Provincia di Phuket

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Phuket
provincia
จังหวัดภูเก็ต
ciangwàt Phùukhèt
Phuket – Stemma
Phuket – Bandiera
Phuket – Veduta
Phuket – Veduta
Panorama della spiaggia di Kata Noi
Localizzazione
StatoBandiera della Thailandia Thailandia
RegioneSud
Amministrazione
CapoluogoDistretto di Mueang Phuket
Data di istituzione1933
Territorio
Coordinate
del capoluogo
7°53′17″N 98°23′51″E / 7.888056°N 98.3975°E7.888056; 98.3975 (Phuket)
Altitudine529 m s.l.m.
Superficie590[1] km²
Abitanti272 917[2] (31-12-2020)
Densità462,57 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale83
Prefisso83
Fuso orarioUTC+7
ISO 3166-2TH-83
Cartografia
Phuket – Localizzazione
Phuket – Localizzazione
Sito istituzionale

La provincia di Phuket (in thailandese จังหวัดภูเก็ต, ciangwàt Phùukhèt) è una provincia insulare della Thailandia meridionale, situata lungo la costa occidentale della penisola malese, sul mare delle Andamane. È formata da Phuket, la più grande isola thailandese, e da altre 32 isole minori.[3]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Mappa della provincia e dei distretti

Nel 2020 la provincia contava su una popolazione stimata in 272 917 residenti[2] distribuiti su una superficie di 590 km², per una densità di 668,08 ab./km². Il capoluogo è il distretto di Mueang Phuket, nel cui territorio sud-orientale si trova l'omonima città di Phuket, maggiore centro abitato della provincia.

Il territorio provinciale è composto esclusivamente da isole, la maggiore e più importante delle quali è Phuket (543 km²), collegata alla terraferma dal lungo ponte stradale Sarasin nell'estremo nord. Le maggiori tra le altre isole che fanno parte della provincia sono Ko Lone (4,77 km²), Ko Maprao (3,7 km²), Ko Naka Yai (2,08 km²), Ko Racha Noi (3,06 km²), Ko Racha Yai (4,5 km²), Ko Sire (8,8 km²), Ko Aeo, Ko Bon e Ko Hei.

La provincia è attraversata dalla catena di Phuket che ha inizio a nord dal fiume Khura Buri, nella zona settentrionale della provincia di Phang Nga, si estende lungo l'asse nord-sud per 400 km e termina nel sud dell'isola di Phuket.[4]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

La provincia di Phuket è suddivisa nei seguenti 3 distretti (in lingua thai: อำเภอ, trasl.: amphoe):

Numero Nome del distretto Nome thai
1 Mueang Phuket อำเภอเมือง ภูเก็ต (capoluogo)
2 Kathu อำเภอ กะทู้
3 Thalang อำเภอ ถลาง (vecchia capitale)

Amministrazioni comunali[modifica | modifica wikitesto]

A tutto il 2020, l'unico comune della provincia ad avere lo status di città maggiore (thesaban nakhon) era la città di Phuket, che aveva 77 778 residenti. I due comuni che rientravano tra le città minori (thesaban mueang) erano Patong, con 20 122 residenti, e Kathu che ne aveva 30 263. Nell'aprile 2020 vi erano inoltre nove municipalità di sottodistretto (thesaban tambon) e le aree che non ricadevano sotto la giurisdizione delle amministrazioni comunali erano governate da un totale di 6 "Organizzazioni per l'amministrazione del sottodistretto" (ongkan borihan suan tambon).[2][5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Phuket § Storia.

Nel 1902 l'isola entrò a far parte del monthon (suddivisione amministrativa precedente all'introduzione delle province) di Phuket, che comprendeva la maggior parte del Siam meridionale. L'uomo d'affari sino-thailandese Phraya Ratsada Korsimbi fu nominato governatore, dopo che aveva contribuito allo sviluppo della città.[6] La rivoluzione siamese del 1932 costrinse il re a concedere la monarchia costituzionale, nel 1933 il monthon fu di conseguenza dissolto e sostitutito dalla provincia, ridotta sensibilmente con lo scorporo della maggior parte dei territori del monthon che andarono a formare nuove province.[7] Lo tsunami del 26 dicembre 2004 che si è abbattuto sulla sua costa occidentale, ha causato molte vittime a Phuket.[8]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Kamala beach

L'isola è diventata un noto centro del turismo di massa e internazionale. Le spiagge che attraggono il maggior numero di turisti si trovano sulla costa occidentale dell'isola. Il centro principale dello shopping e della vita notturna è la spiaggia di Patong. Altri centri balneari sono Rawaii Beach e la tranquilla Nai Harn. Nei pressi di Patong si trova Kata Beach, suddivisa da un promontorio nella grande baia (Kata Yai) e nella piccola baia (Kata Noi). Risalendo la costa si trova Karon Beach, in cui vi è un mercato coperto di discrete dimensioni dove si possono fare acquisti convenienti.

Patong Beach è la spiaggia più affollata, è frequentata soprattutto da giovani turisti ed è particolarmente rumorosa, anche a causa delle numerose moto d'acqua. È consigliata più per la vita notturna che per la sua spiaggia. Più tranquille sono Kamala beach, uno dei posti più incontaminati dell'isola, e Surin Beach. Tra Kamala e Surin si trova Laem Sing Beach, frequentata principalmente da turisti italiani e francesi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Phuket - General informations, su tourismthailand.org, Tourism Authority of Thailand. URL consultato il 5 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2005).
  2. ^ a b c (TH) จำนวนประชากร ปี พ.ศ. 2563 - ระดับอำเภอ [Popolazione nell'anno buddhista 2563 (2020) - livello distrettuale] (TXT), su stat.dopa.go.th, Ufficio statistiche del Dipartimento dell'Amministrazione pubblica thailandese, 2020. URL consultato il 30 maggio 2021.
  3. ^ (EN) Phuket, su tourismthailand.org, Tourism Authority of Thailand (TAT) (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2013).
  4. ^ (EN) James N. Paw (a cura di), The Coastal Environmental Profile of Ban Don Bay and Phangnga Bay, Thailand, WorldFish, 1988, pp. 1-7, ISBN 971-10-2240-0.
  5. ^ (TH) ข้อมูลจำนวนองค์กรปกครองส่วนท้องถิ่นแยกรายจังหวัด [Informazioni sul numero di enti locali divisi per province], su dla.go.th, Divisione giuridica e di organizzazione degli enti locali del Dipartimento dell'Amministrazione Locale thailandese, 20 aprile 2020. URL consultato il 4 novembre 2021.
  6. ^ (EN) Phuket - General informations, su tourismthailand.org, Tourism Authority of Thailand. URL consultato il 5 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2005).
  7. ^ Mackay, 2016, capitolo 35 - From Siam to Thailand.
  8. ^ (EN) - Chapter 4 (PDF), su tsunami.civil.tohoku.ac.jp, pp. 65-68. URL consultato il 6 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN138420176 · LCCN (ENn84005233 · BNE (ESXX5083796 (data) · BNF (FRcb17849776p (data) · J9U (ENHE987007555207005171 · NDL (ENJA01058463 · WorldCat Identities (ENlccn-n84005233
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