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Commessaggio
Il torrazzo gonzaghesco
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Commessaggio
Sito istituzionale

Commessaggio è un centro della Lombardia.

Da sapere[modifica]

Sulla sponda sinistra del fiume Oglio, di cui costituisce un antico punto di passaggio, nella ubertosa campagna lombarda, è uno dei tanti borghi che conservano tracce importanti dell'edilizia gonzaghesca del Cinquecento.

Cenni geografici[modifica]

È situato nella Bassa lombarda, nel Comprensorio interprovinciale Casalasco Viadanese -Oglio Po-, dai cui capoluoghi dista km. 12 (Casalmaggiore) e km. 18 (Viadana).

Cenni storici[modifica]

Il territorio di Commessaggio ha dato importanti ritrovamenti risalenti all'età del bronzo, particolarmente numerosi nell'area di Ca' de' Cessi (la zona dell'Oltreponte). Si tratta delle testimonianze dell'esistenza di una terramare preistorica, un insediamento palafitticolo che rappresentava un metodo diffuso di costruzione delle abitazioni preistoriche nelle zone paludose come la Pianura Padana.

In età storica il primo riferimento a Commessaggio è dato da un atto del 759 con il quale il re longobardo Desiderio donava la chiesa di Santa Maria in ripa d'Adda (poiché a Commessaggio esisteva un ramo secondario del fiume Adda) al monastero benedettino di Leno. Successivamente vide la dominazione dei Canossa, degli Estensi, dei Malaspina, dei Pallavicino, del conte Ugo Bosone che lo lasciò in eredità alla cattedra episcopale di Cremona. Nel 1390 passò al Libero Comune di Cremona.

Nei primi decenni del Quattrocento entrò a far parte dei domini dei Gonzaga, alla cui famiglia legò il proprio destino per circa trecento anni. Commessaggio fu conteso fra i rami cadetti dei Gonzaga di Sabbioneta (Vespasiano) e San Martino dall'Argine. È con Vespasiano Gonzaga che Commessaggio si arricchì di importanti opere edilizie, fra le quali il Torrione che ancora oggi svetta nel panorama del paese. Dopo la morte di Vespasiano passò al principato di Bozzolo.

Nel settecento, caduti i Gonzaga, entrò con i principati di Bozzolo e Sabbioneta nel Ducato di Guastalla, per essere infine inglobato nel Lombardo Veneto nel 1746, di cui seguirà la storia fino all'Unità d'Italia.

Panorama


Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Commessaggio


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

  • I più vicini caselli autostradali sono: Mantova Sud e Mantova Nord sulla A22, Autostrada del Brennero.
  • Commessaggio è toccato dall'ex Strada Statale 420 Sabbionetana Casalmaggiore-Mantova.

In treno[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Il Torrione Gonzaghesco e il Palazzo Municipale sullo sfondo
  • Attrazione principale 45.0333810.545451 Torrazzo gonzaghesco. Con i suoi 28 metri di altezza, e 10 metri per 13 di base, il Torrazzo si staglia imponente nel paesaggio lineare e piatto della pianura e della campagna del paese, di cui è da sempre l'indiscusso simbolo. Voluto da Vespasiano Gonzaga Duca di Sabbioneta, quando Commessaggio faceva parte dei suoi possedimenti, questa torre nacque non tanto come strumento di difesa, quanto come simbolo di potenza da parte del Duca. Fino al Settecento era isolata; successivamente le vennero addossate le abitazioni.
    All'interno le tre sale che si trovano ciascuna ad un piano sono collegate da una scala a chiocciola di 123 gradini di marmo bianco, i cui perni incastrati l'un l'altro formano la colonna portante di 21 metri, a sei giri completi.
    L'ultimo piano costituisce un grande salone che si crede possa essere stato destinato al soggiorno del duca Vespasiano durante le sue visite a Commessaggio, poiché presenta un pregiato camino in marmo e particolari architettonici che fanno supporre fossero ad uso di un personaggio importante, e non dei militari di guardia che abitavano la struttura. La parte alta della torre è decorata esternamente da merli ghibellini.
Il ponte di barche
Il palazzo comunale
  • 45.032510.54572 Ponte di barche. Risale al 1976 la costruzione dell'attuale ponte in chiatte, che sostituì il ponte di Vespasiano del 1583. Commessaggio intendeva restaurare l'esistente; Sabbioneta scelse il nuovo. Fu così che andò perduta l'antica opera gonzaghesca, della quale sono rimasti gli originari piloni, e le immagini delle scene iniziali del film Salò e le 120 giornate di Sodoma, girate sull'antico ponte l'anno prima della demolizione.
  • 45.0346210.545313 Palazzo Municipale. È l'antico palazzo eretto da Vespasiano Gonzaga a partire dal 1583. Al pianterreno un portico gonzaghesco, a sette aperture, illeggiadrisce la facciata lineare e sobria. Sul volto centrale sporge un balcone, al di sopra del quale si eleva la Torre Civica, che slancia moderatamente la costruzione.
    È coevo dell'antico ponte, del Torrazzo e della primitiva chiesa; tre importanti interventi urbanistici che avevano lo scopo di sancire il dominio del duca Vespasiano Gonzaga sul paese, che lo ottenne a scapito dei cugini di San Martino dall'Argine, appellandosi a diritti successori.
Torre dell'orologio
  • 45.0346210.545314 Torre Civica. La Torre Civica, che si innalza al centro del Palazzo Municipale, oltre ad avere una certa grazia architettonica è importante in quanto custodisce un antico orologio perfettamente funzionante, che risale ai primi tempi dell'invenzione di questi antichi marchingegni che, accolti con stupore per la loro rivoluzionaria innovazione tecnologica, venivano chiamati macchine del tempo. Un altro congegno simile esiste a Novellara: fu donato da Alfonso II nel 1670, ma non è funzionante. Altra antica macchina del tempo si trova nella Rocca di Fontanellato, in provincia di Parma, funzionante al pari di quella di Commessaggio grazie all'opera di restauro operata su entrambe dal maestro orologiaio Alberto Gorla. Il restauro dell'orologio di Commessaggio risale al 1985; quello dell'orologio di Fontanellato al 1997.
    Non esistono documenti certi per datare l'orologio di Commessaggio; tuttavia un indizio indiretto si trova in manoscritti dei bilanci comunali dal 1772 al 1774, che riportano fra le voci di spesa le somme occorrenti per il risarcimento, il funzionamento e l'olio necessario per l'orologio, che nel 1772 è definito novo. Quindi, se risarcimento si deve interpretare come restauro, l'orologio risulta più antico del 1772, ma mancano prove documentali per stabilire di quanto.
    Sempre nella torre si trova una antica campana che fu fatta fondere da Vespasiano Gonzaga nel 1583, come ricorda l'iscrizione in rilievo che si trova sulla stessa assieme a tre immagini: lo stemma ducale di Vespasiano; la figura di un Cristo benedicente; una Madonna con Bambino. Al di sotto in una fascia a lettere capitali una scritta ricorda il nome del fonditore:Francesco Faletti, cremonese.
    L'anno della fusione è lo stesso in cui fu terminata la costruzione della Torre e del Ponte sul fiume, come ricordato da una lapide posta su un lato della Torre. Tale coincidenza induce a pensare che la campana sia stata commissionata per essere collocata in cima a quell'edificio, e trasportata solo successivamente all'epoca vespasianea nella attuale collocazione.
Chiesa parrocchiale
Chiesa parrocchiale
  • 45.03501210.5440145 Chiesa Parrocchiale di Sant'Albino. Consacrata nel 1804, fu eretta maestosa in stile neoclassico in sostituzione della precedente chiesa, che era coeva del palazzo ora Municipale. Quattro arcate poderose reggono all'interno tre calotte ovali. Costruita nell'arco di circa cento anni,è decorata dal pittore Bacchi di Sabbioneta (fregi e campiture) e da Aroldi di Casalmaggiore (figure e Santi).
    Conserva opere d'arte dell'antica chiesa, fra le quali due tele di Ponzano Loverini, un San Francesco di Cignaroli, un San Francesco di Sales dello Spagnoletto. Gli altari sono su disegno del Voghera, la facciata del mantovano Vergani nel 1820/1825; infine il campanile del 1912 è opera dell'architetto casalasco Carlo Visioli.
    La cantoria e la cassa dell'organo sono pure del Vergani; l'organo del 1840 è di Giovan Battista Lingiardi e figli.
  • Oratorio di Santa Maria Prima. È un oratorio fatto edificare nel 1824 dalla nobile famiglia Pagliari, in un appezzamento di terreno di sua proprietà sull'argine sinistro del fiume Commessaggio situato nelle vicinanze della chiesa più antica del paese, Santa Maria in ripa d'Adda, che era stata abbattuta alcuni anni prima. In stile neoclassico, il suo progettista Giuseppe Cantoni di Mantova l'ha progettata con un interno di forma circolare, affiancato alla sagrestia rettangolare, con altare nella nicchia centrale, quattro porte laterali, finestre a mezzaluna e cupola. Un dipinto dell'ancona durante lavori di restauro ha rivelato, sotto la crosta di superficie, un altro dipinto di epoca più remota che si ritiene sia stato strappato probabilmente dalla antica chiesa abbattuta e collocato.
    Il nuovo edificio sacro fu intitolato alla Beata Vergine delle Grazie, ma il popolo le diede il nome di Santa Maria Prima che tuttora la indica. Dalla famiglia Pagliari la chiesetta passò alla famiglia Grandi, la cui ultima erede la lasciò in eredità alla Parrocchia di Commessaggio.
Oratorio della Beata Vergine di Loreto
  • 45.03198110.5437586 Oratorio della Beata Vergine di Loreto. Sull'argine destro del Navarolo, che divide Commessaggio da Commessaggio Inferiore, chiamato anche Oltreponte, questo oratorio fu eretto nel 1721 a servizio della Comunità di Oltreponte e con il sostegno del Duca di Sabbioneta e Guastalla Antonio Ferdinando Gonzaga. Fino ai primi dell'Ottocento nella casa attigua alloggiava un eremita, un chierico che aveva ricevuto gli ordini minori, al quale era affidata la sua custodia. Grazie ai legati di culto e ad alcuni benefici un collegio di tre reggenti si occupava delle celebrazioni liturgiche, della manutenzione, delle opere di carità fra cui la fornitura della dote per una ragazza indigente del quartiere.
    La facciata. movimentata da cornicioni, lesene e riquadri. si sviluppa su ordine tuscanico inferiormente e ionico superiormente; sopra il portale di belle forme si trova una finestra centinata. Un timpano triangolare con tre acroteri conclude la facciata. L'edificio ha un caratteristico campaniletto a vela, dotato di una sola campana che fu donata dal Duca Antonio Ferdinando Gonzaga, come ricorda una scritta riportata sulla stessa.
    L'unica navata, con pilastri appaiati e capitelli in stucco, ha un altare con l'ancona della Madonna Nera, realizzata con vari tipi di marmo dallo scultore cremonese Carlo Giudici nel 1722, e costituisce un buon esempio di Barocco locale. Dello stesso anno è una delle quattro grandi tele che sono disposte nelle cappelle laterali: San Girolamo, Sant'Antonio da Padova e Santa Caterina d'Alessandria di Marco Antonio Ghislina di Casalmaggiore. Le altre tre opere: La Vergine con Santa Teresa d'Avila, Sant' Andrea d'Avellino e San Luigi Gonzaga; La Sacra Famiglia con San Carlo Borromeo; La Beata Vergine del Carmine con i Santi Sebastiano e Rocco non riportano la firma dell'autore.


Eventi e feste[modifica]

  • Festa patronale di Sant'Albino. 1° marzo.
  • Fiera con palio e regata. Terza domenica di luglio. Tradizionale fiera durante la quale si disputa il Palio delle contrade e si tiene una regata dei battelli.
  • Sagra di ottobre. Terza domenica di ottobre. Nell'occasione si allestiscono mostre nel Torrazzo e si tengono degustazioni di prodotti locali.
  • Castagnata. 8 dicembre.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • 45.03202510.5460161 Ristorante Antica Corte, via Commessaggio inferiore 32 (a Commessaggio inferiore), +39 0375 254108.
  • 45.03602710.5404642 La Bouganvillea, via Ca' de' Cessi 2 (a Ca' de' Cessi), +39 0375 254031.
  • 45.03727810.5975323 Trattoria Ancora, via Boccachiavica 6 (a Boccachiavica), +39 0376 98156.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 45.0345410.545356 Poste italiane, piazza Italia 1, fax: +39 0376 98236.

Tenersi informati[modifica]


Nei dintorni[modifica]

Cenerino in pesca
Ninfea gialla
  • Sabbioneta — Città di fondazione, Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO, mantiene la cerchia muraria entro la quale è rimasta intatta la magia dell'urbanistica ideale realizzata da Vespasiano Gonzaga; il Teatro all'Antica, il Palazzo Ducale, la Galleria, la chiesa dell'Incoronata sono alcuni dei suoi monumenti che spiccano in un contesto che si è mirabilmente conservato.
  • Rivarolo Mantovano — La piazza gonzaghesca porticata è il fulcro di Rivarolo Mantovano che deve la sua fisionomia a Vespasiano Gonzaga, che qui sperimentò l'edificazione della Città Ideale portata poi a compimento con la vicina Sabbioneta. La sua pianta urbanistica, a scacchiera, le sue porte urbiche, il giro delle mura per la parte rimasta, i palazzi, gli scorci ne fanno un centro fuori dal tempo.
  • Bozzolo — Città gonzaghesca, fu capitale di un ducato di un ramo collaterale dei Gonzaga. Vespasiano vi operò urbanisticamente prima di metter mano al suo capolavoro: Sabbioneta; con Giulio Cesare e Scipione definisce il proprio elegante aspetto urbano che risponde agli ideali cinquecenteschi. Delle antiche mura rimane invece solamente un breve tratto gravemente danneggiato da crolli ed incuria.
  • Colorno — La sua Reggia fu dei Sanseverino, poi dei Farnese, di Maria Luigia d'Austria, dei Borbone; è il monumento di gran lunga più importante di questa piccola Versailles parmense, che offre anche un centro storico piccolo ma bello, a ridosso del torrente Lorno che gli dà il nome e del Parma, poco lontano dal Po.
  • Mantova — Capitale dei Gonzaga, emana ancora il suo sottile fascino di grande città d'arte per la quale la nomina a Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO è stata non tanto un riconoscimento, quanto una doverosa presa d'atto. Ineguagliabili le sue atmosfere antiche, i profili dei palazzi e delle cupole che si stagliano nella foschia padana avvolti dallo specchio dei suoi laghi, la sua sterminata reggia gonzaghesca che ingloba numerosi edifici nel centro città.
  • Parma — Città d'arte fra le maggiori dell'Emilia, mantiene con grande evidenza aspetto, signorilità e modi di vita da Capitale, come lo fu per secoli. La reggia Farnese della Pilotta, la Cattedrale romanica, la chiesa della Steccata sono alcune delle emergenze monumentali che caratterizzano la città; di gran fama il suo Teatro, la sua tradizione musicale (Giuseppe Verdi), la sua scuola di pittura (Correggio, Parmigianino), il suo amore per la buona tavola (prosciutto crudo di Parma, salumi, parmigiano reggiano, lambrusco).
  • L'area fluviale di Commessaggio fa parte del Parco dell'Oglio Sud (sede a Calvatone), area regionale protetta che si estende dal Parco Oglio Nord fino alla confluenza con il Po. Costituiscono il Parco Oglio Sud le aree fluviali dei territori di Acquanegra sul Chiese • Canneto sull'Oglio • Casalromano • Marcaria • OstianoVolongo sulla sponda sinistra; BozzoloCalvatone • Commessaggio • DrizzonaGazzuoloIsola DovaresePessina CremonesePiadenaSan Martino dall'ArgineViadana sulla sponda destra La zona è interessata da un percorso ciclabile di circa 60 chilometri che si snoda fra l'interessante habitat della campagna e delle golene dell'Oglio.
  • Il canale Bogina —Il canale Navarolo - Bogina, nel tratto fra l'abitato di Commessaggio e quello di Bocca Chiavica, costituisce una zona di interesse naturalistico, ricca di stagni e di fiorente vegetazione di riva, con frequenti canneti e altrettanti terreni occupati da boschetti formati da piante di salice e di pioppo. Incantevole, nella stagione estiva, la rigogliosa presenza di piante acquatiche che ricoprono la superficie degli stagni; molto diffusa l'erba pesce (salvinia natans), la ninfoide (nymphoides peltata), oltre alle ninfee sia gialle che bianche. Un simile habitat è ideale per la prolificazione di parecchie specie di volatili, quali i germani reali, le folaghe, le gallinelle d'acqua, il martin pescatore. La zona costituisce anche punto di sosta per gli uccelli migratori; viene spesso segnalato l'avvistamento di aironi cenerini.


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