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Malagnino
Chiesa di San Michele - Malagnino
Stemma e Bandiera
Malagnino - Stemma
Malagnino - Stemma
Malagnino - Bandiera
Malagnino - Bandiera
Stato
Regione
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Malagnino
Sito istituzionale

Malagnino è un centro della Lombardia provincia di Cremona.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Malagnino si trova nella campagna cremonese della bassa lombarda, a poca distanza da Cremona (7 km.).

Cenni storici[modifica]

Evidenti sono le tracce della centuriazione romana, che interessò tutto il territorio servito dalla via Postumia, strada romana di grande comunicazione che collegava Genova con Verona e Trieste attraverso Tortona, Piacenza, Cremona, Mantova. Nei secoli XII e XIII la zona venne bonificata ad opera dei monaci benedettini che ne ebbero il possesso. Nei secoli successivi fu sempre strettamente legato a Cremona, di cui condivise i destini. Fu infeudato varie volte; fra le maggiori famiglie che lo possedettero si ricordano i Cavalcabò e i Trecchi.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Malagnino

Quartieri[modifica]

Il territorio di Malagnino annovera molte località con ampie cascine che un tempo ospitavano un buon numero di persone e costituivano quasi un paese. Ora sono praticamente disabitate. Nuclei di una certa consistenza sono San Michele e San Giacomo Lovara.

Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

  • Casello di Cremona dell'autostrada Torino - Piacenza - Brescia
  • Malagnino è attraversato dalla via Postumia (strada provinciale n. 27) ed è situato fra le strade:
  • Strada Statale 10 Italia Padana inferiore Cremona - Mantova (ex statale 10)
  • Giuseppina (Casalmaggiore-Cremona);

In treno[modifica]

  • Ha stazione propria (Villetta Malagnino) sulla linea Cremona - Mantova

In autobus[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Chiesa di San Michele
  • Villa Cavalcabò. Fu edificata nei primi Ottocento, di linee essenziali, con un portico d'ingresso a tre arcate. Si trova in località Cà de' Marozzi e possiede un notevole giardino, recentemente un po' in disuso.
  • Villa Casalmalombra. Dei primi Ottocento, si trova nell'omonima località di Casalmalombra. Sulla strada che vi conduce si trova l'Oratorio intitolato alla Presentazione di Maria al Tempio, che fu fatto edificare nel Settecento dai nobili Grasselli
  • Villa Calciati. Seicentesca, si trova a Vigolo.
  • Cascina Vigolo. In località Vigolo, la sua costruzione è collocabile fra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento.Conserva il portale d'ingresso ed altre tracce dell'originaria struttura nelle ex scuderie.
  • Chiesa di San Giacomo al Campo. La chiesa si presenta con una facciata settecentesca tripartita da lesene con capitelli. L'interno è a tre navate ed il presbiterio è decorato.
  • Chiesa di San Michele dell'Olmo. L'edificio è il rifacimento tardo settecentesco di una preesistente chiesa medievale, la cui architettura è ancora rintracciabile in parte nella facciata e sul lato sinistro della costruzione.


Eventi e feste[modifica]

  • Sagra di San Michele. la prima domenica di ottobre.
  • Sagra di San Giacomo. l'ultima domenica di settembre.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • 45.12475810.0927151 Ristorante pizzeria La Roda, via San Giacomo 6/8 (in località San Giacomo al Campo), +39 0372 496111.
  • 45.11731910.1180742 Trattoria Damiani, via Giuseppina 8 (in località San Michele), +39 0372 58039.
  • 45.13384210.1146023 Agorà - pizzeria, Via Sant' Ambrogio, 9/B, +39 0372 808428.


Dove alloggiare[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 45.13329310.1160617 Poste italiane, via G. Marconi 6, +39 0372 452983, fax: +39 0372 58073.


Nei dintorni[modifica]

  • Cicognolo — Cotto a vista e marmo rendono pregevole e vario l'aspetto dell’imponente castello Manfredi,, scenografico nel verde del prato che ne abbellisce il terreno davanti alla facciata principale, con retrostante giardino di gusto romantico e con fossato.
  • Torre de' Picenardi — La villa Sommi Picenardi si è sviluppata da un preesistente nucleo castellano; a partire dal Cinquecento fu trasformata nei secoli successivi fino all'aspetto attuale. Un corpo della villa, di gusto neoclassico, prospetta sulla piazza del paese. Una seconda fabbrica si sviluppa all'interno e si raccorda all'antico corpo del primitivo castello. Un vasto giardino circonda il complesso della villa, attorniato da un ampio fossato con acqua.
  • San Lorenzo de' Picenardi — Il suo Castello , sorto nel Quattrocento fu ampliato nel tempo per approdare poi alla forma attuale, maestosa e decisamente castellana, nell’Ottocento, opera dell’architetto Luigi Voghera. La vasta costruzione, in perfette condizioni, mostra numerose torri merlate che le conferiscono il caratteristico aspetto medievale mitigato però dal carattere elegante di residenza nobiliare castellana. E circondato da un vasto parco.
  • Sabbioneta — Città di fondazione, Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO, mantiene la cerchia muraria entro la quale è rimasta intatta la magia dell'urbanistica ideale realizzata da Vespasiano Gonzaga; il Teatro all'Antica, il Palazzo Ducale, la Galleria, la chiesa dell'Incoronata sono alcuni dei suoi monumenti che spiccano in un contesto che si è mirabilmente conservato.
  • Mantova — Capitale dei Gonzaga, emana ancora il suo sottile fascino di grande città d'arte per la quale la nomina a Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO è stata non tanto un riconoscimento, quanto una doverosa presa d'atto. Ineguagliabili le sue atmosfere antiche, i profili dei palazzi e delle cupole che si stagliano nella foschia padana avvolti dallo specchio dei suoi laghi, la sua sterminata reggia gonzaghesca che ingloba numerosi edifici nel centro città.
  • Cremona — Ha un centro storico monumentale - Duomo, Battistero, Palazzo comunale - fra i più insigni della Lombardia. Fu città romana. Fu potente all'epoca dei Comuni e rivaleggiò con Milano, che infine la sottomise. I suoi violini (Stradivari e Amati), il suo Torrazzo e ancor più il suo torrone, sono noti ovunque.


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