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Vinchiaturo
Stato
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Fuso orario
Patrono
Posizione
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Vinchiaturo
Sito istituzionale

Vinchiaturo è una città del Molise.

Da sapere[modifica]

Cenni geografici[modifica]

Sui colli dell'Appennino molisano nel Molise centrale, dista 12 da Campobasso, 14 da Bojano.

Cenni storici[modifica]

Il nome del paese deriva dal latino "vincula catenis", ovvero carcere con catene. Il centro era già operativo nel Mille, dipendente dal monastero di Santa Maria di Monteverde. Nel 1349 fu sconvolto da un terremoto, il che comportò lo spostamento da Monteverde più a valle. Il nuovo terremoto del 1805 devastò il paese che fu ricostruito in forme umbertine, in particolare la neoclassica chiesa di santa Croce.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Vinchiaturo


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

  • Autostrada del Sole A1:
  • da nord uscita San Vittore
  • da sud uscita Caianello
  • Autostrada Adriatica A14 - uscita Termoli
  • Autostrada A16 - uscita Benevento
  • Da Campobasso SS 87 verso Isernia-Benevento, uscita Vinchiaturo.
  • Da Isernia SS 17 verso Campobasso, uscita Vinchiaturo.
  • Da Benevento SS 88 e SS 87 verso Campobasso, uscita Vinchiaturo.

In treno[modifica]

  • Stazione ferroviaria di Campobasso (distante solo 12 km circa da Vinchiaturo):

Si prosegue in autobus con le Autolinee "SATI" oppure "Lariviera" (15 minuti circa di percorrenza).

  • Stazione ferroviaria di Termoli (distante 80 km circa da Vinchiaturo):

In questo caso si prosegue in autobus con le Autolinee "Molise Trasporti".

In autobus[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

  • 41.50160914.6399151 Monastero di Santa Maria di Monteverde. È un antico monastero benedettino dell'XI secolo crollato in gran parte a causa di terremoti, oggi chiesetta rurale nel territorio comunale di Vinchiaturo.
    La chiesa è situata a 1000 metri di altitudine sull'altura detta "La Rocca" in località Monteverde e si trova in posizione panoramica poiché domina ad est la vallata di Mirabello Sannitico, ad ovest quella di Bojano, a sud quella di Sepino e a nord quella verso Campobasso.
    Nelle immediate vicinanze dell'attuale chiesetta sorgeva l'insediamento fortificato di Ruffirium al quale era stato affidato il controllo dei fondovalle e delle antiche vie di comunicazione. La presenza di numerose tracce di mura megalitiche, costruite con macigni a forma irregolare (mura poligonali), che presentano analogie con i perimetri di altri insediamenti del Sannio Pentro sono una ricca testimonianza.
    Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente e le seguenti devastazioni causate dalle invasioni barbariche Monteverde piombò nella desolazione. Ma con il diffondersi del monachesimo dell'ordine dei benedettini tornò ad essere abitata. Gli storici affermano che nel 689 il monaco Dauferio, proveniente dal monastero di San Pietro Avellana fondò nei pressi dei resti dell'antico insediamento sannitico Ruffirium un cenobio dedicato a Santa Maria, che nel 1022 fu trasformato in vero e proprio monastero retto da un abate. Si ritiene che sia uno dei primi insediamenti sorto nel Molise, insieme a quelli di San Vincenzo al Volturno e di Santa Maria di Canneto (nei pressi di Roccavivara).
    Nel secolo XII, il convento raggiunse grande notorietà, anche grazie alla costituzione di una corporazione di lavoratori della pietra operanti tra l'Abruzzo e il Molise.
    Sin dalle origini il ruolo del centro monastico fu rilevante, anche grazie ai privilegi concessi dalle autorità ecclesiastiche, tra cui il papa molisano Celestino V. Nel 1321 fu papa Giovanni XXII a finanziare l'abbellimento della chiesa, la cui struttura risultava essere a tre navate, senza transetto, con absidi ornate da eleganti monofore strombate e facciata a salienti, affiancata da torre campanaria, la cui base grazie ai recenti lavori di consolidamento e conservazione effettuati nel 2008 hanno portato alla luce il pavimento in cotto. L'edificio presenta due ingressi: uno sul prospetto principale e l'altro sul lato destro. La lavorazione delle pietre, a filari di altezza diverse, è molto accurata. Con il trascorrere del tempo, i rovi hanno nascosto parte delle rovine, mentre frammenti architettonici e decorativi come colonne e capitelli sono stati depredati. Tra i reperti scomparsi vi erano alcuni capitelli con foglie e volute di buona fattura, che evidenziavano una notevole abilità di mestiere negli esecutori della corporazione di Monteverde.
    Nel 2008 lavori di ricognizione e consolidamento dei resti dell'edificio hanno riportato alla luce l'intero impianto planimetrico, la parte absidale con le tre monofore, la torre campanaria e diverse sepolture. L'impianto planimetrico della chiesa risulta conforme agli schemi costruttivi benedettini. Le tre navate, infatti, erano divise da arcate a tutto sesto su colonne, tranne in prossimità della zona presbiteriale, dove si alzavano invece pilastri collegati tra loro e alle pareti laterali mediante archi trasversali. Inoltre nell'attuale chiesetta rurale edificata nel 1938 con materiale di reimpiego, accessibile direttamente dalla chiesa antica, viene conservata la bella lunetta (mt. 1,45 alla base) che decorava il portale principale. La lunetta raffigura l'agnello con la testa girata verso la croce, ad altorilievo, mentre fanno da sfondo a bassorilievo sul lato destro un'ancora ed un viticcio simbolo della salvezza dell'anima. Sul lato sinistro è raffigurato un motivo a zig-zag, simbolo della luce e della speranza.
    In tale composizione vi è l'essenzialità nel motivo dell'agnello mistico che emerge sugli altri elementi allegorici, mentre in altre lunette esistenti nelle chiese molisane del periodo romanico le composizioni sono più complesse e l'agnello raffigurato si confonde con altri simboli: leoni alati, grifoni. Pertanto si ritiene che la lunetta della chiesa di S. Maria di Monteverde, per lo schematismo delle forme e l'essenzialità della composizione, sia tra le più antiche.
    L'attività del monastero si interrompe alla metà del XIV secolo, quando nel 1349 un pauroso terremoto lo distrusse, lasciando però in piedi la chiesa e poche abitazioni di pastori. Un altro terremoto, precisamente nel 1456, distrusse le poche abitazioni rimaste. Ed è in seguito a questi eventi che la chiesa con le sue dipendenze venne data in commenda. I sopravvissuti all'evento calamitoso si trasferirono a valle, ove già si erano da tempo creati due gruppi di abitazioni di Mirabello Sannitico e Vinchiaturo. La chiesa invece fu fatta ricostruire dal Cardinale Vincenzo Orsini d'Aragona nel 1688. Per oltre un secolo la messa fu celebrata dal clero di Mirabello Sannitico come risulta da diversi atti notarili. Infine il terribile terremoto del 26 luglio 1805 causò il crollo definitivo della chiesa, dove trovò la morte l'eremita che in quel luogo viveva nella preghiera e nella contemplazione.
    Del monastero sopravvivono parte dell'abside centrale, tracce del presbiterio e delle mura perimetrali. :Nell'odierna chiesetta una volta l'anno, precisamente l'ultima domenica di agosto, si celebra la messa e la statua della vergine sita al suo interno viene portata in processione per un percorso di un chilometro. In quel giorno le città una volta "antagoniste" di Mirabello e Vinchiaturo (di cui la chiesa delinea il confine) si ritrovano insieme a pregare simboleggiando la fratellanza tra i popoli.
    Monastero di Santa Maria di Monteverde su Wikipedia monastero di Santa Maria di Monteverde (Q3860559) su Wikidata
  • Chiesa di Santa Croce. Ha pianta basilicale medievale con tre navate. La facciata è del XV secolo, ricostruita dopo il terremoto del 1349 quando il paese fu edificato più a valle. Dopo il disastro del 1805 la facciata fu costruita in forme neoclassiche nel 1840.
    Imponenti sono i quattro piani della torre campanaria ottagonale, che ricorda lo stile romanico pugliese. L'interno ha un crocifisso del XIII secolo e un organo del 1775.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]


Dove mangiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • 41.48883214.6124951 Villagio "Nat'Tur", contrada Carbone, +39 338 6684797. menù tipico della cucina molisana con primi a base di funghi e tartufo e secondi di carne alla brace. Pietanze a base di birra.
  • Bar Ristorante Pizzeria "da Franco", Contrada Esca, +39 0874 34726. mer-lun 06:00 - 23:00. cinghiale, capriolo, cacciagione, baccalà ai porcini, salumi tipici locali. Per i più giovani mini - golf.
  • 41.47810314.5768032 Ristorante "da Netta", Contrada Coste n.11, +39 0874 34287. gio-mar 12:30 - 15:00 19:30 - 22:30. piatti della cucina tipica molisana, ampio parcheggio, giostre per bambini ed una struttura di legno all'aperto per aperitivi.
  • Ristorante Pizzeria "Duedi", Via Giardini, +39 0874 348002. 13:00 -15:00 20:00 - 23:00. menù classici, vasta scelta di pizze, forno a legna.
  • 41.48389414.5899083 Il Risveglio dei Sapori, Contrada Sant'Angelo S.S. 17, +39 0874 34114. mar-dom 12:30 16:30 - 19:30 23:30. piatti tipici, pasta fatta a mano, secondi alla brace, ampio parcheggio.
  • 41.49331214.5869064 Ristorante "La Fonte Battesimale", Piazza Municipio, 30, +39 0874 34700, +39 328 3327975, +39 320 0727497. 12:00 - 15:30 19:00 - 01:00. Situato in un antico palazzo nel centro di Vinchiaturo, prende il nome da una fonte battesimale in pietra ritrovata nella stessa sala dove si trova attualmente
  • 41.49340614.6213975 Ristorante Pizzeria "Le 4 Via Nove", Contrada Piana di Monteverde n.4, +39 0874 348402. gio-mar 12:00 - 15:00 / 19:00 - 24:00. Nelle vicinanze del Quadrivio di Monteverde, cucina tipica molisana, pizza.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Farmacia


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]

  • 41.49193914.5901382 Poste italiane, Corso Umberto I, 1, +39 0874 34566.


Nei dintorni[modifica]

  • Bojano — Fu potente città sannita, poi centro romano. Nel medioevo divenne sede episcopale. Conserva un bel centro storico ricco di chiese, oltre alla cattedrale.
  • Campobasso — La città vecchia si sviluppa su un colle attorno al castello in posizione dominante. La città moderna si è sviluppata nel piano. È il centro più popoloso del Molise, di cui è capoluogo regionale.


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