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Immagine della stazione Mario Zucchelli

Cosa vedere[modifica]

-74.694807164.1132681 Stazione di ricerca polare Mario Zucchelli. La Stazione di ricerca polare Mario Zucchelli (Mario Zucchelli Station, MZS), un tempo chiamata Baia Terra Nova (BTN), è una stazione italiana situata in Antartide. Questa base è stata rinominata Stazione Mario Zucchelli nel 2005, in memoria dell'ingegnere e ricercatore Mario Zucchelli, che ha guidato per sedici anni l'Unità di ENEA per l'Antartide. L'unità ENEA è responsabile della gestione tecnico-logistica e della programmazione operativa delle basi italiane per le ricerche in Antartide.
La Mario Zucchelli si trova nell'area di Baia Terra Nova, una baia del Mare di Ross ad una quota di 15 m slm ed è aperta solo durante la stagione estiva, ovvero da fine ottobre a metà febbraio. Nonostante ciò, questa base scientifica possiede caratteristiche progettuali che la rendono adeguata anche per un'eventuale permanenza nei mesi invernali. La Mario Zucchelli è una delle due stazioni di ricerca italiane presenti in Antartide, la seconda è la Stazione di ricerca polare Concordia, la quale però è gestita anche dalla Francia.
Questa stazione è stata costruita durante il periodo della prima spedizione italiana in Antartide (dal 1986 al 1987) ed in seguito è stata resa operativa durante la quarta spedizione italiana. Il lavoro svolto da Mario Zucchelli fu importante e fondamentale per la nascita e lo sviluppo della base scientifica, infatti un tempo la stazione era composta solamente da una casetta di legno e alcune tende, di conseguenza i ricercatori all'epoca dovevano per forza dormire sulla nave di appoggio. Grazie al contributo dell'ingegnere Mario Zucchelli la stazione cominciò ad avere un aspetto diverso e fu trasformata in una base permanente dotata di strutture avanzate per le ricerche. I suoi edifici infatti ora possono ospitare fino a 100 persone e la base è composta da alloggi, uffici, laboratori di ricerca, magazzini, impianti, servizi, garage e molto altro. In totale gli spazi coperti e le unità satelliti ammontano a 7500 m².
I suoi laboratori sono forniti di vari attrezzi per compiere ricerche scientifiche e analisi di diverso tipo, ad esempio analisi biologiche (biologia marina), chimiche, geologiche ed elettroniche. La Mario Zucchelli è inoltre fornita di una biblioteca, un osservatorio astronomico, una sala calcolo e un acquario. I servizi di questa stazione includono locali mensa e per il tempo libero, officine, infermeria e pronto soccorso. La salute del personale e degli operatori è fondamentale, per questo motivo nella stazione sono sempre presenti almeno due medici, di solito un anestesista ed un chirurgo, al fine di poter intervenire in caso di emergenza.
La base è del tutto autosufficiente, infatti è in grado di produrre energia elettrica, energia termica e di fornire acqua potabile (infatti per ottenere acqua dolce viene dissalata l'acqua del mare), inoltre la gestione dei rifiuti è ritenuta fondamentale e viene effettuata una raccolta differenziata scrupolosa, in più ciò che rimane dei rifiuti può essere bruciato in un termovalorizzatore, si tratta di un inceneritore che viene utilizzato anche per produrre calore per riscaldare la stazione. Nella Mario Zucchelli vengono effettuati anche studi del clima, attraverso la perforazione dei ghiacciai e il carotaggio (ovvero un'operazione che prevede il prelevamento di campioni di roccia o ghiaccio detti carote, che vengono poi analizzati in laboratorio), del magnetismo terrestre, dei movimenti sismici, delle maree e della ionosfera.
Vi è poi presente all'interno della stazione una sala controllo, la quale ha un ruolo fondamentale, infatti ha il compito di coordinare tutte le operazioni in corso e di controllarle, sia locali che remote. Questa base sostiene le attività di ricerca del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, il quale ha come compito quello di supportare e promuovere la ricerca nazionale in Antartide. L'Italia invia annualmente diversi ricercatori in Antartide presso questa base, dove possono trovare tutto il necessario per compiere analisi ed effettuare interventi di diverso tipo.
Nel territorio dove è ubicata la stazione Mario Zucchelli vi è un clima molto imprevedibile, infatti il clima è secco, le temperature di stagione variano da -10° C a +5° C ed inoltre vi è presente il vento Catabatico. I venti Catabatici antartici sono venti di caduta freddi e sono considerati i più violenti del pianeta, poiché possono superare i 300 Km/h, in questa zona questi venti rappresentano un pericolo da non sottovalutare.

Immagine della stazione Concordia

-75.099975-123.3326052 Stazione di ricerca polare Concordia. La Stazione di ricerca polare Concordia è la seconda base scientifica italiana presente in Antartide, ma a differenza della stazione Mario Zucchelli, la quale è del tutto italiana, la Concordia è nata da una collaborazione italo-francese ed è gestita in condivisione tra PNRA e l'Istituto Polare Francese IPEV. Questa base scientifica è situata sul Plateau Antartico orientale, nel sito Dome C, a 3.233 m di altitudine. La Concordia dista circa 1200 km dalla Stazione italiana Mario Zucchelli e oltre 1000 km dalla costa.
Il sito Dome C, conosciuto anche come Dome Concordia, è un'altura isolata situata nel Plateau Antartico, le temperature in questa zona possono arrivare addirittura a -80° C ed il clima è secco con piovosità quasi nulla. Questo sito è stato scoperto e raggiunto tra il 1992 e il 1993 da un gruppo di esploratori italo-francesi ed in seguito in questa zona è stata costruita la base scientifica Concordia. Il sito Dome C è ritenuto un luogo strategico a causa della sua posizione e delle caratteristiche che lo distinguono. Infatti in questo sito vengono effettuati diversi studi sul clima terrestre.
I lavori di costruzione della base sono stati iniziati nel 1998 e la stazione è stata infine terminata nel 2004. La Concordia è aperta dal 2005 senza interruzione e a differenza della Mario Zucchelli, la stazione Concordia è operativa perfino durante i mesi invernali, infatti un piccolo gruppo di circa 16 persone è solito rimanere per continuare le attività nella stazione. La stazione Concordia è formata da due edifici di forma cilindrica alti circa 11 metri, composti entrambi da tre piani ed uniti da un passaggio coperto. Ogni struttura è posta su sei piedi di ferro molto robusti e di grandi dimensioni. Questa base è in grado di ospitare tra le 12 e le 16 persone nella stagione invernale e circa 34 persone nella stagione estiva (di solito la squadra è formata sia da personale italiano che francese). Vicino alla stazione vi è poi presente un campo di 1500 m² (il campo estivo), che è attrezzato con diversi container e tende. Questo campo adiacente alla base non può essere abitato nella stagione invernale, ma solo nei mesi estivi. Nonostante ciò può essere comunque utilizzato per altri scopi nella stagione estiva.
La stazione Concordia è composta da diverse stanze, uffici, locali, alloggi, servizi, laboratori, magazzini e garage. Per la salvaguardia del personale, nei mesi invernali di solito nella base c'è sempre un medico specialista che interviene in casi di emergenza, mentre durante la stagione estiva la stazione dispone di un medico ed un infermiere.
La Concordia è fornita di diversi laboratori e in questa base scientifica vengono effettuati studi e ricerche di diverso tipo, come ad esempio studi sull'atmosfera, ricerche di climatologia, astrofisica, sismologia, medicina e biologia.
In questo luogo vi sono presenti due generatori diesel che forniscono energia elettrica alla base scientifica e sono entrambi da 174 kW. L'acqua è poi ricavata da un'operazione di fusione della neve.
La base polare Concordia è la terza base permanente situata sul plateau antartico. Le altre due stazioni presenti in questo luogo sono la base scientifica americana Amundsen-Scott e la base polare russa Vostok.

Immagine della stazione Amundsen-Scott

-90-139.2666673 Stazione di ricerca polare Amundsen-Scott. La stazione di ricerca polare Amundsen-Scott (Amundsen-Scott South Pole Station) è una base permanente scientifica americana che si trova al Polo Sud, sul Plateau Antartico ad una elevazione di circa 2835 metri. Questa stazione di ricerca polare è stata chiamata in questo modo in onore di due famosi esploratori polari: l'esploratore norvegese Roald Amundsen, che per primo raggiunse il Polo Sud tra il 1911 e il 1912 e l'esploratore inglese Robert Falcon Scott. I due esploratori erano infatti in competizione e hanno gareggiato al fine di diventare i primi esploratori del Polo Sud. Nel 1911 la spedizione dell'esploratore norvegese Roald Amundsen lasciò una tenda di piccole dimensioni, come segno per dimostrare di essere giunti per primi al Polo Sud.
La costruzione della prima stazione Amundsen-Scott iniziò nel 1956 e all'epoca era composta soltanto da diversi container assemblati tra loro. Le varie strutture che componevano la base erano state semplicemente appoggiate al suolo e collegate tra loro con delle passerelle. Purtroppo dopo tre anni la neve si era accumulata al punto da iniziare a deformare le varie strutture che componevano la stazione. A causa di ciò la base fu poi abbandonata da tutto il personale nel 1975, infatti era stata ormai sepolta da 10 metri di neve.
In seguito a questo evento disastroso i lavori per la costruzione di una nuova base furono iniziati. Il nuovo progetto e le nuove operazioni da svolgere furono organizzate meglio e fu costruita anche una pista di atterraggio. Nonostante ciò nel 1988 un altro problema fu trovato nella base, per questo motivo si iniziò a pensare ad un nuovo progetto definitivo. Nel 1999 fu costruita la nuova basa polare permanente Amundsen-Scott, che è ancora operativa al giorno d'oggi.
La stazione Amundsen-Scott è situata in una posizione privilegiata (infatti è la stazione più a sud nel Polo Sud), è formata da una struttura composta da alloggi, locali, servizi, laboratori e molto altro. È dotata di una pista di atterraggio, di un hangar, ha tre generatori che producono energia elettrica, è fornita di una serra di piccole dimensioni e la base ha inoltre un Osservatorio per gli studi atmosferici. Durante i mesi estivi la stazione Amundsen-Scott è popolata da circa 150 persone, invece durante i mesi invernali la maggior parte del personale lascia la base e nella stazione rimangono circa 30 persone, che hanno l'incarico di mantenere attiva la base scientifica.
Le temperature in questa zona variano tra -13,6° C e -82,8° C e il clima è secco.

Fonti[modifica]

(fonti utilizzate: //www.italiantartide.it; //www.isp.cnr.it; //www.rinnovabili.it, //www.pnra.aq, //www.cittametropolitana.bo.it, //www.uta.enea.it, //www.hobbydrops.com, //www.fattistrani.it)