.
Sicurezza
[modifica]- 6 Farmacia Montecchio, Via Canneti, 33, ☎ +39 0376 79106.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- 7 Poste italiane, piazza Marconi, 1, ☎ +39 0376 727292.
Nei dintorni
[modifica]- Mantova — Capitale dei Gonzaga, emana ancora il suo sottile fascino di grande città d'arte per la quale la nomina a Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO è stata non tanto un riconoscimento, quanto una doverosa presa d'atto. Ineguagliabili le sue atmosfere antiche, i profili dei palazzi e delle cupole che si stagliano nella foschia padana avvolti dallo specchio dei suoi laghi, la sua sterminata reggia gonzaghesca che ingloba numerosi edifici nel centro città.
- Castel Goffredo — Fu una delle "capitali" dei Gonzaga, al tempo in cui Aloisio Gonzaga fu signore di Castel Goffredo, Castiglione e Solferino. Oggi è conosciuta come "città della calza", per le sue innumerevoli industrie ed è sede del "Distretto industriale tessile numero 6", composto da 15 comuni mantovani, bresciani e cremonesi.
- Asola — L'imponente cattedrale di Sant'Andrea, il Palazzo Municipale e la Loggia contraddistinguono il suo centro storico di sapore veneziano, retaggio dei 350 anni di appartenenza alla Serenissima, alla quale la città si diede nel 1440.
Itinerari
[modifica]- Nelle terre dei Gonzaga — Un itinerario attraverso i centri, grandi e piccoli, che furono capitali dei rami Gonzaga cadetti: principati, marchesati, ducati che, all'interno della compagine statale mantovana, godevano di una vera e propria indipendenza, spesso battevano moneta e tenevano corti raffinate che rivaleggiavano con quella mantovana, abbellivano i propri centri urbani dotandoli di eleganti architetture – chiese, piazze, palazzi, mura, torri - e di caratteristici scorci urbani come i tipici portici gonzagheschi.
- Luoghi della battaglia di Solferino e San Martino — L'itinerario percorre i luoghi nei quali si svolse, il 24 giugno 1859, la storica battaglia di Solferino e San Martino.
- Riserva naturale Le Bine
Altri progetti
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