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Visso
Palazzo dei priori
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Mappa dell'Italia
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Visso
Sito istituzionale

Visso è una città della regione Marche, nota come la perla dei Sibillini

Da sapere

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Il territorio comunale è situato in una conca dell'alta valle del fiume Nera ed è posto alla confluenza di cinque vallate (e altrettanti corsi d'acqua), è circondato da montagne con versanti ripidi e boscosi e dolci cime a prato/pascolo; l'altitudine del territorio è compresa tra i 600 metri circa del fondovalle e i 1800 metri del Monte Cardosa.

Cenni storici

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Riguardo alle origini del paese e del suo nome, esistono notizie leggendarie relative all'esistenza di un villaggio preromano chiamato Vicus Elacensis (villaggio rispettabile).

Dopo il Mille, le popolazioni circostanti diedero vita al primo agglomerato urbano indicato con il nome di Visse, dove fu costruita nel XIII secolo la Rocca. I secoli XV-XVI sono ricordati come la ruina di Visso, a causa di pestilenze, inondazioni e saccheggi da parte delle compagnie di ventura. La ripresa economica che ne segue – dovuta alla posizione strategica di Visso nei traffici commerciali tra Roma, Spoleto e le Marche – consente la costruzione degli edifici rinascimentali che ancora oggi vediamo; saranno poi l'artigianato e la pastorizia a portare prosperità al borgo. Nel 1828 Visso è insignita dal Legato Pontificio del nome e delle prerogative di Città e nel 1860 la cittadina viene staccata dall'Umbria e assegnata alle Marche.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Visso


Come arrivare

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Come spostarsi

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Cosa vedere

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Collegiata di Santa Maria nel 2008
  • 42.93126313.0873581 Collegiata di Santa Maria, piazza Martiri Vissani, Visso, +39 0737 969118, . La collegiata di Santa Maria è il principale edificio religioso di Visso. L'attuale edificio, di stile gotico di influsso umbro, venne edificato nel 1256 su una precedente pieve romanica. Sul lato sinistro della chiesa svetta l'elegante campanile gotico-umbro a bifore e trifore. Il fianco destro, meridionale, che dà sulla piazza centrale di Visso, funge da ingresso principale e presenta un portale romanico recante nella lunetta l'affresco dell'Annunciazione eseguito nel 1444 da Paolo da Visso.
    L'interno a navata unica, trasformato nel '600, conserva ancora diversi affreschi di scuola umbro-marchigiana del XIV secolo, fra i quali un San Cristoforo, di oltre 7 metri d'altezza. Inoltre vi sono il gruppo ligneo della Madonna col Bambino, duecentesco, in un nicchione sono opere di Giovanni Di Pietro detto Lo Spagna. Il soffitto, ligneo barocco, fu terminato nel 1743, reca dipinti del camerte Giuseppe Manzoni. L'organo, sulla parete sinistra, è un'opera di Giovanni Fedeli da Camerino, datata 1759. Nella romanica Cappella del Battistero sono conservati reperti della pieve originaria, risalenti al XII secolo: capitelli, rilievi, un'acquasantiera e un fonte battesimale. Inoltre si possono ammirare i sarcofagi del beato Niccolò Siciliano e di Meo da Visso. All'interno della Collegiata vi è il sepolcreto della famiglia Mancini. Secondo una leggenda nella sacrestia sarebbe custodito uno dei 30 denari di Giuda.
    A seguito del sisma del 2016 la chiesa è inagibile e a rischio crollo
  • Chiesa di S.Agostino, piazza dei Martiri Vissani, Visso. La chiesa di Sant'Agostino venne edificata in stile gotico nel XIV secolo e presenta una facciata con portale ogivale a triplo ordine di colonnine ed un raffinato rosone.
    Al suo interno era conservato un dipinto eseguito da Giovanni di Pietro, detto lo Spagna che, nel momento in cui la chiesa venne chiusa al culto nel 1868, fu collocato nella Collegiata di Santa Maria.
    Oggi la chiesa è sconsacrata ed al suo interno a navata unica, dal 1972 è ospitato il Museo-Pinacoteca civico e diocesano, inaugurato nel 1983. Le circa 200 opere esposte, tra cui sculture, dipinti, arredi e parti di affreschi, databili tra il XII ed il XVIII secolo (come ad esempio la Madonna di Mevale del XII secolo e la Madonna di Macereto del XV secolo) raccontano la storia civile e religiosa di Visso.
    Qui è inoltre possibile ammirare il Museo dei manoscritti Leopardiani, con 27 manoscritti autografi di Giacomo Leopardi. La raccolta comprende: cinque sonetti, quattordici lettere scritte tra il 1825 ed il 1831, un commento alle “Rime” di Francesco Petrarca e sei Idilli, tra cui il più famoso l'”Infinito”.
    A seguito delle violenti scosse di terremoto del 26 settembre del 1997, la chiesa subì numerosi e gravi danni con lesioni ed aperture multiple su tutta la struttura al punto che, nel 1999, venne approvato da parte della Conferenza di Servizi un progetto di ripristino e restauro delle parti danneggiate che hanno permesso di riportare la chiesa al suo antico splendore.
  • Chiesa di S. Francesco, piazza S. Francesco, Visso. La Chiesa ed il Convento di San Francesco, furono edificati verso la fine del XIV secolo in stile romanico-gotico su quella che era, in origine, una chiesa del 1216 dedicata a San Biagio. Il campanile fu ricavato da una torre difensiva costruita nel XIII secolo.
    La facciata presenta un portale ogivale sovrastato da un grande rosone composto da piccole colone tortili e lisce e capitelli a motivi floreali.
    In seguito ad una violenta alluvione del 1858 che riversò fango e detriti che invasero la chiesa e le case circostanti, Pio IX fece costruire due muraglioni per arginare i fiumi Ussita e Nera. Questa opera impose l'accorciamento della chiesa di 10 mt., il prospetto principale ed il portale laterale furono scomposti e ricostruiti elevandoli di 1,50 mt.
    L'interno della chiesa si presenta a unica navata con un presbiterio delimitato da un grande arco ogivale. Addossate alle pareti si possono ammirare quattro altari in legno intagliato e dorato su cui campeggiano quattro pale che raffigurano S. Antonio da Padova, S. Francesco, il Battesimo di Cristo e la Madonna delle Rose.
    Sull'altare maggiore troneggia un grande tabernacolo ligneo intagliato a forma di tempietto del 1600. Un coro ligneo, un organo del 1700 posto al centro del coro ed una cantoria con parapetto decorato da motivi floreali completano la dotazione della chiesa.
    A seguito delle violenti scosse di terremoto che si verificarono nel 1997 la chiesa subì ingenti e notevoli danni su tutta la struttura. Il 27 agosto del 1999 da parte della Conferenza di Servizi venne approvato un progetto di ripristino e restauro delle parti danneggiate che hanno permesso di riportare la chiesa al suo antico splendore e vi fu rinvenuto un affresco rappresentante una Crocifissione.
  • 42.9762213.115672 Santuario di Macereto, S.P. di Macereto, Visso, +39 0737 9264, . Il Santuario del Macereto è un complesso religioso che sorge su di un altopiano del versante occidentale dei Monti Sibillini a pochi chilometri da Visso, a circa 1.000 mt. di altitudine sul luogo nel quale, secondo la tradizione, il 12 agosto del 1359 un mulo che trasportava da Ancona al Regno di Napoli un simulacro della Madonna qui si inginocchiò e non volle più ripartire.
    Alcuni passanti, accorsi per prestare il proprio aiuto, videro in quello che era accaduto un segno divino e pretesero che qui venisse costruita una piccola chiesa che potesse custodire l'immagine della Madonna.
    Sorse quindi la primitiva cappella su di un antico itinerario lauretano che i pellegrini dell'Abruzzo e della Sabina percorrevano per raggiungere il Santuario di Loreto.
    Nel 1529 la comunità di Visso diede incarico a dei mastri lombardi che operavano in Umbria di costruire una chiesa più grande che potesse contenere la vecchia cappella ed iniziarono quindi i lavori, che si conclusero nel 1556.
    Il Santuario, tutto rivestito in travertino, si presenta a pianta ottagonale con tre avancorpi su cui si aprono altrettanti portali rivolti verso Visso, Ussita e Cupi, riccamente scolpiti ed impreziositi da bassorilievi e colonnine con capitelli corinzi che danno accesso all'interno.
    La facciata principale presenta una finestra rotonda con cornice dentellata ed un portale a strombo con bassorilievi.
    Al centro della chiesa è possibile ammirare la primitiva cappella che presenta due portali con elementi classici ed al suo interno è posto un altare ligneo dorato del Cinquecento ed una copia della statua della Madonna del 1400 il cui originale è oggi conservato nel Museo Pinacoteca di Visso (allestito all'interno della Chiesa di Sant'Agostino).
    Nell'abside che contiene l'altare maggiore sono da ammirare pregevoli stucchi, statue ed alcune opere di Simone de Magistris, realizzate tra il 1580 ed il 1582.
    Sull'altare maggiore realizzato nel 1924 in marmo travertino e posto al centro dell'abside,è raffigurata la Resurrezione che il pittore Angelo Righi realizzò nel 1598.
    Nel 1741 vennero poste due lapidi sulla parete di uscita della chiesa. Quella di destra a ricordo della protezione della Vergine durante i terremoti del 1719 e del 1730 e dei lavori di restauro realizzati grazie all'elargizione di Clemente XII ; quella di sinistra invece per la protezione della peste del 1657 e del terremoto del 14 gennaio del 1703.
    Il 26 settembre del 1997 un violento e continuo sciame sismico imperversò per giorni su tutto il territorio ed il Santuario subì seri danni. La Conferenza di Servizi il 6 agosto del 1999 approvò quindi un progetto di ristrutturazione delle zone interessate che, grazie ai lavori di ripristino e restauro, poterono tornare al loro antico splendore.
    A causa del sisma del 2016, il Santuario è stato lesionato. Alcune aree del monumento sono state transennate.
  • Rocca San Giovanni. Emblema di Visso insieme al campanile della Collegiata, è ciò che rimane della fortificazione del borgo di origine distrutto dal terremoto del 1328. Punto panoramico sulla conca vissana e sul massiccio del Monte Bove nonché suggestivo punto di osservazione del cielo notturno.
    Dai primi anni del secolo XVII le mura cominciarono a cadere in disuso, nella parte nord furono sommerse dalla vegetazione e nella parte sud furono invece inglobate in nuovi edifici o demolite.
    La torre di San GIovanni fu danneggiata nel 1944 da eventi bellici.
  • Palazzo dei Priori, Largo Giovan Battista Gaola Antinori 1, Visso, +39 0737 95421. Noto come Palazzo del Comune, è la sede storica del Municipio. Nello stemma cittadino il palazzo è a tre arcate sul fiume (com'era prima della costruzione degli argini), ma la forma attuale è quella del 1482; la facciata presenta un portale gotico, finestre rinascimentali e un orologio a due quadranti, mentre all'interno risultano notevoli il salone d'ingresso (con le unità di misura comunali) e la Sala Consiliare, quest'ultima abbellita con motti sul buongoverno e dominata da un affresco autografo di Paolo da Visso.


Eventi e feste

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Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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