Marco Chemello | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Veneto | |
Nome abitanti | quartesolani | |
CAP | 36040 | |
Patrono | santi Gervasio e Protasio | |
Posizione
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Torri di Quartesolo è una città della Provincia di Vicenza nel Veneto.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Frazioni del Comune di Torri sono Marola e Lerino.
Altre località sono Stradone, Vedelleria, Castello, Marconi, Risaro, Guizze, Ghiotto, Cantarana, Sinigaglia.
Cenni storici
[modifica]Toponimi
[modifica]"Torri" si riferisce chiaramente alle opere difensive qui erette dai Vicentini nel medioevo. "Quartixolum" è invece più antico e rimanda al latino quartum milium solum cioè un luogo che distava quattro miglia romane (circa 6 km) da Vicenza.
Si è ipotizzato che "Lerino" derivi da "Larine", isoletta a fronte della Provenza nella quale sorgeva il cenobio, dedicato a San Martino di Tours, oppure da Larin, da lares (cioè "focolare" o "dei della casa"). Nel 1297 i documenti riportano "Lerinum".
Per "Marola" vi sono varie interpretazioni: dalla famiglia romana de Maruli, oppure da Marula o Mara, che significano rispettivamente palude e canale, e questa è l'interpretazione più realistica, rispondendo alla conformazione geologica del terreno. Il nome definitivo di Marola appare in un documento del 1262, il Regestum Possessionum Comunis Vincentie.
Epoca antica e Medioevo
[modifica]In epoca romana il territorio di Torri di Quartesolo era attraversato da un'importante strada romana, la via Gallica; è perciò probabile che fosse interessato da stanziamenti umani. Torri di Quartesolo, in particolare, distava quattro miglia da Vicenza, da cui il nome in latino del centro abitato (Ad Quartum), che esisteva già in questa epoca storica. A Lerino è stato rinvenuto un cippo riportante il nome di due famiglie romane.
Le torri di Quartixolus de subtus, così chiamato per distinguerlo dal Quartixolus de supra che è l'attuale frazione di Setteca', furono edificate dai vicentini a protezione della vicina città nel primo periodo comunale - il XII secolo - caratterizzato dalle rivalità con Padova. Le fortificazioni furono costruite nel punto in cui il fiume Tesina, dopo che vi è confluito l'Astico ed ingrossato dal Tribolo e dalla Tergola, tagliando la strada per Padova "perde – come scriveva Filippo Pigafetta – la nominanza nel Bacchíglione".
Qui si trovavano una o più torri che lo storico padovano Albertino Mussato (1261 – 1329) chiama "Bitifredo". Egli parla con diretta cognizione della fortificazione vicina al ponte sul Tesina ed afferma che i padovani "sopra il ponte trovarono impedimento", ma finalmente "presero una torre nella quale uccisero tutte le guardie dello Scaligero (Cangrande)". Lo scontro in questione avvenne nell'aprile del 1313 ed è assai probabile che in quell'occasione i padovani abbiano distrutto la torre del ponte.
Nella cronaca del Pagliarino, infatti, si legge che "nel 1315 li Signori della Scala ristaurarono la torre del Quartisolo la quale molto tempo avanti era stata spianata da padovani et fu ristaurata accioché i padovani non infestassero con le armi et il fuoco li sobborghi della città".
La distruzione definitiva delle Torri di Quartixolus de subtus ebbe luogo nel 1387 quando Antonio della Scala - come narra la cronaca di Conforto da Costozza - ormai sull'orlo della disfatta e temendo di non poterle difendere, le fece demolire; di esse, da quel momento, non si parla più.
Verso la metà del Trecento, durante la signoria scaligera, il territorio di Torri fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo, al Vicariato civile di Camisano e tale rimase, anche sotto la dominazione veneziana, sino alla fine del XVIII secolo.
Età moderna e contemporanea
[modifica]Nel Cinquecento il ponte sul Tesina venne ricostruito su progetto di Andrea Palladio e nel corso del medesimo secolo vennero costruite anche le ville Da Porto.
All'arrivo delle truppe napoleoniche nel 1797 Torri subì un violento saccheggio e - con il Dipartimento del Bacchiglione - vennero unificati in un solo comune i paesi di Torri, Lerino e Marola, che fino ad allora avevano goduto di vita autonoma. Con il congresso di Vienna del 1815 si viene a creare il Lombardo Veneto, regno dipendente all'Austria Ungheria e con esso il suo inevitabile cambio di Governo. La dominazione asburgica durerà fino al 22 ottobre 1866, data della pace di Vienna ed annessione al regno d'Italia.
Durante le due guerre mondiali vi furono numerose vittime e, nella seconda, soprattutto Torri e Lerino subirono violenti bombardamenti. Nell'ultimo trentennio si è verificata una notevole esplosione demografica, dovuta anche al sorgere di molteplici attività industriali, artigianali e commerciali.
In pochissimi chilometri sono sorte due grandi aree commerciali: quella denominata "Le Piramidi" (che con i suoi 150 negozi in un unico blocco, i grandi magazzini e la multisala cinematografica è diventata uno dei maggiori poli commerciali del Veneto), e il centro "Palladio" di 100 negozi, solo per poche decine di metri amministrativamente entro il territorio del Comune di Vicenza, ma di fatto gravitante su Torri.
Presso la grande sede di "Centro Torri" ("Torri 1" e "Torri 2") sono accentrati servizi bancari ed amministrativi. I due grandi palazzi furono edificati dalla ex-Banca Cattolica del Veneto rispettivamente nel 1974 e nel 1979.