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Bernalda è una città della Basilicata. Conta quasi 13.000 abitanti.

Da sapere[modifica]

Cenni storici[modifica]

Bernalda fu un centro greco, sorto fuori dalle mura di Metaponto e forse, all'inizio, un accampamento per stranieri che si recavano nella città di Pitagora per concludere i loro affari. Un tempo la città si chiamava "Camarda" e mantenne questo nome fino alla fine del XV secolo, quando Bernardino De Bernaudo, segretario di Stato di Federico II d'Aragona, volle rinominarla nome: Bernauda. Nel XVII secolo il suo nome fu cambiato in "Terra Bernaudi" e un secolo dopo fu definitivamente chiamata Bernalda. Camarda fu probabilmente costruita tra la chiesa di "San Donato" e la chiesetta della "Madonna degli Angeli". I resti dell'antica Camarda sono stati scavati di volta in volta nel corso dei secoli. Nel 1090 il signore di Camarda era Guaimario, un normanno discendente di Roberto il Guiscardo. Nel 1278 Riccardo di Camarda possedeva il feudo appartenuto a Pierre de Beaumont (Gran Cancelliere e Maestro dei "Razionali" della Regia Curia). Il feudo fu dato in dote alla figlia Margherita in occasione del matrimonio con Giovanni Monteforte, consanguineo di Carlo d'Angiò. Tra il 1300 e il 1450 il feudo passò a Pietro Tempesta e Bertrando del Balzo e fu quasi completamente distrutto dal terremoto del 1378. Si spopolò gradualmente dopo il periodo angioino, alla fine del XV secolo fu attribuita a Bernardino de Bernaudo che vi costruì un castello, forse sulle rovine della precedente fortezza normanna. Fu qui che nacque il nuovo insediamento urbano che, secondo le indicazioni di Bernaudo, si articolava in un reticolo di sette strade parallele intersecate da altrettante perpendicolari, secondo lo schema tipico dell'epoca romana del VI secolo. La città era circondata da mura con torri, alcune delle quali sono ancora oggi parzialmente visibili. Il "Borgo Nuovo" si sviluppò alla fine del 1700, unendo la "Piazza dell'Antica Porta Maggiore" al Convento di Sant'Antonio che i frati minori riformati fecero costruire nel 1614. In breve tempo, fino alla metà del XIX secolo, lo sviluppo urbano si estese al Convento di San Francesco dei Frati Conventuali, costruito nel 1601. Nel maggio 1799 la città ospitò la messa celebrata dal cardinale Fabrizio Ruffo nella Chiesa Madre, prima che quest'ultimo, detto "il Cardinale Rosso", sferrasse il suo attacco contro i rivoluzionari di Matera e Altamura che avevano aderito al programma della sfortunata Repubblica Partenopea. Molti abitanti di Bernalda cospirarono per l'unificazione italiana già nel 1820 e, nel 1848, animarono epiche giornate di rivolta contro l'ordine borbonico, in particolare per quanto riguarda la rivendicazione della terra dello Stato e la definizione dei confini comunali. Nel 1860, molti cittadini risposero agli appelli di Garibaldi e seguirono il generale nelle battaglie del Volturno e della Bezzecca. Dopo l'unificazione italiana e la lunga e sanguinosa stagione del banditismo, l'emigrazione verso le Americhe ha decimato i settemila abitanti della città. Un lungo conflitto, iniziato nel 1520 con i frati dell'Abbazia di Montescaglioso, e poi con quest'ultimo comune, ha caratterizzato secoli di battaglie legali pieni di conflitti armati. Questo conflitto secolare si è concluso nel 1978 ristabilendo i confini e del demanio, mentre nel 1933 nel territorio comunale entrava a far parte anche la frazione di Metaponto, già appartenente ai comuni di Montescaglioso e Pisticci.

Come orientarsi[modifica]

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Cosa vedere[modifica]

  • Chiesa del Convento. È molto probabile che in origine esistessero solo due chiesette di campagna separate, dedicate a Sant'Antonio da Padova. In stile classico, con centoni ispirati al barocco, la chiesa fu fondata tra il 1615 e il 1616 dall'Università di Bernalda e dai suoi cittadini e poi annessa al monastero dei Frati Minori Francescani riformati.
  • Chiesa Madre. Dallo stile essenziale, semplice e lineare, la Chiesa Madre era originariamente dedicata a S. Donato. Per volere del Duca Bernardino De Bernaudo, fu successivamente dedicata a San Bernardino da Siena, l’attuale Santo Patrono di Bernalda. Agli inizi della prima metà del 1500 venne “eretta” per volontà del duca De Bernaudo. Questo dato è stato successivamente confermato nell’antico documento del 1544 che racconta la visita pastorale dell’Arcivescono Giovanni Michele Saraceno, il 12 maggio dello stesso anno. La Chiesa era costituita a quel tempo da tre altari e tre cappelle: l’altare maggiore dedicato a San Bernardino; l’altare e la Cappella di Santa Maria Maddalena; l’altare dell’Annunziata e l’altare e la cappella di San Giovanni Battista e del Battistero.


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