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Deliceto è una paese della Puglia.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Deliceto è un comune dei Monti Dauni meridionali, situato a 575 m s.l.m. Il territorio è caratterizzato dalla presenza di ricchi boschi, fitti di querce e da oliveti e vigneti. Una varietà di orchidee selvatiche caratterizza la flora del territorio mentre il vischio abbonda sugli alberi. Le aree boscose circostanti il comune di Deliceto sono aree di rifugio e protezione per numerosi animali e di sosta, per gli uccelli migratori.

Il clima tipico del paese è quello dell'alta collina, con inverni relativamente freddi ed estati temperate; nei mesi invernali la temperatura si attesta introno ai 5-10°C mentre in estate, si mantiene al di sotto dei 30°C. Il clima presenta un elevato tasso di umidità e si caratterizza per una forte ventosità.

Cenni storici[modifica]

Sulla base delle conoscenze storiche odierne, non è comunque possibile datare con certezza l'origine di Deliceto. L'etimologia comunemente accettata lo fa derivare dalla parola latina ilex, ossia elce (detto anche leccio o ìlice). La denominazione Deliceto dall'elce concorderebbe con lo stemma accettato e conservato nel Grande Archivio di Napoli. Di fatti, molto probabilmente il suo primo embrione, dovrebbe essere il rione “Pesco”, costituito di grotte, scavate nel frontone dello sperone Elceto da popolazioni osco-italiche. il castro, nato in una zona dove vegetava l’elce venne detto “Elceto” da cui poi derivò il nome “Deliceto”.

In età imperiale Deliceto si contenne nella sua crescita per via della posizione geografica del sito che non favoriva i contatti con le grandi arterie stradali della Daunia ma è sotto la dominazione dei Longobardi, che si fortificò e venne, in seguito, elevata a vedetta subappenninica del Ducato di Benevento. Tuttavia, è solamente nel X secolo, per opera dei Bizantini, che inizia la costruzione del castello; quest'ultimo venne infatti costruito per consentire l'arroccamento della popolazione, che precedentemente risiedeva nelle pianure circostanti la zona collinare.

A partire dal XI e per tutto il XII secolo, l'Italia meridionale e particolarmente la Puglia furono terra di conquista dei mercenari normanni al seguito degli Altavilla; Deliceto fu pertanto incorporata nel regno normanno come anche testimoniato dall'architettura del castello. La torre quadrata che ancora oggi lo domina, è normanna ed a guardia della torre quadrata, i Normanni portarono delle milizie provenienti dalla Calabria. Per questo il quartiere che si estende ai piedi della torre prese e conserva tuttora il nome di “rione Calabria”. Nel 1042, Guglielmo Braccio di Ferro, riconosciuto come capo supremo da tutti i Normanni, fonda la contea di Puglia; le terre conquistate vennero divise in dodici diverse contee. Il sovrano decise di attribuire questi feudi secondo il rango e il merito ma ad oggi, non sappiamo con certezza a chi fu assegnato Deliceto. A Guglielmo Braccio di Ferro succede Roberto il Guiscardo fino al 1059 che segna la fine della contea di Puglia e la sua trasformazione in ducato. Durante il Concilio di Melfi I, papa Niccolò II eleva la contea di Puglia a ducato, nominando Roberto il Guiscardo "duca di Puglia e Calabria".

Nel 1463 Ferrante d'Aragona elevò il borgo di Deliceto a marchesato e lo concesse al genero Antonio Piccolomini, nipote di papa Pio II, che vi si stabilì con una colonia di albanesi determinando l'ampliamento dell'abitato. Il feudo di Deliceto, pur restando sempre un bene di natura demaniale, passò tra casate imparentate tra loro. Nel 1790, con la morte senza eredi del marchese Cesare Miroballo, il castello e le terre a esso annesse passarono al fisco e Deliceto divenne città regia.

Dopo l'Unità d'Italia, ci fu dilagare del brigantaggio nel Mezzogiorno. Alto fu il tributo di vite umane, pagato dalla comunità delicetana alla prima e alla seconda guerra mondiale; al loro sacrificio è dedicato un monumento in piazza Europa.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Fede.giusy/Sandbox
Corso Margherita, Deliceto

A partire dal Piazzale Belvedere, luogo di ritrovo e socialità, è possibile addentrarsi tra le caratteristiche vie e "rioni" del borgo. Tra le principali vie troviamo Corso Margherita, lungo il quale si possono ammirare gli antichi palazzi delle più importanti famiglie locali e le chiese principale. Tra i vari quartieri di Deliceto vi è: rione Calabria, il cui nome si deve alla presenza di milizie calabresi portate dai Normanni a guardia del castello; rione Scarano, rione Molo, rione Sant'Antonio, rione Largo Giovanni XXIII.

Come arrivare[modifica]

In auto[modifica]

Uscita Candela – A16 – Km 20 Pedeappenninica SR. 1

Uscita Foggia – A14 – Km 37 seguire superstrada per Candela, uscita Deliceto, oppure SS. 90 per Napoli, bivio Giardinetto Deliceto.

In treno[modifica]

Ferrovie dello stato (Stazione di Foggia) collegamenti da e per Foggia tramite le Ferrovie del Gargano.

In autobus[modifica]

Ferrovie del Gargano (collegamenti autobus): è possibile consultare il sito https://biglietteria.cotrap.it/#/ricerca

Cosa vedere[modifica]

Il Castello Normanno-Svevo[modifica]

Il nucleo originario del castello Normanno-Svevo risale al 1100 ed esso domina dall'alto una profonda rupe attraversata da diverse fiumare. Data la sua posizione strategica, che permetteva di controllare i movimenti dei nemici, il maniero ha avuto principalmente la funzione di un luogo di difesa e prigionia piuttosto che di edificio residenziale abitativo. Originariamente, il castello aveva una forma triangolare ma ad oggi è strutturato a forma di trapezio irregolare le cui larghe e possenti mura di cinta, costruite con la caratteristica pietra locale, hanno una forma a scarpa funzionale agli scopi difensivi del castello. Se il lato di nord-est collega le due torri rotonde, di era angioina, Molo e Parasinno, il lato sud corre lungo una rupe quasi verticale dove scorre un ruscello. I due lati più corti si incontrano alla torre quadrata normanna, chiamata “Donjon” o “Torrione” che ha un'altezza di circa 30 metri da cui domina tutta la Capitanata; un piccolo ponte levatoio (oggi sostituito da una rampa) permetteva l'accesso al castello da questa torre. Il castello era una comunità autosufficiente e indipendente, come anche testimoniato dalla presenza di un pozzo nel cortile centrale, dalla stalle e da grandi stanze che erano adibite a deposito. Sul portone di ingresso del castello, ancora oggi, si trova lo stemma della famiglia Piccolomini. Il castello venne inoltre riconosciuto monumento nazionale nel 1901 e ad oggi è di proprietà comunale. A destra dell'entrata principale si trova la dimora, una cappella, e un atrio di accesso che introduce a quella che oggi è la Sala Magna del Castello, sulle cui porte di ingresso si trova lo stemma di Alessandro di Aragona, Marchese di Deliceto. Un camminamento di ronda collega le tre torri sopra descritte: percorrendolo è possibile osservare il borgo medievale sottostante il castello, i vari monti intorno Deliceto, i paesi circostanti, la Capitanata e il Gargano.

Chiesa del Santissimo Salvatore, Deliceto

Chiesa del Santissimo Salvatore[modifica]

Ubicata nel cuore del centro storico, la chiesa viene da antichissimo tempo considerata "Madre" perché nata prima delle altre. Il suo nucleo originale, difatti, risale al VII-VIII secolo, tempo in cui si stabilirono a Deliceto i Longobardi che vi impiantarono una loro corte con una chiesa dedicata a San Salvatore. La chiesa presenta le facciate laterali in pietra viva e l'interno in stile tardo barocco del Settecento. La facciata principale, a due ordini, è formata da una superficie convessa; l'ingresso è invece caratterizzato dalla presenza di un portale incorniciato di lesene e frontoni che poggia su una scalinata rettangolare mentre l'interno presenta una pianta a croce latina a tre navate. Nella crociera s'innalza la cupola che precede l'abside ornata di un coro ligneo. Un cornicione separa l'ordine inferiore, rappresentante la sfera umana, da quello superiore, simbolicamente considerato la zona del divino. Nell'ordine superiore si aprono otto finestroni ornati da vetrate istoriate nella direzione dei quattro punti cardinali, per evidenziare, da un lato, l'onnipresenza di Dio e dall'altro, per creare un gioco di chiaroscuro, tipico dell'architettura barocca. La vetrata del finestrone centrale, che sovrasta l'abside, raffigura il Salvatore. Nella prima cappella di destra vi è la tela della "Madonna del Carmine con le anime del Purgatorio"; nella seconda "La Pentecoste", datata 1639. Nella prima cappella di sinistra ci sono le statue di "Gesù morto" e dell'"Addolorata"; nella seconda quella di Santa Rita. Nel braccio di sinistra del transetto si trovano il dipinto del "Martirio di San Mattia Apostolo" collocato su un altare di marmo bianco, e la statua del "Sacro Cuore di Gesù", posta su un altarino di marmi policromi, proveniente dalla "stanza di Sant'Alfonso" del convento della Consolazione. La torre campanaria è la stessa della vecchia chiesa risalente al XIV secolo; essa è divisa in tre piani e conserva in quello centrale l'orologio.

Il convento francescano e chiesa di Sant'Antonio[modifica]

Il convento francescano si eleva su un gradone roccioso, dal quale l'occhio spazia su un territorio vastissimo. Il convento venne costruito all'inizio del XVI secolo su un terreno donato dal marchese delicetano, Giambattista Piccolomini, alla locale comunità francescana. Dell'attuale edificio, venne costruito prima il convento e messo a disposizione dei frati minori ma in seguito al consenso emesso da papa Leone X, anche il tempio fu ultimato. I francescani rimasero nel convento per ben 290 anni, fino al 1811, anno in cui avvenne la prima soppressione degli ordini religiosi per mano di Gioacchino Murat. A essi qualche anno dopo subentrarono i Redentoristi del Santuario della Consolazione e vi restarono fino al 1886 quando, durante l'unificazione d'Italia, avvenne la seconda soppressione, questa volta estesa a tutti gli istituti religiosi. La chiesa di Sant'Antonio annessa al convento, costruita in stile barocco, è a tre navate con sei cappelle laterali; la cappella di sinistra è dedicata a san Pasquale, la seconda all'Immacolata Concezione e la terza a sant'Alfonso Maria de' Liguori. Dall'altra parte la prima di destra è dedicata san Diego, la seconda presenta un dipinto raffigurante la Madonna Addolorata. la successiva dedicata a san Francesco mentre l'ultima è dedicata alla Madonna della Neve. Sopra l'altare maggiore, racchiusa in una nicchia a muro, vi è la statua lignea di sant'Antonio da Padova in stile spagnolo. inoltre, sul coro della chiesa è conservato un organo a canne, opera di Domenico Antonio Rossi, organista della Regia Cappella di Napoli, datato 1775. Sia sul portale d'ingresso della chiesa che su quello del convento è scolpito in pietra lo stemma dei redentoristi. Recentemente, il vecchio portone di legno della chiesa è stato sostituito da un nuovo in bronzo e sulle formelle delle due ante inferiori della porta sono scolpiti i miracoli operati da sant'Antonio. Il convento, di forma quadrata, possiede la classica struttura conventuale: un chiostro con portici a due piani ed una cisterna al centro. L'edificio conta una trentina di vani, di ed un'ampia scalinata, che mette in collegamento i due piani. Al piano terra vi erano i locali adibiti a refettorio, a deposito, a cantina e a stalla.

Chiesa dell'Olmitello[modifica]

La cappella di Santa Maria dell'Olmitello si trova in aperta campagna poco prima del Convento della Consolazione, sorto verso la fine del XV secolo. Secondo la tradizione, le origini della chiesa sono da attribuirsi all'apparizione della Madonna, sopra un olmo, a un contadino del posto il 15 aprile di un anno non conosciuto; difatti, nella costruzione della chiesa venne incluso il tronco dell'olmo su cui era avvenuta l'apparizione. Probabilmente essa risale all'XI secolo ma grazie alle rendite del marchese Giambattista Piccolomini, la chiesa venne ristrutturata. Dopo l'unita d'Italia i beni della chiesa passarono allo Stato e la statua della Madonna fu trasferita nella Chiesa Madre di Deliceto, dove si trova tuttora. Sebbene ad oggi sia poco utilizzata, il 7 maggio di ogni anno i devoti delicetani vi si recano in pellegrinaggio. La Madonna dell'Olmitello è la Protettrice Principale di Deliceto, nonché compatrona del paese poiché, stando alla tradizione, quando la Capitanata fu invasa dal colera, i delicetani evitarono il contagio dopo aver portato la statua della Madonna in processione per le vie del paese. Questo avvenne il 22 settembre del 1873 e per questo la festa patronale del paese ha luogo dal 21 al 23 settembre di ogni anno.

Fontana Monumentale "Mariamalia"[modifica]

Uscendo dal paese, subito dopo aver attraversato il ponte sovrastante la fiumara Fontana, si incontra la fontana detta “Mariamalia”. Quest'ultima venne edificata durante il periodo risorgimentale, ad ornamento del paese e pel bisogno dei cittadini. Essa forma un'unica struttura con gli annessi lavatoio pubblico e abbeveratoio per animali. In seguito alla ristrutturazione del 1868, venne dotata di una statua bronzea, denominata “Mariamalia”, posizionata su un basamento esagonale. La fontana è alimentata dalle acque sorgenti provenienti dalle colline sovrastanti.

Piazzale Belvedere[modifica]

Piazzale Belvedere, Deliceto

Il Piazzale Belvedere è una terrazza pedonale situata lungo Corso Umberto I, dalla quale è possibile contemplare il Castello Normanno-Svevo e la Chiesa del Santissimo Salvatore. Il piazzale, venne costruito in piena epoca fascista e consiste essenzialmente in un muro di contenimento di un terrapieno. Originariamente era pavimentato con mattonelle in cemento e la balconata era costituita di mattonelle a fori di forma ovale ma negli anni '60, col contributo finanziario di alcuni emigranti della comunità delicetana del New Jersey, al suo centro fu costruita una fontana, presto rimossa. Di recente, il Piazzale Belvedere è stato ristrutturato e presenta una nuova pavimentazione.

Eventi e feste[modifica]

Falò di San Mattia[modifica]

Fin dal passato, la devozione del popolo delicetano per il Santo è stata profonda, tanto che San Mattia è stato eletto Patrono del borgo e i solenni festeggiamenti ne sono la prova. Molto probabilmente, il culto in onore del Santo si è diffuso intorno al 1000, quando Deliceto faceva parte dell'area di influenza greco-bizantina e venne poi imposto dai Normanni, i quali erano soliti avere come protettori degli abitanti gli apostoli. Sacro e profano trovano, dunque, un punto d’incontro nella tradizionale manifestazione dei Falò, che i cittadini erano soliti accendere nei vari rioni del paese per ringraziare il Santo dello scampato pericolo delle incursioni. I festeggiamenti si tengono ogni 24 febbraio, giorno in cui vengono recuperati e accatastati grandi mucchi di legna che verranno poi posizionati in diversi angoli del paese. Ed è proprio al calar del sole, che le strade iniziano ad illuminarsi fino a sprigionare una luce abbagliante quando i falò verranno accesi; il tutto accompagnato da canti e balli tradizionali.

L'orecchietta a corte[modifica]

Da ben 45 anni, il Castello Normanno Svevo, maestoso monumento simbolo della cittadina di Deliceto, ospita la rinomata Sagra delle Orecchiette, organizzata nella prima domenica di agosto. La manifestazione enogastronomica-storica, si svolge rigorosamente in costumi d'epoca e rappresenta un momento di convivialità, tradizione e socialità per la popolazione delicetana, per tutti i concittadini emigrati ed anche per gli assidui visitatori poiché sinonimo di divertimento, condivisione e degustazione. Importante è il ruolo svolto dall' Associazione Turistica Pro Loco "A. lossa" di Deliceto, il cui merito è quello di promuovere al massimo le bellezze culturali, storiche e paesaggistiche ma anche i prodotti caseari ed alimentari del proprio territorio. Difatti, le orecchiette accompagnate da sughi prelibati che arricchiscono il loro sapore, diventano il simbolo di una vera e propria opera d'arte culinaria. L'evento è, inoltre, accompagnato dalla presenza di spettacoli musicali ed intrattenimento per i più piccini.

Un giorno al castello[modifica]

Un giorno al castello è un evento medievale organizzato dall’Associazione Teatrale Tanino di Deliceto con il Patrocinio del Comune di Deliceto che ha riscosso particolare successo. Il visitatore ha infatti la possibilità di scoprire le bellezze del castello grazie alla presenza di una guida, vestita con costumi medievali che lo accompagna all'interno delle mura. Durante il percorso, il visitatore assiste a degli spezzoni di teatro messi in scena dalla compagnia teatrale sopraccitata con la presenza di musiche di sottofondo, per immergersi a pieno nell'atmosfera medievale. Al termine della visita, vi è poi una degustazione di prodotti tipici locali a cura di produttori del posto. L'evento si svolge durante il periodo estivo e più precisamente nelle domeniche dei mesi di luglio, agosto e settembre.

Deliceto, il paese del presepe vivente[modifica]

Non è Natale senza “Tu Scendi dalle Stelle, o Re del Ciel" ma ben pochi sanno che Sant'Alfonso Maria De Liquori, compose la nenia natalizia proprio presso il Santuario della Consolazione di Deliceto. Difatti, dopo molti anni in cui il presepe vivente è stato realizzato nel centro storico del paese, recentemente l'evento è tornato nel luogo d'origine, in una cornice scenografica unica ed incantevole, tra il bosco e i sotterranei del Convento, dove la grotta della natività è simile a quella più famosa dove venne alla luce il Redentore. Tante le scene allestite e animate da un centinaio di figuranti, in costumi tipici del ‘700, nella più autentica tradizione del presepe napoletano. Il tutto contornato dalle rustiche scenette di vita contadina ed intervallate da gustosi assaggi gastronomici della cucina tradizionale locale. La manifestazione, la cui prima edizione risale al 1982, è organizzata dalla Pro-Loco in collaborazione con il Comune di Deliceto ed essa prende luogo nei giorni del 26 dicembre e del 06 gennaio con l'arrivo dei Magi.

Cavalcata storica[modifica]

Era il 1837 quando il Sud dell'Italia, compreso il territorio di Deliceto, venne funestato da una terribile ondata di colera. La comunità delicetana decise allora di portare in pellegrinaggio la statua della Madonna dell'Olmitello, protettrice del paese, per scongiurare la pestilenza e pare che, appena la statua fece il suo ingresso in paese, il miracolo avvenne; era il 22 settembre. Da allora, ogni anno si ripetono le manifestazioni di ringraziamento e devozione verso la Patrona ed i festeggiamenti iniziano proprio con la cavalcata storica, in ricordo di quella processione. Per l'occasione, tradizione e folklore si incontrano ed oltre a cavalli e carrozze, vi è anche la presenza di circa 250 figuranti, vestiti con abiti d'epoca. La partenza avviene dalla fontana monumentale "Mariamalia" e prosegue poi per le vie del paese con diversi gruppi folkloristici.

La corsa dei Santi[modifica]

La corsa sei Santi è organizzata, nel mese d'agosto, dall'Associazione Sportiva Dilettantistica I Podisti di Capitanata organizza la Corsa dei Santi ed essa prevede un percorso di 11,6 km per riproporre il tracciato della corsa che si svolgeva negli anni '80 sebbene vi è anche la possibilità di svolgere una semplice passeggiata ludico-motoria. L'evento, promosso dal Comune di Deliceto, contribuisce, attraverso lo sport, sia ad ampliare l'offerta di svago per la comunità, sia ad attrarre, molto spesso per la prima volta, nel bel borgo dei Monti Dauni tanti sportivi provenienti anche da fuori regione. Inoltre, tra i vari obiettivi della manifestazione vi è quello della promozione delle bellezze storiche e paesaggistiche come ad esempio il monumentale castello Normanno-Svevo ed il Santuario di Santa Maria della Consolazione; proprio dalla Consolazione sono passati i Santi che danno il nome alla corsa: Sant'Alfonso Maria dei Liguori, che qui compose la famosa "Tu scendi dalle Stelle" e San Gerardo Maiella. Il percorso si snoda lungo le principali strade cittadine, per poi proseguire in direzione del Santuario della Consolazione, ove ci sarà il giro di boa per ritornare a Deliceto. Accanto alla palco delle premiazioni, vi è poi l'area ristoro per gustare prodotti tipici.

Il Castello del Natale[modifica]

Luminarie del "Castello del Natale", Deliceto

Si tratta di un evento che ha preso il via a partire dall' 08 dicembre 2022, con l'accensione delle luminarie natalizie grazie alla collaborazione tra il Comune di Deliceto, Bellavita Eventi SkyVillage. Difatti, la fortezza normanno-sveva si è trasformata in un parco tematico di oltre 3000 metri quadri, ricco di show giornalieri, luminarie, stanze tematiche e street food; un'importante occasione per Deliceto per fare conoscere la storia, le tradizioni ed il patrimonio culturale. E seguendo la tradizione, pare che gli elfi, le renne e Babbo Natale non abbiamo scelto Deliceto per caso: a pochi passi dal castello, infatti, proprio nel convento della Consolazione, Sant'Alfonso Maria de'Liguori si dice abbia scritto la prima versione di 'Tu scendi dalle Stelle', il canto natalizio per eccellenza. Tuttavia, l'atmosfera natalizia non si è limitata solamente alle mura interne del castello ma ha, invece, inondato tutto il paese con la presenza di luminarie d'artista, giochi di luci e spettacoli musicali.

Cosa fare[modifica]

  • Escursioni al Bosco Macchione, S.P. 139 Bovino-Accadia, km 4, +390881914028. Tra le aree più interessanti della Puglia per varietà naturalistica e ricchezza di flora e fauna, vi è il Bosco Macchione. Tra le varie attività da poter svolgere ed aperte ad un pubblico molto ampio, vi sono: escursioni e scampagnate, per tutti coloro che vogliono immergersi nella natura rigogliosa del bosco; attività di trekking, le quali possono essere svolte percorrendo le numerose mulattiere lasciate dai pastori che portavano le greggi al pascolo; possibilità di realizzare pic-nic, gustando prodotti tipici del luogo; attività di bird wathcing, per assistere ad una vera e propria "sfilata" di esemplari molto affascinanti; visita alla masseria didattica con partecipazione ad attività ludico-ricreative.


Acquisti[modifica]

  • Azienda Agricola Morra Michele, C.so Umbero I; C.da Salecchia, 0881 966616 / cell. 328.5398333. L'azienda agricola di Michele Morra, situata nei verdi pascoli del subappennino Dauno tra i comuni di Deliceto e Bovino in provincia di Foggia, vende e produce in maniera assolutamente artigianale formaggi, latticini e specialità locali quali caciocavalli freschi e stagionati, scamorze, ricotta, nodini e trecce.I prodotti tipici dell' azienda agricola Michele Morra nascono seguendo antiche ricette locali tramandate nei secoli e quindi genuini e assolutamente privi di ogni additivo o conservante.
  • Caseificio Linea Natura Az. Agricola Doto Luigi, Contrada Serra di Castro- Deliceto, 327 6610875. Azienda agricola con allevamento di capre e vacche con caseificio aziendale.Produzione di formaggi con il latte dei propri capi, alimentati con fieni e pascoli dei nostri campi.
  • Forno Rea, C.so Regina Margherita,22, 0881 963102. Ospitato in un bel locale dalla facciata in pietra, il panificio Il Forno Rea produce ogni giorno con metodi artigianali tante specialità di pane, biscotti, dolci, cantucci e taralli, da gustare con un buon calice di vino locale.
  • Real Gusto, via S. Antonio,14, 0881/963981. Real Gusto da quasi trenta anni è un laboratorio a conduzione familiare con produzione di pasta fresca, pasticceria e prodotti da forno.


Come divertirsi[modifica]

  • Associazione Teatrale Tanino, Via Molo, 7, 328 114 9028. L'Associazione Teatrale Tanino organizza laboratori teatrali destinati a bambini/ragazzi attraverso esercizi di coordinazione e movimento, ritmica e tempo di battuta, mimica facciale e corporea, esercizi di avviamento alla recitazione, pronuncia e dizione ed improvvisazione. A questo si aggiunge l'insegnamento di alcune nozioni di Storia del Teatro, analisi e comprensione di un testo teatrale ed esercitazioni di recitazione. Alla fine del corso, verrà rilasciato un attestato valido anche ai fini di credito scolastico e vi sarà un saggio di fine anno aperto al pubblico.
  • Bclub Sport&bar, Contrada Scarano, +39 328 282 1858. Lunedì 18:30-02:00 Martedì 18:30-02:00 Mercoledì 18:30-02:00 Giovedì 18:30-02:00 Venerdì 18:30-02:00 Sabato 18:30-02:00 Domenica 18:30-02:00. Oltre alla possibilità di gustare sfiziosi piatti della cucina locale ed italiana, il Bclub Sport&bar presenta una vasta gamma di eventi ed attività ludico e d'intrattenimento adatte a tutte le età. Tra queste: serate karaoke, gonfiabili con mascotte e baby dance, baby campus, serate di dj-set ma anche tornei di biliardino,, calcetto e beach volley, grazie alla presenza di un campo adibito in maniera differente per i diversi eventi.
  • Pub New Country, Corso Umberto I, 32, 0881 963430, . Lun-Dom 18:00-24:00; Sab 18:00-02:00. Dagli anni Novanta il karaoke è una delle attività che pub e locali propongono per intrattenere i propri clienti; il pub New Country permette, a chiunque lo desideri, di passare un venerdì sera allegro e spensierato con i propri amici. Composto di più sale comunicanti e dotato di diversi schermi per il karaoke, il pub presenta inoltre un'ampia scelta di pizze, panini e birre.. il tutto da poter gustare, cantando a squarciagola fino a notte inoltrata.


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • Ristorante Ballarò di Mazzarella Raffaele, Contrada Varco S.P. 122 Deliceto Bovino, +39 0881 963126, . 25-30 €. Lunedì Chiuso Martedì 11–23 Mercoledì 11–23 Giovedì 11–23 Venerdì 11–23 Sabato 11–23 Domenica 11–23.
  • Pub il Normanno, Corso Margerita, 79, 347 956 0667. 10-25€. Lunedì Chiuso Martedì 18–01 Mercoledì 18–01 Giovedì 18–01 Venerdì 18–01 Sabato 18–02 Domenica 18–01. Pub Il Normanno è un ristorante di Deliceto, in via Corso Regina Margherita 79. Il locale è apprezzato per le seguenti caratteristiche: con ottime valutazioni, ottimi cocktail, accogliente ed adatto ai gruppi. Molti visitatori vengono per assaggiare i suoi esotici bruschetta pizzaiola, panini e pizze.
  • Bistrot Deliceto, Via Martini Ungheresi, 1, 328 134 9422. 15-30€. lun: 17:00–02:00 mar: 17:00–02:00 mer: Chiuso gio: 17:00–02:00 ven: 17:00–02:00 sab: 17:00–02:00 dom: 10:00–02:00. Piatti unici e rivisitati di mare e monti, carne succulenta e frollata da leccarsi i baffi, pizza con prefermento e lievitazione di 72 ore soffice e friabile e con impasti alternativi (semintegrale, grano arso, farina di riso nero), pane fatto in casa, vini selezionati di cantine di alto livello. Una vasta scelta di alcuni dei prodotti che si possono degustare al BISTROT in un ambiente moderno e raffinato.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • Affittacamere colle d'Elce, Contrada Pezzapedrara, Deliceto, 0881 969100. Check-in: dalle 12:00 alle 15:30, check-out: fino alle ore 11:00. Nella parte inferiore della struttura, la locanda dispone di 6 stanze indipendenti e autonome (circa 18 posti letto), dotate di ogni comfort, per offrire ai propri clienti un soggiorno sereno, a stretto contatto con la natura, in una pace e una tranquillità idilliaca, ideale per chi cerca di rilassarsi e rinvigorirsi.Ogni camera dispone di riscaldamento autonomo, aria condizionata, TV color, servizi igienici ed inoltre, ampio parcheggio.
  • Residenza Sant'Antonio, Via Giuseppe Bracca, 33, 340 774 5309. Check-in: dalle 14:00, check-out: dalle 08:30 alle 10:30. La Residenza Sant'Antonio vi accoglie a Deliceto. Dotata di un deposito bagagli, questa struttura dispone anche di un ristorante e una terrazza. La guest house propone camere familiari.Tutte le camere sono provviste di scrivania, TV a schermo piatto, bagno privato, biancheria da letto e asciugamani. Alcune includono una cucina con forno e piano cottura. Avrete a disposizione anche un armadio.Al mattino la Residenza Sant'Antonio propone una colazione continentale.La struttura mette a disposizione un servizio di noleggio biciclette, mezzo ideale per esplorare i dintorni.
  • La Casina, Contrada Borranico, 0881.963020/ 349.5646694, . Check-in: dopo le 13:00, check-out: entro le 10:00. Un'antica masseria del 1865 ristrutturata secondo i canoni e lo stile del luogo; un'oasi di pace e relax ed un'occasione di soggiorno tra natura e cultura. La struttura è dotata di quattro stanze, ognuna di stile diverso, tutte dotate di: bagno in camera; tv LCD; asciugacapelli.Vari i servizi a disposizione degli ospiti: pernottamento e prima colazione – bici e moto quad per escursioni – informazioni sulle iniziative turistiche e culturali del luogo – percorso naturalistico con spazi lettura – convenzioni con punti ristoro a Deliceto e possibilità di pranzare all’interno della struttura con servizio a domicilio – sala lettura /TV satellitare – postazione di lavoro con notebook.La Casina ha inoltre a disposizione una piccola sala congressi, accessibile, a scelta, direttamente dall’esterno o dalla reception a piano terra e dotata di: 40 posti a sedere; impianto audio surround; proiettore con schermo; televisore LCD; lettore multimediale.


Sicurezza[modifica]

La Stazione dei Vigili del Fuoco si trova in SP91ter, 162; contatto telefonico 0881/886906

Carabinieri Comando Stazione Deliceto si trova in Via Francesco Petrarca, 1; contatto telefonico 0881/914010

Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

https://www.poste.it/ Ufficio Postale Poste Italiane, viale Sant'Antonio 8

Contatto telefonico:0881/963783

Orari di apertura:

Lunedi 08:20-13:35
Martedi 08:20-13:35
Mercoledi 08:20-13:35
Giovedi 08:20-13:35
Venerdi 08:20-13:35
Sabato 08:20-12:35
Domenica chiuso

Telefonia[modifica]

L'operatore TIM si caratterizza per avere una qualità del segnale LTE buona/eccellente. Per l'operatore Vodafone la qualità media del segnale rilevato è scarsa. Per gli operatori Illiad e WindTre non si è riusciti a rilevare la qualità media del segnale.

Tenersi informati[modifica]

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Nei dintorni[modifica]

  • Bosco Macchione: con le sue maestose querce secolari, il Bosco Macchione è lo sfondo ideale per piacevoli passeggiate in compagnia di scoiattoli, merli e vecchie piste mulattiere. Situato a pochi chilometri da Deliceto, tra i 600 e 900 metri sul livello del mare, il Bosco Macchione padroneggia il territorio. il Bosco è aperto a tutti e l’entrata è gratuita: questo per permettere a qualunque visitatore di godere di questa area naturalistica che si estende per diversi ettari e che presenta una generosa ricchezza di diverse specie di alberi, diventando la meta ideale di escursioni e scampagnate.
  • Bovino: all'interno della suggestiva cornice dei Monti Dauni, nella Valle del Cervaro, di fronte al Tavoliere delle Puglie, sorge il borgo di Bovino. Un territorio magnifico, ricco di risorse naturali, sorgenti d’acqua e di boschi. Le sue origini affondano dentro la storia del nostro paese, in epoca romana. Dal latino Vibinum, si hanno notizie della sua esistenza già nel 217 a.c., quando Annibale vi si accampò prima della celebre battaglia di Canne. Considerata la Urbino del Sud, fu poi fortificata dai Bizantini nell’alto medioevo, periodo a cui risale anche l’edificazione del Duomo (905 d.c.), la Cattedrale di Santa Maria Assunta, che rappresenta il più antico esempio di Romanico Pugliese. La sua posizione strategica a livello militare è stata poi consacrata dai Normanni, che sempre nel medioevo costruirono il Castello di Bovino, sull’altura che domina il borgo, conosciuto anche come la Città degli ottocento portali di pietra che abbelliscono quasi tutte le abitazioni private. Anche qui il fascino medioevale dell’abitato, giunto perfettamente intatto sino a noi, affascina con le sue suggestioni. Avventurandosi fuori dal paese, in prossimità del Ponte di Bovino, le rive del fiume Cervaro ospitano dal 1810 un complesso sistema di mulini ad acqua e macine.
  • Le Gole di Accadia: a 14 km da Deliceto, sorge il borgo di Accadia, incastonato tra i più elevati rilievi dell'Appenino Dauno e le verdi colline del fondovalle. Tra le meraviglie naturalistiche tipiche dei Monti Dauni, troviamo le Gole di Accadia. Due ripide pareti bianche in roccia calcarea custodiscono al loro interno le acque del Torrente Frugno, creando una sezione protetta e incontaminata oggi riconosciuta in qualità di Zona Speciale di Conservazione IT9110033 Accadia – Deliceto. Nascosto dalla vegetazione, il lago delle Gole di Accadia è un piccolo tesoro dal fascino mistico e fantastico, uno scenario che sembra provenire dai più antichi racconti o dal mondo delle fiabe. Presso il laghetto delle Gole di Accadia è possibile scoprire fauna e flora unici, dimostrandosi un ambiente ricco di sorprese per tutti gli appassionati. Salici, pioppi, orchidee, ospitano tra loro raganelle, picchi, passeri solitari, sparvieri, tassi, cinghiali e molto altro, definendo un habitat che sa stupire e coinvolgere. Le Gole di Accadia sono identiche ogni giorno a come erano secoli fa, una location perfetta per un’escursione dove la parola d’ordine è vedere ma non toccare.



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