Fornovo di Taro | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Emilia-Romagna | |
Territorio | Parmense | |
Altitudine | 158 m s.l.m. | |
Superficie | 57,65 km² | |
Abitanti | 6.100 (2015) | |
Nome abitanti | Fornovesi | |
Prefisso tel | +39 0525 | |
CAP | 43045 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Maria SS. Assunta (15 agosto) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Fornovo di Taro è un centro dell'Emilia-Romagna.
Da sapere
[modifica]Cenni geografici
[modifica]Si trova sulla sponda destra del Taro, sui primi rilievi appenninici del parmense. Dista 25 km. da Parma.
Cenni storici
[modifica]La romana Forum Novum fu una stazione molto importante nel medioevo sul percorso della Via Francigena, dove era centro plebano e centro di raccordo dei percorsi romei che si diramavano dalla via Emilia. È nominata nei diari dei pellegrinaggi che compirono l'arcivescovo di Canterbury Sigerico nel 990 circa, l'abate islandese Nikulas de Munkathvera nel 1154 e il re di Francia Filippo Augusto di ritorno dalla terza crociata nel 1191. La Pieve di Santa Maria Assunta costituì una delle tappe principali, favorita dall'esistenza di molti xenodochi anche nelle vicinanze.
Nel 1495 il paese fu teatro della famosa battaglia di Fornovo combattuta fra le truppe della coalizione antifrancese formata da Papato, Austria, Spagna, Inghilterra, Firenze, Milano, Venezia, guidate da Francesco II Gonzaga, e i francesi di Carlo VIII.
In epoca moderna Fornovo divenne il principale centro italiano di produzione e lavorazione del petrolio. Gli stabilimenti di raffinazione dei primi Novecento costituiscono ora una testimonianza di archeologia industriale. Durante la Seconda Guerra mondiale la zona di Fornovo fu teatro dell'ultima battaglia campale a Sacca di Fornovo.
Il paese ora beneficia di una discreta attività turistica soprattutto estiva e costituisce ancora una delle tappe principali per chi ripercorre la via Francigena alla riscoperta delle antiche pievi e degli antichi borghi appenninici che hanno visto il passaggio di migliaia e migliaia di pellegrini romei.
Come orientarsi
[modifica]Quartieri
[modifica]Nel suo territorio sono presenti anche i centri abitati di Banzola, Cafragna, Camporosso, Case Borgheggiani, Caselle, Case Rosa, Case Stefanini, Citerna, Citerna Vecchia, Faseto, Fornace, La Costa, La Magnana, Le Capanne, Neviano de' Rossi, Osteriazza, Piantonia, Piazza, Provinciali, Respiccio, Riccò, Roncolongo, Salita-Riola, Sivizzano, Spagnano, Triano, Villanova, Vizzola.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- 1 Aeroporto di Parma (G. Verdi), Via Emilia - località Golese, ☎ +39 0521 951511.
- 2 Aeroporto di Bologna (G.Marconi), Via Triumvirato 84, ☎ +39 051 6479615.
In auto
[modifica]In treno
[modifica]In autobus
[modifica]Collegamento di linea di pullman con Parma - Linee TEP (orari)
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Pieve di Santa Maria Assunta. Già menzionata in documenti della metà del Nono secolo, risale probabilmente alle fondazioni longobarde del secolo Ottavo. Attualmente ha facciata a capanna con due bifore. Fu riedificata nel secolo XI; nel 1100 e nel 1200 ebbe l'esonartece, l'ambone e il portale sinistro; la torre campanaria è opera trecentesca (1301 - 1375). Il suo attuale aspetto è tipicamente romanico e riconducibile al XVI secolo; il portale e le cappelle sono settecenteschi. Ad uso dei pellegrini esisteva un ospedale presso il ponte sul Taro, dipendente dal Vescovo di Parma; nella prima metà del Duecento fu distrutto da una inondazione. Nelle vicinanze esistevano altri due ospedali a Medesano intitolati a San Giacomo e San Lazzaro, ed uno a Felegara intitolato a San Genesio.
Sulla facciata è pregevole una scultura che raffigura un pellegrino nel tipico abbigliamento, e con pane legato sul fianco, secchio per l'acqua e sacco in spalla. All'interno i capitelli di pilastri polistili sono istoriati, con figure di animali e di creaturo mitiche e richiami simbolici agli Evangelisti. Nella zona del vecchio nartece due-trecentesco, inglobato nella chiesa con i successivi ampliamenti, si trovano le statue di un re (probabilmente Liutprando) ed un santo (si crede San Moderanno).
L'impianto dell'interno a tre navate, con quattro grosse colonne centrali e sei mezzi pilatri in pietra di fiume e cotto, è dell'Undicesimo secolo. L'altare maggiore custodisce l'opera che si ritiene più importante: una lastra in marmo bianco, ora utilizzata come paliotto,raffigurante episodi della vita di Santa Margherita. L'autore è uno scultore di fine XII inizio XIII secolo ed è probabilmente lo stesso che ha operato nella pieve della vicina Bardone ed il suo stile è di scuola chiaramente antelamica. - 2 Sivizzano (Frazione di Fornovo). Nella valle dello Sporzana, affluente del Taro, Sivizzano è un piccolo paese del territorio fornovese che si avvantaggiò del passaggio dei pellegrini romei che vi transitavano per aggirare il monte Prinzera. Il luogo ha fornito numerosi importanti reperti di insediamenti romani: una fattoria databile fra I secolo a.C. e i secolo d.C; una fornace; laterizi riportanti un bollo che testimonia la presenza nella valle della gens Cassia. L'antica chiesa, intitolata a Santa Margherita, personaggio molto legato al percorso francigeno, aveva annesso uno xenodochio per i pellegrini. In paese fu fondato l'Hospitale Sporzane nel 1098, che alla fine del Duecento dipendeva dall'area plebana fornovese. Nel 1560 il suo possesso passò all'ospedale di Parma. Addossato alla chiesa di Santa Margherita, ha una struttura a piccola corte porticata e loggiata. Gli interventi del Settecento lasciano tuttavia visibile parti in laterizio ed un portale databile almeno al XIV - XV secolo. La chiesa di Santa Margherita fu ricostruita alla fine del settecento e custodisce arredi ed ornamenti sei-settecenteschi, oltre ad una pala d'altare raffigurante il martirio delle Sante Margherita, Agata e Lucia.
Eventi e feste
[modifica]- Sagra dell'Assunta. il 15 agosto.
Cosa fare
[modifica]Acquisti
[modifica]Fornovo è uno dei centri dell'associazione con finalità di promozione turistica enogastronomica Strada del prosciutto e dei vini dei colli che annovera assieme a lui i comuni di Calestano, Corniglio, Felino, Langhirano, Palanzano, Sala Baganza, Varano de' Melegari, Varsi. Questa appartenenza suggerisce l'acquisto di prosciutto crudo di Parma e malvasia delle colline.
Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]- Pizzeria Bel Sit, via Nazionale 167, ☎ +39 0525 400243.
- Il Ciancio d'Oro, Via Nazionale 105.
- Pizzeria Ristorante Boschetto, strada Prinzera 91, ☎ +39 0525 2235.
- Il Segreto di Pulcinella, strada Prinzera 8, ☎ +39 0525 1981066, +39 0525 3190.
Dove alloggiare
[modifica]- Hotel Cavalieri, Prinzera, ☎ +39 0525 406808, +39 0525 39857, +39 0525 3100, fax: +39 0525 40753.
Sicurezza
[modifica]- Bertelè, Via Nazionale, 157, ☎ +39 0525 2360.
- Del Taro, Via Nazionale, 82, ☎ +39 0525 2446.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- Poste italiane, Via Nazario Sauro 12, ☎ +39 0525 2573, fax: +39 0525 30250.
Nei dintorni
[modifica]- Bardone — La sua Pieve era una delle tappe della via Francigena; vi si conservano sculture di scuola antelamica.
- Berceto — Il suo imponente Duomo di antica fondazione romanica fu una delle tappe più importanti sulla via Francigena; del castello dei Rossi rimangono dei ruderi. La cittadina conserva un centro storico con antichi palazzetti di prestigio; è un importante centro di servizi, commerci e villeggiatura sulla strada del Passo della Cisa.
- Passo della Cisa — Uno dei più conosciuti e praticati valichi appenninici fin dall'antichità (da queste parti passava la Via Francigena), è frequentatissimo soprattutto per le scampagnate fuori porta. Il piccolo Santuario che vi sorge è dedicato a Nostra Signora della Guardia, nominata Patrona degli sportivi di tutto il mondo nel 1965.
- Parma — Città d'arte fra le maggiori dell'Emilia, mantiene con grande evidenza aspetto, signorilità e modi di vita da Capitale, come lo fu per secoli. La reggia Farnese della Pilotta, la Cattedrale romanica, la chiesa della Steccata sono alcune delle emergenze monumentali che caratterizzano la città; di gran fama il suo Teatro, la sua tradizione musicale (Giuseppe Verdi), la sua scuola di pittura (Correggio, Parmigianino), il suo amore per la buona tavola (prosciutto crudo di Parma, salumi, parmigiano reggiano, lambrusco).
Itinerari
[modifica]- Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.
- Via Francigena
Altri progetti
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