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Fontevivo
Fontevivo Abbazia San Bernardo
Stato
Regione
Territorio
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Abitanti
Nome abitanti
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CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
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Fontevivo
Sito istituzionale

Fontevivo è un centro dell'Emilia-Romagna.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Si trova nella pianura padana parmense

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Fontevivo


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

  • 44.821810.296031 Aeroporto di Parma (G. Verdi), Via Emilia - località Golese, +39 0521 951511.
  • 44.5352811.291162 Aeroporto di Bologna (G.Marconi), Via Triumvirato 84, +39 051 6479615.

In auto[modifica]

  • Autostrada A15 Casello autostradale Parma Ovest sull'autostrada della Cisa Parma - La Spezia
  • Strada Provinciale Bussetana - È situato sulla strada provinciale 11 Bussetana

In autobus[modifica]

Linee TEP (orari)

Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Chiostro del Monastero
  • 44.857910.17611 Monastero e chiesa di San Bernardo. Il monastero cistercense di Fontevivo fu fondato nel 1142; come da tradizione la sua nascita è legata al monastero madre, in questo caso Chiaravalle della Colomba, che inviò dodici monaci su richiesta dei Marchesi Pallavicino di Busseto.
    Pieve di San Bernardo - interno
    La zona, all'epoca ricca di sorgive e fontanili, vide l'opera incessante di bonifica dei monaci che fruttò il recupero di questa fertile pianura alla coltivazione e alla produzione agricola. La storia del monastero ha fonti documentali quasi nulle, dal momento che nel XVI secolo il suo archivio è andato in gran parte perduto. Si sa che il convento fu oggetto di benefici da parte del vescovo di Parma e del Marchese Delfino Pallavicino. La famiglia Pallavicino assicurerà al monastero donazioni e protezione che si protrassero per alcuni secoli. Le truppe dell'imperatore Federico II all'assalto di Parma invadono il complesso monastico nel 1245.
    Lastra sepolcrale di Guido Pallavicino in armi da templare
    Madonna con Bambino - Scultura di Benedetto Antelami
    Inizia un periodo di decadenza. Di nuovo il convento viene invaso nel 1483, questa volta dalle truppe di Lodovico il Moro in lotta contro Pier Maria Rossi. Iniziano vari passaggi di proprietà, fino al 1605 quando il monastero viene acquistato da Ranuccio I Farnese. A Ranuccio si deve la costruzione di una nuova chiesa per i frati Cappuccini poco distante dal convento, a cui la fa collegare da uno stradone.Nel 1733 il complesso conventuale viene trasformato da Carlo di Borbone che sul luogo dell'antico monastero fa costruire un edificio per la villeggiatura estiva del Collegio dei Nobili, che fu chiuso nel 1806 e ripristinato poco dopo dalla duchessa di Parma Maria Luigia. Nella struttura soggiornò anche Cesare Beccaria.
    La chiesa di San Bernardo databile alla seconda metà del Duecento, rimane a testimonianza dell'importante complesso originario. Segue i moduli stilistici cistercensi di chiara impronta romanica. La facciata è un rimaneggiamento quattrocentesco. Nella lunetta sopra il portale un affresco databile fra XVII e XVIII secolo, consunto, raffigura San Bernardo di Chiaravalle. L'interno rammenta quello di Chiaravalle della Colomba. Vi si conserva una piccola Madonna con il Bambino, scultura in pietra che dopo il restauro gli esperti hanno attribuito a Benedetto Antelami e ricorda quella antelamica del Duomo di Fidenza. Nel transetto di sinistra è ammirevole la lastra sepolcrale di Guido Pallavicino in armi da templare, datata 1301. L'opera era un tempo sistemata a pavimento; ora è incastonata in una parete. La sua presenza è sicuramente eccezionale, considerando quanto i Templari furono perseguitati dalla Chiesa. L'edificio sacro fu comunque legato ai Templari fin dalla sua costruzione. I Templari erano legati a teorie mistiche matematiche ed astronomiche; una curiosità di questa chiesa è infatti la particolarità che ogni 15 agosto la luce che entra dal rosone va a colpire una lunetta dedicata alla Vergine, ai quali essi erano particolarmente devoti. La chiesa infatti era dedicata alla Madonna; solo nel XV secolo fu intitolata a San Bernardo Di fronte alla lastra sepolcrale di Guido Pallavicino c'è il monumento funebre di don Ferdinando di Borbone, opera del 1803 in stile impero con elementi neorinascimentali di Francesco Martin Lopez.
    Ferdinando Duca di Parma ha qui le sue spoglie, mentre il cuore è conservato a Parma nella chiesa della Steccata. Fu un sovrano amato dal popolo; la sua morte però suscitò sospetti, tanto che si parlò di avvelenamento.


A Castelguelfo[modifica]

Il castello Pallavicino
Il castello Pallavicino

Castelguelfo è una piccola frazione di Fontevivo sulla via Emilia a poca distanza dal capoluogo. Deriva il nome dall'imponente castello.

  • 44.828510.19392 Castello di Castelguelfo. Fu chiamato Torre d'Orlando o Torre dei Marchesi. La sua origine è datata al XIII secolo; la struttura attuale. con grandi torri angolari a contornare la sua struttura a pianta quadrata, risale ad una ricostruzione fatta dai Pallavicino nella seconda metà del Quattrocento. Il suo impianto di grande estensione è particolarmente scenografico e si staglia imponente a lato della via Emilia.Nell'ampio spazio cortilizio interno a loggiati si sviluppano anche torri centrali ed un parco all'inglese.
    La sua importanza nasceva dalla collocazione a controllo dell'importante arteria della via Emilia e dalla vicinanza all'antica sede della Pieve medievale. Il maestoso complesso, proprietà privata, non è visitabile.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi elevati[modifica]


Dove alloggiare[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacie

  • 44.85707810.175663 Comunale, Via Roma,36, +39 0521 610106.
  • 44.82570410.2101364 Riccardi, Via Emilia, 21 (in località Ponte Taro), +39 0521 619229.


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • Poste italiane, via Provinciale per Busseto 111/A, +39 0521610688, fax: +39 0521610688.


Nei dintorni[modifica]

  • Fontanellato — La Rocca Sanvitale, possente ma elegante al centro del paese, e il Santuario (di grande richiamo per i pellegrini di questa area padana della Bassa emiliana) sono i principali motivi di interesse di questo bel centro padano.
  • San Secondo Parmense — Il castello dei Rossi di San Secondo è il motivo di maggior interesse monumentale (il terremoto del 2012 ne ha compromesso però le visite); l'altro potente richiamo, meno culturale ma altrettanto gradito, è sicuramente la sua famosa spalla cotta, prodotto d'eccellenza fra i salumi del parmense.
  • Soragna — La Rocca Meli Lupi, signori del paese per centinaia di anni, si erge al centro di Soragna; non subì mai l'oltraggio della conquista nè dei conseguenti saccheggi. Oltre al castello riveste è interessante anche il centro storico dai tipici tratti padani.
  • Fidenza — Il Duomo di San Donnino, cattedrale della diocesi, rientra a pieno diritto nel novero delle grandi Cattedrali romaniche dell'Emilia, ad esempio quelle di Parma e di Modena; vanta una facciata -incompiuta- con statue e bassorilievi di Benedetto Antelami e della sua scuola.
  • Noceto — Il suo castello, il cui aspetto attuale risale al Quattrocento, non è fra i più celebrati fra i numerosi castelli parmensi; costituisce tuttavia un buon esempio di Rocca nata come struttura difensiva e utilizzata poi per usi amministrativi. Ha all'interno un rigoglioso giardino.
  • Abbazia di Chiaravalle della Colomba — Ad Alseno, poco discosto dalla via Emilia, si colloca questo complesso monastico di grande rilevanza nel panorama degli edifici sacri cistercensi.

Itinerari[modifica]

  • Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.


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