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Arluno
Piazza Pozzobonelli
Stemma e Bandiera
Arluno - Stemma
Arluno - Stemma
Arluno - Bandiera
Arluno - Bandiera
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Arluno
Sito istituzionale

Arluno è una città della Lombardia.

Da sapere[modifica]

Nella Corografia dell'Italia (1832), Giovanni B. Rampoldi, fa risalire il nome agli Aruleni, un'ipotetica antica e possente famiglia insubre, dove qui il termine starebbe per lombardi occidentali o al massimo gallo-romani, che possedevano una villa dotata di frutteti; Dante Olivieri nel suo Dizionario di toponomastica Lombarda (1931) dichiara che i nomi con desinenza "uno", si possono supporre di origine gallica, oppure celtica se derivato da persone o cose. La pretesa che il nome Arluno derivi dal latino Ara Lunae ("Altare della luna"), è da attribuire a Filippo Argelati che nella sua opera dal titolo Bibliotheca Scriptorum mediolanensium pubblicato nel 1745, alla voce Bernardinus Arlunus latinizza il termine Arluno in Ara Lunae, ed è la prima volta in assoluto che tale termine viene usato.

Cenni geografici[modifica]

Trovandosi a 156 metri s.l.m., Arluno presenta un'ambientazione tipica dell'alta Val Padana. Si trova nel Milanese e confina con i comuni di Casorezzo, Corbetta, Nerviano, Ossona, Parabiago, Pogliano Milanese, Santo Stefano Ticino, Sedriano, Vanzago e Vittuone.

Cenni storici[modifica]

La formella del 1455 nel lato est della chiesa

Il ritrovamento nel 1951 di oltre 250 monete romane di rame e bronzo risalenti al II secolo (tutte diverse fra loro) e frammenti di vasi e urne cinerarie, attestano solo il passaggio e non un insediamento di epoca romana.

Dal Liber Notitiæ Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero, apprendiamo che l'abitato intorno al 1200, disponeva di tre piccole chiese che si stagliavano lungo l'abitato. Ciò porta ad ipotizzare una consistenza abitativa ipotizzabile intorno alle 400 unità; mentre la più antica iscrizione si rintraccia su una formella sul lato orientale della chiesa in cui è incisa in cifre romane la data MCCCCLV-/-dm (anno domini 1455).

Silvio Pellico trascorse diversi anni ad Arluno come precettore della famiglia Porro-Lambertenghi

Al primo Rinascimento risalirebbe invece la presenza di un primo antico cortile che svolgeva essenzialmente il ruolo di centro commerciale ed amministrativo del paese e come tale era detto Bruett (quasi ad imitare nell'assonanza il ben più famoso "Broletto" milanese), che venne costruito per ordine della famiglia Litta, che si era distinta nel periodo medioevale come una delle più ricche e potenti del luogo, in particolare per l'attività fondiaria.

Nel 1574, come si evince da un documento conservato oggi nell'Archivio diocesano di Milano, il parroco don Ambrogio Ferrario, nominato da san Carlo Borromeo, redasse una delle prime stime della popolazione arlunese che ammontava a 860 anime. Il 22 maggio 1722 ad Arluno nacque Francesco Saverio Morazzone, padre del futuro Beato Serafino Morazzone nato il 1º febbraio 1747 a Milano.

Nel corso del XVII secolo, Arluno divenne feudo della famiglia Pozzobonelli, ed uno dei suoi più illustri appartenenti, il cardinale Giuseppe Pozzobonelli, nonché vescovo settecentesco di Milano, incaricò l'architetto Giulio Galliori di ricostruire in forme sobrie la chiesa dei Santi Pietro e Paolo a partire dal 1762, la nuova chiesa fu consacrata dallo stesso cardinale Giuseppe Pozzobonelli il 17 settembre 1775. Il 16 gennaio 1806 nacque ad Arluno da Rosa Pogliani e dal medico Giuseppe Castiglioni, Cesare Castiglioni fondatore della Croce Rossa Italiana.

Personaggi di rilievo calcarono il suolo arlunese: Giuseppe Parini trascorse alcuni momenti di svago a Villa Marliani (che in seguito diventerà Villa Taroni) e Silvio Pellico, fu ospite a lungo del conte Luigi Porro-Lambertenghi nel Palazzo Pozzobonelli (poi Porro-Lambertenghi) in qualità di precettore dei figli Domenico (Mimino) e Giulio.

Nella prima metà dell'Ottocento, iniziò l'attività industriale che consisteva essenzialmente nella presenza di filande lungo il territorio comunale, per la lavorazione della seta prima e del cotone più tardi, attività che venne affiancata dal diffondersi intensivo dell'allevamento del bestiame da latte.

Il monumento ai caduti 1915-18 di Arluno

La conseguente crescita edilizia, favorì lo sviluppo dell'abitato, che ad ogni modo ancora oggi conserva nel centro storico l'impianto seicentesco.

Arluno conta 79 caduti durante la prima Guerra mondiale. Il monumento ai caduti 1915-18 situato in piazza Pozzobonelli è affettuosamente chiamato "Ceck'" perché durante l'inaugurazione dello stesso monumento avvenuta il 22 ottobre 1922, la madre del caduto Francesco Mario Losa caduto sul Monte Grappa il 28 dicembre 1917, volle riconoscere nel volto della statua il viso del figlio gridando: "Oh, 'l me Ceck! L'è al me Ceck!" ("Oh, il mio Francesco! È il mio Francesco!")

Oltre ai caduti sui campi di battaglia e ai deportati nei campi di concentramento nazisti, Arluno conta anche numerose vittime civili durante lo svolgimento della Seconda Guerra Mondiale. Il 18 gennaio 1945 durante il tragitto verso Cuggiono, fu mitragliato da aerei alleati il "Gamba de legn" (la tramvia che univa Milano all'hinterland), ci furono 8 vittime fra cui 5 di Arluno. Il 16 marzo 1945 fu bombardata da aerei alleati la filatura Dell'Acqua chiamata "Mecàniga", ci furono 14 vittime e 80 feriti di cui 10 in modo molto grave.

Il 25 aprile del 1945 fu attaccato il casello autostradale presidiato dai militi della "Brigata Nera Mobile Ettore Muti", durante l'attacco perse la vita il partigiano arlunese Pietro Remorini.

Nel secondo dopoguerra forte è stato lo sviluppo di piccole e medie industrie nel campo dei serramenti in alluminio.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Arluno

Frazioni[modifica]

Contrade[modifica]

  • Baia
  • Beacqua
  • Brera
  • Certosa
  • Mulino
  • Rogorotto
  • Sant'Ambrogio


Come arrivare[modifica]

In aereo[modifica]

In auto[modifica]

Autostrada A4 Torino-Trieste: uscire al casello di Arluno.


In treno[modifica]

Stazione di Vittuone-Arluno
  • 45.4918.94721 Stazione di Vittuone-Arluno (Vittuone). La stazione di Vittuone-Arluno è servita dai treni della Linea S6 (NovaraMilanoPioltello) del servizio ferroviario suburbano di Milano. Il servizio è gestito da Trenord nell'ambito del contratto stipulato con Regione Lombardia. Stazione di Vittuone-Arluno su Wikipedia stazione di Vittuone-Arluno (Q3971353) su Wikidata

In autobus[modifica]

Arluno è servita da alcune linee, operate da Movibus che la collegano con Milano e con città quali Magenta, Parabiago e Legnano.

In bicicletta[modifica]

Arluno è attraversata dalla ciclabile che porta fino al Ticino.

Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo
Chiesa di Sant'Ambrogio
  • 45.505048.94181 Monumento ai Caduti.
  • 45.505128.939642 Fontana della Luna.

Architetture religiose[modifica]

  • 45.5056318.9417123 Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, Piazza Pozzonobelli 1. Costruita tra il 1762 ed il 1769 da Giulio Galliori (futuro sovrintendente dell'opera del Duomo di Milano), la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Arluno venne commissionata dal cardinale Giuseppe Pozzobonelli, arcivescovo di Milano per quattro decenni, e rimasta poi di proprietà della famiglia del prelato che essendo feudataria del borgo legò gran parte della propria storia al borgo. La chiesa venne ufficialmente consacrata dallo stesso Pozzobonelli il 17 settembre 1775.
    La chiesa si presenta esternamente e internamente in forme e stili settecenteschi, con strabilianti esempi di architettura scenografica quali la facciata barocca e le splendide vetrate dell'abside (in stile rococò).
  • 45.50568.936854 Chiesa di Sant'Ambrogio. La chiesa di Sant'Ambrogio, risalente al XV secolo, venne usata nei secoli successivi come ricovero per gli appestati (data anche la sua vicinanza con il luogo che veniva usato come lazzaretto), ed il terreno circostante si proponeva come un cimitero straordinario in occasione delle gravi epidemie che colpirono il paese nel corso di tutto il Seicento. Gravemente danneggiata dall'incuria e dal tempo, nel 1646 venne restaurata e dal 1904 venne incorporata a servizio dell'oratorio maschile di Arluno. Negli ultimi mesi del 2007 e nel corso dei primi mesi del 2008 la chiesa è stata oggetto di una nuova ristrutturazione che nel frattempo è divenuta parte del centro diurno per anziani "Don Carlo Rozzoni" (già Oratorio di Sant'Ambrogio) essendosi spostato l'oratorio presso l'ex collegio delle Figlie del Sacro Cuore.


Eventi e feste[modifica]


Cosa fare[modifica]

  • 45.53358.92641 Parco del Roccolo (Condiviso con i comuni di Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Nerviano e Parabiago). Questo parco si estende per circa 15000 km², ed è atto alla difesa di fauna, flora e attività agricole locali. Viene caratterizzato dalla presenza di specie arboree autoctone (quercia, ciliegio, pino silvestre) ed altre specie introdotte dall'uomo (robinia, castagno, quercia rossa, prunus serotina). Attualmente è in progetto una sua estensione fino all'Oasi WWF della Oasi del bosco di Vanzago. Parco del Roccolo su Wikipedia parco del Roccolo (Q3405782) su Wikidata


Acquisti[modifica]

  • 45.497298.934741 Araluna, Via Adua. Centro commerciale che conta alcuni negozi, un supermercato e un bar-gelateria.


Come divertirsi[modifica]

Spettacoli[modifica]

Locali notturni[modifica]

  • 45.505148.942052 Puro Gusto, Piazza Pozzobonelli 28, +39 329 185 8848. Mar-Dom 7:00-13:00 e 15:00-19:30. Caffetteria.


Dove mangiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Gelaterie[modifica]

  • 45.50558.9460412 Voglia di... gelato, Corso 26 Aprile 55, +39 02 901 2378.
  • 45.507938.9474313 Latte Fieno, Via Filanda 11, +39 342 1869235. Gelateria e cremeria.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

Prezzi medi[modifica]


Sicurezza[modifica]

Numeri utili[modifica]

Farmacie[modifica]


Come restare in contatto[modifica]

Poste[modifica]



Nei dintorni[modifica]



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