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Joselism/Sandrigo
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Patrono

SANDRIGO è una città del Veneto.

Da sapere

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Cenni storici

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Epoca antica Di epoca romana sono il ritrovamento di un'iscrizione funeraria, degli inizi del II secolo d.C., e la scoperta di un'iscrizione funeraria relativa alla giovinetta cristiana, Macrina, su un sarcofago di marmo greco di risalente al IV - V secolo d.C., che testimonia la presenza di una comunità cristiana, contemporanea a quella di Vicenza.

Durante una campagna di scavi archeologici del 1920 sono stati portati alla luce resti di una necropoli longobarda[10].

Medioevo Il nome della località compare già come quello odierno in un documento datato 1080 relativo ad antichi diritti monastici, conservato nell'archivio della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli[8].

L'antica chiesa di Sendricum, intitolata a San Salvatore e in un secondo momento a San Sisto proverebbe l'antica origine di Sendricum, nel quale sorse una delle prime pievi (intitolata a Santa Maria, poi ai Santi Filippo e Giacomo). Queste origini antiche e la stessa esposizione di Sandrigo al centro di un'area intensamente battuta durante le scorrerie degli Ungari, avvalorerebbero l'ipotesi dell'esistenza in questo luogo di un castello o di altre opere fortificate; non se ne trova però alcun cenno nelle cronache dell'epoca e neppure in altri documenti. Un pallido indizio potrebbe trovarsi nella cronaca del Maurisio; nella sua cronaca egli racconta che nel 1209 il paese subì saccheggi, quando Ezzelino il Monaco sconfisse le truppe vicentine e lì furono catturati i conti Guidone Maltraversi e Corrado da Vivaro. Costoro – scrive il Maurisio – furono presi "benché avessero e torri e munizioni fortissime"; dove fossero tali torri il cronista non lo dice, e par di capire ch'egli alluda alle tante fortificazioni che le due potenti famiglie possedevano nei vari luoghi del vicentino, quindi forse anche qui[11].

Da allora la comunità rurale di Sandrigo seguì le vicende della città di Vicenza, passando insieme ad essa sotto la signoria di Ezzelino III da Romano, la custodia di Padova e, dal 1311, la signoria Scaligera e infine quella Viscontea.

Durante questi due secoli, il territorio fu teatro di lotta tra città e fazioni guelfe e ghibelline. Nel 1338 durante la guerra tra Scaligeri e Repubblica Veneta, il paese subì notevoli violenze e danni. Quando poi nel 1378 il Re di Ungheria spedì un esercito in Veneto per aiutare i suoi alleati Scaligeri contro i veneziani, in una sola notte le sue truppe trasformarono Sandrigo in un cumulo di macerie[8].

Verso la metà del Trecento, il territorio di Sandrigo fu sottoposto, sotto l'aspetto amministrativo, al Vicariato civile di Marostica e tale rimase, anche sotto la dominazione viscontea e veneziana, sino alla fine del XVIII secolo[12].

Sandrigo fu anche sede di un'antica pieve; la sua intitolazione a Santa Maria — come la cattedrale e la maggior parte delle antiche pievi della diocesi di Vicenza — fa ritenere che lo fosse ben prima del X secolo. Nel 1297 essa aveva sotto la sua giurisdizione le cappelle di San Giovanni di Longa e di San Pancrazio di Ancignano, donata ai canonici della cattedrale dal vescovo Pistore nel 1185[13].

La storia di Sandrigo fu legata per secoli alle vicende della famiglia Sesso, devota alla causa imperiale, insediatasi nel territorio dal XIV secolo e rimastavi fino ai tempi moderni[14].

Epoca moderna Dopo la dedizione di Vicenza alla Serenissima nel 1404, per Sandrigo iniziò un periodo di relativa tranquillità.

Fu però teatro di una battaglia tra le milizie della Repubblica e quelle dell'imperatore Massimiliano I nel 1511 durante la guerra della Lega di Cambrai: i veneti tesero una imboscata alle truppe imperiali nelle immediate vicinanze del paese, uccidendo centinaia di soldati e catturando molti prigionieri. Nella conseguente reazione, solo la tradizionale fedeltà dei Sesso alla causa imperiale risparmiò alla comunità ingenti danni. Ma due anni dopo, nel 1513, il Comune subì un'ulteriore esperienza di saccheggio da parte delle truppe imperiali.

Nel 1530 il palazzo dei Sesso alloggiò per breve tempo l'imperatore Carlo V d'Asburgo, in viaggio verso Bologna per ricevere la corona imperiale.

Nel periodo di pace e prosperità che seguì a queste guerre, Sandrigo rimase sempre sotto il patronato della famiglia Sesso, che vi conservò notevoli proprietà. Iniziò per il paese un'era di sviluppo dell'economia, con il rifiorire dell'agricoltura e dell'allevamento degli animali domestici, tanto che nel Seicento il paese era conosciuto per il suo mercato, un evento importante della zona, che si teneva ogni venerdì e richiamava acquirenti e commercianti da tutti i paesi vicini.

Nell'Archivio storico del Municipio abbondano i documenti di epoca veneziana; essi permettono di avere una visione dell'intensa attività del Comune, con testimonianze che risalgono alla fine del XVI secolo[8][15].

Epoca contemporanea Dopo la caduta della Serenissima nel 1797, con l'annessione del Veneto al Regno d'Italia nel 1866, il paese ha vissuto e vive un periodo di sostanziale tranquillità, potendo contare su una fiorente società dall'economia agricola.

Durante la seconda guerra mondiale 28 profughi ebrei (20 adulti e 8 minori) furono internati a Sandrigo. Al momento dell'occupazione tedesca, lasceranno tutti il paese, già il 10 settembre 1943, recandosi in prevalenza al Sud incontro all'esercito alleato. La fuga ebbe successo. Tutti sopravviveranno fino alla Liberazione.[16]

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Joselism/Sandrigo

Frazioni

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LUPIA: La frazione di Lupia conta circa 900 abitanti. ANCIGNANO: La frazione Ancignano conta circa 1 000 abitanti. Guarniere, Lupiola, Masona, Melette, Soella, Casoni, Tretti, Villa Giaretta, Palmirona, Scaldaferro, Tugurio, Tezze.

Come arrivare

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In aereo: Aeroporto di Venezia "Marco Polo", Aeroporto di Verona "Valerio Catullo" In autobus: da Autostazione SVT


Come spostarsi

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- In autobus - In auto - In bici - A piedi

Cosa vedere

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  • Chiesa dei Santi Maria, Filippo e Giacomo, Piazza SS Filippo e Giacomo, 10, 36066 Sandrigo VI.
  • Villa Sesso Schiavo, Via S. Lorenzo, 7, 36066 Sandrigo VI.
  • Villa Sesso Bordignon, Via S. Gaetano, 22, 36066 Sandrigo VI.


Eventi e feste

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Festa del Baccalà: si festeggia ogni anno, durante il mese di settembre. Durante questa festa, cuochi volontari preparanoo il baccalà alla vicentina

Dove mangiare

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  • Antica Trattoria Due Spade, Via Roma, 5, 36066 Sandrigo VI.
  • Locanda Centrale, Piazza Vittorio Emanuele, 1, 36066 Sandrigo VI.
  • mora / cibobuono, Via Azzone Sesso, 9, 36066 Sandrigo VI.
  • Luigi Zolin Cibo, Via Roma, 14, 36066 Sandrigo VI.
  • Trattoria Alle Quattro Strade, Via Chizzalunga, 5, 36066 Sandrigo VI.
  • Palmerino - Il Bacalà a Sandrigo, Via Piave, 13, 36066 Sandrigo VI.

Dove alloggiare

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  • Hotel Scaldaferro, Via Scaldaferro 3, 36066 Sandrigo, Italia.
  • HOTEL QUERINI Budget & Business Hotel Sandrigo, Viale della Repubblica 27/E, 36066 Sandrigo, Italia.



CittàBozza: l'articolo rispetta il modello standard e ha almeno una sezione con informazioni utili (anche se di poche righe). Intestazione e piè pagina sono correttamente compilati.
  • Residence Montegrappa, Via Monte Grappa, 36066 Sandrigo, Italia.
  • Il Camino Rosso, Via Guarniere 26, 36066 Sandrigo, Italia.
  • Casa Turistica San Sisto, 40/b Via San Sisto, 36066 Sandrigo, Italia.