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[https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Parco_regionale_di_Montevecchia_e_della_Valle_del_Curone&oldid=112391985 Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone]
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Versione attuale delle 09:28, 4 dic 2020

Teutonmiele/Sandbox
Stato

Barzanò è una città della Lombardia.

Da sapere

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È un centro industriale e agricolo situato a 20 km dal capoluogo in direzione Sud-Ovest, sulle colline tra l'Adda e il Lambro, nel territorio del Meratese. È posto a quasi uguale distanza da Como-Monza-Lecco, in un territorio verdeggiante sulle colline dell'alta Brianza dalle quali si gode un panorama suggestivo che spazia dal San Genesio al Resegone e alle Grigne, dai Corni di Canzo alla catena delle Alpi fra cui spicca il monte Rosa, alla immensa pianura lombarda fino ad arrivare agli Appennini.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Teutonmiele/Sandbox

Frazioni

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Le frazioni di Barzanò sono:

  • Cascina Gallo
  • Cassinetta
  • Dagò
  • San Feriolo
  • Torricella
  • Villanova


Come arrivare

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Come spostarsi

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Cosa vedere

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  • 45.7351189.314291 La Canonica di San Salvatore, Via Castello. Le origini della chiesa, comunemente detta Canonica di San Salvatore risalgono alla tarda antichità, parecchi patrizi gentili si rifugiarono nei villaggi lombardi della Insubria in seguito alla chiusura dei templi pagani e all'obbligo del culto cristiano nella città di Milano voluto da Teodosio I. Il patrizio Novelliano Pandaro venne a stabilirsi verso il 381 nel pago di Barzanova, dove, per adempiere ad un voto, eresse un delubro dedicato a Giove Summano. Questo delubro consisteva in origine in un corpo fabbrica quadrato di solidissime mura con finestrelle rettangolari a guisa di feritoie. In virtù della robusta costruzione, l'edificio poté resistere all'urto del tempo e delle vicende. Verso il 700 fu restaurato e ridotto a chiesa cristiana.
    Dalla forma delle colonne e dei capitelli e dalla struttura in cui è inserita la porta, si può pensare che l'edificio, come appare oggi, possa risalire ad epoca longobarda, quando fu costruito il castello, poi distrutto nel 1220. Questa deduzione potrebbe spiegare anche il fatto che prima la chiesa, che sorgeva in cima al piccolo colle, ora si trovi su un fianco dell'altura che potrebbe essersi formata dall'accumulo delle macerie del castello distrutto.
    Nel corso dei secoli, l'edificio religioso ha subito alcuni ampliamenti e restauri: rifacimenti dei soffitti e ricostruzione del campanile (1611) per ordine del cardinale Federico Borromeo, sulle rovine del vecchio caduto nel 1550.
    All'interno sono rimasti i resti del battistero ottagonale con la vasca ad immersione costruita in marmi rossi. Una cupola, ora andata perduta, sostenuta da otto colonnette in marmo bianco, copriva il battistero al quale si accedeva scendendo alcuni gradini.
    Nel secolo scorso la chiesa fu sottoposta a radicale restauro, che portò alla scoperta dell'ampliamento ottenuto con l'aggiunta della parte anteriore. Sulla facciata della piccola chiesa, sopra il portoncino d'ingresso, era ancora parzialmente visibile un affresco della Madonna con due angeli adoranti; il dipinto era decorato da una ghirlanda di melograni e viti, esempio della simbologia cristiana. Nella chiave del portale su una lapide bianca si legge un misterioso nome: "Qui fecit hoc opus appellatur Serin Petrus" ("colui che fece quest'opera si chiama Serin Petrus").
  • 45.7363579.3189462 La Tomba di Luciano Manara, Via IV Novembre, 6. La tomba del patriota e soldato Luciano Manara si trova a lato della provinciale che va verso Lecco. Sopra il bassorilievo che ritrae il giovane patriota (24 anni) sta una figura di donna velata che raffigura la madre (o forse la Patria) che piange il prode scomparso.La costruzione in pietra grigia e bianca è edificata in stile romanico classico all'interno di un piccolo parco di cipressi ormai secolari. Nella cappella, oltre al monumento al giovane patriota, trovano posto, sui due lati alla base del muro, dieci lapidi in marmo bianco uguali tra loro, alcune portano i nomi delle sorelle di Luciano, Virginia in Manati e Deidamia, altre della moglie Carmelita Fè e dei tre figli dell'eroe.


Eventi e feste

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  • 45.7314319.316061 Festeggiamento del Santo Patrono San Vito Martire, Via Giuseppe Garibaldi, 20 (Nella Chiesa Parrocchiale di San Vito, raggiungibile dalla SP.51. Svoltare a sinistra al bivio dopo il civico 54 di Via Roma (S.P.51), proseguire su Via Garibaldi fino al civico 20). 15 giugno.


Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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Nei dintorni

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