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Civita
(Catania)
Chiesa di San Placido
Stato
Regione
Territorio
CAP

Civita è un quartiere della città di Catania.

Da sapere[modifica]

Il nome del quartiere deriverebbe dal latino civitas, ovvero cittadella.

Cenni geografici[modifica]

Il quartiere è situato nella parte sudoccidentale del territorio comunale di Catania, in pieno centro storico.

Tra le strade più importanti del quartiere si ricordano il tratto basso della Via Vittorio Emanuele II, che inizia il proprio percorso in Piazza dei Martiri. Nella parte più a sud del quartiere, troviamo la Via Cardinale Dusmet e la Piazza San Francesco di Paola, su cui si affaccia l'omonima chiesa. Un'altra piazza importante è quella del Duca di Genova, che purtroppo è però tra quelle più lasciate al proprio degrado.

Cenni storici[modifica]

Uno dei quattro nuclei autosufficienti della Katane pagana era chiamata proprio "Civitas", era popolata da nobili e ricchi ed era proprio in corrispondenza del futuro porto. In seguito, durante il periodo della dominazione araba della Sicilia, ovvero al X secolo, fu una zona prediletta dagli emiri, in quanto proprio qui fecero edificare la "Moschea del Venerdì", cioè quella di tutta la città, ragione per cui viene indicata anche con l'appellativo di quartiere islamico.

Ma il completo sviluppo del suo abitato si verificò con la costruzione delle cinquecentesche mura di Carlo V che la trasformarono in una fortezza. La colata lavica del 1669 e il terremoto del 1693 che distrussero Catania, assieme alla successiva ricostruzione, modificarono l'assetto urbanistico della città e del quartiere. A partire dalla fine del XVII secolo, infatti, la zona viene riedificata in modo regolare con la costruzione di dimore nobiliari, borghesi e popolane, e di strade più larghe.

Dopo l'Unità d'Italia, fu avviata la costruzione della rete ferroviaria in Sicilia, e il quartiere ne fu interessato poiché vennero costruiti gli Archi della Marina, il viadotto della ferrovia Messina-Siracusa.

Distrutta per buona parte del suo abitato dai bombardamenti aerei della Seconda guerra mondiale, le numerose dimore patrizie furono abbandonate dai proprietari, e la Civita fu interessata dal degrado urbano. Alcune di esse furono recuperate e riqualificate verso la fine degli anni Novanta del XX secolo per interesse dell'amministrazione comunale.

Come orientarsi[modifica]

Mappa a tutto schermo Civita (Catania)


Come arrivare[modifica]


Come spostarsi[modifica]


Cosa vedere[modifica]

Palazzi[modifica]

Palazzo Biscari
  • attrazione principale 37.50222215.0902781 Palazzo Biscari, Via Museo Biscari, 10 (Fermata autobus Via Vittorio Emanuele 146: linee № L-Ex, 2-5, 429, 431N, 439, 449, 530, 534, 536, 556, 628N, 925, 927, 932 e S2 (volante). O fermata autobus Via Dusmet: linee № Alibus e L-Ex), +39 0957152508, +39 095321818, +39 3294145955 (cellulare), +39 3202114802 (cellulare), . Palazzo edificato nel 1707, sui resti conservati delle mura 'costruite' da Carlo V. La facciata con paraste a cariatidi e finestre riccamente ornate. Il Palazzo ospitò il celebre autore Johan Wolfgang Goethe durante una sua visita, quale parte del suo viaggio in Sicilia. Palazzo Biscari su Wikipedia Palazzo Biscari (Q1459750) su Wikidata
  • 37.50165415.0911882 Palazzo Boccadifuoco, Piazza Duca di Genova, 18 (Fermata autobus Via Dusmet f/te 69: linee № 2-5, 429, 431R, 449, 530, 534, 536, 556, 628R, 925, 927 e 932). Sede storica dell'Archivio di Stato di Catania dal 1800 al 1868.
  • 37.50297315.0918853 Palazzo Bonajuto, Via San Gaetano 10 (Fermata autobus Via Vittorio Emanuele 112: linee № Alibus, 2-5, 429, 431N, 439, 449, 530, 534, 536, 556, 628N, 925, 927, 932 e S2), +39 095311277 (segreteria istituto scolastico), fax: +39 095311277. Palazzo, uno delle poche costruzioni scampate al violento terremoto del 1693 è odierna sede dell'Istituto scolastico San Francesco di Paola.
  • 37.50255115.0912714 Palazzo Hernandez,, Via San Lorenzo, 4 (Fermata autobus Via Vittorio Emanuele 112: linee № Alibus, 2-5, 429, 431N, 439, 449, 530, 534, 536, 556, 628N, 925, 927, 932 e S2), +39 0957307995, . Palazzo edificato all'inizio del XVIII secolo (architetto Gian Battista Vaccarini) con annesso scalone porticato. Nel 1890 il palazzo fu venduto e diviso in due parti. La parte posteriore la acquistò la marchesa di Sant'Alfano, della famiglia Francica-Nava, il cui odierno inquilino è l'"Ufficio Borse di Studio dell'Universita degli Studi di Catania". La parte anteriore (con vista su piazza Duca di Genova) la acquistò Giuseppina Iacona, antenata della odierna famiglia Torrisi ereditiera della parte anteriore.
  • 37.5037615.0935165 Palazzo Marletta Bonajuto, Via Monsignor Ventimiglia, 10 (Fermata autobus Via Vittorio Emanuele 46: linee № Alibus, L-Ex, 2-5, 429, 431N, 439, 449, 530, 534, 536, 556, 628N, 925, 927, 932 e S2). Palazzo edificato nel '800, Da non confondere (per via di similitudine del nome) con il Palazzo Marletta sito vicino a piazza del Duomo. Palazzo in uso dal b&b Ivana.
  • 37.50310415.0898076 Palazzo Mazza di Villallegra, Via Vittorio Emanuele II, 140 (Fermata autobus Via Vittorio Emanuele 146: linee № L-Ex, 2-5, 429, 431N, 439, 449, 530, 534, 536, 556, 628N, 925, 927, 932 e S2 (volante)). Palazzo edificato nel XVIII-XIX secolo. Sopra il portone un interessante balcone retto da mensole con maschere. Nel palazzo visse il poeta Domenico Tempio.
  • 37.50326415.0937137 Palazzo Pedagaggi, Via Vittorio Emanuele II, 49 (Fermata autobus Via Vittorio Emanuele 46: linee № Alibus, L-Ex, 2-5, 429, 431N, 439, 449, 530, 534, 536, 556, 628N, 925, 927, 932 e S2), +39 095532866 (Facoltà di Scienze politiche). Palazzo edificato a partire dal 1803 dal barone di Pedagaggi su progetto dell'ingegnere Salvatore Zahra Buda, mentre l'ingegnere Mario Musumeci si occupò di seguirne i lavori fino al completamento definitivo nel 1809. Odierno proprietario e inquilino dei piani superiori è la Facoltà di Scienze politiche dell'Università degli Studi di Catania. Al piano terreno all'angolo con piazza Cutelli (in Via Calì, 21) è sede di una delle più anziani filiali del Banco di Sicilia. Don Vincenzo Guttadauro, barone di Pedagaggi, aveva ricevuto in eredità dal padre, Don Enrico, I Principe di Emmanuel un'ala a sua scelta del vicino Palazzo Reburdone ma venuto in conflitto col fratello Luigi, II principe di Emmanuel, scelse di costruirsi una sua casa indipendente. Morto senza figli nel 1819, il barone lasciò alla pronipote Eleonora Guttadauro tutti i suoi beni compreso il palazzo che passò, per il matrimonio di Eleonora, ai Paternò Castello di Carcaci fino alla vendita nel 1859 al Barone Calì, la cui famiglia lo tenne fino al 1889 quando fu venduto al Banco di Sicilia per poi passare in parte all'Università degli Studi di Catania che vi ha installato la Facoltà di Scienze Politiche. Palazzo Pedagaggi su Wikipedia Palazzo Pedagaggi (Q3890631) su Wikidata
Palazzo Platamone
  • 37.50307515.0905138 Palazzo Platamone (Palazzo della Cultura), Via Vittorio Emanuele II, 121 (Fermata autobus Via Vittorio Emanuele 146: linee № L-Ex, 2-5, 429, 431N, 439, 449, 530, 534, 536, 556, 628N, 925, 927, 932 e S2 (volante)), +39 0957428038, +39 0957428034. Ingresso gratuito. Lun-Sab 09:00-19:00, Dom 09:00-13:00. Installazione permanente di F. Giordano dedicata a Mariella Lo Giudice e mostre temporanee. Visite guidate su prenotazione.
  • 37.50293815.0912719 Palazzo Polino Sant'Alfano (Palazzo Anzalone), Via Anzalone, 7 (Fermata autobus Via Vittorio Emanuele 112: linee № Alibus, 2-5, 429, 431N, 439, 449, 530, 534, 536, 556, 628N, 925, 927, 932 e S2), +39 3467226518 (cellulare), . Palazzo precedentemente noto come residenza del Principe Bonanno.
  • 37.50386115.09494410 Palazzo Reburdone Gravina (Palazzo Principe di Reburdone), Via Vittorio Emanuele II, 8 (all'angolo con la Piazza dei Martiri. Fermata autobus Via Vittorio Emanuele 46: linee № Alibus, L-Ex, 2-5, 429, 431N, 439, 449, 530, 534, 536, 556, 628N, 925, 927, 932 e S2). Palazzo progettato da Francesco Battaglia per la famiglia Guttadauro, fu edificato tra il 1776 e il 1785, anno in cui fu montato in facciata lo "scudo dell'Armi" dei Guttadauro ma i lavori di completamento del palazzo si protrassero per molti anni ancora. Odierna sede di alcuni uffici dell'Università degli Studi di Catania', di alcuni appartamenti privati, del B&B Favola Mediterranea e di botteghe e un ristorante gelateria al piano terreno.
    Palazzo voluto da una famiglia che cercava in quello scorcio di fine Settecento di entrare a far parte della più alta aristocrazia isolana e insieme della élite patrizia catanese, Palazzo Reburdone doveva essere il simbolo più evidente della ricchezza e del prestigio della famiglia Guttadauro, originaria di Mineo, dunque provinciale e che in quel periodo stava rapidamente salendo i gradini della nobiltà siciliana (ascesa coronata nel 1787 con l'acquisizione del titolo principesco di Emmanuel). Il risultato fu uno dei più imponenti e nobili palazzi della città. Imponenza dovuta anche a ragioni dinastiche oltre che di prestigio; doveva infatti accogliere, secondo il volere del committente il Principe Enrico, le famiglie dei due figli maschi, il primogenito, erede del principato, e il secondogenito, Barone di Pedagaggi. Per contrasti insorti fra i due fratelli alla morte del padre il Pedagaggi non andò mai a vivere nel quarto che gli era destinato ma si fece costruire un altro palazzo, il vicino Palazzo Pedagaggi appunto. Estintasi la linea maschile dei Guttadauro nel 1820 il palazzo passò tramite Eleonora, ultima principessa di Emmanuel di casa Guttadauro, ai Paternò Castello ed ora è sede, in parte, del Dipartimento di Analisi dei Processi Politici, Sociali e Istituzionali - DAPPSI (ai piani primo, secondo e terzo), della facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Catania; nonché della prestigiosa Accademia Gioenia.
    Palazzo Reburdone su Wikipedia Palazzo Reburdone (Q2047602) su Wikidata
  • 37.5034515.09422811 Palazzo Serravalle, Vittorio Emanuele II, 37 (Fermata autobus Via Vittorio Emanuele 46: linee № Alibus, L-Ex, 2-5, 429, 431N, 439, 449, 530, 534, 536, 556, 628N, 925, 927, 932 e S2), +39 0952965731, . Palazzo edificato nei primi anni della ricostruzione successiva al terremoto del 1693 (architetto Gian Battista Vaccarini). Sede delle Suore Francescane dell'Immacolata.
  • 37.50317215.09064412 Palazzo Valle, Via Vittorio Emanuele II, 122 (Fermata autobus Via Vittorio Emanuele 146: linee № L-Ex, 2-5, 429, 431N, 439, 449, 530, 534, 536, 556, 628N, 925, 927, 932 e S2 (volante)), +39 0957152118. Fondazione Puglisi Cosentino. Palazzo Valle su Wikipedia Palazzo Valle (Q2047614) su Wikidata

Edilizia religiosa[modifica]

Cappella Bonajuto
  • attrazione principale 37.50315.09147213 Santissimo Salvatore (popolarmente chiamata Cappella del Salvatorello o Cappella Bonajuto), Via Bonajuto 9/13, +39 0958361194. Lun-Sab 09:00-13:00. La Cappella bizantina è uno dei monumenti più storici e più longevi di Catania, non avendo ceduto ai più forti terremoti. Il livello dell'edificio è sceso di oltre due metri, rispetto all'antica posizione, a causa proprio dei forti terremoti e delle colate laviche. Cappella Bonajuto su Wikipedia cappella Bonajuto (Q3657327) su Wikidata
  • 37.50264315.09422514 Centro Islamico (Islamic Center Catania), Via Serravalle, 36. Moschea.
  • 37.50232115.09438215 San Francesco di Paola, Via Serravalle, 33. Chiesa del omonimo ex convento.
  • 37.50288815.0921516 San Gaetano alla Marina, Via San Gaetano, 13, +39 095320509, fax: +39 095320509. Chiesa.
  • 37.5027415.0927817 Della Misericordia (Masjid Ar-Rahmah), Piazza Cutelli Mario, 6. Moschea sunnita. Moschea della Misericordia su Wikipedia moschea della Misericordia (Q45362253) su Wikidata
  • 37.502815.089818 San Placido, Piazza San Placido. Chiesa del 1769 dalla vivace facciata curvilinea. Chiesa di San Placido su Wikipedia chiesa di San Placido (Q3584206) su Wikidata
  • 37.50130715.09215519 Santa Maria di Portosalvo, Via Cardinale Dusmet, 101. Bella chiesetta, poco conosciuta, sul lato sud del quartiere, affacciata verso gli archi della ferrovia e il porto.


Cosa fare[modifica]


Acquisti[modifica]


Come divertirsi[modifica]

  • 37.50162815.0917141 Teatro Coppola (Teatro Coppola Teatro dei Cittadini), via del Vecchio Bastione, 9, Civita, +39 3470112200 (cellulare), . Inaugurato nel 1821 come primo teatro comunale di Catania, con una sala di tipo ferro di cavallo e una capienza di circa 700 posti. Distrutto da un bombardamento l'8 luglio 1943 e poi trasformato in laboratorio scenografico del Teatro Massimo Vincenzo Bellini, venne in seguito abbandonato. È stato poi riaperto, in seguito all'occupazione da parte di cittadini volontari, il 16 dicembre 2011 dandogli l'odierno nome. Teatro Coppola su Wikipedia Teatro Coppola (Q3981950) su Wikidata
  • 37.50327215.0924372 Harpago (Il Gatto Blu), Via Vittorio Emanuele II, 67, +39 095312918, . Teatro.


Dove mangiare[modifica]

Prezzi modici[modifica]

  • 37.5037415.09521 Pellegrino, Via Rabbordone, 18-19 (Piazza dei Martiri), +39 3493675879 (mobile). Ottobre-Marzo: Lun-Mar 07:00-19:30, Mer-Dom 07:00-00:00. Aprile-Settembre: Dom-Ven 07:00-02:00, Sab 07:00-03:00. Ottima gelateria catanese, eletta dalla scuola di lingua e cultura italiana Federico II tra le migliori 5 della città.


Dove alloggiare[modifica]

Prezzi medi[modifica]

  • 37.5032415.091091 BMoDe (ex Suite Inn), Via Vittorio Emanuele II, 108 (Fermata autobus Via Vittorio Emanuele II, 112: linee № Alibus, 2-5, 429, 431N, 439, 449, 530, 534, 536, 556, 628N, 925, 927, 932 e S2), +39 0957159383, . Stanze private da € 45. Check-in: 12:00, check-out: 11:00. Affittacamere con formula B&B arredato in stile moderno, nel cuore del centro storico della città a due passi da punti di grande interesse come il duomo, la dontana dell'Elefante e il teatro Bellini. Vanta un ambiente di designo unico nel suo genere, e dispone di confortevoli camere spaziose climatizzazione e servizi privati, televisore, connessione internet tramite Wi-Fi, minibar, cassetta di sicurezza.


Come restare in contatto[modifica]


Altri progetti

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