Berceto | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Emilia-Romagna | |
Territorio | Parmense | |
Altitudine | 852 m s.l.m. | |
Superficie | 131,58 km² | |
Abitanti | 2.109 (2015) | |
Nome abitanti | Bercetesi | |
Prefisso tel | +39 0525 | |
CAP | 43042 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Moderanno | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Berceto è un centro dell'Emilia-Romagna.
Da sapere
[modifica]È uno dei centri principali della Val di Taro, luogo di villeggiatura e centro di commercio e di servizi. Ha un passato importante legato al prestigio della potente famiglia Rossi ed al suo ruolo di ultimo centro sul versante emiliano della Via Francigena prima del passo appenninico della Cisa, anticamente Bardone. Conserva importanti testimonianze architettoniche: l'imponente Duomo e antichi palazzetti di prestigio. Fa parte dei Borghi Autentici d'Italia.
Cenni geografici
[modifica]Nella valle del Parma, sull'Appennino parmense, a 10 km. dal Passo della Cisa, 60 km. da Parma, 65 km. da La Spezia..
Cenni storici
[modifica]Da sempre Berceto è stato paese di commerci per la sua vicinanza ai passi appenninici, in particolare quello della Cisa (chiamata anticamente Bardone), che favorivano altresì i pellegrinaggi verso Roma e da là verso la Terrasanta. La sua posizione sulla via Francigena, oltre a favorirne lo sviluppo commerciale, ha promosso la costruzione del suo importante Duomo, che ora vediamo nel suo aspetto finale dopo i successivi aggiustamenti avvenuti nei secoli, ma che risale come primitivo impianto al XII secolo.
Nel VII secolo i Longobardi realizzarono nei paraggi un monastero che diede origine poi ad un borgo che fu nel tempo conteso dai Rossi, dai Da Correggio, dai Fieschi, dai Della Scala. I Rossi ne furono signori più a lungo, fino al 1666, quando Berceto fu ceduto per debiti alla Camera Ducale dei Farnese. La relativa ricchezza dei secoli passati ha lasciato molte testimonianze architettoniche di pregio: oltre al Duomo, case rinascimentali, il castello (ora purtroppo ridotto a poche vestigia), modesti quartieri medievali ma anche edifici con pregevoli portali, finestre ed elementi architettonici di grande valore a testimonianza degli stili che si sono succeduti nella montagna parmense nell'arco di tempo che va dal XII al XVII secolo.
L'aspetto antico del paese è ben visibile nell'affresco di Benedetto Bembo che lo raffigura nella famosa Camera d'oro del castello di Torrechiara, dove lo fece riprodurre Pier Maria Rossi, così come altri suoi castelli; vi sono dipinti il Castello con il suo alto mastio e il giro di mura che abbracciava anche il paese.
Il periodo migliore per il paese fu sicuramente quello di Pier Maria Rossi, che lasciò il ricordo dei fasti del castello, e quello di Bertrando Rossi, a cui si deve il primo importante restauro della chiesa di San Moderanno. Passato nel pieno dominio dei Farnese, Berceto pian piano scivolò nel ruolo di periferico centro di montagna.
La leggenda
Si narra che poco prima dell'anno Mille San Moderanno, proveniente dalla Francia per portare a Roma le reliquie di San Remigio, si fermò per riposare nei pressi dell'attuale Berceto. Per timore che le reliquie gli venissero rubate mentre si riposava le legò ad un albero.
Al momento di rimettersi in cammino fece per recuperare lo scrigno che le conteneva, ma lo scrigno continuava a salire sui rami dell'albero. Di fronte a questo segno soprannaturale decise di rimanere a Berceto e di fondare una chiesa proprio nel posto dell'evento miracoloso che gli era capitato. Il nuovo monastero per sua volontà fu sottoposto alla giurisdizione del monastero francese di Reims.
Come orientarsi
[modifica]Quartieri
[modifica]Il suo esteso territorio annovera numerosi altri centri abitati: Bergotto, Boschi, Cantoniera Tugo, Casa Brusini, Casa Dolfi, Casaselvatica, Case Pesci, Castellonchio, Cavazzola, Corchia, Fugazzolo, Ghiare, La Costa, Lozzola, Pagazzano, Pian Farioli, Pietramogolana, Preda, Roccaprebalza, Tra La Riva, Valbona, Villa di Sotto.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]- 1 Aeroporto di Parma (G. Verdi), Via Emilia - località Golese, ☎ +39 0521 951511.
- 2 Aeroporto di Bologna (G.Marconi), Via Triumvirato 84, ☎ +39 051 6479615.
In auto
[modifica]In treno
[modifica]In autobus
[modifica]È servito da linee di pullman della TEP (orari)
- Linea extraurbana Parma - Berceto
- Linea 84 Berceto - Lozzola - Roccamurata - Borgotaro
- Linea 85 Corchia - Berceto / Pagazzano - Berceto
- Linea 88 Berceto - Casaselvatica - Ravarano - Calestano
- Linea 90 Berceto - Cassio - Casola - Fornovo di Taro
Come spostarsi
[modifica]Cosa vedere
[modifica]- 1 Duomo di San Moderanno. La sua fondazione risale all'ottavo secolo; fu affidato al vescovo Moderanno, al quale vebbe poi intitolato dopo la sua elevazione agli onori dell'altare; nel secolo nono fu della Diocesi di Parma. Alla fine del Dodicesimo secolo ebbe una prima ricostruzione che interessarono le tre navate ed il transetto con le tre absidi.
La facciata in stile romanico è rifacimento dell'Ottocento che conserva il ricco portale strombato del secolo XII.. Rimangono alcune interessanti sculture fra cui la lunetta del portale in facciata e una rara formella dell'VIII secolo di arte longobarda che raffigura pavoni ai lati della croce.. Nel grandioso interno di sapore ligure-toscano si conserva una campana di bronzo fusa nel 1497, il piviale di San Moderanno, in stoffa lucchese del XII secolo ed una preziosa raccolta di oggetti liturgici ed un bassorilievo raffigurante la Crocifissione..
- 2 Ruderi del Castello. Il castello è situato nella parte più alta del paese. Fu fortilizio e dimora dei Rossi, signori di Berceto. Nel 1494 vi soggiornò il re francese Carlo VIII mentre si recava alla conquista del Regno di Napoli.
Una parte delle rovine è stata recuperata e attrezzata come Museo archeologico all'aperto, con camminamenti attrezzati e forniti di pannelli con didascalie didattiche e planimetrie che consentono di conoscere la sua struttura e di leggerne i resti. La parte non visibile del castello è tuttora sotto l'edificio delle scuole che furono costruite su parte delle rovine. L'area riportata alla luce e alla fruibilità prima del recupero era completamente sotterrata e costituiva il cortile a prato dell'edificio scolastico.
Corchia
[modifica]È un villaggio del territorio di Berceto ed è situato a 650 metri di altitudine in una valletta appartata. Il paese è di grande suggestione per avere mantenuto la sua impronta antica con stretti vicoli, sottopassi e case con i caratteristici tetti in lastre di arenaria. Fra le abitazioni spicca un edificio su tre piani con loggia e tetto coperto da lastroni in pietra. Di architettura simile una casa pure con loggia che si può datare al XIII secolo.
La chiesa, chiusa al culto, è intitolata a San Martino. Ha una singolare facciata sormontata dal campanile sostenuto da un arco proteso sulla via.
La strada che attraversa il villaggio ha il selciato tipico della strada Romea medievale, e costituisce il fulcro attorno al quale gravita il nucleo abitato. Dal XIV al XVIII secolo Corchia fu appannaggio dei Sanvitale; dopo di loro passò alla famiglia comitale dei Tarasconi Smeraldi.
I Farnese credettero che a Corchia vi fosse l'oro, da trovare in miniera. Eliminata questa speranza, nel 1865 si iniziò lo sfruttamento delle miniere di rame, attività che si protrasse fini al 1942; sul fianco del Monte maggio, che di estende sopra il paese, ci sono ancora i cunicoli delle miniere.
Passo della Cisa
[modifica]- 3 Santuario Nostra Signora della Guardia (sul Passo). Il Passo della Cisa, sul confine fra l'Appennino Ligure, l'Appennino Emiliano e l'Appennino Toscano, mette in comunicazione l'alta Val di Taro e la Lunigiana ed è situato ad una altitudine di 1041 metri. È stato da sempre un valico appenninico fra i più trafficati e fra i più contesi, anche perché era uno dei pochi aperti tutto l'anno, anche d'inverno.La strada ha origine in epoca romana, quando il censore Marco Emilio Scauro la costruì nel 109 avanti Cristo. Segnò poi il confine fra le terre longobarde e quelle bizantine.
Nell'VIII secolo divenne la tradizionale via di pellegrinaggio fra il nord Italia e la Germania alla volta di Roma; nel Medioevo era noto come Monte Bardone. In questo periodo venne edificato un ospizio di Santa Maria, poco prima del valico, ad uso dei pellegrini e dei viandanti. Nel XVI secolo fu di nuovo punto di confine fra il Ducato di Parma e il Granducato di Toscana.
La chiesetta che attualmente si trova in prossimità del passo è dedicata a Nostra Signora della Guardia; la sua costruzione iniziò nel 1919 e si concluse nel 1922 quando fu consacrata. Il 29 agosto 1930 fu dichiarata Santuario, e da allora ogni anno in questo giorno di agosto una nutrita folla di fedeli vi si reca in pellegrinaggio dall'uno e dall'altro versante.
Nostra Signora della Guardia fu nominata Patrona degli sportivi di tutto il mondo nel 1965.
Eventi e feste
[modifica]- Mostra mercato del cavallo. Inizio luglio.
- Sagra di San Moderanno. 22 ottobre. Festa patronale di antica origine
- Sagra della Madonna della Guardia (al Passo della Cisa). Fine agosto.
- Festa gastronomica dei prodotti della montagna. In settembre.
- Festa della Madonna delle Grazie.
- Castagna in festa. In ottobre.
Cosa fare
[modifica]Berceto è l'ideale punto di partenza per lunghe escursioni nei boschi della zona alla ricerca di funghi, oppure per lunghe cavalcate lungo l'ippovia delle Valli del Taro e del Ceno, coniugando un turismo paesaggistico ad un turismo culturale alla ricerca dei caratteristici piccoli centri antichi che vantano tutti begli esempi di architettura montana nelle antiche abitazioni e nelle chiese.
Acquisti
[modifica]Oltre alla ricchezza della tradizione gastronomica, culinaria e produttiva parmense (salami, prosciutti, paste ripiene, parmigiano reggiano) Berceto e il suo territorio eccellono per la raccolta, la commercializzazione e l'utilizzo culinario del fungo porcino, che abbonda nei suoi boschi e nelle sue montagne. Berceto è uno dei membri dell'associazione di promozione turistica gastronomica Strada del fungo porcino assieme a Albareto, Bedonia, Borgo Val di Taro, Compiano e Tornolo. Il fungo di Borgotaro è un prodotto I.G.P (Indicazione Geografica Protetta) che ha ricevuto nel 1993. Nel 1995 è stato costituito il Consorzio per la Tutela dell'I.G.P. "Fungo di Borgotaro" per garantire e promuovere il porcino.
Tipica della zona è la mostarda bercetese, ingrediente fondamentale della spongata che pure si prepara a Berceto seguendo una ricetta locale che la leggenda dice sia stata trafugata dalle cucine del castello dei Conti Rossi, dove veniva gelosamente custodita, con la complicità di un cortigiano.
Come divertirsi
[modifica]Dove mangiare
[modifica]- 1 Pizzeria Romea, via Romea 30, ☎ +39 052560207.
- 2 Pizzeria Da Romano, Piazza G. Micheli, 1, ☎ +39 0525 64260.
Prezzi medi
[modifica]- 3 Trattoria Vecchi Ricordi, Via Fondovalle, 10 Ghiare di Berceto (a Ghiare), ☎ +39 0525620030.
- 4 Trattoria Locanda Pasquinelli, Via Martiri della Libertà,33 (in centro), ☎ +39 052564367.
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 B&B Gioli, Via Ripasanta 5, ☎ +39 052564251.
- 2 Ostello Via Francigena, Località Grossa , 89 (in località Valbona), ☎ +39 0525 629072, +39 3288741814, fax: +39 0525 64199, forestalepassocisa@libero.it.
Prezzi medi
[modifica]- Hotel Fondovalle, via Fondovalle 10, ☎ +39 052568320, fax: +39 052568283. 3 stelle.
- Hotel Vittoria, Via Guglielmo Marconi 5, ☎ +39 052564306, fax: +39 0525629512, info@darino.it.
- 3 Hotel Bersé, Località Groppo di San Giovanni - Lozzola, ☎ +39 3468772593, fax: +39 05251910844, info@berse.it. 3 stelle S.
Sicurezza
[modifica]- 3 Guardia medica, via Salita Silva, ☎ +39 0525 64225.
- 4 Carabinieri, piazza Salvo D'Acquisto 4, ☎ +39 0525 64225, +39 0525 64407.
- 5 Polizia stradale, via Martiri della Libertà 16, ☎ +39 0525 629911.
- 6 Comunale, piazza don Giovanni Bosco 3, ☎ +39 0525 64228.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- 7 Poste italiane, via Monsignor Lucchini, ☎ +39 0525 60413.
Nei dintorni
[modifica]- Bardone — La sua Pieve era una delle tappe della via Francigena; vi si conservano sculture di scuola antelamica.
- Bardi — Il suo castello è sicuramente uno dei più spettacolari fra i numerosi manieri delle colline di Parma; abbarbicato su un picco roccioso, ebbe fama di imprendibilità. È anche uno dei castelli meglio conservati e più visitati dai turisti.
- Compiano — La sua struttura urbana ottimamente conservata attorno al suo massiccio castello ha valso al paese l'inserimento nel novero dei Borghi più belli d'Italia.
- Varano de' Melegari — È meno conosciuto e meno citato rispetto agli altri manieri, ma il castello di Varano Melegari connota con la sua svettante imponenza la parte antica del paese arricchendolo di suggestione. Vanta un'antichissima pieve nella frazione Serravalle; è infine noto per il suo Autodromo.
- Pellegrino Parmense — Un castello isolato, di non eccessive dimensioni ma di buona presenza, un'antica Pieve Santuario di grande frequentazione nella frazione Careno e un'altrettanto antica Pieve nella frazione di Iggio fanno di Pellegrino una buona meta per chi subisce il fascino delle suggestioni medievali.
Itinerari
[modifica]- Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.
- Via Francigena
Altri progetti
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